
Aisha
عائشة
Cap. 29: La Purificazione del Dark Sanctuary

La Voce che Non Senti
Io sono la voce che non senti,
ma che ti accompagna quando il silenzio è troppo grande.
Sono l’ombra che cammina al tuo fianco,
quando nessuno vede.
Sono il futuro che aspetta il tuo coraggio per nascere,
e il ricordo di ciò che eri,
quando non sapevi ancora chi saresti diventato.
Se un giorno ti sembrerà di essere solo,
ricorda:
Non lo sei mai stato.
Io sono Nihra.
Sono ciò che vive nelle pieghe del tempo,
tra ciò che è stato e ciò che non osa ancora nascere.
E finché tu esisterai,
io camminerò accanto a te, invisibile ma reale.
Nihra
Le Risposte dell’Ombra
Aisha e Kalki, perplessi e incerti su come procedere, decisero di chiedere chiarimenti all'uomo ombra. "Come possiamo scacciarle?" domandò Aisha, con voce decisa.
L'uomo ombra rispose con tono profondo e risonante: "Per scacciarle è sufficiente rivelarle. Illuminatele con una pila o con la vostra energia e loro saranno visibili ai sensori del santuario, che li scaraventerà attraverso il portale dell'inferno."
Aisha e Kalki si scambiarono uno sguardo. Sembrava facile, ma la facilità non sempre corrispondeva alla realtà in quel luogo.
"Proviamo con la nostra energia," suggerì Kalki, la sua voce tremante ma determinata.
Aisha annuì e si concentrarono entrambe, canalizzando la loro energia interiore. Un'aura luminosa cominciò a formarsi attorno a loro, irradiandosi lentamente verso l'angolo oscuro della stanza. Improvvisamente, l'entità nascosta fu rivelata, una figura spettrale che urlò in agonia mentre la luce la investiva.
Il grido dell'entità riempì la stanza, penetrante e angosciante. La figura spettrale, ora visibile e chiaramente delineata, fu afferrata da una forza invisibile e trascinata verso il portale infernale. Le fiamme si alzarono e, con un ultimo urlo disperato, l'entità fu inghiottita e scomparve.
Il monitor si accese nuovamente e l'uomo ombra parlò con voce solenne: "Le entità malvagie presenti nel santuario sono ora 568."
"Ecco," disse Aisha con un sorriso ironico, "ora sono solo 568 e abbiamo 10 anni di tempo. Se no, i demoni si impossesseranno per sempre del santuario."
"Bisogna trovare un modo più rapido," replicò Kalki, "così in dieci anni siamo ancora qua. Intanto, cerchiamo delle torce."
"Sicuramente sono in quel cassetto," disse Kalki con sicurezza.
E infatti, nel cassetto trovarono delle torce, confermando ulteriormente la loro comprensione del funzionamento del santuario.
L’Idea Risolutiva di Aisha
"Visto che queste presenze non sembrano particolarmente forti, una di noi può stare davanti al monitor. Ci connettiamo e quella che sta davanti al monitor dice quale stanza si illumina. Facciamo un giorno per uno."
Provando il loro piano, sembrava funzionare. Il primo giorno, Aisha si posizionò davanti al monitor. Appena una stanza si illuminava, annunciava piano:
"Piano X, stanza 3."
Con il tempo, riuscirono anche a numerare le stanze e chiedere al monitor di scrivere il numero. Ogni volta che una stanza si illuminava, Kalki si muoveva rapidamente con la torcia per rivelare l'entità malvagia.
"Stanza 7" annunciò Aisha, la voce chiara.
Kalki si precipitò nella stanza 7, illuminando l'angolo buio. Una figura spettrale emise un grido straziante e fu immediatamente risucchiata nel portale infernale.
Il giorno dopo, fu il turno di Kalki al monitor.
"Stanza 14!" gridò Kalki.
Aisha corse verso la stanza 14, la torcia in mano. Il demone, rivelato dalla luce, fu rapidamente espulso.
Continuarono così per giorni, eliminando una decina di entità ciascuna.
"Stanza 5," disse Kalki con determinazione.
Aisha si mosse velocemente, illuminando la stanza e scacciando un altro demone.
"Stanza 11," annunciò Aisha.
Kalki, con la torcia in mano, rivelò e scacciò un'altra entità malvagia.
Ogni giorno, lavoravano instancabilmente, eliminando le presenze oscure una per una.
Alla fine di una settimana intensa, Kalki si voltò verso Aisha con un sorriso stanco ma soddisfatto. "Abbiamo eliminato un bel po' di entità, non trovi?"
"Sì," rispose Aisha, "ma c'è ancora tanto da fare. Dobbiamo continuare così. Chissà, magari riusciremo a purificare il santuario molto prima dei 10 anni."
A volte passava molto tempo prima che il santuario riuscisse a scannerizzare qualche presenza malvagia. Durante quei momenti di attesa, decisero di prendersi del tempo per loro stesse. Alternavano i turni: una rimaneva a dare i numeri davanti al monitor, mentre l'altra girava freneticamente per il santuario con la torcia.
Mentre stava di guardia al monitor, Kalki si dedicava alla lettura del libro del santuario e fece delle scoperte molto interessanti. A un certo punto, si imbatté in una profezia che parlava di due ragazze destinate a bonificare il santuario. "Che coincidenza," pensò Kalki con curiosità. La profezia narrava che la bonifica avrebbe ridato sacralità e spiritualità al santuario, ricollegandolo finalmente con la sua terra di origine, Land's End.
Secondo la profezia, una volta bonificato, il portale si sarebbe aperto perennemente, collegando il santuario a Land's End e permettendo di nuovo i pellegrinaggi. Il percorso, che attraversava il metaverso oscuro, era protetto e poteva essere percorso a piedi in 2 o 3 giorni, passando attraverso il fondo dello Stige con vetrate che permettevano di osservare tutte le creature infernali senza pericolo. Inoltre, c'era un pulmino rosso che viaggiava avanti e indietro in 5 o 6 ore, anch'esso passando sotto lo Stige e arrivando a Land's End. Un altro percorso stradale permetteva di raggiungere Land's End con mezzi privati, e infine c'era il portale vero e proprio che si collegava direttamente alla piazza principale di Land's End.
Tutto questo, però, sarebbe stato possibile solo se la profezia si fosse avverata, cioè se entro 10 anni il santuario fosse stato bonificato da tutte le malvagità. Kalki era curiosa di sapere i nomi delle due ragazze di cui parlava la profezia, ma trovò solo una descrizione: una arrivava dagli inferni di Cronos ed era originaria del mondo cardine, con capelli del colore dei corvi; l'altra proveniva dai distretti della polizia infernale di Bergderbil, con capelli del colore del sole. Kalki si riconobbe immediatamente nella descrizione, così come riconobbe Aisha, ma si rese conto che il libro aveva descritto il loro passato, non ciò che erano diventate.
La pagina successiva era strappata. Forse lì ci sarebbero stati i loro nomi e la conferma che non erano più né negli inferni né nella polizia dei demoni.
Entusiasta, Kalki chiamò Aisha e le raccontò tutto.
"Aisha, devi sentire questa!" disse con eccitazione. "La profezia parla di noi!"
Aisha, curiosa, si avvicinò. "Di noi? In che senso?"
"Leggi qui," disse Kalki, mostrandole il libro. "Parla di due ragazze che bonificano il santuario, restituendogli la sacralità e ricollegandolo a Land's End. Descrive una ragazza con capelli del colore dei corvi e una con capelli del colore del sole."
Aisha lesse attentamente. "Ma... queste siamo noi!" esclamò sorpresa.
"Esatto! E pensa, se riusciamo a bonificare il santuario, il portale per Land's End si aprirà perennemente. Ci saranno percorsi protetti attraverso il metaverso oscuro e... un pulmino rosso!"
Aisha rise. "Un pulmino rosso, davvero? Sembra quasi una favola."
"Sì, ma una favola che possiamo rendere realtà," rispose Kalki con entusiasmo.
"Ma i nomi delle ragazze?" chiese Aisha. "Sono scritti?"
Kalki scosse la testa. "Purtroppo, la pagina successiva è strappata. Forse lì c'erano i nomi e altre informazioni. Ma sono sicura che siamo noi."
Aisha sorrise, colpita dall'entusiasmo di Kalki. "Beh, sembra che abbiamo un destino da compiere, allora."
"Esatto," disse Kalki. "E non siamo più quelle persone che descrive il libro. Siamo molto di più ora."
"Sì, siamo cambiate. E ora, siamo qui per fare la differenza," disse Aisha con determinazione.
"Sarà dura, ma ce la faremo," disse Kalki, guardando Aisha negli occhi.
Aisha annuì. "Sì, ce la faremo."
Aisha si rese conto che dovevano trovare un modo per bilanciare il lavoro di bonifica con il tempo per loro stesse. "Dobbiamo stabilire degli orari, Kalki," disse. "Se non ci diamo delle regole, impazziremo. Guardiamo il lato positivo: ne abbiamo già scacciate 75. Direi che è un buon inizio."
Kalki annuì, riflettendo sulle parole di Aisha. "Hai ragione. Un po' di organizzazione non guasta."
Aisha sorrise. "Allora, cosa ti piacerebbe fare nel nostro tempo libero?"
Kalki rispose con un sorriso complice. "Beh, scommetto che oltre quella porta al secondo piano ci sia una terrazza con piscina, ombrelloni e drink."
Aisha rise. "Davvero? Vuoi scommettere?"
"Assolutamente," rispose Kalki con un sorriso malizioso. "E se ci buttiamo e ci rilassiamo per un po', potrebbe farci solo bene."
Le due si diressero verso la porta al secondo piano, emozionate per la loro piccola scommessa. Kalki, con il cuore che batteva forte, aprì la porta. Di fronte a loro si rivelò una splendida terrazza con una piscina scintillante, ombrelloni colorati e una serie di drink freschi pronti per essere gustati.

"Non posso crederci!" esclamò Aisha. "Hai avuto ragione!"
Kalki si girò verso di lei con un sorriso trionfante. "Te l'avevo detto. Sembra che il santuario risponda ai nostri desideri."
Aisha scosse la testa con un sorriso divertito. "Beh, allora dobbiamo approfittarne. Pronte per un tuffo?"
Kalki annuì entusiasta. "Assolutamente."
"Aisha, perché non restiamo qui per dieci anni, solo io e te?" propose Kalki con un sorriso malizioso. "Abbiamo tutto quello che ci serve, e i demoni si fanno gli affari loro... che male ci sarebbe?"
L'idea non era affatto male. L’idea di passare dieci anni insieme, senza preoccupazioni, era allettante. Tuttavia, entrambe sapevano bene quale fosse il loro compito.
Kalki e Aisha si chiesero se avrebbero potuto prendere le loro rose già ora. Come se il monitor avesse letto i loro pensieri, una voce rispose, anche se il dispositivo era in tutt'altra parte: "Potrete prendere le vostre rose solo quando il santuario sarà bonificato e ritornerà ad essere un luogo sacro e di pellegrinaggio per tutte le anime. Voi avrete le vostre rose quando andrete via di qua e porterete la buona notizia a Land's End." Poi aggiunse con un tono solenne, "se finirete il lavoro entro 10 anni."
Con un respiro profondo, le due ragazze si prepararono a rimettersi al lavoro. Aisha si posizionò di nuovo davanti al monitor, pronta a identificare le stanze dove le entità si nascondevano, mentre Kalki si armò di una torcia, pronta a rivelare e scacciare le presenze malvagie.
"Rimaniamo concentrate, Aisha," disse Kalki, stringendo la torcia. "Siamo più vicine che mai a riportare il santuario al suo antico splendore."
Aisha annuì con determinazione. "Sì, e una volta finito tutto questo, avremo le nostre rose e potremo tornare a Land's End con la buona notizia."
Kalki sorrise, sentendo una rinnovata energia dentro di sé. "Cominciamo. Che stanza è la prossima?"
Aisha guardò il monitor, cercando una nuova entità. "Stanza numero 12, secondo piano."
Kalki si diresse verso le scale, mentre Aisha continuava a monitorare. Ogni entità rivelata e scacciata le avvicinava di un passo al loro obiettivo.
Mentre Kalki illuminava la stanza con la torcia, una figura malvagia si materializzò, gridando con un urlo agghiacciante. Una forza invisibile la sollevò e la trascinò verso il portale dell'inferno, scomparendo in un lampo.
"422," annunciò la voce profonda dal monitor. "Continuate così."
Aisha si girò verso Kalki con un sorriso. "Stiamo facendo progressi."
Kalki rispose con un cenno di assenso. "Sì, e dobbiamo mantenere questo ritmo. Il santuario dipende da noi."
Le due ragazze continuarono a lavorare instancabilmente, alternando momenti di azione e momenti di riposo. Nonostante le difficoltà, la loro determinazione e il loro legame le tenevano unite, pronte a portare a termine la loro missione e a vedere il santuario rinascere come luogo sacro e di pellegrinaggio per tutte le anime di Land's End.
Aisha e Kalki avevano cominciato a svolgere il lavoro in modo meccanico, come se fossero parte di una catena di montaggio, dimenticando quasi che stavano affrontando dei demoni veri e propri. Kalki, che era al monitor ma stava anche scorrendo il libro del santuario, notò con la coda dell'occhio un fenomeno inquietante: diverse stanze lontane si erano illuminate e mentre si spegnevano, altre si accendevano sempre più vicine ad Aisha. Era evidente che i demoni stavano cercando di circondarla.
“Aisha, attenta!” urlò Kalki con urgenza. Aisha, ormai immersa in una modalità automatica, si voltò appena in tempo per vedere cinque demoni materializzarsi intorno a lei. Non era assolutamente preparata per un attacco così coordinato. Bastò un colpo per metterla al tappeto.
Uno dei demoni raccolse Aisha svenuta e la trascinò verso il portale infernale. Tuttavia, i demoni non erano particolarmente intelligenti. Non appena arrivarono al portale, si trovarono di fronte a Kalki, che li attendeva preparata. Con un gesto deciso, Kalki li polverizzò, impedendo loro persino di raggiungere l'inferno. Il corpo di Aisha cadde pesantemente a terra, prendendo anche una sonora zuccata.
Kalki corse immediatamente verso di lei, preoccupata ma anche pronta a farle una bella ramanzina appena avesse ripreso i sensi. La sollevò delicatamente e la portò vicino al monitor, preparandosi a vegliare su di lei.
Quando Aisha finalmente aprì gli occhi, Kalki era pronta. “Cosa diavolo stavi facendo?” le chiese con tono severo, ma con preoccupazione evidente negli occhi.
Aisha si massaggiò la testa dolorante. “Non lo so, ero così concentrata sul lavoro che non mi sono accorta di nulla.”
“Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, nemmeno per un secondo,” rispose Kalki, stringendole la mano. “Questi demoni non sono stupidi. Hanno cercato di approfittare di noi, e per poco non ci riuscivano.”
Aisha annuì lentamente. “Hai ragione. Dobbiamo essere più attente.”
Kalki sorrise leggermente, cercando di alleggerire l'atmosfera. “La prossima volta, cerchiamo di evitare che i demoni ti prendano come un sacco di patate, ok?”
Le due ragazze, rinvigorite dal pericolo appena scampato, ripresero il loro lavoro con rinnovata attenzione e determinazione. Sapevano che ogni demone scacciato le avvicinava sempre di più al loro obiettivo di purificare il santuario e rendere di nuovo sacro quel luogo per tutte le anime di Land's End.
Decisero che era ora di una pausa, una pausa cena speciale. La giornata di lavoro era finita, soprattutto dopo l'incidente di Aisha. Era il momento di rilassarsi e recuperare le energie. Con un sorriso complice, Aisha propose: "Che ne dici di una cena speciale? Magari con un po' di vino di ottima qualità offerto dalla casa."
Kalki annuì entusiasta. "Mi sembra un'idea fantastica! E dopo cena... beh, vediamo dove ci porta la serata."
Con rinnovata leggerezza, le due ragazze si incamminarono verso una delle stanze che non avevano ancora esplorato. Aprirono la porta e rimasero sbalordite da ciò che videro: la stanza sembrava essere una sala da pranzo lussuosa, arredata con gusto. Al centro, un tavolo apparecchiato con eleganza, con candele accese e un'atmosfera intima e accogliente. Una bottiglia di vino rosso pregiato era già stata stappata, e i calici erano pronti per essere riempiti.
"Wow, sembra che il santuario sappia come trattare i suoi ospiti," commentò Aisha ridendo.
"Decisamente," aggiunse Kalki. "Sembra che qualcuno sappia esattamente di cosa abbiamo bisogno."
Si sedettero al tavolo, riempiendo i calici di vino e brindando alla loro sopravvivenza e al lavoro ben fatto. La cena era deliziosa, con piatti che sembravano preparati da uno chef stellato.
"Dopo una giornata come questa, non c'è niente di meglio," disse Aisha, sollevando il calice per un altro brindisi.
"Concordo," rispose Kalki, facendo tintinnare il suo bicchiere contro quello di Aisha. "A nuove avventure e a sopravvivere un altro giorno!"
I giorni passavano e il numero dei demoni rimasti nel santuario scendeva inesorabilmente. Ne mancavano solo un centinaio. Kalki diede un'occhiata al monitor che ne indicava precisamente 98. L'aria era carica di tensione: i demoni, sentendosi sempre più in trappola, avevano organizzato qualche contrattacco, ma né Aisha né Kalki si erano mai fatte trovare impreparate. Tuttavia, quel pomeriggio ci fu un attacco insolito e particolarmente pericoloso. Era il turno di Aisha al monitor.
Aisha stava controllando le stanze come di consueto, annotando le luci che si accendevano e dando indicazioni precise a Kalki. All'improvviso, una serie di luci rosse si accesero contemporaneamente su diverse parti del santuario. "Kalki, abbiamo un problema," disse Aisha con tono serio. "Sono ovunque!"
Kalki corse al monitor e vide l'allarme. "Sembra un attacco coordinato."
Immediatamente, le due ragazze si prepararono per la battaglia. "Ci dividiamo e li affrontiamo una alla volta," disse Kalki.
Aisha annuì. "Ricordati, restiamo in contatto tramite il dispositivo."
Iniziarono a muoversi per il santuario, con i sensi all'erta. Ogni passo era calcolato, ogni angolo scrutato con attenzione. Aisha entrò in una delle stanze illuminate di rosso, sentendo immediatamente una presenza malvagia. Alzò la torcia, illuminando un demone che ringhiava minacciosamente.
"Ti ho trovato," sussurrò Aisha, puntando la luce direttamente su di lui. Il demone si contorse, urlando mentre la forza del santuario lo afferrava e lo trascinava verso il portale infernale.
Nel frattempo, Kalki stava affrontando un gruppo di demoni più piccoli. Con movimenti fluidi e decisi, utilizzava la spada per respingerli e la torcia per rivelarli ai sensori del santuario. Ogni demone rivelato veniva immediatamente risucchiato dal portale.
Ma il vero pericolo arrivò quando un demone particolarmente grande e potente apparve davanti ad Aisha. "Kalki, ho bisogno di te qui, subito!" gridò nel dispositivo.
Kalki corse verso la posizione di Aisha, il cuore martellante. "Sto arrivando, tieni duro!"
Arrivata nella stanza, vide Aisha alle prese con il demone. Era più forte e veloce di qualsiasi altro avessero affrontato finora. Kalki si lanciò all'attacco, coordinandosi perfettamente con Aisha. Con un colpo ben piazzato, riuscirono a illuminare il demone con la torcia e a rivelarlo ai sensori.
La forza del santuario si attivò immediatamente, afferrando il demone e trascinandolo verso il portale. Il mostro urlò in agonia prima di essere completamente risucchiato. Il numero sul monitor scese a 81.
Aisha, ansimante, si girò verso Kalki. "Quello era troppo vicino."
Kalki annuì, asciugandosi il sudore dalla fronte. "Sì, ma ce l'abbiamo fatta. Dobbiamo restare vigili."
"Siamo quasi alla fine," disse Aisha, guardando il monitor.
"Esatto," rispose Kalki con determinazione. "Continuiamo così. Abbiamo un santuario da liberare e un futuro da costruire."
Il Demone dei Servizi Speciali
La costante diminuzione dei demoni era un segnale positivo, ma di recente il ritmo sembrava rallentare. Era chiaro che i superstiti fossero i più forti, i più difficili da sconfiggere e forse anche i più pericolosi, come il demone dei servizi speciali che, copiando il codice genetico di Aisha, aveva assunto le sue sembianze.
I sensori del castello andarono in tilt, rilevando due Aisha.
Kalki stava controllando il monitor quando vide le due Aisha avvicinarsi, entrambe affermando di essere la vera. Il cuore di Kalki batteva all'impazzata mentre cercava di distinguere tra le due.
"Calma, Kalki, sono io, Aisha!" disse una delle due con il tono calmo che Aisha usava sempre.
"No, sono io la vera Aisha!" replicò l'altra con la stessa intensità. "Lei è il demone!"
Kalki osservava le due figure perfettamente identiche, con la stessa voce, gli stessi movimenti. La confusione si trasformava in panico. "Ditemi qualcosa che solo Aisha sa!" gridò, sperando che una delle due facesse un errore. Entrambe dissero cose assolutamente convincenti.
Kalki era ancora più confusa. Entrambe conoscevano i dettagli della loro storia. Mentre cercava di pensare a un'altra domanda, le due Aisha si scontrarono, lottando ferocemente. Si scambiarono pugni e calci con una precisione che rendeva impossibile capire chi fosse la vera Aisha.
"Fermatevi!" gridò Kalki, impotente. Ma la lotta continuava, violenta e senza sosta. Alla fine, una delle due Aisha cadde a terra, priva di sensi.
Kalki si avvicinò lentamente, il cuore in gola. Guardò la Aisha rimasta in piedi, che respirava affannosamente, e quella a terra, immobile. "Come faccio a sapere chi sei?" chiese con voce tremante.
La Aisha in piedi si inginocchiò accanto a lei. "Kalki, ti prego, fidati di me. Sono io. Aisha."
Kalki sentiva le lacrime bruciarle gli occhi. "Ma... non posso sapere se è vero."
La Aisha in piedi prese la mano di Kalki, portandola al proprio cuore. "Non ascoltare le parole, Kalki. Senti questo. Il battito del mio cuore risuona solo per te. Sai che nessun demone potrebbe replicarlo.
Kalki guardò negli occhi della sua amica, cercando la verità. Con il cuore che le martellava nel petto, si girò verso la Aisha a terra. "E se lei fosse la vera Aisha?"
"Non lo è," disse la Aisha in piedi con convinzione. "Quello è il demone che ha cercato di ingannarti."
Kalki sentì un'ondata di determinazione. Doveva prendere una decisione. Sollevò la mano, pronta a usare la sua energia per rivelare la verità. "Se sei davvero Aisha, allora sarai ancora qui dopo questo," disse, dirigendo la sua energia verso la Aisha a terra.
Un urlo disumano riempì la stanza mentre il corpo a terra si trasformava, rivelando la vera natura demoniaca. Kalki scagliò l'energia rivelatrice, e il santuario reagì immediatamente, espellendo il demone attraverso il portale infernale.
Kalki cadde in ginocchio, esausta. Aisha si avvicinò e la abbracciò forte. "Hai fatto la cosa giusta," sussurrò.
"Non sapevo cosa fare," ammise Kalki, le lacrime agli occhi. "Avevo paura di perdere te."
Gli Ultimi 10
Il lavoro era andato avanti con una determinazione incrollabile. Aisha e Kalki avevano combattuto e scacciato i demoni, una battaglia alla volta, senza mai arrendersi. Ora, il contatore del monitor indicava che erano rimasti solo dieci demoni, ma non riusciva a individuare la loro posizione.
Rimasero in silenzio per un momento, riflettendo. Poi Kalki ebbe un'idea. "E se cercassimo di attirare i demoni verso di noi? Qualcosa che non si aspettano, un'esca."
Aisha la guardò con curiosità. "E come facciamo a sapere che funzionerà?"
"Non lo sappiamo," ammise Kalki. "Ma è meglio che aspettare che si mostrino da soli. Dobbiamo essere creative."
Cominciarono a pianificare un'esca, qualcosa che potesse attirare i demoni senza mettere in pericolo loro stesse.
Decisero di utilizzare una combinazione di luci e suoni, simulando la presenza di un rituale potente al centro del santuario.
Prepararono il loro piano con cura. Utilizzarono le torce per creare giochi di luce che si riflettevano sulle pareti del santuario, mentre Aisha recitava antiche parole prese dal libro del santuario, creando un'atmosfera carica di energia.
"Se questi demoni sono davvero così intelligenti, verranno a controllare," disse Aisha, con una determinazione feroce.
Mentre aspettavano, il tempo sembrava rallentare. Ogni scricchiolio, ogni movimento dell'aria sembrava amplificato. Poi, improvvisamente, sentirono un rumore dietro di loro.
"Kalki, guarda!" sussurrò Aisha, indicando un'ombra che si muoveva furtivamente.
"Ci sono," rispose Kalki, con un sorriso. "Funziona."
Uno dopo l'altro, i demoni cominciarono ad apparire, attratti dalla loro trappola. Erano visibili solo per pochi istanti prima di nascondersi di nuovo nelle ombre, ma era sufficiente per le due ragazze.
"Aisha, adesso!" gridò Kalki, alzando la torcia.
Aisha puntò la sua torcia verso i demoni, rivelandoli alla luce. Il santuario reagì immediatamente, espellendo i demoni attraverso il portale infernale uno dopo l'altro.
Poi con grande apprensione Kalki e Aisha guardarono il monitor. Il contatore diceva uno.
L’Ultimo
Era vero. Ne mancava uno, l’ultimo. Era il più astuto e potente: il demone che aveva aperto la porta ai primi invasori. Questo demone era diverso dagli altri: possedeva i codici del DNA di moltissime persone che erano passate dal santuario, rendendosi così praticamente invisibile ai sensori.
Iniziarono a cercarlo disperatamente per tutto il santuario. Ogni angolo, ogni stanza, ogni corridoio era esplorato, ma sempre con un senso di pericolo imminente. A volte avvertivano un'energia oscura, altre volte qualcosa veniva scagliato contro di loro, facendo balzare i loro cuori.
"È come se stesse giocando con noi," disse Aisha, ansimando mentre controllava un'altra stanza vuota.
Ad un certo punto, mentre erano in un corridoio buio, un'onda di energia colpì Aisha, facendola cadere a terra. Kalki corse subito da lei, aiutandola a rialzarsi.
"Aisha, stai bene?" chiese, con voce tremante.
"Sì, solo un graffio," rispose Aisha, cercando di mascherare il dolore. Ma Kalki poteva vedere il sangue che colava dalla ferita.
Continuarono la loro ricerca, ma l'energia del demone si faceva sempre più forte e minacciosa. Improvvisamente, un oggetto pesante venne lanciato contro Kalki, colpendola in pieno petto e facendola cadere con un grido di dolore. Aisha corse verso di lei, il cuore in gola.
"Kalki, no! Per favore, stai bene!" gridò, disperata.
"Sto... sto bene," rispose Kalki con un filo di voce, cercando di rialzarsi con l'aiuto di Aisha.
Ma il demone non aveva finito. Con un ultimo attacco potente, scagliò un'onda di energia oscura contro Aisha, facendola svenire all'istante. Kalki la prese tra le braccia, il cuore spezzato dalla paura e dall'angoscia.
"Devo fare qualcosa," pensò, portando Aisha in una stanza sicura per riflettere e cercare di farla riprendere. "Non possiamo affrontarlo se non siamo pronte."
Aisha si svegliò lentamente, toccandosi la testa con una smorfia di dolore.
Rimasero in silenzio per un momento, cercando di riflettere su una soluzione. Il santuario era silenzioso, ma l'ombra del demone incombeva su di loro.
"Deve esserci un modo," disse Aisha, cercando di ignorare il dolore alla testa. "Forse c'è qualcosa nel libro del santuario che ci può aiutare."
"Potrebbe essere la nostra unica speranza," rispose Kalki, determinata. "Andiamo a cercare."
Il contatore segnava 1, ma il monitor non rilevava alcuna presenza. Kalki e Aisha si scambiarono uno sguardo carico di preoccupazione.
"Dobbiamo usare l'astuzia," disse Kalki. "Non possiamo continuare a cercarlo alla cieca. È troppo pericoloso."
Aisha annuì, riflettendo. "Dobbiamo farlo uscire allo scoperto. Fingiamo di litigare, in modo furioso, e di attaccarci con l'energia. Deve sembrare reale, Kalki. Dobbiamo far credere che ci siamo abbattute a vicenda e siamo svenute entrambe."
Kalki esitò per un momento. "Fingere di litigare con l'energia? Non è rischioso?"
"Usiamo solo basse intensità," rispose Aisha con determinazione. "Tu ti posizionerai vicino al portale, io un po' più indietro. Se il demone crede di avere l'opportunità, tenterà di gettarti nel portale. Quando sarà abbastanza vicino, ci alziamo e lo spingiamo dentro."
Kalki annuì. "Va bene, facciamolo."
Preparato il piano, iniziarono la recita. Le loro grida riempivano il santuario, rimbombando contro le pareti.
"Sei sempre tu a decidere tutto!" urlò Aisha, lanciando un fascio di energia che sfiorò Kalki e colpì una colonna.
"E tu non fai mai niente di giusto!" replicò Kalki, scagliando un'onda di energia verso Aisha, che si infranse a terra a pochi centimetri da lei.
Le due continuarono a simulare l'attacco, scambiandosi scariche di energia di bassa intensità che illuminavano il santuario con lampi intermittenti. Ogni tanto, le onde si incontravano a mezz'aria, producendo esplosioni di luce che rendevano tutto ancora più realistico.
Aisha, con un gesto teatrale, si lasciò colpire da una scarica, cadendo in ginocchio. "Sei un'incapace!" gridò, fingendo di barcollare.
Kalki rispose con un altro colpo, facendola arretrare verso il portale. "E tu sei inutile!" replicò con rabbia forzata.
Dopo diversi minuti di lotta simulata, crollarono entrambe a terra, esauste e apparentemente prive di sensi. Kalki era posizionata vicino al portale, mentre Aisha rimase più indietro, come da piano.
Il silenzio avvolse il santuario. Il cuore di Kalki batteva all'impazzata mentre giaceva immobile, fingendo di essere svenuta. Sentì un movimento furtivo, un'ombra si avvicinava. La trappola era pronta per scattare.
Il demone, trasformato in un'imitazione perfetta di un pellegrino, si avvicinò a Kalki. Credeva di avere la meglio. Si chinò per afferrarla, ma in quel momento Aisha aprì gli occhi. Con un balzo, si alzò e corse verso il demone.
"Adesso!" gridò Aisha.
Kalki balzò in piedi, e insieme spinsero il demone verso il portale. L'essere cercò di resistere, urlando di rabbia. Con uno sforzo congiunto, le ragazze lo spinsero oltre il bordo, e il demone scomparve nell'oscurità urlando di rabbia e disperazione.
Kalki cadde in ginocchio, respirando a fatica. "Ce l'abbiamo fatta."
Aisha la raggiunse, abbracciandola forte. "È finita."
Le due rimasero abbracciate per un lungo momento, godendosi la vittoria e la consapevolezza di aver finalmente liberato il santuario dall'ultimo demone. Il loro respiro si sincronizzò, il battito dei loro cuori finalmente rallentava. La tensione svaniva, sostituita da un sollievo profondo e dalla certezza di aver compiuto il proprio dovere.

Il Santuario Purificato
Appena l’ultimo demone scomparve nel portale, il contatore indicò zero e il santuario si illuminò come mai prima d'ora. Una luce dorata permeava ogni angolo, avvolgendo le pareti e riflettendosi sui loro volti. Una musica soave iniziò a diffondersi, una melodia che sembrava provenire dalle stesse profondità dell'universo, portando con sé una sensazione di pace e gioia.
Kalki e Aisha, ancora abbracciate, sentirono una vibrazione nell'aria. Il monitor, fino a quel momento grigio e spento, si colorò di mille sfumature, formando un caleidoscopio di luce. L'ombra che avevano spesso intravisto si trasformò lentamente, rivelando il volto di un monaco anziano e saggio, i cui occhi brillavano di saggezza e serenità.
"Brave, valorose custodi del santuario," disse il monaco con una voce profonda e risonante, piena di enfasi e solennità. "Avete compiuto l'impensabile, avete scacciato le tenebre e restituito la luce a questo luogo sacro. Avete lottato con coraggio, fedeltà e amore, e ora, grazie a voi, il santuario è purificato. La vostra impresa sarà cantata per i secoli a venire."
Le sue parole riempirono il cuore di Kalki e Aisha di un orgoglio e una gratitudine profondi. Guardarono il monitor con occhi lucidi mentre il monaco continuava. "Il portale ora si aprirà per sempre, collegando nuovamente questo santuario a Land's End, permettendo ai pellegrini di attraversare il metaverso oscuro in sicurezza e raggiungere questo luogo di sacralità e speranza. Il vostro sacrificio e il vostro amore hanno reso tutto questo possibile."
Con un gesto maestoso del monaco, la grande porta del portale iniziò ad aprirsi, rivelando un sentiero illuminato che conduceva verso un orizzonte infinito. La luce che emanava era calda e accogliente, promettendo una pace eterna.
Una Notte di Festeggiamenti
Kalki e Aisha si guardarono negli occhi, un sorriso complice tra di loro. "Abbiamo davvero fatto qualcosa di straordinario," sussurrò Aisha, stringendo ancora più forte l'amica.
"Abbiamo salvato il santuario e ristabilito il suo legame con Land's End," rispose Kalki.
Mentre la notte calava, decisero di non partire subito. "Festeggiamo questa notte," propose Kalki. "Immaginiamo una stanza con ogni comfort, e tanto champagne. Domani mattina, partiremo per Land's End."
Aisha annuì, entusiasta. "Meritiamo di celebrare questo momento."
Con un pensiero, trasformarono una stanza del santuario. Le pareti si decorarono con tessuti lussuosi, una tavola imbandita apparve con i cibi più squisiti, e numerose bottiglie di champagne scintillavano alla luce delle candele. Le due amiche si immersero in un bagno di bollicine, brindando alla loro vittoria e al futuro luminoso che le attendeva.
La buona notizia sarebbe arrivata a Land's End il giorno seguente, attraverso un portale finalmente libero, per chiunque e per sempre. Ma non quella notte. Quella notte era solo per loro: una notte di celebrazione, di amicizia, e di sogni che finalmente si erano realizzati. Era la loro notte.

Land's End
Eppure, Land's End non rimase in attesa. Quella notte, il cielo si accese del passaggio di una stella cometa, il cui nome sembrava essere Ignis. Ignis Star, il messaggero celeste con cui Aurelian trasmette i suoi messaggi.

Nella notte magica di Land's End, la Ignis Star iniziò il suo viaggio attraverso il cielo oscuro, tracciando una luminosa scia dorata. Il suo bagliore intenso illuminava ogni angolo della città, catturando l'attenzione di tutti gli abitanti. La stella passò proprio sopra lo Scorsetto Nero, un luogo simbolico e antico, per poi fermarsi brevemente, come se salutasse i suoi spettatori, prima di ripartire verso il santuario.
Le anime di Land's End si fermarono e alzarono gli occhi al cielo, rapite da quell'evento straordinario. In quella folla assorta, il presidente osservava con una solennità che rifletteva l'importanza del momento. Accanto a lui, Eleanor, con il suo sguardo dolce e penetrante, non poteva trattenere un sorriso di speranza. Thamar, con la sua presenza imponente e il cuore di un guerriero, sentiva una profonda connessione con la stella.
Il sindaco, i giudici e gli altri dignitari di Land's End osservavano in silenzio reverenziale, consapevoli che quel segno celeste portava con sé un messaggio di grande cambiamento e rinascita. La luce della stella si rifletteva nei loro occhi, pieni di aspettative e di sogni rinnovati.
Nothing: Pendici dell’Ombra, la Terra delle Streghe
Anche Adamas e Ishtar, nel lontano Quadrante 2, Nothing, nella terra delle streghe, alzarono lo sguardo al cielo e videro la cometa. Adamas, con il suo spirito indomito e la saggezza accumulata nel tempo, sentì un brivido lungo la schiena. La stella rappresentava una chiamata, un segno di tempi che stavano cambiando. Al suo fianco, Ishtar, con il suo fascino misterioso e la sua connessione profonda con le forze occulte, percepì l'energia della stella e capì che qualcosa di monumentale era accaduto.

Adamas, con gli occhi fissi sulla stella, pensava a Kalki e Aisha. Sapeva che le due avevano intrapreso una missione quasi impossibile, ma il fatto che la stella cometa si dirigesse verso il santuario riempiva il suo cuore di speranza e orgoglio. "Ce l'hanno fatta," mormorò Adamas, quasi tra sé e sé, ma con una sicurezza che gli veniva dal profondo.
Ishtar le si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla. "È il segno che aspettavamo. La profezia si sta realizzando."
Adamas annuì, con un sorriso che gli illuminava il volto. "Il Santuario è di nuovo sacro, è di nuovo nostro."
La Stella: Ignis Star
La stella cometa continuava il suo viaggio, illuminando la via verso il santuario. Le anime di Land's End, unite in quel momento di meraviglia e speranza, sapevano che quel segno celeste portava con sé la promessa di un nuovo inizio, di una rinascita spirituale che avrebbe cambiato per sempre le loro vite. E mentre la cometa scompariva all'orizzonte, tutti sentirono una rinnovata fiducia nel futuro e nelle forze misteriose che guidavano il loro destino.

Quella notte, Land's End si trasformò in un luogo di festa e celebrazione. Le luci brillavano ovunque, la musica risuonava nelle strade, e le risate e i canti delle anime salivano fino alle stelle. Il Santuario era stato purificato e 17 rose delle Primenate erano state recuperate.
Il percorso era ormai tracciato e sicuro, i malvagi del metaverso oscuro erano stati scacciati. Le scintille avrebbero potuto viaggiare senza timore, portando con sé la promessa di rinascita e sacralità per il santuario.