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Aisha

 عائشة

Cap. 13: Verso il Punto di Confine

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Il Confine

Non esiste sentiero che conduca qui,
eppure i miei passi danzano tra le ombre.
Il vento mi sospinge, senza peso, senza meta,
sussurra un nome che il tempo ha dimenticato.

Oltre il capannone, oltre il fiume silenzioso,
oltre le lune che vegliano immobili nel cielo,
esiste solo un confine che non separa,
ma dissolve ciò che è stato, ciò che sarà.

 

Io sono Nihra.
Sono il respiro che sfiora il nulla,
la vertigine di chi non ha più radici.
Se il mondo cade alle mie spalle,
sarò io a decidere se esistere ancora.

 

Nothing mi attende.
Ma io sono già qui.

Nihra

 

La Partenza

Cap. 13b - Verso il Punto di Confine - L'ultimo abbraccio di Aisha e Adamas.png

Aisha e Kalki si prepararono per il viaggio, caricando lo stretto necessario sulla moto. Kalki osservava Aisha con un misto di curiosità e affetto. "Sei sicura di voler fare tutto questo per me?" le chiese, con un sorriso appena accennato.

Aisha si girò, incontrando il suo sguardo, ma non rispose alla domanda maliziosa di Kalki, disse invece: "Kalki, sarà un viaggio che non dimenticheremo mai." La sua voce era decisa, nel profondo sentiva che quel viaggio avrebbe segnato l'inizio di qualcosa di nuovo per entrambe.

Adamas e Ishtar le accompagnarono fuori per salutarle. Adamas si avvicinò ad Aisha, posandole una mano sulla spalla. "Sii prudente. Kalki è in buone mani con te, ma ricordati che noi ti aspettiamo qui."

Ishtar si avvicinò a Kalki, guardandola con un misto di rispetto e malinconia. "Non so come sarà senza di voi, ma sono grata per il tempo passato insieme. Kalki, ti auguro forza per tutto ciò che ti aspetta."

Kalki sorrise, prendendo la mano di Ishtar per un momento. "Non sarà un addio. Sarà solo un arrivederci."

Aisha accese la Freccia Rossa con un rombo deciso, il motore che ruggiva sotto di lei. Indossava la sua divisa supersexy, mentre Kalki, in jeans e maglietta, le lanciò un sorriso complice prima di salire agilmente dietro di lei, afferrandola saldamente per la vita. "Andiamo, poliziotta. Facciamo vedere al mondo cosa possiamo fare insieme," disse Kalki, mentre entrambe salutavano Ishtar e Adamas con un ultimo cenno prima di partire.

Cap. 13c - Verso il Punto di Confine - In Partenza dalle Pendici dell'Ombra.jpg

La verità era che anche Kalki desiderava Aisha, e tanto. Kalki era molto più disinibita, e alla prima curva si tolse la maglietta, usandola per tenersi stretta ad Aisha. Si avvicinò all'orecchio di Aisha e le sussurrò: "Guarda che ho capito che mi vuoi... e secondo te io non ti voglio?"

 

Adamas e Ishtar erano rimaste a osservare mentre la moto si allontanava lungo il sentiero, scomparendo lentamente nella luce del mattino. Per un momento, entrambe rimasero in silenzio, condividendo un pensiero comune: quello era l'inizio di un nuovo capitolo, non solo per Kalki e Aisha, ma anche per loro stesse.

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La Fermata Imprevista

Non erano passati nemmeno dieci minuti dalla partenza quando Aisha vide uno spiazzo con un capannone. Fermò la moto e scese insieme a Kalki. Finalmente, per la prima volta, si baciarono. Stettero appiccicate per almeno dieci minuti, perdendosi nel desiderio l'una dell'altra.

Kalki, con lo sguardo acceso, aveva adocchiato il capannone. "Che dici, ci vieni con le buone o con le cattive?" scherzò, con una luce di malizia negli occhi.

Aisha le rispose, inclinando la testa e sorridendo: "Dipende... vuoi scoprire quanto posso essere cattiva?"

Entrarono nel capannone, incapaci di staccarsi l'una dall'altra. Kalki chiuse la porta dietro di sé, poi si voltò verso Aisha, gli occhi pieni di desiderio.

"Aisha, ti desidero da così tanto tempo..." sussurrò Kalki, avvicinandosi lentamente.

"Anche io, Kalki. Non riesco più a trattenermi..." rispose Aisha, afferrandola per i fianchi e tirandola verso di sé.

Le labbra di Kalki trovarono quelle di Aisha in un bacio profondo e appassionato. Ogni tocco, ogni sussurro, ogni movimento era carico di una tensione accumulata troppo a lungo. La parete del capannone, il pavimento freddo, ogni angolo diventava uno scenario per le loro emozioni finalmente liberate.

Un Momento Indimenticabile

Dopo quel momento intenso, si ritrovarono distese sul pavimento, i respiri ancora irregolari e le dita che si intrecciavano senza pensieri.

Aisha si girò verso Kalki, con un sorriso soddisfatto. "Era proprio quello di cui avevo bisogno."

Kalki ridacchiò, accarezzandole i capelli. "Anche io, Aisha. Finalmente siamo noi."

Si rivestirono lentamente, ogni gesto sembrava un modo per prolungare quel momento perfetto. Aisha osservò Kalki, il suo sorriso più luminoso del solito. "Pronta a vedere cosa ci aspetta lungo la strada?"

Kalki annuì, con un luccichio malizioso negli occhi. "Con te, Aisha, sono pronta per qualsiasi cosa."

Il Bosco

Adamas e Ishtar erano impegnate nelle loro attività, rispettando i piani che si erano prefisse. Tuttavia, il viaggio di Aisha e Kalki si rivelava decisamente più interessante, dominato da una fisicità pura e un desiderio irrefrenabile che provavano l'una per l'altra. Erano simili, quasi una peggio dell'altra, nel loro modo di esprimere l'attrazione reciproca.

Kalki, sempre senza maglietta, si teneva strettissima ad Aisha mentre viaggiavano sulla moto. Aisha ne provava un piacere infinito, sentendo il corpo caldo di Kalki premere contro di lei. Dopo altri dieci minuti, decisero di fermarsi nuovamente. C'era un bosco, e non c'era anima viva nei dintorni.

Scesero dalla moto e, senza dirsi una parola, si tolsero tutti i vestiti rimanendo solo con i perizomi. Abbracciarsi era un eufemismo: si saltarono letteralmente addosso, mosse da un desiderio represso per settimane. Aisha trovò finalmente il coraggio di lasciarsi andare completamente.

Rotolarono a terra, quasi nude, sporche di erba e terra. Aisha immobilizzò Kalki con una mossa che aveva imparato all'accademia di polizia. Kalki sorrise e gemette, simulando un sensuale piacere. Aisha sentiva che poteva osare di più. Kalki era semplicemente spaziale. Estrasse il taser dalla cintura e lo mostrò a Kalki, con un’espressione maliziosa. “Hai il coraggio di fidarti di me?” le chiese. Kalki non esitò, sollevò il mento e rispose con un sorriso audace: “Sempre.”

Con un gesto rapido ma controllato, Aisha attivò il taser, scaricandolo leggermente sulla spalla di Kalki. Kalki sussultò, i muscoli si contrassero per un istante, e poi lasciò andare una risata incredula. “Mi hai davvero fatto questo?” Aisha si chinò verso di lei, con un sorriso che mescolava complicità e tenerezza. “Solo perché sapevo che lo avresti voluto.” Kalki scosse la testa, ridendo ancora, e tirò Aisha a sé per un bacio. “Sei completamente pazza, ma credo che mi piaccia così.”

Aisha, guardandola intensamente, rispose con un sorriso malizioso. "Ti amo, Kalki."

Kalki, sentendo quelle parole, replicò immediatamente: "Ti amo anche io, Aisha."

Si sdraiarono sull'erba, il respiro affannoso, i cuori che battevano all'unisono. Aisha sentiva che ogni momento con Kalki era speciale, unico. "Non mi sono mai sentita così viva," disse Aisha, guardandola negli occhi.

Kalki le sorrise, tirandola a sé per un altro bacio. "E non devi mai più trattenerti. Siamo libere, Aisha. Libere di essere noi stesse."

 

La Conclusione del Momento

Dopo essersi prese tutto il tempo per godersi la reciproca compagnia, decisero di rimettersi in viaggio. Si rivestirono lentamente, i sorrisi complici che illuminavano i loro volti, ancora intrisi dell’euforia di quel momento condiviso.

Mentre si sistemava il perizoma, Kalki si voltò verso Aisha con un sorriso che mescolava divertimento e curiosità. "Aisha... cosa ti è passato per la testa con quel taser? Sapevi che avrei reagito così?"

Aisha rispose con un sorriso complice, aggiustandosi i capelli. "Non ne ero sicura, Kalki... ma sentivo che tra noi non ci sono barriere. È come se sapessi già che ti saresti fidata di me."

Kalki scosse la testa ridendo, poi le si avvicinò, il tono più serio ma pieno di affetto. "Hai ragione, Aisha. Le nostre connessioni vanno oltre le parole. Quel momento... non lo dimenticherò mai."

Si scambiarono un bacio leggero, un gesto semplice che racchiudeva tutto il significato di ciò che avevano appena vissuto.

Aisha mise di nuovo in moto la Freccia Rossa, Kalki si sistemò dietro di lei, ancora senza maglietta, le braccia che la stringevano forte. "Pronta per continuare?" chiese Aisha, voltandosi leggermente. "Sempre," rispose Kalki, con un luccichio malizioso negli occhi.

E ripartirono, il vento tra i capelli e i cuori pieni di una nuova forza. Niente poteva fermarle ora. Niente e nessuno.

 

La Locanda del Riposo

Dopo l’intensità della loro sosta nel bosco, Aisha e Kalki ripresero il viaggio, lasciandosi alle spalle i segreti condivisi tra gli alberi. Il sole iniziava a calare, e con esso cresceva il bisogno di un luogo dove fermarsi.

Individuarono una piccola locanda lungo la strada, un edificio semplice ma accogliente, con luci calde che promettevano cibo e riposo. Entrarono, ancora sporche di terra ed erba, ridendo tra loro per l’aspetto che dovevano avere.

"Due stanze o una?" chiese l’oste, alzando lo sguardo da un registro consunto.
"Una," rispose Aisha, senza esitare, lanciando uno sguardo complice a Kalki.

Dopo una cena veloce le due si ritirarono nella stanza. La camera era modesta, con un letto abbastanza grande per due e un’unica finestra che lasciava entrare la luce della luna.

Kalki si lasciò cadere sul letto, allargando le braccia. "Finalmente un posto dove riposarsi davvero."

Aisha la guardò, sorridendo. "Sì, ma domani si riparte presto. Non voglio perdere tempo."

Kalki si voltò verso di lei, con un sorriso malizioso. "Oh, non lo perderemo. Ogni momento con te, Aisha, è tempo ben speso."

Si scambiarono uno sguardo intenso prima che la stanchezza del viaggio prendesse il sopravvento. La locanda divenne il loro rifugio per la notte, ma anche una parentesi di tranquillità prima di riprendere il cammino.

 

L'Alba di Aisha e Kalki

Con l'alba che tingeva il cielo di sfumature dorate, Aisha si svegliò e si girò verso Kalki, che era già seduta sul bordo del letto, pronta per partire.

"Kalki," mormorò Aisha, afferrandole delicatamente la mano. "Non possiamo partire così... non ancora."

Kalki si voltò, incontrando lo sguardo di Aisha, che brillava di una dolcezza profonda. "Che hai in mente, poliziotta?" domandò, con un sorriso malizioso.

"Un momento per noi," rispose Aisha, tirandola di nuovo verso di sé. Le sue labbra si posarono su quelle di Kalki in un bacio lento, carico di emozione e desiderio.

Si abbracciarono, lasciandosi avvolgere da un’intimità che andava oltre il semplice desiderio fisico. Era un modo per dirsi senza parole tutto ciò che provavano, per ancorarsi l'una all'altra prima di affrontare il mondo.

"Sei incredibile," sussurrò Kalki, accarezzando il viso di Aisha.

"Anche tu," rispose Aisha, con un sorriso che racchiudeva tutta la sua passione.

Dopo quel breve ma intenso momento, si prepararono per la partenza, pronte a continuare il viaggio con una forza rinnovata e un legame ancora più profondo.

Il Viaggio Continua

Dopo essersi svegliate e preparate, Aisha e Kalki si misero in moto, lasciandosi alle spalle la locanda. Il sole era alto nel cielo, e il vento che sferzava i loro volti sembrava portare via ogni residuo di tensione. La strada si snodava tra colline e boschi, offrendo panorami mozzafiato che, per un attimo, fecero dimenticare loro la missione.

“Guarda là,” disse Kalki, indicando un vasto campo fiorito che si estendeva a perdita d’occhio. “Vorrei fermarmi qui, sdraiarmi tra i fiori e non pensare a nulla per un po’.”

Aisha sorrise, rallentando. “Forse possiamo concederci qualche minuto, ma poi dobbiamo rimetterci in viaggio. Voglio arrivare prima che faccia troppo tardi.”

Si fermarono brevemente, godendosi il silenzio della natura. Kalki si distese sull’erba, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Aisha la guardò per un momento, notando quanto fosse bella nella sua semplicità. Si avvicinò, sedendosi accanto a lei.

“Ti piace?” chiese Aisha, con un tono di voce dolce.

“Molto,” rispose Kalki, aprendo gli occhi e guardandola. “Ma mi piace ancora di più stare qui con te.”

Dopo qualche minuto, tornarono alla moto e ripresero il viaggio. La strada si fece più tortuosa, e il bosco intorno sembrava diventare sempre più fitto. In lontananza, intravidero un cartello che indicava una locanda.

La Locanda

“Perfetto, giusto in tempo,” disse Aisha, fermando la moto. “Una pausa per mangiare e riposarci un po’ prima di ripartire.”

Kalki annuì, scendendo agilmente dalla moto. “E magari qualcosa di forte da bere, per celebrare il nostro viaggio.”

Entrarono nella locanda, un luogo accogliente con tavoli di legno grezzo e un camino acceso che riscaldava l’ambiente. Gli ospiti si voltavano a guardarli, affascinati dalla loro presenza magnetica.

“Spero che abbiano del buon vino,” disse Kalki, sedendosi a un tavolo.

Il locandiere si avvicinò, prendendo l’ordinazione. “Due calici di vino e un pasto leggero, grazie,” ordinò Aisha, sorridendo.

Mentre aspettavano, Kalki si sporse verso Aisha, il suo sguardo pieno di complicità. “Sai, Aisha, questo viaggio non è solo un modo per arrivare al Punto di Confine. È qualcosa di più. Mi sta facendo capire quanto siamo affini.”

Aisha annuì, stringendole la mano. “Anche per me. Questo viaggio è un nuovo inizio, non solo per noi, ma per tutto quello che verrà.”

Dopo aver mangiato e riposato per un po’, uscirono abbracciate dalla locanda, pronte per affrontare l’ultima tappa del loro viaggio: il Punto di Confine. Sarebbero arrivate verso l'ora di cena.

Ishtar e Adamas

Nel frattempo, la convivenza tra Adamas e Ishtar procedeva bene. Erano riuscite a stabilire una comunicazione efficace e Adamas cercava di comprendere insieme a Ishtar come poter agevolare le Scintille nel trovare le Rose, visto che Ishtar era un'esperta. "Come hai recuperato la maggior parte delle Rose?" chiese Adamas mentre stavano discutendo. Ishtar rispose con una leggera esitazione: "Una buona parte le ho recuperate con metodi non proprio ortodossi, ma la maggior parte mi sono state consegnate da Zadkiel e Cronos. Faceva parte di un accordo. Io non mi sarei mai intromessa nelle loro lotte per il potere, e in cambio, loro mi avrebbero dato tutte le Rose che trovavano." Adamas alzò un sopracciglio, interessato. "E loro hanno accettato?" "Sì," annuì Ishtar. "Sapevano che non avrei mai potuto raggiungere il potere assoluto avendo tutte le Rose, perché proprio la mia Rosa la conservano loro. Era un accordo basato sull'inganno da entrambe le parti." Adamas rifletté su queste parole. Anche se la schermatura nella zona rendeva impossibile la comunicazione diretta con Aisha, Adamas riusciva a percepirla grazie al legame di sangue che avevano. Sapeva e sperava che tra Aisha e Kalki si stesse sviluppando un rapporto molto forte, forse addirittura più intenso del loro. E in questo non vi era un filo di gelosia, cosa che sapevano bene sia Aisha, sia Adamas e anche Kalki. Adamas desiderava scuotere un po' Ishtar da quel punto di vista, una volta Adamas ci provò. Decise di vestirsi in modo molto sexy e sensuale, con un perizoma nero.

Il Tentativo di Adamas

Adamas, con un sorriso enigmatico, si avvicinò a Ishtar che stava sfogliando pigramente un vecchio libro trovato nella casa delle streghe. Il contrasto tra la sua figura sensuale e l’atteggiamento introverso di Ishtar era palpabile.

Cap. 13g - Verso il Punto di Confine - Il tentativo di Adamas di scuotere Ishtar.jpg

"Ishtar," iniziò Adamas, fermandosi a pochi passi da lei, "sei così concentrata su quello che hai perso che non vedi quello che puoi guadagnare."

Ishtar alzò lo sguardo, incontrando gli occhi intensi di Adamas. "E cosa dovrei vedere?" chiese, con un tono che oscillava tra curiosità e difesa.

Adamas si avvicinò ulteriormente, accorciando la distanza tra loro. "Te stessa, Ishtar. Non come demone, ma come scintilla. Come donna. Come qualcuno che può vivere senza il peso del passato."

Ishtar distolse lo sguardo, visibilmente a disagio. "Non è così semplice, Adamas. Non sono come te."

"Non ancora," rispose Adamas con calma. Poi, con un gesto sicuro, si sedette accanto a lei, le mani che si poggiavano casualmente sui bordi della poltrona. "Ma lo puoi diventare. Sai perché?"

Ishtar non rispose, ma il suo silenzio era eloquente. Adamas si alzò e fece un giro intorno alla stanza, il perizoma nero che accentuava la grazia felina dei suoi movimenti.

"Perché dentro di te c’è una scintilla che non ha mai smesso di brillare. L’hai soffocata, l’hai nascosta sotto strati di rabbia e odio, ma non l’hai spenta."

Ishtar rimase immobile, ma una lieve tensione nelle sue spalle tradiva che le parole di Adamas stavano facendo breccia.

Adamas si fermò di fronte a lei e le tese una mano. "Alzati."

"Perché?" chiese Ishtar, ma senza opporre resistenza.

"Perché voglio mostrarti che la forza non è solo nelle battaglie che hai vinto, ma anche nelle fragilità che puoi accettare."

Con esitazione, Ishtar prese la mano di Adamas e si alzò. Adamas la condusse davanti a uno specchio. "Guarda," disse. "Quello che vedi non è solo il tuo passato. È il tuo futuro. E io sono qui per aiutarti a costruirlo."

Ishtar si osservò, il riflesso che sembrava più vulnerabile di quanto avesse mai permesso. Poi, con un filo di voce, disse: "Non so da dove cominciare."

"Da qui," rispose Adamas, posandole una mano sulla spalla. "Un passo alla volta. E magari con un po' di vino. Iniziamo con quello."

Adamas le lanciò un sorriso malizioso, alleggerendo l’atmosfera. Ishtar, sorrise. E in quel sorriso, Adamas intravide un barlume della donna che Ishtar poteva diventare.

Questa refrattarietà di Ishtar, tuttavia, favoriva la concentrazione sulla missione di recuperare le Rose. La possibilità di raggiungere Emphatia era resa impossibile dal fatto che la Rosa, una volta fuori dalla zona schermata, avrebbe rivelato immediatamente la posizione di Adamas ai demoni.

Adamas sentiva Aisha ed era felice per lei. Il loro legame restava inossidabile, anzi, forse proprio perché Adamas godeva dei piaceri di Aisha, il loro legame diventava ancora più forte.

Arrivo al Punto di Confine

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Poco dopo, Aisha e Kalki arrivarono finalmente al capannone del punto di confine, proprio verso l'ora di cena.

Nessuno avrebbe mai potuto dire se fosse più provocatrice Aisha o Kalki; entrambe sembravano sfidarsi costantemente per superarsi. La cena fu un pensiero lontano: sapevano che il tempo che potevano trascorrere insieme stava per finire, e l'ombra del giorno successivo creava un sottile velo di malinconia. Ma non volevano lasciare che quella sensazione rubasse loro il momento. Ora, volevano solo vivere appieno.

Scesero dalla moto, Kalki si voltò verso Aisha con uno sguardo pieno di sfida. Con un gesto rapido, strappò il gonnellino di Aisha, che con un sorriso malizioso finse di perdere l’equilibrio, lasciandolo scivolare via. Aisha, ora in perizoma, non esitò: rise e si lanciò all'inseguimento di Kalki.

Kalki corse tra gli alberi, la risata cristallina che riecheggiava nel silenzio della sera. Si voltò di tanto in tanto, rallentando appena per farsi raggiungere. Aisha, più veloce, la placcò con una presa degna di una rugbista esperta. Rotolarono sull'erba, immerse in una libertà che sembrava infinita, una sopra l’altra, senza pensieri, solo risate e quel legame unico che le univa.

La Sera sotto le Lune di Nothing

Kalki si mise subito al lavoro per preparare la cena, estraendo dalla sacca di carestia tutto il necessario. Con un sorriso malizioso, cominciò a sistemare il tavolo. "Apparecchio io," disse con un tono beffardo. "Non vorrei che ti stancassi troppo, Aisha."

Aisha fece una smorfia, ma cercò di non dar troppo peso alla provocazione. Si sedette a un angolo del tavolo, osservando Kalki muoversi con agilità.

Il cibo fu presto pronto e Kalki servì i piatti con una teatralità esagerata. "Ecco a te, mia cara poliziotta. Spero che il pasto sia di tuo gradimento."

Dopo cena uscirono fuori abbracciate, le due lune di Nothing ben visibili nel cielo, emanando una luce che le faceva sembrare ancora più belle. Kalki cercò di trasformare il momento in un ricordo indimenticabile. Si avvicinò all’orecchio di Aisha, con un sussurro che le fece venire i brividi: "Non importa dove andrai o quanto lontana sarai. Tu sei il mio orizzonte, Aisha, la mia stella più luminosa."

Mentre parlava, Kalki la accarezzava delicatamente, infilando entrambe le mani nei fili del perizoma di Aisha, abbracciandola da dietro. Aisha sentì un’ondata di calore attraversarla e un pensiero si formò nella sua mente: essere con Kalki era simile a quando era con Adamas, ma con un equilibrio diverso.

"Mi fai impazzire, lo sai?" disse Aisha, il tono di voce un misto di frustrazione e desiderio.

"Lo so," rispose Kalki, stringendola un po’ più forte. "E tu fai impazzire me. Ogni volta."

Si baciarono con dolcezza, le mani di Kalki ancora impegnate a esplorare il corpo di Aisha.

"Kalki," iniziò, il tono un po’ più serio, "mi fa paura quanto ti desidero. Mi fa paura quanto mi mancherai quando partirò domani."

Kalki sospirò, appoggiando la fronte contro quella di Aisha. "Anche a me, Aisha. Ma dobbiamo essere forti. Siamo insieme in questo, anche se fisicamente separate."

Aisha scosse la testa. "Non ce la faccio, Kalki. Io domani non voglio partire. Non posso stare senza di te."

Kalki la guardò, vedendo la sincerità e il dolore nei suoi occhi. "Aisha... dobbiamo fare quello che è giusto. Anche se fa male. Ma ti prometto che troveremo un modo per stare insieme di nuovo. E quando lo faremo, sarà ancora più dolce."

Aisha annuì, anche se una lacrima scese lungo la sua guancia. "Non so come farò, Kalki. Senza di te, tutto sembra... vuoto."

Kalki asciugò la lacrima con un bacio delicato. "Saremo forti, Aisha. E torneremo più forti. Ogni volta che siamo lontane, sarà un'opportunità per crescere. E quando torneremo insieme, sarà come se il tempo non fosse mai passato."

Aisha chiuse gli occhi, godendosi il calore delle parole di Kalki. "Lo prometti?"

"Lo prometto," rispose Kalki con fermezza. "Ti amo, Aisha. E niente potrà mai cambiare questo."

Si baciarono di nuovo, più intensamente questa volta, era un momento che avrebbe dovuto durare per sempre, ma entrambe sapevano che il domani sarebbe arrivato, e con esso la separazione.

Sotto le due lune di Nothing, parlarono ancora, condividendo sogni, paure, speranze. Ogni parola, ogni sussurro era un legame che si faceva più forte, un giuramento d'amore che nessuna distanza avrebbe potuto spezzare.

Un Sacrificio per l’Amore

Adamas percepiva intensamente il tumulto interiore di Aisha. Sentiva l’amore e il desiderio per Kalki, così come il profondo dolore all’idea di separarsi da lei. Il legame che le univa era forte e indissolubile, e Adamas, con tutto il suo amore, sapeva che doveva fare un sacrificio per il bene di Aisha.

Seduta in silenzio, Adamas rifletté attentamente sulle parole che avrebbe usato. Doveva trasmettere tutto il suo amore e la sua comprensione, anche a costo di lasciarla andare. Concentrandosi, si connesse telepaticamente con Aisha, cercando di calmare il tumulto che sentiva nella sua amata.

"Aisha, amore mio, ti amo più di ogni altra cosa. Ma so quanto sia difficile per te separarti da Kalki. È necessario che io passi molto tempo con Ishtar, per aiutarla ad accettare la sua nuova condizione. Inoltre, stiamo cercando di trovare le rose per le scintille e finché non risolviamo il problema della zona schermata, il viaggio a Emphatia è impossibile. So che ti farebbe felice rimanere con Kalki. Ti prego, resta con lei. Il tuo amore e la tua gioia sono tutto ciò che desidero."

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Le parole di Adamas raggiunsero Aisha mentre era ancora abbracciata, piangendo, a Kalki. Sentì il cuore esplodere di gioia. Le gambe le cedettero sotto il peso dell’emozione, e si lasciò cadere in ginocchio, sopraffatta. Kalki la osservava, preoccupata e confusa.

"Aisha, cosa c’è che non va?" chiese Kalki, cercando di capire il motivo di quel crollo improvviso.

Aisha, con un sorriso che le illuminava il volto, guardò Kalki negli occhi. "Kalki, non parto più," disse con voce tremante. Le emozioni, però, erano troppo intense, e Aisha perse i sensi per un attimo.

Kalki si chinò su di lei, accarezzandole il viso, preoccupata. "Aisha, amore mio, svegliati," mormorò dolcemente.

Dopo qualche istante, Aisha riaprì gli occhi, ancora un po' confusa ma con un’espressione di pura felicità. "Kalki... Adamas mi ha detto che posso restare con te. Non devo partire."

Kalki la guardò incredula, cercando di assimilare quelle parole. "Davvero? Non devi andare?"

Aisha annuì, cercando di rialzarsi con l’aiuto di Kalki. "Sì, davvero. Adamas vuole che io sia felice. E la mia felicità sei tu."

Kalki non riuscì a contenere la gioia. L’abbracciò stretta, sollevandola quasi da terra. "Aisha, non sai quanto questo mi rende felice. Non ti lascerò mai più andare."

Si baciarono con passione, il loro amore ormai libero da ogni ostacolo. Le parole di Adamas avevano cambiato tutto, dando loro la possibilità di vivere il loro legame senza limitazioni. Mentre le due lune di Nothing brillavano sopra di loro.

Una Notte di Festeggiamenti

Quando Aisha smise di tremare per la gioia e Kalki realizzò davvero che potevano stare insieme, entrambe non stavano più nella pelle. Decisero di festeggiare, abbandonandosi a una notte di pura follia e amore. Per una volta, trasgredirono ogni regola, brindando con champagne sotto le stelle.

"Vestiamoci per l'occasione," disse Kalki con un sorriso malizioso, mentre frugava nella borsa. Tirò fuori due perizomi: uno nero con dettagli in pizzo e uno rosso minimalista. "Tu prendi questo," disse porgendole quello rosso.

"Perfetto, allora tu metti questo," rispose Aisha con un sorriso complice, prendendo quello nero. Si vestirono ridendo, poi stapparono la bottiglia di champagne. Il tappo schizzò via con un pop fragoroso, e le bollicine scintillarono nel buio della sera.

Brindarono con un bacio appassionato, sussurrandosi all'unisono: "Ti amo."

La sfida cominciò presto. "Vediamo chi regge di più," provocò Kalki con un sorriso. Aisha alzò il bicchiere con un sorriso altrettanto sfidante. "Fino alla fine!"

Cap. 13l - Verso il Punto di Confine - Aisha e Kalki festeggiano alla notizia che partono

Tra risate e baci, la competizione si trasformò in un gioco: Kalki, ridendo, le sfilò il perizoma e corse via. Aisha la inseguì, rincorrendola e cercando di afferrarla. Si rotolarono a terra, alternandosi nel ruolo di vincitrici e sconfitte, fino a cadere esauste ma felici, il respiro affannoso e le risate ancora forti. Le due continuarono a bere e ridere, abbandonandosi a una felicità che non conosceva limiti.

Alla fine, stremate, si sdraiarono abbracciate sotto il cielo stellato, le due lune di Nothing a fare da cornice. "Aisha," sussurrò Kalki, accarezzandole il viso, "non voglio mai perderti."

"Non mi perderai mai," rispose Aisha, baciandola dolcemente. "Ti amo."

"Ti amo anche io," rispose Kalki, stringendola forte.

Il Giorno Dopo

Non si accorsero nemmeno di non essere andate a letto. Quando il sole del mattino si fece strada tra le chiome degli alberi, si svegliarono ancora abbracciate, con tre bottiglie di champagne vuote accanto. Un leggero mal di testa le accompagnava, ma non riusciva a scalfire la gioia di essere insieme.

Dopo qualche risata sulla serata appena trascorsa, decisero di trascorrere la giornata esplorando il Punto di Confine. Passeggiarono nel bosco, lasciandosi avvolgere dal silenzio e dalla freschezza dell'aria. Il fiume vicino, con le sue acque scintillanti, divenne il loro rifugio per il pomeriggio, dove trascorsero ore serene tra discorsi leggeri e momenti di complicità.

Non c’erano regole da seguire, né pressioni da affrontare: solo loro due, finalmente libere di vivere quel momento.

I Giorni al Punto di Confine

Nei giorni trascorsi al Punto di Confine, Aisha e Kalki trovarono una serenità che non provavano da tempo. Il luogo era un paradiso nascosto: un fiume serpeggiava tra il bosco e, poco distante, un lago scintillante rifletteva le due lune di Nothing. Passeggiavano spesso lungo le rive, lasciandosi trasportare dal silenzio e dalla bellezza di quel luogo.

In una delle loro esplorazioni, si imbatterono nella pianta di Somnium, che le riportò alla mente la notte alla casa delle streghe. Allora, grazie a quella pianta, avevano vissuto un viaggio astrale unico, fondendo i loro spiriti in un’unione profonda. Rivivere quel ricordo fece emergere risate e momenti di tenerezza.

Nonostante l’armonia, i segni della presenza dei demoni di Serak erano evidenti. Di tanto in tanto, figure oscure si aggiravano nei dintorni, in cerca della Principessa Diamante. Era proprio in quei luoghi che Adamas aveva ritrovato la sua Rosa, ma ora lei era lontana, impegnata in una missione di vitale importanza. Aisha e Kalki, però, ignorarono i demoni, come questi ignorarono loro. La loro pace non venne turbata, e la presenza minacciosa sembrava solo un’eco distante, incapace di rompere la magia di quei giorni.

Trascorsero il tempo esplorando il bosco, giocando lungo il fiume e godendosi la reciproca compagnia. Era una parentesi di tranquillità e gioia, un rifugio prima delle tempeste future. Ogni serata si concludeva sotto le stelle, con racconti, risate e promesse di restare unite.

Ma la calma venne interrotta da un momento inatteso. Erano appena tornate da una passeggiata al lago e si erano sedute all’interno del capannone quando un messaggio telepatico arrivò improvvisamente nella mente di Aisha.

Il Messaggio di Adamas

Era da Adamas, talmente forte che Aisha quasi svenne. Si alzò di scatto, cadendo sulle ginocchia. Kalki si precipitò verso di lei, ma Aisha stava già ascoltando il messaggio. Le parole di Adamas erano chiare e sconvolgenti. Prima che Kalki potesse chiedere cosa fosse successo, Aisha svenne davvero, crollando di lato e dando una brutta testata a terra.

"Aisha! Aisha, stai scherzando?" chiese Kalki, con il cuore in gola. Non capiva se Aisha stesse recitando o se fosse davvero svenuta. La sollevò con delicatezza, cercando di capire cosa fosse successo. Ma Aisha rimaneva immobile, priva di sensi. Kalki iniziò a scuoterla leggermente, sperando in una risposta, ma Aisha non dava segni di ripresa.

Kalki cercava di mantenere la calma, ma la preoccupazione cresceva. "Aisha, per favore, svegliati," sussurrò, accarezzandole il viso. Ma Aisha continuava a non rispondere, lasciando Kalki in uno stato di crescente ansia e confusione.

Kalki capì velocemente che questo non era un gioco, ma non aveva idea di cosa stesse succedendo. Aisha non era riuscita a dire niente. Ci volle tempo, ma con lentezza, Aisha riaprì gli occhi. Era sconvolta e non riusciva ad alzarsi. Con l'aiuto di Kalki, riuscì a mettersi seduta, ma le parole non uscivano. Dopo un po', quasi sillabando, disse: "Ada... mas... comu... ni... ca..." poi si fermò, roteando gli occhi come se stesse per svenire di nuovo.

Per un attimo, nel suo delirio, Aisha riuscì a vedere Kalki. Uscì da lei un sorriso e delle parole non sillabate: "Mio dio, Kalki, quanto ti amo." Poi roteò di nuovo gli occhi e cadde di nuovo svenuta.

Kalki aveva le lacrime agli occhi, disperata. Non capiva cosa stesse succedendo e guardava Aisha, bellissima, a terra in tutta la sua bellezza, ma con gli occhi chiusi. La strinse a sé, le parlò come se Aisha potesse sentirla, e poi fece l'unica cosa che poteva fare: aspettò.

Aisha non rispondeva, e Kalki cercava di mantenere la calma. La stringeva forte, sussurrandole parole dolci e incoraggianti. "Aisha, ti prego, svegliati. Ti amo, amore mio. Sono qui con te, sempre. Torna da me." Le accarezzava il viso, cercando di trasmetterle il proprio amore e la propria forza.

Ci vollero almeno due ore prima che Aisha desse un lieve segno di vita. In quelle due ore, Kalki non si mosse e non staccò lo sguardo da lei nemmeno per un secondo. Quelle due ore, però, rigenerarono Aisha, che aprendo gli occhi e vedendo Kalki lì accanto a lei, non desiderava altro.

Kalki, completamente bagnata dalle lacrime, l'abbracciò fortissimo. Aisha, che si stava riprendendo, le sussurrò con un sorriso: "Guarda che se mi abbracci così forte... potrei svenire di nuovo!"

Kalki rise e pianse allo stesso tempo, un misto di sollievo e amore profondo. La amava troppo e Aisha ricambiava il sentimento con la stessa intensità. Ora Aisha si era ripresa decisamente e disse a Kalki: "Devo parlarti di una cosa vitale, per te, per me, ma soprattutto per il mondo intero. Prendi del vino, un paio di bicchieri, mettiamoci fuori. Ti dirò tutto."

Kalki annuì, prese il miglior vino dalla sacca di Carestia e due bicchieri, e uscì fuori dove Aisha la aspettava. Kalki si sedette di fronte a lei, incrociando le gambe, e si asciugò le lacrime.

"Non c'è niente, ma proprio niente, che tu possa dire che possa cambiare quello che sei per me. Ti amo, Aisha. Ti ascolto."

Aisha parlò con voce grave: "Ho ricevuto un messaggio da Adamas. Sai che, nonostante si trovi in una zona schermata, il nostro legame di sangue ci permette di comunicare. Ma stavolta, Adamas forse ha esagerato un po'. Il messaggio era stracarico di energie e... di importanza. Il messaggio è per entrambe, Kalki, per te e per me. Adamas è riuscita, col tempo, con la fatica e con la collaborazione fondamentale di Ishtar, a entrare nella sua mente e a vedere dove ha nascosto la tua rosa…. E anche la mia.

La tua rosa è sfuggita a Cronos e Zadkiel perché Brahma non ha mai voluto mescolare le rose appartenenti alle prime 19 scintille generate. Quelle diciannove rose, ora diciassette perché Adamas ha la sua e quella di Ishtar ce l’hanno Cronos e Zadkiel, sono nascoste in un altro quadrante. Io e te, Kalki, facciamo parte delle prime diciannove: io, te, Adamas, Soleh, Sylva, Danniel, Alya, Amara, Milhen, Lyria, Zephyra, Arin, Maelis, Eryndor, Naida, Elara, Thamar, Selene e Ishtar stessa... Le rose di quelle scintille sono in un quadrante totalmente inesplorato, il Quadrante 7. Quel quadrante non ha nemmeno un nome e, a parte Ishtar che ci ha nascosto le diciassette rose, tutte tranne la sua e quella di Adamas, non si sa di nessuno che ci sia entrato e ne sia uscito. Capisci cosa significa questo?"

Kalki era in completa confusione, ne capiva l'importanza ma non riusciva a mettere a fuoco. Aisha la aiutò: "Tu puoi riavere la tua rosa, Kalki. La tua rosa è vicina alla mia. Immagina la forza che potremmo avere con tre scintille e le rispettive rose! Kalki, se recuperiamo la rosa, potremo entrare in Emphatia io e te e, grazie a Soleh, portare il fuoco di Emphatia nel mondo cardine e illuminare tutte le scintille. Distruggere per sempre gli inferni di Zadkiel e Cronos, mettere fine al dominio di Shiva e Vishnu. Potremo ricomporre tutti i pezzi e riavere nostro padre, Brahma!"

Kalki barcollò letteralmente, sentendo il peso e la portata di quelle parole.

Aisha la guardò con tenerezza. "Kalki, Adamas ha aperto una porta e ora tocca a noi attraversarla."

Kalki annuì, sentendo il peso della responsabilità ma anche la forza del loro amore e della loro determinazione. "Andiamo a recuperare le nostre rose, Aisha. E poi, cambieremo il destino di questo mondo."

Aisha le prese la mano, stringendola con forza e determinazione. "Insieme, Kalki. Sempre insieme."

Dal Diario di Aisha (Parte 21) – Lumenforte, Gennaio 2025

Ci sono giorni che sembrano un sogno, anche a distanza di anni. Rivedo ancora i nostri passi al Punto di Confine, le risate che condividevo con Kalki, il modo in cui il vento giocava con i suoi capelli. Non c’era solo la gioia di essere insieme, ma la sensazione profonda di aver trovato qualcosa che non sapevo nemmeno di cercare.

Quello è stato un periodo di spensieratezza che sapevamo effimero, e forse proprio per questo lo abbiamo vissuto con tanta intensità. Passeggiavamo lungo il fiume e il lago, perdendoci nella natura e l'una nell'altra. Kalki era una compagna perfetta: forte e dolce, capace di trasformare ogni momento in un ricordo prezioso.

Eppure, non tutto era leggero. Lasciare Adamas non è stato facile. Il nostro legame era ed è indissolubile, ma sapevo che la mia strada era altrove. Kalki ed io dovevamo partire, e Adamas aveva la sua missione. Ricordo ancora il dolore negli occhi di Adamas quando ci siamo separate. Ma sapevo che ci saremmo riviste. Lo sentivo.

Poi arrivò quel messaggio. Il messaggio di Adamas.

Fu così intenso che persi conoscenza. Mi sembrava di essere stata travolta da un’ondata di energia impossibile da contenere. Credo di essere rimasta svenuta per molto tempo, e Kalki era lì, accanto a me. Non mi lasciò nemmeno per un istante.

A ripensarci ora, non riesco a non vedere quel momento come uno spartiacque, l’istante in cui tutto cambiò. Quel messaggio non era solo per me. Era per Kalki, per la resistenza, per ogni scintilla che combatteva nel buio. Le rose… Adamas ci aveva ridato speranza. Lei ed Ishtar avevano compiuto un miracolo, scoprendo dove erano nascoste le nostre rose. E ora toccava a noi.

Il Quadrante 7. Un luogo inesplorato, che all’epoca ci sembrava tanto misterioso quanto inaccessibile. Sapevamo così poco, eppure bastava quel poco per accendere una nuova fiamma dentro di noi. Eravamo consapevoli che il percorso sarebbe stato difficile, ma c’era qualcosa di più grande che ci guidava. Qualcosa che non potevamo ignorare.

A quel punto della mia vita, non sapevo ancora cosa significasse davvero quel messaggio, né dove ci avrebbe condotte. Oggi, invece, so quando tutto sia cominciato, lì, in quel capannone al Punto di Confine. Una svolta non solo per noi, ma per il destino stesso del metaverso.

 

Punto di Confine, Inverno 2022 – Il Misterioso Quadrante 7

Cap. 13n - Verso il Punto di Confine - Aisha e Kalki studiano le mappe per il q4.jpg

Il Quadrante 7 era il più lontano e misterioso. Non c'erano strade, né segnalazioni. Aisha e Kalki osservarono le mappe con attenzione, cercando di pianificare il percorso. La via più percorribile sembrava quella di entrare di nuovo nel Quadrante 5, chiamato MoEL. Sul versante ovest di MoEL c'erano molti punti di congiunzione con il Quadrante 4, noto come Illusione, un nome che già prometteva sfide e incertezze. Dal Quadrante 4, avrebbero dovuto dirigersi verso sud fino a raggiungere il Quadrante 7 e poi... sperare che Ishtar ricordasse qualcosa di più per aiutarle.

Decisero che, nonostante la missione, non avrebbero rinunciato alla bellezza del loro rapporto. I due portapacchi della Freccia Rossa, il loro veicolo, potevano contenere tre cambi per ciascuna: sei jeans, sei magliette, e una trentina di perizomi o più in uno, e una tenda canadese nell'altro. Prevedevano che difficilmente avrebbero trovato alberghi o locande nei Quadranti 4 e 7.

Finirono il vino sedute a gambe incrociate, scambiandosi baci affettuosi e pieni di complicità. La decisione di partire il giorno dopo era ormai presa.

Mentre si preparavano per la notte, Kalki prese la mano di Aisha e le disse: "Sento che faremo qualcosa di grande Aisha, qualcosa che non è riuscito a fare nessuno." Aisha sorrise, rispondendo con un bacio sulla fronte di Kalki. "Lo sento anche io Kalki, e ti confesso che ho un po’ di timore."

Le due si coricarono. Non lo sapevano, non potevano saperlo ancora, quello che sarebbero riuscite a fare. Le loro gesta saranno ricordate e raccontate, proprio come questo libro sta facendo ora. Come hanno fatto altri prima di esso. E come faranno altri ancora, nel tempo a venire. Aisha e Kalki stavano per lasciare un segno indelebile nella storia del metaverso.

Cap. 12a - L’Ultimo Respiro del Demone - Ishtar.jpg
Cap. 14d - Aisha e Kalki - Il Portale Vecchio Mulino.png
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