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Aisha

 عائشة

Cap. 11: Il Lido del Piccolo Pianeta

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Le Maree del Nulla

Il vento non sa il mio nome,
eppure sussurra parole che riconosco.
Le onde accarezzano la sabbia,
ma non lasciano traccia del mio passaggio.

Non so se sono arrivata o se devo ancora partire.
Non so se il sole tramonta o se è solo un'illusione.
Il mare davanti a me è eterno,
eppure cambia a ogni respiro.

Dicono che il Lido del Piccolo Pianeta sia un confine,
ma io vedo solo l’infinito.
Forse è qui che il tempo si piega,
forse è qui che i sogni imparano a camminare.

Se il mondo dovesse svanire sotto i miei piedi,
so che le onde mi restituirebbero alla sabbia.
Se chiudo gli occhi, sento il battito dell’acqua,
come un cuore che non ho mai saputo di avere.

Io appartengo al nulla.
Ma il nulla mi appartiene?

Nihra

Arrivo al Lido del Piccolo Pianeta

Adamas e Aisha camminavano con passo deciso, consapevoli del compito arduo che le aspettava. Si scambiarono poche parole, preferendo concentrarsi sulla missione.

"Non posso credere che siamo davvero qui, così vicine," disse Aisha, rompendo il silenzio. "Sembra tutto così... surreale."

"Sì, lo so," rispose Adamas. "Ma sento che ce la faremo. Abbiamo le pietre, abbiamo la nostra forza... e abbiamo l'una l'altra."

Aisha annuì, sentendo una nuova ondata di coraggio. "E presto avremo anche Kalki con noi," aggiunse, stringendo la collana che aveva scelto di indossare.

Quando da lontano, da sopra una collina, Adamas e Aisha scorsero il mare, si strinsero la mano e si guardarono negli occhi. L'amore che usciva dai loro sguardi era tangibile, un legame così profondo che superava qualsiasi parola.

“Dai, ci siamo,” sussurrò Adamas, con un sorriso coraggioso.

Iniziarono a scendere la collina, sapendo che una volta giunte al mare, avrebbero dovuto separarsi. Solo Adamas aveva la rosa, e solo lei poteva attraversare il portale. Aisha sarebbe rimasta indietro, in attesa, fiduciosa del ritorno della sua compagna. Sapeva che sarebbe stata un’attesa devastante, ma anche per questo ci voleva coraggio. Nel loro caso, forse anche di più.

“Vorrei venire con te,” disse Aisha, stringendo la mano di Adamas un po’ più forte. Entrambe sapevano che il portale l’avrebbe scacciata, così come aveva scacciato Kalki, e in modo brutale.

“Lo so,” rispose Adamas, con una nota di tristezza nella voce. “Ma non possiamo rischiare. Devo andare sola.”

Continuarono a scendere, il mare si avvicinava sempre di più.

Mentre una vecchia barca marrone, nel silenzio, continuava ad avanzare.

Finalmente giunsero alla riva. Si sedettero sulla sabbia, il rumore delle onde che si infrangevano sulle rocce creava un sottofondo rassicurante.

“Adamas, promettimi che tornerai,” disse Aisha, la voce tremante.

Adamas le prese il viso tra le mani. “Prometto. Tornerò. E insieme cambieremo tutto.”

Aisha annuì, cercando di trattenere le lacrime. “Io aspetterò. Non importa quanto tempo ci vorrà.”

Adamas si alzò, guardando il mare con determinazione. “È il momento. Abbi fiducia, Aisha.”

Mentre Adamas si preparava per immergersi, Aisha la osservava con una mistura di orgoglio e paura. Sapeva che la missione era cruciale, ma il pensiero di restare sola era straziante. Tuttavia, le parole di Adamas le diedero la forza di resistere.

“Aspetterò qui, proprio qui,” disse Aisha, cercando di infondere coraggio nella sua voce.

Adamas annuì, baciando Aisha sulla fronte. “Non sarà per molto. Tornerò prima di quanto pensi.”

Con un ultimo abbraccio, Adamas si allontanò verso l’acqua, pronta ad affrontare il portale. Aisha rimase sulla riva, osservandola con il cuore in gola.

E mentre Adamas si immergeva nel mare del Lido del Piccolo Pianeta, una lieve brezza si alzò, increspando la superficie dell’acqua. Nel silenzio, la vecchia barca marrone continuava il suo avanzare, invisibile alle scintille sulla riva. La sua sagoma si fondeva con l’orizzonte, portando con sé Kalki, con la scintilla ritrovata, pronta a giocare il suo ruolo nel destino che si stava delineando.

Il Richiamo del Portale

Adamas si tuffò nelle acque profonde, consapevole che il suo destino si giocava in quell'istante. Non sapeva esattamente dove si trovasse il portale né cosa fare una volta superato, ma decise di nuotare in superficie per almeno 200 metri, risparmiando fiato e ossigeno per il lungo tratto che presumibilmente avrebbe dovuto percorrere sott'acqua. Riconoscere il punto esatto dove immergersi era un mistero assoluto, e la sua mente era in allerta, pronta a cogliere qualsiasi segnale.

Aisha, seduta sulla riva, osservava con attenzione la traiettoria di Adamas, cercando di seguirne ogni movimento. Ogni tanto si girava, preoccupata che il demone Ishtar potesse manifestarsi in qualche modo, ma le collane sembravano funzionare bene, schermandole da qualsiasi energia negativa.

Con una buona vista, Aisha riuscì a seguire Adamas fino a quando questa non decise di immergersi. Ma non era stata Adamas a decidere: era il portale a chiamarla. Adamas all'improvviso sentì una forza superiore che la trascinava verso il fondo del mare. Non fece resistenza, sentendo che quell'energia, seppur potente e temibile, non era negativa. Smise di respirare e si lasciò trasportare, mentre la forza la portava sempre più in profondità.

Giunta in fondo al mare, Adamas avrebbe potuto camminare, ma l'energia la trascinava anche in avanti, sempre più lontano. La sua mente vagava, chiedendosi quanto tempo avrebbe potuto resistere, ma si convinse che se era lì, era perché la forza voleva che lei arrivasse. Finalmente vide il portale: un vortice sottomarino, una tromba marina nera che sembrava aspirare tutto intorno a sé. Più si avvicinava, più il vortice diventava minaccioso. I suoi sensi stavano per abbandonarla, e sapeva che presto sarebbe svenuta.

"Devo fidarmi," pensò Adamas, mentre si lasciava risucchiare dal vortice nero.

Non appena il portale la risucchiò, Adamas perse completamente conoscenza. Il suo corpo fluttuava nell'oscurità, trasportato dall'energia del portale verso l'ignoto.

Sulla riva, Aisha osservava il mare, gli occhi pieni di speranza e timore. Il silenzio era rotto solo dal lieve infrangersi delle onde, ma un'ombra invisibile, un'energia sottile, sembrava permeare l'aria.

E intanto, nel silenzio, la vecchia barca marrone continuava ad avanzare, ignorata da tutto e da tutti, portando con sé un segreto che solo il tempo avrebbe svelato.

 

Wahnfried

Il corpo privo di sensi di Adamas rimase sospeso in quello che poteva essere definito come una sorta di "parcheggio per corpi tangibili". Wahnfried era puro spirito, e così anche lo spirito di Adamas si innalzò, trasportandola in un luogo che solo Kalki aveva visto con l'ausilio dell'assenzio e del laudano, quando Ishtar le aveva strappato la rosa.

Ripensò al racconto di Kalki, a come aveva descritto quella visione. Il colore dominante era il giallo, i confini tra cielo, mare e terra erano indistinguibili. Tutto si sovrapponeva e si trasformava. Poi, come programmato da Brahma per le scintille giunte fin lì, Adamas ebbe la visione della creazione.

Cap. 11d - Il Lido del Piccolo Pianeta - Adamas a Wahnfried.png

Vide il momento della scissione dello spirito di Brahma in duecentoquarantaquattromila piccole fiamme, ciascuna con un nome. Vide Aisha, pianse. Vide Kalki, Soleh, Thamar, e infine se stessa.

Non aveva lacrime, non aveva corpo; era emozione pura. Poi vide Ishtar e l'amore del padre per lei. Tutto si dissolse, tornò il colore giallo e una voce parlò:

"Ishtar è tua sorella. Sa amare e soffrire come te, ma un demone forte e malvagio l'ha deviata. Ishtar tornerà se stessa solo quando vedrà il vero amore, solo quando vedrà te e Aisha. Ora torna da lei."

Lo spirito di Adamas rientrò nel corpo, e una forza la guidò attraverso il vortice del portale. Quando Adamas riemerse dall'altra parte, si trovava sul fondo del mare, una spinta la portò verso la superficie. Il suo corpo, ancora privo di sensi, fu trascinato dalla forza del portale di Wahnfried fino al punto in cui Aisha poté vederla.

"Aspetta, Adamas, sto arrivando!" gridò Aisha, gettandosi in acqua senza esitazione. Nuotò con tutta la sua forza, raggiungendo Adamas e trascinandola a riva.

Arrivate sulla sabbia, Aisha mise Adamas con attenzione sulla riva, osservando il volto della sua amata, pallido e immobile. Le lacrime scorrevano liberamente sul viso di Aisha mentre sussurrava:

"Per favore, Adamas, torna da me. Ho bisogno di te."

Adamas rimase immobile, ma viva, sotto lo sguardo disperato di Aisha.

In quel momento, il mondo sembrò fermarsi, ma la vecchia barca marrone, con Kalki a bordo, continuava a scendere lentamente il fiume verso il mare del Piccolo Pianeta.

Cap. 11e - Il Lido del Piccolo Pianeta - Kalki avanza per la sua vendetta.png

La Vendetta

Il tempo passava. Almeno venti minuti erano trascorsi, e sebbene Adamas respirasse e avesse un polso regolare, non si svegliava. Aisha era disperata. Cercava con dolcezza di scuoterla, sussurrandole parole d'amore, ma sembrava che un incantesimo la tenesse prigioniera.

In quel momento, sulla spiaggia del mare del Piccolo Pianeta c'erano quattro entità. Tre di queste erano ben note, ma solo due erano schermate dalle collane. Kalki, stava quasi arrivando, non aveva la sua collana di protezione. Ishtar la percepì e arrivò. Arrivò come sempre, spegnendo il sole. Ci fu un boato che sembrava un tuono e tutto divenne nero.

Adamas non si svegliava e Aisha doveva essere più forte di se stessa e di lei. Ishtar vide Adamas nello stesso modo in cui aveva visto Kalki quando le rubò la rosa, indifesa e vulnerabile. Ma Adamas aveva un vantaggio che Ishtar sottovalutò: aveva Aisha e l'amore che Aisha provava per lei.

Cap. 11f - Il Lido del Piccolo Pianeta - Ishtar si prepara ad attaccare.jpg

Con un gesto, Ishtar fece volare via Aisha come aveva fatto l'ultima volta. Aisha volò per venti metri, ma questa volta rimase lucida e si rialzò. Ishtar sorrise e colpì di nuovo Aisha, facendola volare una seconda volta. Ma Aisha non si lasciò sopraffare dal buio, si alzò ancora.

"Complimenti, poliziotta, sei migliorata," disse Ishtar compiaciuta, prima di farla volare una terza volta. Ma Aisha si rialzò di nuovo.

"Adesso basta!" esclamò Ishtar, alzando le mani per sferrare il colpo decisivo, un colpo mortale. Aisha corse verso Adamas, totalmente incurante di ciò che stava per subire da Ishtar. In quel preciso momento, un'esplosione di energia pari a cento fulmini colpì Ishtar, facendola cadere al suolo.

Aisha si girò di scatto e vide, dietro Ishtar, con le braccia alzate e gli occhi di fuoco, Kalki pronta a vendicarsi. Ishtar era stata presa di sorpresa ancora una volta. Tentò di fuggire, ma Kalki la incalzava.

"La mia rosa, demone vigliacco! Colpisci chi non può difendersi," gridò Kalki, colpendo ancora. Per la seconda volta in vita sua, Ishtar fu costretta a fuggire.

Kalki si placò. Aisha corse ad abbracciare Kalki e Insieme si avvicinarono ad Adamas, prendendola in due e portandola all'ombra di un albero.

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Quando Adamas riprese i sensi, la prima cosa che vide fu il volto preoccupato di Aisha, e poi, con grande sorpresa, Kalki accanto a lei. Nonostante la stanchezza, un sorriso di pura gioia si dipinse sul suo viso.

"Non ci posso credere, Kalki!" esclamò Adamas, abbracciando la sua amica ritrovata.

Aisha sorrise e disse: "Ho comprato questa collana per te, Kalki. Sembrava importante... e adesso capisco perché." Le porse la collana, spiegandone l'importanza. "Questa collana ci protegge dalle energie negative."

Kalki, emozionata, prese la collana e abbracciò Aisha con gratitudine. "Grazie, Aisha. Questo è il regalo più bello che potessi ricevere."

Adamas si alzò lentamente, ancora un po' stordita, e abbracciò anche lei Kalki. "Sono così felice che tu sia qui, Kalki. Abbiamo tanto di cui parlare, ma non qui. Torniamo da Seraphine, sarà un posto sicuro dove possiamo discutere di tutto."

Con le collane al collo e un senso di rinnovata speranza, le tre donne iniziarono il cammino di ritorno verso la locanda di Seraphine. Mentre camminavano, si scambiarono brevi racconti di ciò che avevano vissuto.

Adamas iniziò: "Non so come spiegarlo, ma ho avuto una visione straordinaria. Ho visto la creazione e l'amore di Brahma per tutte noi. Ho visto Ishtar... e ho capito che lei è nostra sorella, deviata da un demone. Dobbiamo mostrarle il vero amore per riportarla indietro."

Kalki annuì, aggiungendo: "Ho combattuto con Ishtar oggi. Ho sentito la sua confusione e rabbia, ma anche una scintilla di qualcosa di più profondo. Forse c'è speranza."

Aisha, ascoltando attentamente, propose: "Abbiamo tutti i pezzi del puzzle. Dobbiamo solo metterli insieme. Ma c'è qualcosa di più che dobbiamo discutere..."

Adamas e Kalki la guardarono con curiosità. "Cosa intendi?" chiese Adamas.

Aisha sorrise maliziosamente, guardando entrambe le sue compagne. "Beh, ho pensato... noi tre siamo una squadra formidabile, e... forse dovremmo esplorare un po' di più questa dinamica. Non solo come guerriere, ma anche come... amanti."

Kalki arrossì leggermente, ma non poté fare a meno di sorridere. "Aisha, sempre così diretta..."

Adamas rise, sentendo un calore familiare e confortante. Intanto il paesaggio intorno a loro cambiava, diventando sempre più familiare. Finalmente, videro la locanda di Seraphine in lontananza.

Quando arrivarono, Seraphine le accolse con un sorriso affettuoso. "Bentornate, ragazze. Avete molto da raccontarmi, lo vedo nei vostri occhi."

Adamas annuì, guardando le sue compagne. "Sì, e abbiamo anche un piano. Ma prima, possiamo riposare un po'?"

Seraphine rise. "Ovviamente. Questa è la vostra casa, prendetevi tutto il tempo che vi serve."

Seraphine chiese a Kalki: "Preferisci una camera tua o vuoi stare con loro?"

Aisha rispose prontamente per Kalki: "Starà con noi, Seraphine. Abbiamo tanto da recuperare e discutere insieme."

Seraphine sorrise. "Come preferite. La vostra camera è pronta. Riposatevi bene, ragazze."

Entrarono nella stanza e chiusero la porta dietro di loro. La camera era accogliente, con un grande letto matrimoniale al centro e un divano accanto alla finestra. Le luci soffuse creavano un'atmosfera rilassante, perfetta per riposare dopo le fatiche della giornata.

Adamas si stese sul letto con un sospiro di sollievo. "Non riesco ancora a credere a tutto quello che è successo oggi."

Kalki si sedette accanto a lei, guardandola con affetto. Aisha si avvicinò e si sedette dall'altro lato di Adamas, prendendo la mano di Kalki. Poi si sdraiarono sul letto, con Adamas al centro. Kalki si avvicinò poggiando la testa sulla spalla di Adamas. Aisha fece lo stesso dall'altro lato, intrecciando le dita con quelle di Adamas.

"È stato un giorno lungo e difficile," disse Adamas." Kalki chiuse gli occhi. Aisha sorrise e baciò leggermente la fronte di Adamas. Il calore e la vicinanza delle loro presenze era potente. Presto, il sonno cominciò a prendere il sopravvento.

Dal Diario di Aisha (Parte 19) – Lumenforte, gennaio 2025

Quel giorno non dimenticherò mai la forza che mi sorprese dentro di me. Ishtar mi colpì tre volte, e tre volte mi rialzai. Non so da dove venisse quella resistenza, ma so che era per Adamas, per non lasciarla sola. Ogni colpo era una prova, un modo per dimostrarle che non avrei mai ceduto.

E poi Kalki… vederla lì, in piedi, dopo tutto quel tempo. La sua energia esplose come un fulmine, e in quell’istante ho capito che non eravamo mai state davvero sole. Lei era tornata per noi.

Ma è stato guardare Adamas, ancora immobile, a spezzarmi il cuore. Sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa per riportarla indietro, anche sfidare il buio. Perché senza di lei, non avrei mai trovato la forza di essere quella che sono oggi.

Pendici dell’Ombra , Autunno 2022

Al mattino, la luce del sole filtrava attraverso le tende, risvegliando dolcemente le tre amiche. Aisha fu la prima a svegliarsi, seguita da Kalki e infine Adamas.

"Buongiorno," disse Aisha. "Come vi sentite?"

Adamas sorrise, guardando le sue compagne. "Molto meglio, grazie. E tu, Kalki?"

Kalki annuì, sentendosi rinnovata. "Mai stata meglio. Pronte per una nuova giornata?"

Le tre si alzarono, si sistemarono e si prepararono a scendere per fare colazione.

Quando entrarono nella sala da pranzo, Seraphine le accolse con un sorriso caloroso. "Avete dormito bene?"

"Sì, grazie," rispose Adamas. "E siamo pronte a parlare di quello che dobbiamo fare."

Seraphine annuì. "Perfetto. Sedetevi e facciamo colazione. Avremo tutto il tempo per discutere dei vostri piani."

Sedute intorno al tavolo, Seraphine invitò le ragazze a condividere ciò che avevano vissuto. Adamas, Aisha e Kalki si scambiarono uno sguardo, consapevoli di quanto fosse importante farlo.

Con toni sobri e misurati, ognuna raccontò le parti salienti del proprio viaggio: le visioni di Adamas, la lotta disperata di Aisha contro Ishtar, e il ritorno di Kalki con la scintilla ritrovata. Parole cariche di emozione, che Seraphine ascoltò con attenzione, annuendo ogni tanto per mostrare il suo sostegno.

"Quello che avete superato è incredibile," disse infine Seraphine, guardandole con ammirazione. "Ora che siete insieme, siete una forza inarrestabile.

Ritorno alla Casa delle Streghe

Dopo la colazione ristoratrice e il confronto approfondito con Seraphine, Adamas, Aisha e Kalki decisero di comune accordo di tornare alla casa delle streghe. Seraphine comprese perfettamente le loro ragioni. "Capisco, ragazze. Qui siete sempre benvenute, ma la vostra sicurezza e quella di tutti è prioritaria."

Le tre salirono in moto. Aisha guidava, Kalki si sedette nel mezzo, e Adamas chiudeva la fila. Prima di partire, Aisha notò un'ombra nera nascosta dietro un albero. Scosse la testa, pensando di essersi sbagliata, e si concentrò sulla strada.

La casa delle streghe le accolse con il suo fascino misterioso. Era un luogo adatto a loro, con spazi ampi e un giardino incantevole. Kalki sentiva un'emozione crescente per l'idea di esplorare questo nuovo ambiente.

"Benvenute a casa," disse Aisha con un sorriso, aprendo la porta del salone. "Qui possiamo essere noi stesse, senza rischi."

Kalki annuì, esplorando la stanza in più. "Questo posto è perfetto. E soprattutto, possiamo parlare liberamente e senza interruzioni."

Adamas si guardò intorno, sentendo la familiarità del luogo. "E possiamo finalmente discutere del piano per affrontare Ishtar. Ma prima, riposiamo un po' e godiamoci la tranquillità."

Le ragazze trascorsero il pomeriggio esplorando la casa, chiacchierando e rilassandosi. La tensione che avevano provato nei giorni precedenti sembrava svanire, sostituita da un senso di pace e sicurezza. Aisha prese il coraggio di parlare con Kalki della questione in sospeso, ma con delicatezza.

"Kalki, ho pensato molto a noi tre," iniziò Aisha, guardandola negli occhi. "So che c'è qualcosa di non detto tra noi, qualcosa che ci ha solleticato per tutto questo tempo."

Kalki arrossì leggermente, ma annuì. "Anch'io ho pensato a questo, Aisha. Forse è il momento di esplorare ciò che sentiamo, senza timori."

Il Somnium

Adamas si alzò dal divano, guardando Aisha e Kalki con un sorriso dolce. "Vi lascio sole per un po'. Qualunque cosa succeda, sono certa che sarà per il meglio." Poi uscì dalla stanza, lasciandole da sole.

Aisha si trovò improvvisamente sola con Kalki, il cuore che batteva forte. Kalki, con il suo solito sorriso rassicurante, ruppe il silenzio. "Sembri nervosa. Rilassiamoci un po'."

Con un gesto fluido, Kalki si tolse la maglietta, rimanendo con il suo perizoma. Aisha, ridendo per la spontaneità dell’amica, la imitò. "Sai cosa fa questa pianta?" chiese, indicando la somnium.

Kalki inclinò la testa, curiosa. "Non esattamente. Cosa succede?"

Aisha sorrise. "Induce un sonno profondo, ma non è solo riposo. Lascia libero lo spirito. È come se la mente potesse vagare oltre il corpo, acquisendo una nuova coscienza."

Kalki annuì, il suo interesse evidente. "Va bene, proviamo."

Si sedettero vicine sul divano, con la somnium tra loro. Aisha mostrò a Kalki come inalare l’aroma dolce delle foglie. Il profumo era avvolgente, come un abbraccio invisibile che rilassava ogni muscolo.

Mentre chiudevano gli occhi, il silenzio della stanza sembrò farsi più denso. La loro coscienza si librava leggera, lasciandosi dietro il peso dei corpi. Si trovarono immerse in una quiete irreale, osservando dall’alto i loro corpi addormentati sul divano.

Non c’erano parole, né bisogno di parlare. Una corrente invisibile scorreva tra loro, una connessione profonda che non richiedeva suoni. Pensieri e sensazioni fluirono liberi, come un unico filo che legava le loro essenze. La vicinanza non era fisica, ma totale, una condivisione di emozioni che andava oltre ogni limite.

Il tempo sembrò sospeso, e quando il tramonto filtrò dalla finestra, avvolgendo la stanza in una luce dorata, il silenzio divenne il linguaggio perfetto della loro nuova comprensione.

Quando Adamas tornò nella stanza, trovò Aisha e Kalki ancora abbracciate, immerse in un sonno profondo. Si avvicinò, controllando che fossero al sicuro, e sorrise. "Siete davvero uniche," mormorò, coprendole con una coperta leggera.

Poco dopo, Aisha aprì lentamente gli occhi, trovando Kalki ancora accanto a sé. La vicinanza di Kalki le fece sentire il cuore battere più forte, ma rimase immobile, temendo di rompere quel fragile equilibrio. Kalki, come percependo il suo sguardo, si svegliò a sua volta, e i loro occhi si incontrarono. Per un istante, il silenzio fu tutto ciò che serviva.

Adamas, che osservava la scena dalla finestra, si voltò con un sorriso sornione. "Bene, siete sveglie. Vi lascio un momento per riprendervi. Io vado a cercare Seraphine." Prima di uscire, si fermò sulla porta e aggiunse: "Godetevi questa quiete... e voi stesse."

Aisha arrossì, mentre Kalki ridacchiò sommessamente. "Credi che l’abbia fatto apposta?" chiese Aisha, cercando di nascondere il proprio imbarazzo.
"Assolutamente," rispose Kalki, divertita.

Le due rimasero per un attimo in silenzio, la tensione tra loro palpabile. Poi, per rompere l’atmosfera, Aisha si alzò di scatto. "Sai cosa? Dovremmo fare qualcosa di speciale per Adamas. Lei ci ha sempre protette, ci ha guidate… e merita di essere trattata come una principessa."

Kalki annuì, seguendo Aisha con uno sguardo che mescolava affetto e curiosità. "D’accordo. Oggi Adamas sarà la nostra regina. Ma… cosa hai in mente?"

"Lascia fare a me," rispose Aisha con un sorriso malizioso. "Spero tu sappia cucinare."

Le due iniziarono a pianificare un pranzo speciale, lavorando fianco a fianco con un’intesa che si consolidava a ogni gesto. Ogni tanto, i loro sguardi si incrociavano, e senza bisogno di parole, entrambi sapevano che c’era qualcosa di più profondo che aspettava solo il momento giusto per emergere.

L'ora di pranzo era giunta, e Aisha e Kalki lavorarono insieme per preparare qualcosa di speciale per Adamas. La cucina si riempì di risate leggere e profumi invitanti, mentre le tre donne condividevano un momento di tranquillità che sembrava quasi irreale dopo gli eventi recenti.

Dopo pranzo, decisero di camminare lungo il fiume che attraversava il villaggio. La luce del sole filtrava tra gli alberi, creando riflessi dorati sulla superficie dell’acqua. Parlavano poco, godendosi la pace del momento e il suono rilassante del fiume.

Verso il tardo pomeriggio, mentre stavano tornando verso la casa delle streghe, Aisha notò qualcosa di strano. Dietro un albero, nascosta nell'ombra, c'era una figura scura che le osservava. Sentì un brivido lungo la schiena, ma decise di non dire nulla, pensando che forse si stava immaginando tutto.

Arrivarono alla casa delle streghe, ma Aisha non poteva scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa le stesse osservando, un’ombra che si nascondeva nel buio.

 

Kalki e Aisha

Dopo una cena leggera e accompagnata da qualche bicchiere di vino, le ragazze si rilassarono nel salone della casa delle streghe. Risero, scherzarono e parlarono di vari argomenti, ma non persero mai di vista il loro obiettivo: trovare un modo per aiutare Ishtar.

"Dobbiamo capire come liberarla dall'influenza del demone," disse Adamas, pensierosa. "Ma stasera possiamo prenderci una pausa e goderci un po' di serenità."

"Giusto," concordò Aisha, alzandosi per raccogliere i piatti vuoti. "Mi offro volontaria per lavare i piatti. Voi due potete rilassarvi."

Adamas lanciò un'occhiata a Kalki, cogliendo l'occasione per un momento privato. "Kalki, posso parlarti un momento?"

Kalki annuì, seguendo Adamas nella stanza accanto. "Certo, dimmi tutto."

Adamas si assicurò che Aisha fosse occupata in cucina prima di iniziare. "Ho notato che Aisha è cambiata ultimamente. È più frenata, come se avesse una soggezione di te."

Kalki alzò un sopracciglio, curiosa. "In che senso?"

"Di solito, Aisha è molto più libera e scherzosa. Ama giocare ha un modo tutto suo di sculettare quando cammina per provocare e divertire," spiegò Adamas con un sorriso affettuoso. "Ma da quando sei qui, sembra trattenuta. Non è se stessa."

Kalki annuì lentamente, comprendendo. "Capisco. Vuoi che la aiuti a sentirsi più a suo agio, vero?"

"Sì," confermò Adamas. "Voglio che tu le mostri che può essere se stessa con noi, che può divertirsi senza paura di essere giudicata. So che apprezzi anche tu quel modo di essere."

Kalki sorrise, sollevata e felice di poter aiutare. "Adamas, puoi contare su di me. Farò del mio meglio per liberarla da queste inibizioni."

"Grazie, Kalki," disse Adamas, grata. "Ora esco a fare una passeggiata e a riflettere un po'. Lascio tutto nelle tue mani."

Adamas si congedò e uscì dalla casa, lasciando Kalki con una missione chiara in mente. Si diresse verso la cucina, dove Aisha era ancora intenta a lavare i piatti.

"Aisha," disse Kalki, avvicinandosi. "Lascia che ti aiuti."

Aisha sorrise, ma c'era un po' di nervosismo nei suoi occhi. "Grazie, Kalki, ma ce la faccio da sola."

"Insisto," rispose Kalki, prendendole un piatto dalle mani e iniziando a lavarlo. "E poi, volevo parlarti."

"Di cosa?" chiese Aisha, curiosa.

"Dell'importanza di essere se stesse," iniziò Kalki, guardandola negli occhi. "Adamas mi ha parlato di quanto tu sia solita giocare e divertirti. Dice che ultimamente sembri più trattenuta."

Aisha arrossì leggermente, abbassando lo sguardo. "Non volevo sembrare sciocca davanti a te."

Kalki sorrise, alzando una mano per sollevare il mento di Aisha e guardarla negli occhi. "Non sei sciocca, Aisha. Sei fantastica così come sei. Adoro il modo in cui ti diverti e giochi. Voglio che ti senta libera di essere te stessa, senza preoccuparti."

Kalki osservò Aisha con dolcezza, stringendole le mani. "Fammi vedere chi sei davvero, Aisha. Voglio che tu sia libera."

Aisha annuì, il cuore che batteva forte. Si lasciò guidare da Kalki nel salone, dove la luce soffusa delle candele creava un’atmosfera calda e intima. Kalki accese un dispositivo musicale e una melodia rilassante riempì la stanza.

"Balliamo," propose Kalki con un sorriso tranquillo, tendendole una mano.

Aisha esitò per un attimo, poi accettò. Le loro mani si intrecciarono, e Kalki la guidò in un lento movimento al ritmo della musica. La vicinanza tra loro era palpabile, ma non invadente. Kalki si avvicinò un po’ di più, posando delicatamente una mano sulla vita di Aisha, che si lasciò andare, un po’ alla volta.

La musica continuava, e le loro movenze si fecero più naturali, più fluide. Kalki alzò una mano e sfiorò delicatamente le labbra di Aisha con le sue, ma si fermò prima di baciarla davvero, voleva che fosse Aisha a prendere l’iniziativa.

Aisha la guardò, i suoi occhi pieni di emozione. "Ho paura di sbagliare," confessò con un filo di voce.

"Non puoi sbagliare se segui quello che senti." Replicò Kalki. Aisha si fermò per un istante, respirando profondamente. La musica sembrava dissolversi, lasciandole sole con le proprie emozioni. Con una marea di coraggio che non sapeva di avere, Aisha si avvicinò lentamente, e posò le sue dita sul viso di Kalki. Kalki sorrise e appoggiò la sua mano sul cuore di Aisha. "Fallo Aisha!"

Aisha si avvicinò ancora, accarezzandole il viso con delicatezza, fino a sfiorare le sue labbra in un bacio dolce e timido, che si trasformò in un momento di pura connessione.

Quando si separarono, Kalki prese la mano di Aisha e la portò vicino al suo cuore. "Ora sei pronta, Aisha. E io sarò sempre qui per te, in ogni passo che farai."

Adamas entrò in casa e vide Aisha e Kalki felici, ma capì subito che le cose non erano semplici come sperava. Ripensò al tempo che ci era voluto per costruire il loro rapporto e apprezzò i passi avanti fatti, sentendosi molto grata a Kalki. Kalki fece capire bene che per lei non era un sacrificio, ma un vero piacere. Sapeva benissimo che quel tipo di rapporto richiedeva un processo molto lento, poiché la connessione fisica senza una profonda empatia mentale si riduceva a poca cosa.

Lo Sguardo di Ishtar e Il Potere dell'Amore

In quel momento, Aisha vide di nuovo la figura nera fuori dalla finestra. Appena la figura si accorse di essere stata vista, scomparve immediatamente. Aisha decise finalmente di parlarne con Adamas e Kalki.

"E’ la terza volta che vedo quella figura nera," disse Aisha, un po' agitata. "Era fuori dalla finestra e appena mi ha visto è scomparsa."

Adamas rispose con calma, facendo trasalire Aisha: "Lo so, non ti preoccupare. Ci segue da quando eravamo ancora sulla spiaggia del Lido del Piccolo Pianeta. Ci osservava già e non ci ha lasciato nemmeno per un attimo."

Kalki ed Aisha rimasero sorprese. "Perché non ce l'hai detto prima?" chiese Kalki, preoccupata.

Adamas spiegò con voce serena: "Fa parte del processo di cambiamento di Ishtar. La figura nera che hai visto è Ishtar. Sta combattendo una guerra con se stessa. L'odio che ha verso le scintille è in netto contrasto con ciò che vede in noi. Ishtar non vuole farci del male, vuole cercare di capire. Era essenziale che il nostro comportamento fosse naturale, spontaneo e non forzato. Se aveste saputo che ci osservava, non sarebbe stato lo stesso."

Aisha rifletté un attimo. "Quindi, tutto questo tempo, Ishtar ha cercato di capire il nostro amore?"

Adamas annuì. "Esatto. Sta combattendo la sua battaglia più difficile, contro se stessa. Se vincerà questa battaglia, la avremo con noi."

Kalki guardò Adamas con ammirazione. "Hai fatto bene a non dircelo. È un processo delicato, e sapere che ci osservava avrebbe potuto alterare il nostro comportamento."

Aisha aggiunse, "È incredibile. Stai dicendo che il nostro amore potrebbe essere la chiave per far cambiare Ishtar?"

Adamas sorrise, speranzosa. "Sì, lo penso. Il nostro amore, la nostra connessione genuina e naturale, può fare la differenza. Per questo dobbiamo continuare a essere noi stesse, aperte e sincere."

Kalki annuì, condividendo la speranza di Adamas. "Allora dobbiamo essere ancora più unite e forti. Ishtar deve vedere cosa significa veramente amare ed essere amati."

Aisha si sentì rassicurata e determinata. "Faremo del nostro meglio. Ishtar deve capire che può trovare pace e amore anche lei."

Rivoluzione nel Quadrante Nero

Nel mondo dei demoni, a Bergderbil, la voce delle sconfitte di Ishtar si diffondeva rapidamente. Le notizie iniziarono a comparire sui giornali, e la sua reputazione, una volta temuta e rispettata, cominciava a vacillare. Cronos e Zadkiel colsero immediatamente l'opportunità. Eliminare Ishtar significava quasi come sconfiggere Adamas. Mandarono subito agenti e frangitori propagandisti nel Quadrante 9, camuffati da demoni, per scatenare una campagna contro Ishtar, mescolando bugie con verità opportunamente manipolate per far rivoltare i suoi stessi seguaci contro di lei.

La loro tattica si rivelò efficace. In breve tempo, il Quadrante 9 fu governato da un loro fantoccio, e Ishtar fu deposta senza nemmeno rendersene conto. La prima azione di Zadkiel e Cronos attraverso il loro fantoccio fu spostare tutte le rose, simbolo di potere e controllo. Le divisero esattamente a metà: 100.000 nascoste a Heaven sotto il controllo di Zadkiel e altre 100.000 a Bergderbil sotto la supervisione di Cronos. La loro reciproca fiducia era commovente, quasi poetica, se non fosse per la facilità con cui si pugnalavano alle spalle.

Adamas, Aisha e Kalki la mattina successiva decisero di fare una passeggiata, ben sapendo che Ishtar le stava spiando. Volevano mostrare la loro naturalezza e il loro affetto sincero, sperando che Ishtar potesse trarne ispirazione.

Le tre ragazze camminavano lungo un sentiero immerso nella natura, godendosi la tranquillità del mattino. Il sole splendeva tra gli alberi, creando giochi di luce e ombre sul terreno. Adamas camminava al centro, con Aisha e Kalki ai lati, conversando e ridendo.

Aisha, con un sorriso raggiante, disse: "Non riesco ancora a credere che siamo riuscite a superare così tanto insieme."

Adamas annuì. "Siamo state forti, e continueremo ad esserlo. Ishtar ha bisogno di vedere il potere dell'amore e dell'unità."

Kalki aggiunse: "È vero. Ogni gesto d'affetto che facciamo può essere la chiave per farle capire che c'è una via diversa, una via migliore."

Aisha si fermò un attimo, guardando Adamas negli occhi. "Lo faremo, per lei e per noi. La nostra connessione deve essere visibile, deve sentire che siamo sincere."

Tornate a casa, si prepararono per il pranzo. Anche se il peso delle loro responsabilità era grande, il legame che le univa era più forte. Sentivano che ogni piccolo gesto, ogni sorriso, poteva fare la differenza. Decisero di continuare a vivere con naturalezza, sperando che il loro amore avrebbe toccato il cuore di Ishtar.

Il Piano di Aisha

L'idea di Aisha era pericolosissima, ma ultimamente le sue intuizioni si erano rivelate quelle giuste. Riflettendo sulle parole di Adamas, Aisha propose che Ishtar, volendo capire la verità senza fare del male, desiderasse un incontro con una di loro, magari per parlare o leggere la mente. Certo, era rischioso, ma con la consapevolezza delle altre due, forse valeva la pena tentare.

Adamas, Aisha e Kalki si sedettero attorno al tavolo, la luce del sole filtrava dalle finestre, creando un'atmosfera di calma apparente.

Aisha iniziò a parlare con determinazione: "Credo che Ishtar voglia un incontro con una di noi. Se è vero che non vuole farci del male, dobbiamo darle l'opportunità di avvicinare una sola di noi."

Adamas guardò Aisha con preoccupazione, ma anche con rispetto per il suo coraggio. "È estremamente pericoloso, Aisha. Ma capisco cosa intendi. Dobbiamo fare in modo che sia Ishtar a scegliere chi avvicinare."

Kalki annuì lentamente. "Potremmo uscire a turno questa sera, apparentemente sole e isolate per una mezz'ora. Così daremo a Ishtar l'opportunità di avvicinarsi."

Dopo una lunga discussione, pesando i rischi e i benefici, decisero di procedere con il piano di Aisha. Era un rischio calcolato che poteva portare alla salvezza di Ishtar.

Pomeriggio al Fiume

Decisero di trascorrere il pomeriggio al fiume, consapevoli che Ishtar le spiava. Volevano mostrare la loro autenticità attraverso giochi e scherzi, dimostrando il loro amore reciproco.

Il sole era alto nel cielo quando raggiunsero il fiume. L'acqua scintillava sotto i raggi del sole, creando riflessi dorati sulla superficie. Le tre ragazze si tolsero le scarpe e si immergevano nell'acqua fresca, ridendo e giocando come bambine.

Aisha spruzzò acqua su Kalki, che rispose con una risata e un getto d'acqua ancora più grande. Adamas, con un sorriso dolce, osservava la scena, felice di vedere Aisha così libera e gioiosa.

Ad un certo punto, Adamas si avvicinò a Kalki e la prese per mano. "Kalki, voglio dirti quanto ti sono grata. Sei stata incredibile in tutto questo."

Kalki, con gli occhi che brillavano di emozione, rispose: "Anche per me è stato un viaggio meraviglioso. Grazie a te, Adamas."

Adamas si avvicinò lentamente e le diede un bacio, un bacio pieno di amore, affetto e riconoscenza. Aisha osservava la scena, sentendo un'ondata di emozioni travolgerla. Era un altro passo avanti accettare il loro amore reciproco.

Il pomeriggio al fiume si concluse creando ricordi che avrebbero portato con loro per sempre.

Mentre il sole iniziava a calare, tornarono a casa per prepararsi alla sera.

La Cena e la Decisione

Durante la cena, la tensione nell'aria era palpabile mentre Adamas, Aisha e Kalki discutevano l'ordine in cui ciascuna avrebbe dovuto uscire quella notte. La cena era semplice, ma gustosa, e il vino scorreva mentre analizzavano ogni possibile scenario.

"Credo che Ishtar voglia parlare con me," disse Aisha, con una determinazione calma che sorprese le altre due. "Sia tu, Adamas, che Kalki l'avete sconfitta in battaglia. Potrebbe temere di avvicinarsi a voi, ma con me potrebbe sentirsi più a suo agio."

Adamas rifletté un attimo prima di rispondere. "Ha senso. La tua energia è diversa dalla nostra. Non rappresenti una minaccia diretta come noi due."

Kalki annuì lentamente. "Inoltre, Ishtar potrebbe pensare che tu sia più facile da controllare. Potrebbe abbassare la guardia con te."

La Strategia

La discussione continuò a lungo, ma alla fine tutte concordarono che Aisha fosse la scelta migliore per il primo incontro. Era una decisione logica e Aisha si sentiva pronta ad affrontare il rischio. Decisero che l'ora ideale sarebbe stata alle 23:00, quando il buio avrebbe offerto la copertura necessaria.

"Aisha," disse Adamas con tono serio, "dobbiamo prepararci per ogni evenienza. Dobbiamo avere un piano di pronto soccorso nel caso in cui le nostre ipotesi siano sbagliate."

Aisha annuì. "Capisco. Ma non intervenite subito. Probabilmente Ishtar mi renderà incosciente per portarmi in un posto sicuro. Questo deve essere considerato come parte del rischio. Adamas, con la nostra connessione potrai seguire ogni mio passo."

Kalki si rivolse ad Aisha, con un misto di preoccupazione e ammirazione negli occhi. "Sei sicura di volerlo fare? È un rischio enorme."

Aisha sorrise rassicurante. "Sì, sono sicura. Questo potrebbe essere il modo migliore per capire le vere intenzioni di Ishtar. Dobbiamo fare in modo che creda di avere davvero il controllo della situazione."

Adamas posò una mano sulla spalla di Aisha. "Stai attenta. Saremo qui, pronte ad intervenire se necessario. Ma come hai detto, dobbiamo lasciarle credere di avere il controllo."

Aisha si avventurava nell'oscurità, indossando solo il perizoma nero. Il suo cuore batteva forte, ma la connessione mentale con Adamas le dava una serenità che altrimenti non avrebbe avuto. Adamas le aveva consigliato di mantenere pensieri leggeri e di non mostrare tensione, per evitare che Ishtar sospettasse una trappola.

"Ricorda, Aisha," le aveva detto Adamas mentalmente, "pensa a qualcosa di leggero. Fai in modo che Ishtar non capisca che è una trappola."

Aisha annuì, cercando di seguire il consiglio. Pensò al suo abbigliamento minimalista, lo aveva scelto apposta sperando che confondesse Ishtar. Camminava in modo sensuale, mostrando un po' di sé stessa, nel tentativo di distrarre Ishtar. Ma mentre i minuti passavano, Ishtar continuava a osservare senza intervenire. Erano trascorsi venti minuti, e il tempo che si erano concesse era mezz'ora.

Cap. 11i - Il Lido del Piccolo Pianeta - Aisha fa da esca, Ishtar osserva.jpg

Improvvisamente, Aisha si rese conto di un dettaglio che avevano trascurato. Comunicò mentalmente ad Adamas: "Se Ishtar mi rende incosciente, perderemo la connessione."

Adamas rispose immediatamente, il tono preoccupato. "Hai ragione. Ma hai un'idea?"

Aisha annuì, anche se Adamas non poteva vederla. "Fingerò di svenire."

Adamas rifletté per un attimo, poi approvò il piano. "È un'ottima idea. La connessione resterà e sapremo dove ti porterà. Ma ricorda, fallo in modo realistico, come al cinema, non come a teatro."

Aisha comprese e preparò il suo corpo. Decise che c'era poco da pensare, doveva solo agire. "Ora," disse mentalmente ad Adamas, "stacco la corrente."

E con un movimento rapido, Aisha si lasciò cadere a terra come un sacco di patate. Rimase immobile, respirando appena. Dopo un minuto, Ishtar arrivò, apparendo dall'oscurità. Si guardò intorno sospettosa, poi sollevò il corpo apparentemente privo di sensi di Aisha e la portò via.

La Grotta

Aisha si trovò in una grotta, sentiva il freddo della roccia sotto di sé, e percepiva la presenza di Ishtar vicino. La connessione con Adamas era ancora forte e chiara. Adamas e Kalki erano nascoste a una ventina di metri pronte a intervenire se necessario.

Adamas comunicò mentalmente ad Aisha. "Stai bene? Riesci a vedere dove ti ha portato?"

"Sì," rispose Aisha mentalmente, "sono in una grotta. Ishtar è qui vicino. Aspetta qualcosa." Aisha continuava a fingere di essere svenuta, mantenendo una calma apparente. Comunicò mentalmente ad Adamas: "Questo potrebbe richiedere tempo. La mente di Ishtar è in travaglio. Una convinzione che dura da più di 200 anni è messa in discussione. Potrebbero volerci giorni, settimane."

Ishtar prese una corda e mise Aisha in una posizione comoda, poi legò le sue mani e piedi con cura. Infine, si allontanò, lasciando Aisha sola nella grotta. Aisha comunicò subito ad Adamas: "Sono stata legata, ma non preoccupatevi. Le cose procedono secondo un piano accettabile. Se Ishtar avesse voluto farmi del male, lo avrebbe già fatto."

Adamas, preoccupata, rispose: "Sei sicura che stai bene? Non vogliamo lasciarti sola."

"Sto bene," insistette Aisha. "Probabilmente Ishtar sta andando a osservare voi. Dovete comportarvi normalmente. Se Ishtar mi ha legata, è perché vuole capire meglio le nostre dinamiche. Tornate a casa, discutete su come trovarmi, fingete preoccupazione. Seguite la logica del comportamento. Rimanere qui in osservazione è sbagliato, ormai sono certa che Ishtar non mi farà del male."

Kalki e Adamas si scambiarono uno sguardo e, con riluttanza, accettarono la proposta di Aisha. "Hai ragione," disse Kalki. "Dobbiamo seguire il piano."

Le due donne tornarono a casa, lasciando Aisha nella grotta. Mentre camminavano, Kalki parlava a voce bassa: "Non mi piace lasciarla così. Ma ha senso. Dobbiamo sembrare normali, per quanto possa essere possibile in questa situazione."

Adamas annuì, anche se il suo cuore era pesante. "So che è la cosa giusta da fare. Aisha è forte. E noi dobbiamo fare la nostra parte."

Una volta arrivate a casa, Kalki e Adamas si sistemarono nel giardino, fingendo di discutere preoccupate su come ritrovare Aisha.

"Non possiamo chiamare la polizia," disse Adamas, alzando la voce per enfatizzare la preoccupazione. "Non capirebbero la situazione. Potrebbero peggiorare le cose."

"Lo so," rispose Kalki, recitando perfettamente la parte. "Ma non possiamo semplicemente stare qui senza fare niente. Dobbiamo pensare a un piano. Forse possiamo chiedere aiuto a qualcuno che conosce meglio questi posti."

Adamas scosse la testa. "Chi potrebbe capire cosa sta succedendo davvero? Abbiamo poche persone di cui possiamo fidarci."

Aisha nella Grotta

Nel frattempo, Aisha, sentendosi relativamente sicura, decise di smettere di fingere. Si mosse lentamente, aprendo gli occhi e guardandosi intorno nella grotta. Ishtar era andata via, lasciandola sola.

Ishtar, nel frattempo, osservava Kalki e Adamas dal buio. Vedeva le due donne discutere nel giardino, percepiva la loro preoccupazione e il loro amore per Aisha. Ishtar si trovava in una posizione delicata, combattendo tra il suo odio radicato e la realtà che vedeva davanti a sé.

Adamas sospirò pesantemente, portando una mano alla fronte. "Non possiamo semplicemente aspettare. Ma dobbiamo agire con intelligenza."

Kalki le mise una mano sulla spalla, cercando di infonderle coraggio. "Ce la faremo, Adamas. Troveremo Aisha e la riporteremo sana e salva."

Adamas annuì, anche se il suo cuore era ancora in tumulto. "Lo so. E Aisha è forte. Dobbiamo solo avere fiducia in lei."

Nel frattempo, Aisha nella grotta, si preparava mentalmente per l'incontro con Ishtar. Sapeva che ogni movimento, ogni parola avrebbe potuto fare la differenza. Ma con la connessione con Adamas e Kalki le dava fiducia totale.

La Prima Notte Senza Aisha

Adamas e Kalki sedevano sul divano, cercando di trovare una tregua dalla preoccupazione per Aisha. La notte era scura e silenziosa, il solo suono era quello dei loro respiri. All'improvviso, Adamas ricevette una potente connessione mentale da Aisha: "Sto bene, non preoccuparti. E fai una cosa per me: ama Kalki, amala tutta la notte. Sarà come se ci fossi io. Io proverò piacere tramite la connessione e mi aiuterà. Ti prego, fallo."

Adamas trasalì leggermente, sorpresa dalla richiesta. Guardò Kalki negli occhi, cercando le parole giuste per spiegare quello che aveva appena ricevuto.

"Kalki," iniziò Adamas, la voce un po' tremante. "Ho appena ricevuto un messaggio da Aisha. Mi ha detto che sta bene, ma mi ha chiesto di fare una cosa per lei."

Kalki si avvicinò, preoccupata. "Cosa ti ha chiesto?"

Adamas prese un respiro profondo. "Vuole che ti ami tutta la notte, come se ci fosse anche lei. Dice che proverà piacere tramite la connessione e che questo l'aiuterà."

Kalki rimase in silenzio per un momento, assimilando le parole di Adamas. Poi, con un sorriso dolce, annuì. "Se è questo che Aisha vuole e se può aiutarla, allora lo faremo."

Ishtar e Aisha nella Grotta

Intanto, nella grotta, Ishtar rientrò senza fare rumore. Non disse una parola, ma slegò delicatamente le mani di Aisha e le offrì qualcosa da mangiare. Aisha la guardò con gratitudine, ma rimase in silenzio, rispettando l'atmosfera tesa.

Ishtar, senza mai staccare gli occhi da Aisha, slegò anche i piedi, la fece camminare un po' intorno alla grotta, osservandola attentamente, poi la rimise seduta e la legò di nuovo, sparendo nuovamente senza dire una parola.

La Notte di Adamas e Kalki

Adamas e Kalki si prepararono per la notte, decise a seguire il desiderio di Aisha. Adamas prese le mani di Kalki e la guardò negli occhi, cercando di infonderle fiducia.

"Va tutto bene," disse Adamas. "Facciamo questo per Aisha. Lei è con noi tramite la connessione, e questo la aiuterà."

Kalki annuì, sentendosi rassicurata. "Sono pronta, Adamas. Facciamolo per lei."

Adamas iniziò a baciare delicatamente Kalki, le sue labbra morbide e calde contro le sue. Kalki rispose con passione, lasciandosi andare completamente. Si persero l'una nell'altra, dimenticando per un momento la preoccupazione e il dolore.

 

Mentre la notte avanzava, Ishtar osservava silenziosamente dalla distanza, avvolta nelle ombre. I suoi occhi erano fissi su Adamas e Kalki, che si abbandonavano a una danza di emozioni e condivisione, guidate dalla connessione con Aisha. Ogni gesto, ogni respiro, ogni sorriso sembrava pulsare con una luce invisibile che Ishtar non poteva ignorare.

Sentiva qualcosa di diverso. Non era rabbia, non era invidia. Era un dolore profondo, un eco di ciò che aveva perso e di ciò che non aveva mai creduto di poter trovare. Ishtar si appoggiò contro una roccia, chiudendo gli occhi mentre un’onda di ricordi la travolgeva: l’amore che un tempo conosceva, la fede che aveva avuto nel padre, l’odio che l’aveva consumata.

La sua mente lottava contro questa nuova consapevolezza mentre le immagini davanti a lei continuavano a crescere di intensità. L’energia che proveniva da Adamas e Kalki sembrava quasi avvolgerla, un calore che le penetrava l’anima. Ogni momento passato a osservare le due donne la avvicinava sempre di più a una decisione cruciale.

Decise di tornare alla grotta. Il cammino verso Aisha era lento, quasi esitante, ma ogni passo sembrava carico di un peso invisibile.

Il Silenzio di Ishtar

Quando Ishtar arrivò, fece qualcosa di inaspettato: senza dire una parola, slegò Aisha e le fece cenno di seguirla.

Camminarono insieme per un po', il silenzio tra loro era carico di tensione e domande non espresse. Aisha osservava attentamente Ishtar, cercando di capire cosa stesse passando nella mente della sua carceriera. Ishtar, d'altra parte, sembrava persa nei suoi pensieri, combattendo una battaglia interiore che Aisha poteva solo intuire.

Dopo qualche tempo, Ishtar riportò Aisha nella grotta. Questa volta, però, non la legò. Ishtar si allontanò in silenzio, lasciando Aisha libera. Aisha avrebbe potuto scappare, ma qualcosa dentro di lei la trattenne. Guardò verso l’uscita della grotta, ma decise di rimanere. C’era qualcosa in Ishtar, un cambiamento sottile ma palpabile, che le dava speranza.

Aisha si sedette nella grotta, riflettendo sulla decisione di Ishtar di non legarla. Era un segno di fiducia? O forse un test? Qualunque fosse il motivo, Aisha decise di restare. Sentiva che il momento della verità era vicino, e che la sua presenza avrebbe potuto fare la differenza per Ishtar.

Il silenzio della grotta era rotto solo dai pensieri di Aisha, che continuava a comunicare con Adamas, mantenendo viva la connessione.

Poi Ishtar tornò, entrò nella grotta senza mostrare emozioni. Fece un cenno ad Aisha di alzarsi. Aisha si alzò lentamente, cercando di mantenere la calma. Per la prima volta Ishtar parlò. "Vieni qui," ordinò, la voce fredda. Aisha si avvicinò, sentendo il cuore battere forte. La paura era enorme, ma sapeva che doveva fidarsi.

Ishtar le mise le mani al collo. Le emozioni che invasero Aisha erano di tutti i tipi: paura, speranza, determinazione. Sentiva le mani di Ishtar stringersi. Era dura, implacabile.

"Non resistere," si disse Aisha mentalmente, sperando che Ishtar potesse sentire la sua fiducia.

Le dita di Ishtar si strinsero con forza. Aisha cercò di mantenere la calma, di fidarsi del processo. Ma la stretta si fece più forte, e in pochi secondi, Aisha svenne.

La Connessione Spezzata

Adamas, nella casa con Kalki, sentì improvvisamente la connessione spezzarsi. "Aisha!" gridò mentalmente, colta dal panico.

Kalki la afferrò per le spalle. "Devi fidarti di lei. Fa parte del piano."

Adamas esitò, ma alla fine si calmò, chiudendo gli occhi e cercando di ricostruire il legame con Aisha. "Lei è forte. Ce la farà."

Ishtar guardava Aisha, il corpo immobile della ragazza suscitava in lei una miriade di emozioni contrastanti. Aveva dimostrato la sua fiducia, nonostante la paura. Aveva scelto di non resistere, di affidarsi completamente a lei.

Per la prima volta in duecento anni, Ishtar si sentì vulnerabile. Aveva davanti a sé la prova tangibile di un amore e una fiducia che non aveva mai conosciuto. Senza dire una parola, si chinò verso Aisha, osservandola attentamente.

"Perché non scappi?" mormorò Ishtar, più a se stessa che a Aisha. "Perché scegli di fidarti di me, il demone più potente del metaverso?"

La risposta non venne, ma Ishtar cominciava a capire. C'era qualcosa di diverso in quelle scintille, qualcosa che poteva cambiare tutto.

Adamas era sconvolta. "Devo andare nella grotta," disse con voce tremante.

Kalki la fermò, la sua voce calma e ferma. "Adamas, ascoltami. Ishtar ha bisogno di capire. Questo è il momento più importante. Siediti e vedrai che a breve la connessione tornerà."

Adamas esitò, ma alla fine si sedette, fidandosi delle parole di Kalki.

La Rivelazione di Ishtar

Nella grotta, Aisha riprese i sensi trovandosi di fronte a Ishtar. Il demone, o meglio, la scintilla ritrovata, era bellissima. La sua pelle nera brillava alla luce tenue della grotta, i suoi occhi emanavano una profondità inaspettata, e i lunghi capelli scendevano come un manto.

Aisha rimase incantata mentre Ishtar si toglieva il cappuccio per la prima volta.

Ishtar allungò le mani verso Aisha, invitandola ad alzarsi. La testa di Aisha girava enormemente, ma accettò l'invito, prese le mani di Ishtar e si lasciò aiutare ad alzarsi. Ishtar non mollò la presa, ma accompagnò le mani di Aisha al proprio collo, invitandola chiaramente a stringere.

Ishtar parlò per la seconda volta, la voce ferma ma gentile. "Non avere paura di me. Fallo e basta."

Aisha rimase immobile per un istante, le sue mani tremavano mentre incontravano il collo di Ishtar. Il timore era enorme, ma non era paura di Ishtar: era il peso di ciò che quel gesto significava. Non poteva rifiutare, non quando davanti a lei c’era una scintilla, una sorella, che le stava offrendo la prova più pura di fiducia.

Mentre le sue mani si posavano delicatamente sul collo di Ishtar, Aisha sentì il cuore accelerare. Sapeva che non era un gesto di violenza, era un gesto di assoluta resa. Ishtar, senza il cappuccio che la proteggeva, con la pelle nera che brillava alla luce della grotta, era vulnerabile come non lo era mai stata.

Aisha strinse con dolcezza, doveva dimostrare che comprendeva. E Ishtar, con un’espressione di pace sul volto, lasciò che la coscienza la abbandonasse, cadendo svenuta ai piedi di Aisha.

In quel momento, Aisha non vide più un demone. Vide una sorella, una scintilla ritrovata, che aveva compiuto il gesto più difficile di tutti: abbandonarsi completamente alla fiducia e all’amore.

Adamas, con la connessione ritrovata, visse questo momento intensamente. Sentì la passione, la paura, l'emozione. "Ce l'abbiamo fatta," disse e Kalki si unì a lei nella gioia, ed entrambe avevano capito quanto fosse immensa la forza di Aisha.

Aisha nella grotta si sedette accanto a Ishtar, aspettando che si riprendesse.

Ishtar: La Scintilla Nera

Cap. 11l - Il Lido del Piccolo Pianeta - La Redenzione di Ishtar.jpg

Ishtar si svegliò. Un'ondata di consapevolezza la colpì con una forza devastante. In un attimo, comprese il male che aveva fatto per 200 anni. Le duecentomila rose rubate, le sofferenze provocate dai suoi inferni, la sua vita senza pace, serenità o amore. Vide davanti agli occhi il dolore che aveva provocato in tutti i quadranti, le anime imploranti che aveva gettato nei fuochi dei suoi inferni.

Ishtar iniziò a tremare, stava impazzendo sotto il peso di quella consapevolezza. Aisha le si avvicinò e la abbracciò, stringendola forte. "È tutto finito," disse Aisha, ripetendo quelle parole come un mantra. "È tutto finito, Ishtar, scintilla nera."

Ishtar sentì pronunciare il suo nome con amore e affetto, e quelle parole la toccarono nel profondo.

Ishtar alzò la testa, le lacrime le scendevano copiosamente lungo le guance, bagnandole la tunica scura. Poi, si lasciò andare in un abbraccio liberatorio verso Aisha, che lentamente la condusse verso la casa delle streghe dove Adamas e Kalki le aspettavano.

Durante il viaggio, Aisha parlava dolcemente a Ishtar, cercando di confortarla. "Sai, Ishtar, il cammino della redenzione non è mai facile, ma sei circondata da persone che ti vogliono bene e ti sosterranno."

Ishtar annuì, la sua voce tremante. "Ho fatto tanto male, Aisha. Come posso rimediare?"

Aisha sorrise. "Il primo passo è il pentimento, e tu l'hai già fatto. Ora devi solo aprirti all'amore e alla compassione. Kalki e Adamas ti accoglieranno a braccia aperte, vedrai."

Quando finalmente arrivarono alla casa delle streghe, Adamas e Kalki erano lì ad aspettarle. Kalki corse subito ad abbracciare Aisha e poi, con un sorriso, si rivolse a Ishtar. "Benvenuta, scintilla nera. Sei al sicuro qui."

Adamas si avvicinò, ancora un po' emozionata, ma con un sorriso gentile. "Ishtar, siamo felici che tu sia qui. Insieme, possiamo iniziare un nuovo percorso."

Ishtar, commossa da tanta accoglienza, riuscì a dire solo poche parole. "Grazie... grazie di cuore."

Cap. 10g - Le Pendici dell’Ombra - Kalki viaggia verso il Lido del Piccolo Pianeta (Contin
Cap. 12a - L’Ultimo Respiro del Demone - Ishtar.jpg
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