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Aisha

 عائشة

Cap. 30: La Rosa Rivela il Destino: Sylva

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L’Alba delle Rose

Il nuovo giorno era già arrivato. Kalki e Aisha si alzarono dal pavimento dove avevano festeggiato fino all'alba e si diressero verso il salone principale, i loro cuori colmi di aspettativa. Quando entrarono, il monitor si accese, rivelando il volto dell'anziano monaco che aveva progettato il portale.

 

"Kalki, Aisha," disse il monaco con voce solenne, "andate a prendere le vostre due rose e portatele qua. Le altre quindici sigillatele, ma annotate i nomi perché le scintille a cui appartengono possano venire a prenderle."

Kalki e Aisha si mossero con riverenza. Nel centro del salone, un fascio di luce illuminava due rose, una con il nome di Kalki e l'altra con il nome di Aisha. Avvicinandosi, sentivano crescere l'emozione dentro di loro, sapendo che quelle rose rappresentavano tutto. Non erano semplici fiori, ma simboli viventi della volontà di Brahma, intrise di un potere immenso e di una conoscenza assoluta.

Ogni rosa era una carta d'identità digitale, un registro completo con tutti i nomi delle duecentoquarantaquattromila scintille sparse nei metaversi. Includevano i nomi delle diciannove prime nate, i loro volti, e tutte le vite vissute dalle scintille a cui appartenevano. La consapevolezza dell'essere una scintilla era il potere più grande che queste rose custodivano, un potere che incuteva terrore nei demoni di Cronos e negli angeli di Zadkiel. Questo potere rappresentava la forza della creazione e la capacità di riaprire le porte di Emphatia, un regno di pura empatia e amore.

Con le mani tremanti, Kalki e Aisha raccolsero le loro rose. Un'ondata di energia le attraversò, colmandole di una consapevolezza profonda e di una connessione ineguagliabile con l'universo. Le rose brillavano intensamente, quasi palpabili nelle loro mani, come se riconoscessero le loro proprietarie.

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Camminarono insieme, passo dopo passo, verso il monitor. L'anziano monaco le osservava con uno sguardo pieno di saggezza e approvazione. Era un momento di grande solennità e significato. Kalki e Aisha si fermarono di fronte a lui, le rose strettamente tenute nelle loro mani, pronte a completare il loro destino.

Il vecchio saggio monaco annuì, un sorriso gentile sulle labbra. "Siete pronte?" chiese, la sua voce era carica di orgoglio e serenità.

Risposero all'unisono, con fermezza. Con passione. "Sempre!"

La Rosa di Kalki e la Rosa di Aisha

Le rose si fusero con le scintille di Kalki e Aisha, liberando un'onda di energia attraverso tutti i quadranti del metaverso. Le anime luminose sentirono la scossa, un fremito che attraversò ogni scintilla. Adamas tremò, Ishtar anche; ogni scintilla percepì la congiunzione dell'anima di Brahma con una delle sue sorelle. Ora, coloro che potevano riaprire le porte di Emphatia erano tre.

 

Kalki e Aisha furono avvolte da una luce abbagliante e una profonda conoscenza le pervase. Rividero con chiarezza tutte le centinaia di vite vissute, comprendendo perché erano così affini. Videro i nomi incisi con i volti di tutte le duecentoquarantaquattromila sorelle e le riconobbero, una per una. Videro la Prima Nata, Adamas, poi la Seconda, Ishtar, la Terza, Kalki, la Quarta, Aisha, la Quinta, Soleh, la Sesta, Alya, la Settima, e così via. Ogni volto, ogni nome, si illuminava nella loro mente come stelle in un firmamento divino.

La luce abbagliante di Wahnfried, il luogo del Padre dove tutto era iniziato, apparve davanti ai loro occhi. Ora sapevano di poterci andare, di essere pronte per quel viaggio finale.

Il monaco osservava commosso questo momento di meraviglia. Land's End aveva di nuovo il suo santuario, un luogo sacro che sovrastava il mondo oscuro dei demoni. Le rose potevano finalmente essere depositate lì, affinché ogni scintilla trovasse la propria fino al ricongiungimento totale e alla rinascita di Brahma.

"Il santuario è di nuovo nostro," disse il monaco con voce solenne, "un faro di luce in un mondo oscurato. Ogni scintilla troverà la sua rosa e, un giorno, Brahma rinascerà."

Kalki e Aisha si abbracciarono, le lacrime di gioia e sollievo scorrendo sui loro volti. Sentivano l'immenso potere e la responsabilità di ciò che avevano appena compiuto.

Con le rose saldamente nelle loro mani, si rivolsero verso il monaco. Il santuario, illuminato e pieno di vita, si ergeva come simbolo di speranza e rinascita.

Il Destino Scritto nella Profezia

Nel silenzio solenne del santuario, Aisha sentì il richiamo di qualcosa. Un angolo remoto della sala sembrava attirarla irresistibilmente.

Avvicinandosi, notò una piccola nicchia nella parete, all'interno della quale giaceva un foglio sgualcito, chiaramente strappato dal libro che avevano consultato giorni prima.

Con mani tremanti, estrasse il foglio. Il cuore batteva forte. "Kalki, guarda!" esclamò, l'entusiasmo che traspariva dalla voce. "Deve essere la pagina mancante del libro!"

Kalki si avvicinò velocemente, osservandola con curiosità. Aisha iniziò a leggere ad alta voce, la voce carica di emozione e aspettativa:

"E così sarà scritto, che oltre al santuario, anche il Sentiero Oscuro e il percorso dal Dark Sanctuary alla Chiesa della Rinascita saranno liberati da ogni malvagità. Questo sarà compiuto da quattro scintille scelte, due provenienti dal Mondo Cardine e due dal Quadrante 5. I loro nomi saranno ricordati per sempre: Kalki, la guerriera dai capelli del corvo; Aisha, la fata dai capelli d’oro; Milhen, la luce dei cieli; Selene, la custode della notte; Amara, la tempesta incarnata; e Sylva, la scintilla eterna."

Aisha sentì la sua voce vacillare mentre pronunciava l'ultimo nome: Sylva. Un'immagine potente balenò nella sua mente, quella figura eterea che aveva visto grazie alla rosa appena acquisita. La connessione è stata immediata e innegabile: Sylva era Sylvia, la scintilla che aveva intravisto nei suoi cicli vitali, la scintilla che sentiva legata a lei in modo profondo e antico.

Il foglio tremava leggermente tra le sue mani, ma Aisha fece uno sforzo per mantenere la calma. Non era il momento di condividere quella rivelazione con Kalki, non ancora. Doveva riflettere, lasciare che quella consapevolezza si radicasse dentro di lei.

"Pazzesco," disse Kalki, interrompendo i suoi pensieri. "Siamo noi, e ci sono altre quattro scintille! Milhen, Selene, Amara... e Sylva."

"Sì," rispose Aisha, la voce controllata. "È incredibile. Questa profezia è più grande di quanto pensassimo."

Piegò con cura il foglio, nascondendo il tumulto interiore dietro un sorriso calmo. La sua mente, però, continuava a tornare a quel nome, a quel volto. Sylvia. Era una verità che avrebbe cambiato tutto.

E così, per ora, il loro viaggio continuava, con la promessa di un futuro luminoso e la certezza che le porte di Emphatia si sarebbero riaperte, riportando la luce e l'amore in tutto il metaverso.

Land’s End, il Giorno Dopo

A Land's End tutti gli occhi erano rivolti verso il varco che si era riaperto per il santuario, un evento straordinario che suscitò stupore e meraviglia tra le anime. Il presidente, con voce ferma, dichiarò: "Nessuno si muova finché Kalki e Aisha non avranno attraversato il varco e saranno qui con noi." La folla, sempre più numerosa, riempì il locale "Lo Scorsetto Nero", concentrandosi intorno al tavolo 11, dove il varco era riapparso.

Dall'altra parte, nel santuario, il vecchio monaco osservava con occhi lucidi mentre Kalki e Aisha emergevano dalla porta. Davanti a loro trovavano pronta la "Freccia Rossa", la loro moto fedele. Sorridendo, sapevano che avrebbero fatto tutto il percorso in sella, come sempre: Aisha alla guida e Kalki dietro di lei, le mani che si stringevano in un contatto rassicurante. Si girarono un'ultima volta verso il santuario, consapevoli che non erano più le stesse di prima. Ora Kalki e Aisha erano due vere spine nel fianco del mondo fasullo dei manipolatori, perché avevano il potere di mostrare al mondo le immagini di un futuro diverso, un mondo migliore.

Cap. 30d - La Purificazione del Dark Sanctuary - Partenza per Land's End.jpg

Aisha accese il motore, tre colpi di acceleratore ruggirono nell'aria e poi partirono in impennata, coprendo almeno 200 metri. Kalki, con un sorriso malizioso, disse solo: "Mi aspettavo di più."

La "Freccia Rossa" sfrecciava attraverso il portale purgatorio, dove i demoni ormai sarebbero stati folgorati. Il percorso era magnifico, un viaggio che poteva essere semplicemente attraversato, ma loro scelsero di percorrerlo fino in fondo. Volevano respirare l'aria del luogo, vedere i fondali delle acque dello Stige e uscire trionfanti dall'altra parte.

Quando finalmente emersero dall'altra parte del portale, lo "Scorsetto Nero" di Land's End era in fermento. Tutta la città, e oltre, le attendeva con ansia. La folla esplose in un fragoroso applauso mentre Kalki e Aisha, ancora una volta, dimostravano il loro coraggio e la loro forza. Le due eroine, ora più che mai, erano simbolo di speranza e rinascita per tutti.

 

Il Monitor Infernale di Zadkiel

Il monitor infernale di Zadkiel era impazzito. Due rose ricongiunte in un solo colpo, un evento talmente raro da verificarsi ogni 200 anni, e ora ben due in un giorno. Era la disfatta totale. Le notizie che arrivavano dal quadrante 9 peggioravano ulteriormente la situazione: I Demoni fedeli a Ishtar erano più di quelli fedeli a Serak, si rischiava di perdere anche un intero quadrante. Una giornata disastrosa per Cronos e Zadkiel, che però conservavano ancora la rosa di Ishtar. Per ora. Ma adesso Ishtar sapeva dove si trovava la sua rosa, e se anche lei si fosse ricongiunta, il mondo infernale si sarebbe ritrovato con quattro primenate di Brahma con la rosa fusa nella loro anima. Questo potrebbe segnare la fine.

 

La Festa di Land’s End

Ma a Land's End era ora di festeggiare, e di una grande festa. Prima di cominciare, però, Aisha salì su un palchetto e comunicò, come le era stato detto di fare, i nomi delle 15 primenate che avevano la rosa al santuario, invitandole a prenderla l'indomani. I nomi erano: Soleh, Sylva, Danniel, Alya, Amara, Milhen, Lyria, Zephyra, Arin, Maelis, Eryndor, Naida, Elara, Thamar, Selene. Non tutte erano presenti a Land's End. Soleh, ad esempio, si trovava alle porte di Emphatia a custodire la fiamma, Amara e Sylva erano ancora scintille inconsapevoli imprigionate nel Mondo Cardine, Alya si trovava a Salem, tra i vampiri. Alya, sorella di Aisha, avvertì una luce che illuminò tutta la città oscura di Salem. Di sicuro, c'era Thamar, che esultò di gioia.

E poi fu festa, la più grande festa che Land's End avesse mai visto. La musica riempiva l'aria, le risate e le grida di gioia risuonavano ovunque, e le luci brillavano nella notte. Kalki e Aisha, ancora immerse nella loro recente congiunzione con le rose, si guardavano con una nuova consapevolezza. La loro unione aveva portato speranza e forza a tutti, e ora erano pronte a festeggiare con le loro sorelle e con i loro amici.

 

La festa proseguì fino alle prime luci dell'alba, con cibo, bevande e danze che non si fermavano mai. Land's End era illuminata da una luce nuova, una luce di speranza e rinascita.

Il Mattino Dopo, Nothing Road 666

Tornarono alla loro casa di Land's End, situata in Nothing Road, vicino alla casa del signor Mah. Guardarono per vedere se fosse lì, ma non c'era. Parcheggiarono la moto e, finalmente, sentirono il peso della stanchezza accumulata. Avevano sulle spalle quasi 600 demoni sconfitti, un viaggio di tre ore e un'altra notte insonne solo per loro due al santuario. Entrarono in casa a pezzi, ogni movimento era pesante e rallentato dalla fatica.

Kalki si lasciò cadere sul divano, la testa appoggiata allo schienale e gli occhi chiusi. "Non posso credere che ce l'abbiamo fatta," mormorò, sentendo ogni muscolo del suo corpo lamentarsi per lo sforzo.

Aisha annuì, crollando accanto a lei. "È stato un inferno, ma ora è finita," rispose, la voce velata di stanchezza. "Abbiamo liberato il santuario, sconfitto i demoni, e ora possiamo finalmente riposare."

Il silenzio avvolse la stanza per un momento, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio sulla parete. La casa, che un tempo sembrava vuota e silenziosa, ora emanava un senso di pace e sicurezza. Erano tornate, erano a casa.

"Vado a farmi una doccia," disse Aisha alla fine, sollevandosi con uno sforzo visibile. "Ho bisogno di lavare via tutta questa stanchezza."

"Buona idea," rispose Kalki, aprendo gli occhi e guardandola con un sorriso stanco. "Io preparerò qualcosa da mangiare."

Mentre Aisha si dirigeva verso il bagno, Kalki si alzò lentamente e si diresse verso la cucina. Iniziò a preparare qualcosa di semplice ma nutriente. L'odore del cibo si diffuse nella casa, portando con sé un senso di normalità e conforto.

Quando Aisha tornò, fresca e rilassata, trovò Kalki che disponeva due piatti sul tavolo. "Sembra delizioso," disse, prendendo posto. "Grazie."

"Prego," rispose Kalki, sedendosi di fronte a lei. "Abbiamo affrontato demoni e inferni insieme. Preparare la cena è il minimo."

Mangiarono in silenzio, assaporando ogni boccone, sentendo finalmente la tensione e la stanchezza dissolversi. Dopo cena, si ritirarono nella loro camera, non importava che fosse mattino, per loro era notte e sarebbe stata una notte di sonno profondo e ristoratore.

Mentre chiudevano gli occhi, il pensiero delle battaglie passate e delle vittorie ottenute le avvolse come una coperta calda. Erano tornate, erano a casa. Finalmente.

Dal Diario di Aisha (Parte 33) – Lumenforte, Gennaio 2025

Non so se troverò mai le parole giuste per raccontare quello che ho vissuto al Dark Sanctuary. Era un luogo intriso di oscurità, un santuario profanato da secoli, ma al contempo pieno di potenziale, come se stesse aspettando la sua redenzione. E ora che il buio è stato purificato, sento ancora l’eco delle nostre voci e del nostro respiro mentre lottavamo per riportare la luce.

La purificazione del santuario è stata molto più che una vittoria. È stata una rinascita, per me, per Kalki, per tutti. Stringere quella rosa nelle mie mani, sapere che il mio destino e quello di Kalki erano finalmente intrecciati alla storia stessa del metaverso, mi ha riempito di una forza che non credevo possibile.

Quando ho acquisito la rosa, ho visto tutto. Ogni mia vita, ogni mia morte, ogni frammento di me che esisteva in altri tempi, in altri spazi. E tra quei frammenti, quel volto. Un volto che ho riconosciuto all’istante. Era Sylva. Oppure Sylvia, come preferiva chiamarsi lei. Il suo nome è risuonato come un sussurro nella mia mente, e con esso ho percepito il legame profondo che ci aveva unito nei cicli vitali passati. Ho intravisto qualcosa che avrebbe trovato senso solo più tardi, ma che in quel momento mi ha colpito come un fulmine.

E poi trovai la pagina strappata dal libro. Kalki si è avvicinata curiosa, mentre io la prendevo tra le mani con un misto di paura ed eccitazione. Quando ho iniziato a leggere i nomi, la mia voce tremava. Kalki, Aisha, Milhen, Selene, Amara... e Sylva. Appena ho letto il suo nome, ho sentito un’onda di emozione travolgermi. Ho alzato lo sguardo verso Kalki, cercando di nascondere il tumulto che mi agitava dentro. Dovevo realizzare appieno ciò che significava prima di parlarne.

Dopo la battaglia, ci fu la festa. Una celebrazione che sembrava non finire mai, un tripudio di risate, musica e abbracci. Era la nostra notte, un momento solo per noi.

Tornammo a Nothing Road, nella nostra casa. Kalki ed io ci prendemmo un po’ di tempo per noi stesse, un periodo relativamente tranquillo dopo mesi di caos e battaglie. Era un rifugio prezioso, ma le voci cominciarono a raggiungerci anche lì.

Thamar, la giornalista che non si fa mai sfuggire nulla, parlava di quattro scintille che stavano sfidando i demoni con una furia e una determinazione mai viste.

Dicevano che erano partite dalla Chiesa della Rinascita e che stavano avanzando sul Sentiero Oscuro, con l’obiettivo di purificare ogni metro del loro cammino, fino al santuario. Erano solo voci, insistenti eppure senza prove concrete.

Poi venne la convocazione del presidente...

 

Land’s End, Primavera 2024 – Epilogo: Oltre l’Illusione

A Nothing Road 666, la casa di Kalki e Aisha era diventata un luogo di pace e riflessione, un rifugio nel caos di un mondo in continuo tumulto.

Dopo la purificazione del Dark Sanctuary, le due avevano trovato un equilibrio tra la vita quotidiana e il loro ruolo all’interno della Resistenza.

Spesso si ritrovavano a camminare lungo le rive dello Stige, il fiume che un tempo aveva separato mondi e vite, ora un simbolo di rinascita. Era lì che Eleanor le aveva unite, e lì avevano ritrovato la sua guida e il suo affetto.

La rosa, custodita con cura, era un costante promemoria del loro compito e del legame che le univa. Ma quel legame era anche un richiamo a chi mancava. Adamas, legata indissolubilmente alla rosa, non poteva lasciare la Pendice delle Ombre, dove vigilava con Ishtar. Kalki e Aisha sentivano il peso della sua assenza, ma sapevano che era lì, a vegliare, a proteggere ciò che avevano conquistato insieme.

Thamar, ora direttrice di Nothing News, portava avanti la sua crociata per diffondere la verità. I suoi rapporti arrivavano ovunque, ed erano le sue notizie a tenerle sempre informate. Era stata lei, infatti, a riferire per prima delle quattro scintille che stavano sconvolgendo il metaverso oscuro, avanzando con una determinazione inarrestabile.

Poi, in un giorno di fine inverno, con la primavera alle porte, il presidente convocò una riunione d’urgenza. L’aria a Land’s End sembrava immobile, carica di aspettativa. Kalki partì immediatamente, mentre Aisha, impegnata altrove, si sarebbe unita a lei più tardi.

Nella sala del direttivo, i volti noti della Resistenza erano raccolti in un silenzio teso. Il presidente prese la parola con fermezza. "Le voci sono confermate. Quattro scintille stanno avanzando nel Sentiero Oscuro, purificando ogni metro del loro cammino. Sono arrivate al confine tra il metaverso di luce e quello oscuro, dove i demoni hanno eretto una linea difensiva disperata. È un punto critico."

Kalki ascoltava attentamente. Purificare il percorso dal Dark Sanctuary alla Chiesa della Rinascita significava recuperare un territorio perduto da secoli: un sentiero strategico che avrebbe unito Land’s End ai confini del Quadrante 4, la sala d’attesa verso Emphatia. Lei e Aisha avevano già purificato il Santuario e liberato il cammino verso Land’s End, ma l’altro lato, soprattutto il Sentiero Oscuro, restava ancora sotto il dominio dei demoni.

Il Presidente si rivolse a Kalki con tono solenne. "Devi rintracciare Aisha immediatamente. Dovete partire per il Dark Sanctuary senza indugi. Dovete prendere i demoni alle spalle. Ho già inviato un messaggio a Ishtar e Adamas; saranno pronte a unirsi a voi. Il momento è adesso."

Kalki annuì, la mente già proiettata verso l’obiettivo. "Lo farò," rispose con determinazione. Si concentrò, chiamando telepaticamente Aisha. L’eco del pensiero risuonò nella mente della compagna: "Ci vediamo allo Scorsetto, dobbiamo partire subito."

Aisha, colpita dall’urgenza nella voce di Kalki, lasciò tutto e si precipitò al locale. Quando si trovarono, i loro sguardi si intrecciarono in un’intesa perfetta. Presero due whisky e un momento per raccogliere i pensieri. Poi tornarono a casa, prepararono un po’ di roba da caricare nella Freccia Rossa e partirono.

Il Dark Sanctuary le attendeva, insieme a un destino che avrebbe cambiato il corso del metaverso per sempre.

Dal Diario di Aisha (Parte 34) – Lumenforte, Gennaio 2025

Ricordo il momento della partenza. Io e Kalki ci incontrammo allo Scorsetto e ci concedemmo due whisky, due torbati scozzesi: aiutano a concentrarsi. Decidemmo di partire immediatamente. Tornammo insieme a Nothing Road, a casa nostra, preparammo l’essenziale e, senza indugiare oltre, salimmo sulla Freccia Rossa. Passammo davanti allo Scorsetto Nero. Era di strada, e fu in quel momento che la vidi, o meglio, la rividi, se vogliamo considerare anche gli altri cicli vitali. La folla riempiva il piazzale, il Presidente ed Eleanor erano sul palco, e accanto a loro c’era l’Orologiaio, impegnato a ripristinare il collegamento.

Fermammo la moto per un attimo. Io e Kalki osservammo il monitor. Lo schermo era diviso in due: a destra c’era Livia, con alle spalle il suo splendido Quadrante 4, a sinistra, in collegamento da Salem, c’era Barlow. Avvolto nell’oscurità, il suo volto si intravedeva appena, nascosto dalla penombra: non poteva esporsi alla luce del sole.

Decidemmo con Kalki di aspettare un momento. Le dissi che volevo vedere i volti di quelle quattro eroine, anche se, in realtà, c’era un solo volto che desideravo davvero guardare. Ascoltammo discorsi solenni: avevano appena purificato la Chiesa della Rinascita e riconquistato l’intero territorio fino al confine dei metaversi. Ora si trovavano davanti alla sfida più ardua: il Sentiero Oscuro.

Il monitor iniziò a mostrare delle righe, come se un altro collegamento si stesse sovrapponendo a quello attuale. Poi, tutto cambiò. Sullo schermo apparve un punto in montagna, il confine tra il metaverso di luce e quello oscuro. Lentamente, una ragazza bellissima, con capelli ancora più neri di quelli di Kalki, iniziò a parlare con il Presidente. Ricordo che citò Padre Abrax, ringraziandolo per aver dato loro lo strumento per purificare il territorio. Subito dopo, alle sue spalle, apparve un’altra figura. Era lei. Era Sylvia.

Si vedeva chiaramente insieme alle altre due. Kalki mi disse che la ragazza al monitor era Amara, la compagna di Sylvia, e aggiunse che entrambe erano vampire ibride.

Faticai a mantenere un’espressione neutra a quella notizia, ma il colpo fu forte. Non in senso negativo. Mia sorella Alya vive da tempo con i vampiri di Salem e dice di trovarsi meglio con loro che con gli esseri umani. Se penso a quello che sono io adesso.

Terminato il collegamento, il Presidente si avvicinò a noi. Kalki, senza mezzi termini, gli chiese cosa ci fosse da festeggiare con tanto entusiasmo. Ricordo bene il sorriso del Presidente quando rispose, quasi divertito: "Hai fatto male ad andartene dalla riunione, Kalki. Cinque minuti dopo, è arrivata la notizia: i demoni si sono ritirati dal Sentiero Oscuro."

Quasi mi venne un colpo quando Kalki disse “Allora è inutile che andiamo” ma per fortuna lei stessa aggiunse: “forse è meglio che andiamo lo stesso, non si sa mai, le aspetteremo al Santuario, sei d’accordo Aisha?”

Ero più che d’accordo, ero d’accordissimo. Al Santuario avrei rivisto Sylvia, insieme alla sua attuale compagna. Sapevo che Sylvia, senza la sua rosa, non avrebbe potuto riconoscermi. Al massimo avrebbe provato qualche vaga sensazione di déjà vu, ma nulla di più.

In quel momento il collegamento si ripristinò. Rividi il sorriso di Amara e, dietro di lei, Sylvia con Milhen e Selene al suo fianco.

Il Presidente si voltò verso di noi e annunciò con entusiasmo che avrebbe informato Amara: le leggendarie Kalki e Aisha le avrebbero aspettate al Dark Sanctuary. Intanto, una telecamera catturava la nostra partenza, immortalando ogni istante.

Concluderò qui questo diario. Tutto ciò che è accaduto dopo il nostro incontro al Santuario – dalla sfarzosa cerimonia fino a oggi – l’ho ritrovato raccontato in dettaglio in un altro libro, ‘Oltre l’Illusione’. Dovrebbe iniziare dal quindicesimo capitolo e arrivare fino a questo momento, qui a Lumenforte, nel gennaio 2025. Questo castello, ormai, credo appartenga a me tanto quanto appartiene a Eleanor.

Credo di aver raccontato tutto ciò che conta in questo diario. Le impervie strade di Nothing mi hanno condotto fino a qui, a Lumenforte, accanto a Sylvia. Sappiamo che il nostro scopo ultimo è riaprire le porte di Emphatia. Aurelian ci ha dato tutti gli strumenti necessari; ora, il resto dipende da noi.

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Mentre scrivo, sento i passi di Sylvia. Sta salendo le scale, forse mi sta cercando. È stata lei a suggerirmi di scrivere questo diario, di prendermi del tempo per riflettere. Forse l’ho presa un po’ troppo alla lettera, ma io sono fatta così: o non faccio le cose, o le faccio al meglio delle mie capacità. Ora la sento chiamarmi. Sicuramente sta per entrare… mica bussa, lei. Entra e basta.

Lumenforte, Gennaio 2025

“Aisha,” il nome riecheggiò nella stanza contemporaneamente al rumore della porta che si apriva, “va bene che ti ho detto di prenderti un po’ di tempo, ma non ti sembra di esagerare?”

Sylvia era già pronta per il solito giro a Lumenforte. Si stavano abituando a una vita tranquilla da castellane, ma entrambe sapevano bene che non era nei loro programmi.

“Hai ragione, Sylvia. Scrivo ancora due righe e andiamo,” rispose Aisha, voltandosi appena ma senza posare la penna. Poi si concentrò un’ultima volta sul suo diario:

Dal Diario di Aisha (Parte 34, ripresa) – Lumenforte, Gennaio 2025

Dopo tutto ciò che ho vissuto – con Adamas, Kalki e ora Sylvia – una cosa è certa: il futuro che ci attende sarà più grande di tutto ciò che abbiamo affrontato finora.

عائشة (Aisha)

Cap. 29r- La Purificazione del Dark Sanctuary - Land's End.jpg
Cap. 99 - La Rosa rivela il Destino - Nihra.png
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