
Aisha
عائشة
Cap. 7: Quadrante 2: Nothing
Quadrante 2: Nothing
L’aria si fa cupa e vibrante. Ombre più scure, nebbia fitta, silenzi interrotti solo da presenze invisibili. Aisha stringe il manubrio, Adamas scruta l’oscurità: la Freccia Rossa avanza in un mondo inquieto.
La Regina
Una luce dorata squarcia la nebbia: le creature si ritirano. Tra i prati in fiore appare la Regina, abito dorato, corona lieve, aura di pace. Le accoglie nel suo giardino, rifugio di luce. Nella sua dependance trovano cibo, letti morbidi, respiro di primavera. La Regina spiega: a Nothing il tempo non esiste, si piega alle energie di chi lo attraversa.
Il Custode del Bivio
La strada si divide. Una figura incappucciata appare: “Sono il Custode del Bivio. Ogni scelta ha conseguenze.” Seguendo il consiglio della Regina, scelgono l’est. Ma Nothing le riporta allo stesso bivio: il cammino è circolare, inganno del tempo.
Il Casolare Abbandonato
Decidono la via opposta e trovano un rifugio fatiscente. Dentro, polvere e ragnatele, fuori un vecchio viandante che lascia loro cibo e indicazioni. Misterioso, ma prezioso.
Il Fiume della Morte
Seguendo la traccia raggiungono il fiume. Un bagno si trasforma in incubo: Aisha resta intrappolata sott’acqua, il suo perizoma rosso diventa il segnale che permette ad Adamas di salvarla. Ridono tra le lacrime: “il nostro salvavita.”
Il Punto di Confine
Non c’era un albergo, non c’era una locanda, non c’era nulla di nulla. Il fiume sembrava non finire mai. Poi, all’improvviso, apparve: il capannone del Punto di Confine. Lo riconobbero subito, avendolo visto sui libri di Nothing. Avvicinandosi, parcheggiarono la moto e si prepararono a entrare. Dentro, il capannone era vuoto. Non c’era traccia di Kalki, né di alcun Cavaliere dell’Apocalisse. Solo uno squarcio sul tetto e alcuni resti di cartoni per pizza.
Fu allora che la notte si incrinò, e qualcosa — molto più grande di loro — cominciò a respirare.
L’Urlo della Chiaroveggente
All’alba del giorno seguente, un suono tremendo lacerò il cielo. L’urlo della Chiaroveggente riecheggiò nell’aria, agghiacciante e penetrante, come se provenisse da ogni direzione. Aisha e Adamas si bloccarono, i corpi irrigiditi dal terrore, mentre il cielo sopra di loro si spaccava in due, rivelando visioni del Mondo Cardine in rovina. La sofferenza e il dolore dell’umanità si materializzavano nel Punto di Confine, come se tutte le forze convergessero lì. Aisha si aggrappò ad Adamas, sentendo il cuore battere all’unisono con il suo. Poi l’urlo cessò, il cielo si richiuse, e un silenzio inquietante calò sul luogo. “Abbiamo letto dell’urlo della Chiaroveggente,” sussurrò Aisha. “Ma non pensavo fosse così… devastante.” “Sì,” rispose Adamas, ancora fissa sul cielo. “È come se avessimo sentito il dolore di tutto il mondo.”
La Chiaroveggente
L’urlo della Chiaroveggente non smette di vibrare nell’aria. Aisha e Adamas, ancora scosse, decidono di cercarla. Le mappe indicano la direzione, ma il luogo sembra abbandonato da secoli: ruderi, silenzi, un vento che sa di attesa. Lungo il cammino, un campo di fiori gialli e rossi le ferma — il profumo è intenso, ipnotico. Un respiro profondo, poi il buio. Si risvegliano altrove: catacombe di pietra, una luce fioca e la presenza di una donna che sembra conoscerle da sempre. La Chiaroveggente parla di futuri che si intrecciano e di scelte che possono mutarli. Il suo dono è uno specchio antico, capace di riflettere i destini del Metaverso nei cieli di Nothing. Al risveglio, lo specchio è davvero accanto a loro — insieme a un vaso di fiori chiamati Somnium.
Segni di un’Intrusione
Nel pomeriggio, tornano al capannone. Lo specchio appeso al muro cattura la luce come un portale dormiente, i fiori di Somnium sembrano respirare. Fame e quiete le spingono nel bosco, tra bacche e foglie mosse dal vento. Quando rientrano, la scena le gela: la porta è socchiusa, e fuori, al sole, un vestito lavato si asciuga. Non sono più sole. Qualcun altro è passato da lì. E probabilmente ora si trova dentro al capannone.







_edited.jpg)
.jpg)
.png)





.jpg)


