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Aisha

 عائشة

Cap. 12: L'Ultimo Respiro del Demone

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Le difficoltà di comunicare per Ishtar erano enormi, ma Aisha, Adamas e Kalki facevano di tutto per metterla a suo agio senza farlo notare. Parlavano di cose leggere, evitando di entrare troppo nell’intimità, cercando di includerla con naturalezza. Sedute al tavolo, Ishtar scoprì quanto fosse bello sorseggiare un bicchiere di vino in compagnia, senza dover scagliare qualcuno nelle fiamme dell'inferno.

Le tre ragazze decisero consapevolmente di restare vestite come piaceva a loro, un atto di normalità che trovavano giusto condividere. Ishtar, osservandole, notava la differenza. Lei era ancora avvolta in quel vestito nero e nel mantello che l’aveva nascosta al mondo per 200 anni. Aisha, con la sua sensibilità innata, colse il momento. Cercò lo sguardo di Adamas e Kalki per ottenere il loro consenso, e lo trovò.

"Ishtar, hai un volto splendido, i capelli, gli occhi, uno sguardo che colpisce," disse con dolcezza, avvicinandosi a Ishtar. "Vieni qui."

Ishtar, pur avendo compreso le intenzioni di Aisha, si sentiva frenata, ma qualcosa dentro di lei la spinse a muoversi. Aisha le tolse il mantello con delicatezza, poi si assicurò che Ishtar non fosse turbata prima di proseguire. Con calma, le tolse la tunica, lasciandola completamente nuda.

Adamas e Kalki rimasero senza parole, ammaliate dalla bellezza di Ishtar. La sua pelle scura brillava sotto la luce tenue della stanza, e ogni linea del suo corpo emanava una perfezione che sembrava irreale.

Aisha la baciò delicatamente sulla fronte, poi le disse con un sorriso affettuoso: "E ora vestiti se vuoi essere come noi," lanciandole un perizoma bianco che contrastava magnificamente con la sua pelle.

Per la prima volta da oltre 200 anni, Ishtar sorrise.

Dal Diario di Aisha (Parte 20) – Lumenforte, gennaio 2025

Quella notte nel bosco il silenzio sembrava vivo, un’entità che mi avvolgeva mentre aspettavo che Ishtar facesse la sua mossa. Il mio cuore batteva così forte che temevo potesse tradirmi, ma mi costringevo a mantenere la calma. Sapevo che non potevo permettermi di sbagliare.

Quando ho finto di svenire e Ishtar mi ha sollevata, ho sentito qualcosa di strano. Non era solo il freddo della notte o il contatto delle sue mani: era una sensazione di abbandono. Come se, in quel momento, avessi messo la mia vita completamente nelle sue mani. Mi sentivo sospesa, vulnerabile, ma anche incredibilmente viva.

Nella grotta, quando mi ha legata, non ho sentito rabbia o paura. Mi sono chiesta perché non scappassi, perché non combattessi, ma sapevo che c’era qualcosa di più grande in gioco. Ishtar non era un mostro. Non più. Potevo percepire la sua lotta interna, il peso di secoli di dolore che stava cercando di capire.

E poi, quando mi ha messo le mani al collo… Sapevo che avrei perso i sensi, che sarei stata completamente alla sua mercé. Ogni istinto dentro di me urlava di reagire, di lottare, ma ho scelto di non farlo. Ho scelto di dimostrarle qualcosa di più grande: che anche di fronte alla sua forza, non avrei mai abbandonato la speranza nel suo cambiamento.

Sentivo le sue dita stringere con forza, e ogni secondo che passava era una battaglia contro me stessa. La mia mente gridava, il mio corpo voleva ribellarsi, ma io resistevo. Anche quando il mondo si faceva nero, quando le gambe cedevano e il respiro si spegneva, ho continuato a fidarmi. Non di lei, ma di ciò che poteva diventare.

Quando ho fatto lo stesso a lei, tutto ha trovato il suo posto. Non era un atto di vendetta, né di dominio. Era la stessa resa che lei mi aveva mostrato, un modo per dire: “Io credo in te.” Quando Ishtar si è lasciata andare, cadendo svenuta ai miei piedi, non ho sentito vittoria. Ho sentito che era nata una nuova possibilità.

Ripensandoci ora, capisco quanto quel momento sia stato importante. Non solo per Ishtar, ma per me stessa. Mi ha insegnato che il vero coraggio non è combattere, ma tendere la mano anche quando sei certo che potrebbe essere spezzata.

Oggi, nel gennaio del 2025, so quanto quell’atto di fiducia sia stato fondamentale. Ishtar non è più solo una sorella ritrovata; è diventata una delle forze più importanti nella mia vita. Il suo aiuto, la sua forza, la sua redenzione non sono solo stati un dono per noi, ma un faro per tutto ciò che stiamo cercando di costruire.

Non so se, in quel momento, avrei potuto immaginare quanto quel gesto avrebbe significato per il nostro futuro. Oggi so che Ishtar non ha solo trovato la sua redenzione, ma ha anche salvato me, in modi che vanno oltre la vita stessa. Perché nel buio più profondo, quando ogni speranza sembrava perduta, è stata lei a riportarmi alla luce, salvando non solo il mio corpo, ma la mia anima…

 

Pendici dell’Ombra , Autunno 2022 – Dopo il Cambiamento

Mentre Ishtar indossava il perizoma bianco, un’atmosfera di leggerezza si diffuse nella stanza. La sua bellezza, ora completamente visibile, era mozzafiato, e il suo sorriso portava una nuova energia tra le ragazze.
"Aisha, non ci credo ancora. Lei… ha sorriso!" disse Adamas a Kalki, incredula.
"Sì, è incredibile. E guarda come le sta bene quel perizoma bianco. È perfetta," rispose Kalki, i suoi occhi pieni di ammirazione.

Ishtar si avvicinò al tavolo, il sorriso ancora presente sulle sue labbra. "È strano," disse, la voce più morbida del solito. "Non ricordo l’ultima volta che ho indossato qualcosa di così… leggero."

Aisha le mise una mano sulla spalla, il tocco delicato. "Ci sono tante cose che imparerai a godere, Ishtar."

Decisero di fare un brindisi per celebrare il nuovo inizio di Ishtar. Versarono il vino nei calici e alzarono i bicchieri.

"A nuovi inizi," disse Adamas, guardando Ishtar negli occhi.

"A nuovi inizi," risposero tutte in coro, toccando i calici tra loro.

Un Rifugio di Pace

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Dopo il brindisi, decisero di mostrarle qualcosa di più della loro vita quotidiana. La portarono fuori, sotto il cielo stellato, nel giardino illuminato dalla luna e dalle lanterne che Kalki aveva disposto con cura.
"Questo è il nostro rifugio," spiegò Adamas. "Qui possiamo essere noi stesse, senza paura, senza giudizi."

Ishtar camminava lentamente, ammirando ogni dettaglio del giardino. "È bellissimo," disse, la sua voce piena di meraviglia.

"Vogliamo che tu ti senta parte di questo," aggiunse Kalki, prendendole la mano. "Non sei più sola, Ishtar. Siamo qui per te."

Ishtar si fermò e le guardò, la gratitudine evidente nei suoi occhi. "Grazie… per tutto. Non so come farò a ripagare questo amore e questa accoglienza."
Aisha sorrise e rispose con affetto: "Non devi ripagare nulla. Basta che tu sia qui con noi, e che impari a vivere e amare di nuovo. Questo è tutto ciò che vogliamo."

La Rivelazione delle Rose

Mentre ridevano e scherzavano, godendo di quella ritrovata serenità, il discorso cadde inevitabilmente sulle rose. Decisero di aprire il computer per collegarsi all’Emphatia Spore e verificare se Thamar avesse pubblicato qualcosa di nuovo.

Quando finalmente apparve l’articolo, si trovarono davanti a una realtà sconvolgente. Tutto era cambiato. L’articolo parlava delle rose trasferite e della deposizione di Ishtar. Thamar spiegava che Ishtar aveva ingannato tutti e non era un demone, ma una scintilla ritrovata. Descriveva la rivolta dei demoni del Quadrante 9 e l’incarico dato a un demone fantoccio, un servo di Zadkiel e Cronos.

Osservarono con attenzione il nome di quel demone: Serak. Aisha e Adamas si scambiarono uno sguardo, quasi soffocando per lo shock, ma poi risero amaramente. Almeno, quel maledetto era lontano da loro per il momento.
Ishtar, invece, fissava lo schermo attentamente. Riconobbe nel nome e nel volto di Serak il demone mentitore che aveva contribuito a deviarla.

Nonostante la gravità della situazione, il momento più difficile fu la rivelazione di Adamas. Con una calma sorprendente, si rivolse a Ishtar, il suo sguardo intenso.

"Ishtar, so dove si trova la tua rosa," disse, senza esitare. "La tua rosa è nelle mani di Zadkiel e Cronos."

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La Reazione di Ishtar

Ishtar, ancora scossa da tutto, alla vista di Serak e alla scoperta che la sua rosa era stata rubata da Cronos e Zadkiel, sembrava pronta a esplodere di rabbia. Le sue mani tremavano e gli occhi si fecero cupi.

"Non posso credere che abbiano osato! La mia rosa... tutto il mio potere... rubato!" gridò, la sua voce piena di frustrazione e dolore.

Aisha, con la sua solita calma, si avvicinò a lei. "Ishtar, quello che hai perso, il tuo inferno e i tuoi demoni, è stata la tua fortuna. Guarda cosa hai avuto in cambio." Le mostrò il suo sorriso dolce e rassicurante. "Anche io sono senza rosa, e pure Kalki. Ma la troveremo, insieme. E il percorso che porterà alle nostre rose sarà fatto insieme. Questo vale anche per te."

Ishtar si fermò a riflettere sulle parole di Aisha. Si rese conto che quello che aveva trovato era infinitamente più grande di quello che aveva perso. Le lacrime scesero sulle sue guance, ma questa volta non erano lacrime di rabbia, bensì di gratitudine.

"Hai ragione, Aisha," disse Ishtar, la voce spezzata dall'emozione. "Non so come abbia fatto a sottovalutare un'intelligenza fine e acuta come la tua. Questo legame che ho trovato con voi è più prezioso di qualsiasi potere che avessi prima."

Aisha la strinse in un abbraccio. "Supereremo tutto insieme, vedrai. Potrai rimediare a tutto il male che hai fatto, e troveremo le nostre rose."

La Verità e la Proposta

Dopo aver creato un clima di serenità nonostante le rivelazioni di Thamar, Adamas, Aisha e Kalki decisero che era arrivato il momento di raccontare a Ishtar la verità sulla manipolazione orchestrata per avvicinarla a loro.

"Ishtar," iniziò Adamas con tono fermo ma gentile, "c'è qualcosa che dobbiamo dirti. Tutto quello che abbiamo fatto, tutto quello che hai visto… era pianificato. Sapevamo che ci stavi osservando, e abbiamo scelto di comportarci in un modo che potesse mostrarti ciò che siamo davvero."

Ishtar li guardò con attenzione, il suo sguardo intenso ma privo di rabbia. "Mi avete manipolato?" chiese, più curiosa che accusatoria.

Aisha intervenne, il cuore che batteva forte. "Sì, ma non per ingannarti, volevamo solo farti vedere che c’era un altro modo, che potevi fidarti di noi. È stato un atto di fede, e… di speranza."

Per un momento Ishtar rimase in silenzio, poi annuì lentamente. "Avete avuto coraggio," disse, sorprendendole con un sorriso gentile. "Non è stato facile per me accettarlo, ma ora capisco. L’onestà con cui me lo state confessando dimostra chi siete veramente. Aisha, il tuo coraggio nel mostrarti vulnerabile, nel lasciarti cadere senza difese, è stato il gesto più potente di tutti."

Poi Kalki, con un’espressione malinconica, parlò. "Domani devo tornare al Punto di Confine. Morte potrebbe arrivare in ogni momento. Ishtar… mi piacerebbe se venissi con me."

Ishtar, colta di sorpresa, guardò Kalki negli occhi, cercando di capire se la proposta fosse sincera. Lo era. Percepì che non si trattava solo di un invito, ma di un’opportunità per condividere qualcosa di speciale. La consapevolezza che Kalki non avrebbe affrontato quel luogo da sola e che lei stessa avrebbe avuto una compagnia sincera la rincuorò.

"Mi piacerebbe," rispose Ishtar, con un sorriso che irradiava serenità. "Credo che stare insieme ci farà bene."

Adamas e Aisha osservarono la scena con un misto di emozione e sollievo. Non solo Kalki non sarebbe stata sola al Punto di Confine, ma anche Ishtar avrebbe trovato un motivo per continuare il suo cammino verso una nuova vita.

La Notte di Ishtar e Aisha

Aisha e Adamas avevano deciso di fermarsi qualche giorno in più per ringraziare le streghe e salutare Seraphina. La mattina seguente avrebbero preso decisioni importanti, ma quella notte Aisha aveva un desiderio particolare. Con due stanze a disposizione, propose ad Adamas di dormire con Kalki, suggerendo che avrebbero potuto utilizzare quel tempo per rievocare le loro vite passate.

Adamas concordò, trovando l’idea sensata, e lo comunicò a Kalki, che accolse la proposta con entusiasmo. Aisha, intanto, si avvicinò a Ishtar e le sussurrò con un sorriso timido ma invitante: "Dormiamo insieme stanotte?"

Ishtar, colta di sorpresa, rimase immobile, combattuta tra il desiderio e la sua timidezza. Non riusciva a trovare le parole per rispondere, ma il suo corpo tradiva un sì silenzioso. Aisha, notando il conflitto interiore, decise di aiutarla a superare quella barriera.

"Ishtar," disse dolcemente, prendendole la mano e stringendola tra le sue, "non devi rispondere con le parole. Se vuoi, basta che tu mi segua." Con un leggero movimento, iniziò a camminare verso la stanza, lasciando che fosse Ishtar a scegliere se seguirla o meno. Dopo qualche istante di esitazione, Ishtar mosse i primi passi, il cuore che le batteva forte.

"Benvenuta, splendida scintilla nera," sussurrò Aisha, accarezzandole il viso una volta che furono sole. La tensione di Ishtar era evidente, ma l'energia accogliente e rassicurante di Aisha cominciò a dissolverla.

Aisha si avvicinò ancora di più, il suo sguardo pieno di affetto e curiosità. "Sai, Ishtar, hai un corpo magnifico. È tempo che tu impari a godere della bellezza dell’intimità e del lasciarsi andare."

Ishtar si sentì sopraffatta, ma anche curiosamente sollevata. "Non sono sicura di saper come fare…" mormorò, la voce appena udibile.

Aisha le prese la mano e la posò sul proprio cuore. "Basta seguire il tuo istinto. Non c’è bisogno di pensare troppo. Fai solo ciò che senti."

Con dolcezza, Aisha cominciò a baciarla sul collo, poi sulle spalle, movimenti lenti e delicati che permisero a Ishtar di rilassarsi gradualmente. Ishtar, inizialmente rigida, si lasciò andare poco a poco, rispondendo ai gesti di Aisha. La tensione si sciolse come neve al sole.

Aisha la prese per mano e la condusse verso lo specchio nella stanza. "Guardati, Ishtar. Sei bellissima, in ogni senso. Il tuo passato non ti definisce più."

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Ishtar osservò il suo riflesso nello specchio, un’immagine che per la prima volta vedeva sotto una luce diversa. Si accorse del cambiamento: il perizoma nero che Aisha le aveva dato più tardi, dopo essersi accorta che quello bianco forse non era proprio il massimo, si fondeva con la sua pelle scura, esaltandola. Un’ondata di emozione la travolse, questa volta di accettazione e speranza.

Aisha si posizionò dietro di lei, abbracciandola delicatamente. "Ogni giorno sarà una nuova scoperta. E io sarò qui con te, in ogni passo del cammino."

Ishtar si girò lentamente, guardando Aisha negli occhi. "Grazie," disse, la voce tremante.

Aisha sorrise, rispondendole con dolcezza. "Non devi ringraziarmi. Siamo qui insieme. Lasciati andare e goditi il momento."

Aisha iniziò a muoversi con grazia, mostrando a Ishtar come l’intimità potesse essere un gioco di connessione e fiducia. Con dolcezza e pazienza, la guidò attraverso movimenti lenti e sensuali, aiutandola a scoprire la bellezza del lasciarsi andare, un momento alla volta.

Il Giorno della Partenza

Quando il mattino arrivò, Ishtar si sentì diversa. Non era più il demone temuto da tutti, ma una donna rinata, pronta a scoprire il mondo con occhi nuovi. Aisha la osservò con orgoglio e affetto, sapendo che avevano fatto un passo importante insieme.

"Sei pronta per un nuovo inizio, Ishtar?" chiese Aisha, tenendole la mano.

Ishtar sorrise, sentendo una nuova forza dentro di sé. "Sì, sono pronta."

Mentre uscivano dalla stanza, incontrarono Kalki e Adamas che le guardavano con sguardi complici e sorridenti. "Allora, come è andata la notte?" chiese Kalki con un sorriso malizioso.

Ishtar arrossì leggermente, ma rispose con sicurezza. "È stata una notte di scoperte. Grazie a tutte voi."

Il Piano di Aisha

Le quattro amiche si trovarono in cucina per un caffè prima di partire. Aisha sentiva che c'era ancora qualcosa di irrisolto, una questione in sospeso sia con Kalki che con Ishtar. E poi, non era sicura del piano: cosa avrebbero fatto, andare a piedi fino al Punto di Confine?

Tuttavia, quello che Aisha desiderava veramente era Kalki. Non si dava pace: Kalki la faceva impazzire e fino ad ora non era nemmeno riuscita a baciarla. Dopo gli ultimi avvenimenti, dei quali era stata assoluta protagonista, Aisha si sentiva abbastanza forte per affrontare e superare il suo problema con Kalki. Era decisa. Questa volta non si sarebbe lasciata fermare dalla soggezione.

Mentre sorseggiava il suo caffè, un'idea le balenò in mente. Unire l'utile al dilettevole. Adamas non poteva spostarsi dalla zona schermata, ma lei sì. Avrebbe accompagnato Kalki in moto fino al capannone del punto di confine, dove Kalki doveva arrivare con urgenza. In un paio di giorni, dormendo una notte fuori, sarebbero arrivate. Nel frattempo, Adamas sarebbe rimasta sola con Ishtar, aumentando l'empatia e, forse, imparando qualcosa dalla migliore ladra di rose del metaverso.

Aisha si rivolse alle altre, condividendo il suo piano. "Ascoltate, ragazze. Ho pensato a una soluzione che potrebbe funzionare per tutte noi. Kalki, tu hai urgenza di arrivare al capannone del punto di confine, giusto?"

Kalki annuì, curiosa. "Sì, è vero. Ma come faremo? Non possiamo certo andarci a piedi."

Aisha sorrise. "Ecco, ti accompagnerò io in moto. In un paio di giorni, con una notte fuori, ci arriveremo. Nel frattempo, Adamas resterà qui con Ishtar. Potrebbero approfittare del tempo insieme per conoscersi meglio e, magari, Adamas potrebbe imparare qualche trucco da te, Ishtar."

Ishtar sembrava sorpresa ma intrigata. "Davvero pensi che possa insegnare qualcosa a Adamas?"

Adamas intervenne con un sorriso. "Assolutamente sì, Ishtar. Sei la migliore ladra di rose del metaverso. Sono sicura che hai molto da insegnarmi. E, chissà, potremmo anche aumentare la nostra empatia nel frattempo."

Kalki si mostrava d'accordo. "Mi sembra un piano eccellente. E tu, Aisha, cosa farai dopo avermi accompagnata?"

Aisha si prese un momento per rispondere, riflettendo. "Tornerò indietro e accompagnerò Ishtar."

La Preparazione

Con il piano stabilito, le quattro amiche si misero al lavoro per organizzarsi. Kalki e Aisha prepararono il necessario per il viaggio in moto, mentre Adamas e Ishtar iniziarono a parlare dei prossimi giorni insieme.

Aisha si avvicinò a Kalki. "Pronta per l'avventura?"

Kalki sorrise, appoggiandole una mano sulla spalla. "Sempre pronta con te, Aisha. Sarà un viaggio interessante."

Poi Aisha si rivolse a Ishtar, con uno sguardo complice. "E tu, Ishtar, pronta a rimanere con Adamas e a insegnarle qualche trucco?"

Ishtar annuì, con un sorriso timido ma sincero. "Farò del mio meglio. E grazie, Aisha. Per tutto."

Adamas intervenne, guardando Aisha con gratitudine. "Non preoccuparti, Aisha. Ishtar ed io troveremo il modo di passare il tempo. Impareremo tanto l'una dall'altra."

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