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Aisha

 عائشة

Cap. 20: Oltre l'Illusione

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Kalki e Aisha iniziarono a camminare, discutendo e ipotizzando cosa volesse dire tutto questo. Tuttavia, conoscevano il punto dove dovevano arrivare: una collinetta con un panorama bellissimo. Si abbracciarono, chiusero gli occhi e insieme dissero: "Phantaris."

 

Phantaris

Immediatamente, sentirono di fondersi insieme in miliardi di particelle infinitesimali. Non c'era alcun dolore, solo un senso profondo di comunione, come se fossero veramente uno. Poi, in un millesimo di secondo, si sentirono trascinate via, solo per ricomporsi nella stessa identica posizione di quando erano partite.

Davanti a loro si apriva una visione impossibile: un lago che non poteva esistere, con una cascata che non poteva esistere, e alberi dalle forme impossibili.

Era illusione, ma anche la realtà che stavano vivendo. Le immagini sembravano create da artisti e anime luminose. Chiunque su quel quadrante di Illusione era predisposto all'immaginazione, al sogno, alla creazione. Era un posto che poteva esistere solo in un sogno, ma quello un sogno non lo era.

Animali stranissimi e inimmaginabili cominciarono ad avvicinarsi. Non erano pericolosi, ma belli e affascinanti. Alcuni pesci uscivano dall'acqua, restando in volo per poi tuffarsi di nuovo, e tante altre stranezze simili popolavano quel luogo. Vicino a loro, un albero impossibile portava un cartello con una sola parola scritta: "Phantaris."

Kalki e Aisha si guardarono intorno con meraviglia. Ogni cosa, ogni dettaglio, era un'opera d'arte vivente. Kalki si girò verso Aisha, con gli occhi pieni di stupore e gratitudine.

"Non riesco a credere a ciò che vedo," disse Kalki. "È tutto così... perfetto, così impossibile eppure così reale."

Aisha annuì, il suo volto illuminato da un sorriso. "Sì, è come se fossimo entrate in un mondo creato dai sogni più profondi e belli. Sento una pace incredibile qui."

Le due si avvicinarono al lago, toccando l'acqua che sembrava scintillare con colori che non avevano mai visto prima. Gli animali strani le osservavano, come se fossero curiosi delle nuove arrivate.

"Senti questa energia?" chiese Kalki, guardando Aisha. "È come se tutto qui vibrasse di vita e di magia."

"Sì," rispose Aisha. "È come se ogni cosa, ogni essere, fosse parte di un'unica grande sinfonia. E noi ne siamo parte."

Si avvicinarono all'albero con il cartello. La parola "Phantaris" sembrava brillare di una luce propria.

"Sembra che questa parola sia la chiave di tutto," disse Kalki. "Ci ha portato qui, in questo luogo impossibile."

Aisha annuì. "Forse Phantaris rappresenta il nostro legame, la nostra capacità di creare e immaginare insieme."

Rimasero lì, a contemplare la bellezza e l'impossibilità di quel luogo. Ogni respiro, ogni sguardo, era un momento di connessione profonda con il mondo che le circondava e con loro stesse. Sentivano di essere parte di qualcosa di molto più grande, un'esperienza di unione e di creazione che superava qualsiasi cosa avessero mai conosciuto.

Sotto il cartello con la parola "Phantaris", c'era un foglietto che diceva: "Mettetevi di fronte al lago, abbracciatevi, chiudete gli occhi e recitate insieme la parola 'Elysium'."

Elysium

Kalki e Aisha si posizionarono di fronte al lago scintillante, si abbracciarono strettamente e chiusero gli occhi. Con un profondo respiro, dissero insieme: "Elysium."

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Di nuovo, sentirono di fondersi in miliardi di particelle infinitesimali, con un senso di comunione ancora più profondo. In un millesimo di secondo, si trovarono in un altro luogo di pari bellezza, ma con una scenografia completamente diversa.

Il cielo sopra di loro era pieno di nuvole soffici e iridescenti, fluttuanti come dolci sogni. Due lune illuminate si stagliavano nel cielo, una d'argento e l'altra d'oro, proiettando una luce magica su tutto il paesaggio. Stelle comete attraversavano il cielo in scie luminose, creando un'atmosfera da sogno.

Intorno a loro, il paesaggio era un incanto di colori pastello, con piante e fiori che brillavano di una luce propria. Il terreno sembrava soffice e accogliente, come se camminassero su un tappeto di nuvole. Gli alberi avevano foglie trasparenti che riflettevano le stelle, creando una danza di luci e ombre che sembrava vivente.

"È... incredibile," sussurrò Kalki, osservando il cielo stellato e le lune luminose. "È come essere in un sogno."

"Sì," rispose Aisha, stringendo la mano di Kalki. "Sento una pace ancora più profonda qui. È come se tutto fosse in perfetta armonia."

Vicino a loro, un altro cartello portava la scritta "Elysium." Sembrava emanare una luce calda e rassicurante, come se li accogliesse in questo nuovo mondo.

"Questo luogo è ancora più magico," disse Kalki, i suoi occhi brillavano di meraviglia. "Sento che potrei restare qui per sempre."

Aisha annuì. "È come se fossimo in una dimensione dove i sogni diventano realtà. Ogni cosa è perfetta, ogni cosa è pace."

Si sedettero sotto un albero dalle foglie trasparenti, guardando il cielo stellato sopra di loro. Le lune d'argento e d'oro sembravano cantare una melodia silenziosa, un inno alla bellezza e alla pace.

"Mi sento così connessa a te qui," disse Kalki, accarezzando il viso di Aisha. "Come se tutto il nostro amore fosse amplificato da questo luogo."

"Io anche," rispose Aisha, con un sorriso sereno. "È come se fossimo parte di qualcosa di molto più grande, un'infinita sinfonia di amore e bellezza."

Rimasero lì, godendosi la serenità e la bellezza del luogo, sentendo ogni respiro come una celebrazione della loro unione e della meraviglia del mondo che le circondava. Sentivano di essere in un luogo dove i sogni diventavano realtà, dove ogni desiderio era accolto e trasformato in bellezza.

Mentre Aisha e Kalki si trovavano immerse nella bellezza onirica di "Elysium", videro arrivare Livia dal sentiero. La custode, nella sua forma conosciuta, si avvicinò alle ragazze che, colpite dalla meraviglia, non riuscivano a trovare le parole.

Le Rivelazioni di Livia

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Livia parlò con un tono di voce profondo e rivelatore: "Capite ora? Iniziate a comprendere perché i demoni manipolatori hanno paura del fuoco di Emphatia, della scintilla? Perché è la vera creatrice di tutti i quadranti esistenti e quella scintilla loro non ce l'hanno. La vorrebbero, compiono i peggiori crimini, distruggono mondi, manipolano menti, oscurano scintille perché la scintilla, se acquisisce la consapevolezza di quello che è, li annienterebbe. Tutti i quadranti del metaverso sarebbero come Illusione e poi diventerebbero Emphatia. E a Emphatia non c'è posto per loro."

Aisha, con la voce strozzata dall'emozione, chiese: "Vuoi dire che noi potremmo essere in grado di fare questo, realizzare questo... Paradiso?"

"Certo che lo siete," rispose Livia. "Solo che lo avete dimenticato. Quello che vedete è solo quello che ora siete in grado di comprendere, una piccola parte delle immagini di Emphatia che Adamas aveva proiettato nel mondo cardine. Ma era andata male. Le stesse immagini che il Sig. Mah ha nel suo antico telefono, anche se non le capisce. Capite perché è importante raggiungere Emphatia? Per ricreare i collegamenti. Una volta, oltre 200 anni fa, un treno speciale che viaggiava sotto i mari passava di qua. Raccoglieva le anime che avevano raggiunto il livello empatico e le portava a Emphatia. Era sempre una festa anche per chi rimaneva, perché l'empatia faceva pervenire la gioia a tutti e tutti sapevano che quel viaggio era destinato a tutti."

Aisha e Kalki ascoltavano con incredulità e ammirazione. Poi Livia continuò: "Ora gli arconti e gli arcangeli, servi di Vishnu e Shiva, dopo aver distrutto il ponte di collegamento, vogliono impossessarsi anche della base, il quadrante 4 Illusione. Capite con questo potere cosa potrebbero fare?"

Era troppo per Kalki. Sentendo il peso delle rivelazioni, chiuse gli occhi e svenne. Livia disse ad Aisha di prenderla tra le braccia e avvicinarsi a lei. Mise una mano sulla spalla di Aisha e disse di ripetere con lei una parola ad alta voce: "Zanara".

Ripetendo insieme "Zanara", si sentirono di nuovo fondere in miliardi di particelle infinitesimali. Il viaggio fu istantaneo e, quando riaprirono gli occhi, si trovarono di nuovo al lago vicino a casa loro, viaggiando nello stesso modo di prima.

Livia sorrise dolcemente, poi si allontanò verso la sua casa, lasciando Aisha con Kalki svenuta tra le braccia.

Aisha guardò il volto di Kalki, notando la sua espressione serena nonostante fosse priva di sensi. Con delicatezza, la tenne stretta, il cuore pieno di amore e speranza. I suoi occhi brillavano di determinazione e comprensione. Si sentiva pronta ad affrontare tutto, a proteggere la scintilla dentro di loro e a guidare il cammino verso Emphatia.

Il sole si rifletteva sul lago, creando giochi di luce che sembravano danzare intorno a loro, e l'immagine di Aisha con Kalki tra le braccia rimase impressa come un simbolo di forza, amore e unione nel cuore del quadrante Illusione.

Aisha non voleva lasciarla, neanche per un secondo, e la tenne stretta a sé, in piedi, senza posarla a terra. Rivolgendosi verso il lago, pianse silenziosamente, le lacrime scivolando copiose lungo le guance.

Dopo pochi minuti, Kalki si riprese, ancora tra le braccia di Aisha. Aprendo gli occhi, chiese confusa: "Dove sono? Dove siamo? Cosa è successo?"

Aisha, con le lacrime agli occhi e le guance completamente bagnate, la guardò intensamente. Senza dire una parola, la lasciò scendere a terra, la baciò con passione e poi la strinse di nuovo forte a sé.

"Aisha," sussurrò Kalki, cercando di mettere insieme i pezzi della loro esperienza. "Cosa è successo? Mi sento... diversa."

"Abbiamo attraversato un'altra soglia, Kalki," rispose Aisha, la voce rotta dall'emozione. "Livia ci ha mostrato quanto siamo speciali, quanto possiamo essere potenti insieme. Mi ha fatto capire che ogni istante che stiamo qui, ci avviciniamo sempre di più alla vera essenza di Emphatia."

Kalki respirò profondamente, cercando di assorbire le parole di Aisha. "E questo lago, questi posti... sono reali?"

"Reali come noi," rispose Aisha. "Sono manifestazioni di Illusione, ma anche finestre verso ciò che possiamo diventare. Ogni passo, ogni esperienza ci avvicina di più alla nostra vera natura."

Kalki guardò il lago, il riflesso del sole che brillava sull'acqua come un mosaico scintillante. Poi guardò di nuovo Aisha, sentendo un'ondata di gratitudine e amore puro. "Non avrei potuto farlo senza di te, Aisha."

"Neanche io senza di te," rispose Aisha, stringendola ancora più forte.

Rimasero così, avvolte l'una nelle braccia dell'altra, sentendo la connessione profonda che le legava. Ogni respiro, ogni battito del cuore sembrava sincronizzarsi, creando una melodia silenziosa che solo loro potevano udire.

"Dobbiamo continuare a fidarci del processo," disse Kalki, rompendo il silenzio. "E delle nostre scintille."

"Sì," annuì Aisha, asciugandosi le lacrime. "E dobbiamo ricordare che siamo più forti di quanto pensiamo."

Si baciarono ancora una volta, un bacio pieno di promesse e di speranza, poi si separarono lentamente, pronte a proseguire il loro cammino. La vista del lago e delle meraviglie di Illusione le accompagnava, un costante promemoria della bellezza e della magia che avevano dentro di loro e del mondo che le aspettava.

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Il Privilegio della Scelta

Rientrarono a casa, si versarono del vino e si guardarono. Non avevano nemmeno più bisogno di parlarsi; sapevano entrambe cosa pensava l'altra. Kalki parlò lo stesso, citando Land's End, i loro amici, le persone che conoscevano. Fece la domanda della quale aveva già la risposta, ma voleva sentire Aisha. "Quanto sono lontani adesso da noi, o quanto noi siamo lontani da loro?"

Aisha non rispose immediatamente, sapendo che non c'era una risposta semplice. Dopo un momento di riflessione, disse: "Stiamo bene io e te insieme qua. Perché dobbiamo andare via?"

La risposta, in fondo, c'era. "Perché tutti possano stare bene quanto noi, o almeno gli esseri con anima," rifletté Kalki ad alta voce. "Ma se loro fossero al nostro posto, che farebbero? Infatti, per quello non sono al nostro posto."

Non importava chi facesse la domanda e chi rispondesse; entrambe avevano le stesse domande e le stesse risposte. Forse dovevano farlo per loro stesse, per impedire che il Quadrante 4 entrasse nelle mani dei demoni. "No," continuò Kalki, "il Quadrante 4, fine a se stesso, è solo un'incompiuta. Ha senso solo se contestualizzato con Emphatia."

Facevano fatica a trovare leggerezza e a dare un senso al tutto, ma il senso c'era. Non volevano vederlo perché ciò significava andare via dal Quadrante 4 proprio per poterlo difendere, aprendo le porte di Emphatia. Ma perché loro? "Ci sono duecentoquarantaquattromila scintille scelte da Brahma, ma voi siete le prime nate. Sì, e le altre diciassette non hanno il dono né alcun legame di sangue," rifletteva Aisha.

Parlando ad alta voce fra di loro, capirono che il loro era un privilegio. Loro potevano almeno combattere. Tutti gli altri potevano solo sperare. Versarono l'ultimo bicchiere, si baciarono e andarono a letto. Chissà cosa prevedeva il giorno seguente nel Quadrante Illusione.

Il Sogno di Kalki e Aisha

Il sole si levò sul Quadrante Illusione, illuminando il mondo con una luce dorata. Aisha e Kalki si svegliarono, pronte ad affrontare un nuovo giorno. Guardarono fuori dalla finestra, ammirando il panorama surreale che si estendeva davanti a loro, consapevoli del compito che avevano davanti. Erano pronte a proteggere ciò che amavano, a combattere per un futuro in cui tutti potessero vivere in pace e armonia, un futuro dove Emphatia fosse una realtà per tutti.

Andarono da Livia e le chiesero: "Tu puoi comunicare con Land's End, hai detto che sapevi del nostro arrivo."

Livia rispose: "Sì, io lo posso fare."

Aisha continuò: "Anche noi vorremmo parlare con qualcuno di loro, sapere come stanno, fargli sapere come stiamo, come stanno andando le cose. Ce ne siamo andate e non abbiamo più avuto la possibilità di comunicare."

Livia rispose: "A Land's End stanno bene e sanno tutto di voi, sanno che siete qui e che avete compiuto imprese incredibili."

"Ma perché noi non possiamo parlare con loro?" chiese Kalki.

Livia rispose: "Solo io posso. Io sono la custode e sono nata con il Quadrante 4, Brahma ha voluto così. Il Quadrante 4 controlla le voci e lascia passare solo la mia, è una questione di sicurezza e anche a Land's End solo tre persone comunicano con me. Poi danno le notizie agli altri, ma non possono dire che provengono da qua."

 

Era ragionevole. Aisha e Kalki capirono ed erano sollevate sapendo che a Land's End stavano bene e sapevano di loro.

"Grazie, Livia," dissero entrambe, poi uscirono.

 

Avevano portato con sé un libro dove c'erano i nomi di tutti i villaggi. Era solo il primo volume di chissà quanti volumi, con 500 pagine per volume, e c'erano scritti solo i nomi dei villaggi o dei luoghi incredibili. Calcolando una decina di nomi per riga e 35 righe per pagina, con 500 pagine ogni libro riportava 175.000 villaggi e i volumi erano in continuo aumento. Loro ne avevano visitato due.

Lacrimosa

Decisero di provare a fare da sole. Aprirono il libro e lessero un nome: "Lacrimosa". Si abbracciarono, chiusero gli occhi, e successe esattamente come l'altra volta.

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Si sentirono nuovamente trasportate attraverso il tempo e lo spazio, le loro essenze che si fondevano e si ricomponevano in un'altra parte di Illusione. Quando aprirono gli occhi, si trovarono in un luogo incantato: un bosco di alberi che sembravano piangere, dalle cui fronde scendevano gocce luminose come lacrime d'argento. Il terreno era ricoperto da un tappeto di fiori colorati, e piccoli ruscelli serpeggiavano tra le radici degli alberi.

 

"È magnifico," sussurrò Kalki, guardando con meraviglia il paesaggio.

"È come un sogno," rispose Aisha, stringendole la mano.

Mentre esploravano il nuovo luogo, sentirono una sensazione di pace e serenità pervadere i loro cuori. Ogni angolo del bosco sembrava vibrante di vita e di energia positiva. Camminarono lungo un sentiero, lasciandosi guidare dalle lacrime d'argento che brillavano come stelle tra gli alberi.

"Questo posto sembra vivo," disse Kalki, "è come se potessimo sentire ogni respiro della natura."

"Sì," concordò Aisha, "è come se fossimo una cosa sola con questo luogo."

Sylphoria

Continuarono a camminare, immerse in una bellezza senza pari, finché giunsero a una radura. Al centro della radura c'era un albero maestoso, le cui radici si estendevano tutt'intorno come un abbraccio protettivo. Al suo tronco era affisso un cartello con una parola: "Serenità."

Sotto il cartello c'era un altro foglietto. Lo lessero insieme: "Mettetevi di fronte al lago, abbracciatevi, chiudete gli occhi e recitate insieme la parola: 'Sylphoria'."

Si abbracciarono, chiusero gli occhi e recitarono insieme il nome: "Sylphoria." Ancora una volta, si sentirono trasportate attraverso il tempo e lo spazio, le loro essenze che si fondevano e si ricomponevano in un'altra parte di Illusione.

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Quando aprirono gli occhi, si trovarono in un ambiente completamente diverso da quelli precedenti. Sylphoria era una vasta prateria, con erba alta che ondeggiava dolcemente al vento come un mare verde. Il cielo sopra di loro era di un azzurro intenso, punteggiato da nuvole bianche e soffici. In lontananza, montagne maestose si stagliavano contro l'orizzonte, con cime innevate che brillavano al sole. Piccoli torrenti cristallini serpeggiavano attraverso la prateria, riflettendo la luce del sole come fili d'argento.

 

Al centro della prateria c'era un grande albero solitario, le cui foglie scintillavano come se fossero fatte di vetro colorato. Ai piedi dell'albero c'era un cartello con una scritta: "Armonia."

Kalki e Aisha si guardarono intorno, meravigliate dalla bellezza e dalla serenità di Sylphoria. L'aria era fresca e profumata, riempita con il canto melodioso degli uccelli e il ronzio delle api.

"È incredibile," disse Kalki, respirando profondamente. "Sembra quasi irreale."

"È come un quadro perfetto," rispose Aisha, sorridendo. "Un luogo dove tutto è in armonia."

Si avvicinarono all'albero solitario, toccando le sue foglie scintillanti e osservando i riflessi di luce che creavano. Sentivano una connessione profonda con il luogo, come se ogni fibra del loro essere fosse in sintonia con l'ambiente circostante.

"Questo posto è speciale," disse Kalki. "È diverso da tutto ciò che abbiamo visto finora."

"Sì," concordò Aisha, "è come se ogni luogo ci stesse mostrando un aspetto diverso della nostra connessione, della nostra essenza."

Si sedettero ai piedi dell'albero, ascoltando il suono del vento tra le foglie e il mormorio dei torrenti. Sentivano una pace profonda, una serenità che sembrava pervadere ogni loro pensiero.

"Mi chiedo cosa ci riserveranno gli altri luoghi," disse Kalki, guardando l'orizzonte.

"Ogni luogo ha qualcosa da insegnarci," rispose Aisha.

Restarono lì per un po', godendosi la bellezza e la tranquillità di Sylphoria. Sapevano che questo era solo un altro passo nel loro viaggio, un'altra tappa nella loro scoperta di sé e del mondo di Illusione. Ma in quel momento, tutto ciò che contava era essere lì, insieme, in armonia con l'universo.

La Bellezza dell’Anima

Kalki notò una cosa che aveva notato anche Aisha, ma fu lei a parlare: "Aisha, per quanto tu sia per me la ragazza più bella del mondo, lo sai, mi sembri ancora più bella qua. Non capisco... c'è una luce, l'armonia... non capisco cosa sia. Vedo i tuoi lineamenti, il tuo viso, è sempre lo stesso, ma sei più... più bella, ecco!".

Aisha comprese benissimo le parole di Kalki ma nemmeno lei capiva il perché. Prima che potessero riflettere ulteriormente, una voce, eterea e dolce, parlò loro: "È la vostra anima. La vostra anima sopravvive alla vostra carne. Per quanto belle siate, invecchierete nella carne, ma resterete belle lo stesso, perché ciò che veramente vi rende così è la vostra anima. E qui, a Illusione, l'anima esce fuori più che in ogni altro posto, perché deve prepararvi per Emphatia."

Non capirono chi fosse a parlare, ma compresero benissimo il significato. C'era una verità profonda nelle parole che risuonavano nel loro cuore, confermando il legame tra loro e la missione che le attendeva.

Decisero di esplorare Sylphoria per scoprire qualcosa di più. Si alzarono e cominciarono a camminare attraverso la prateria, sentendo l'erba alta accarezzare le loro gambe. Ogni passo che facevano sembrava portarle più in profondità in un mondo di meraviglie e serenità.

Camminarono fino a un piccolo boschetto di alberi al margine della prateria, le cui foglie risplendevano come se fossero intrise di luce solare. Mentre si avvicinavano, sentirono il suono di un ruscello che scorreva placidamente tra le rocce muschiose. Si sedettero su una pietra vicino al ruscello, osservando l'acqua cristallina che rifletteva il cielo azzurro.

"Questo posto è davvero speciale," disse Aisha, guardando il panorama con meraviglia. "È come se tutto qui esaltasse la nostra essenza."

Kalki annuì. "Sì, sembra che ogni cosa qui ci parli, ci ricordi chi siamo veramente."

Proseguirono il loro cammino e giunsero a una radura dove fiori dai colori vivaci sbocciavano in abbondanza. Ogni fiore sembrava pulsare di vita propria, emettendo un lieve bagliore. In mezzo a questa radura, notarono una figura femminile, eterea e trasparente, che sembrava emergere dai fiori stessi.

"Siete pronte per il vostro viaggio," disse la figura con una voce melodiosa. "Sylphoria è solo una tappa del vostro percorso. Qui avete visto come l'anima può brillare oltre la carne, ma ci sono ancora molte cose da scoprire. Continuate a esplorare, a imparare, e troverete le risposte che cercate."

La figura svanì dolcemente, lasciando le due ragazze con un senso di pace e determinazione. Kalki e Aisha si scambiarono uno sguardo carico di emozione. Sapevano che il loro viaggio era solo all'inizio e che Sylphoria era un luogo che le avrebbe sempre ricordato la bellezza della loro essenza.

Decisero di fare una lunga passeggiata attraverso Sylphoria, per imprimere ogni dettaglio nella loro memoria. Ammirarono i paesaggi, respirando profondamente l'aria pura e ascoltando i suoni della natura. Ogni momento passato in quel luogo sembrava rafforzare il loro legame e la loro comprensione del mondo di Illusione.

Echo Serene

Quando sentirono di aver esplorato abbastanza, si fermarono di nuovo sotto l'albero solitario al centro della prateria.

Lessero un altro nome e si trovarono in un altro posto incredibile: Echo Serene. La vista che si aprì davanti ai loro occhi era mozzafiato: un paesaggio incantevole con colline verdeggianti, alberi dalle foglie argentee e un lago cristallino che rifletteva il cielo in sfumature di blu e oro. Tutt'intorno, fiori dalle forme e colori straordinari sbocciavano in abbondanza, riempiendo l'aria di dolci profumi.

Curiose, si avvicinarono al lago e, guardando l'acqua, videro riflessi momenti della loro vita insieme. Rividero se stesse nella casa delle streghe, a Nothing. Ogni riflesso catturava un ricordo prezioso, ogni movimento dell'acqua un momento vissuto.

Con un gesto improvviso, Kalki raccolse una pietra e la lanciò nell’acqua. Il riflesso sulla superficie si increspò e cambiò, rivelando un ricordo. Affascinate, continuarono a gettare pietre, osservando come ogni lancio trasformasse l’acqua in una finestra sui loro momenti condivisi: istanti di gioia, sfide superate insieme, e il legame profondo che le univa.

Quando l’ultima pietra colpì l’acqua, la superficie si calmò, mostrando il volto di Aisha. Il riflesso si fece sempre più vivido, fino a prendere forma. Davanti ai loro occhi, Aisha Illusione emerse dall’acqua, muovendosi con grazia verso Aisha reale.

Senza dire una parola, Aisha Illusione accarezzò il viso di Aisha con un tocco dolce e reale. Un sorriso radioso illuminò il suo volto, poi si tuffò nuovamente nell’acqua, lasciando solo il ricordo della sua carezza.

Aisha rimase immobile per un istante, toccandosi il punto dove l’illusione l’aveva sfiorata. "Era così reale," mormorò, mentre Kalki le stava accanto, silenziosa, condividendo la magia del momento.

 

Kalki fu la prima a rompere il silenzio: "Era davvero te?"

Aisha annuì lentamente, ancora toccandosi il viso dove l’illusione l’aveva accarezzata. "Sì, era reale. Ma anche impossibile."

Rimasero entrambe in silenzio per un istante, fissando l’acqua calma del lago. "Forse questo luogo vuole dirci qualcosa," mormorò Kalki.

"Qualcosa che dobbiamo capire per andare avanti," rispose Aisha, ancora scossa ma con una scintilla di determinazione negli occhi.

Senza aggiungere altro, Aisha e Kalki si guardarono negli occhi. Non c’era bisogno di parole. Una sensazione inspiegabile le spingeva verso l’acqua, come se il lago stesso le stesse chiamando.

Si spogliarono fino a rimanere con i loro perizomi neri, la pelle illuminata dalla luce riflessa sull’acqua. Con un respiro profondo, si tuffarono.

L’impatto con l’acqua fu dolce e avvolgente, come se il lago le stesse accogliendo con braccia invisibili. Intorno a loro, la luce danzava in un gioco di riflessi, e ogni movimento sembrava amplificato, carico di significato.

Aisha si immerse più a fondo, sentendo un richiamo provenire dalle profondità. Kalki la seguì, il loro respiro trasformato in bolle che salivano verso la superficie. Non c’era paura, solo un senso di meraviglia e scoperta.

L'acqua era sorprendentemente calda e accogliente. Scivolarono sott'acqua, nuotando fianco a fianco, e si resero subito conto che il lago, apparentemente piccolo, si apriva in un vasto oceano sotto la superficie. Era come entrare in un altro mondo.

Sott'acqua, la luce filtrava attraverso il liquido cristallino, illuminando un paesaggio straordinario. Pesci di ogni forma e colore guizzavano intorno a loro, e coralli luminosi e cangianti si estendevano per chilometri. In lontananza, scorgevano un paese sottomarino, con case, una chiesa, e un campo giochi per bambini. Sembrava un luogo incantato, fuori dal tempo.

Avanzarono verso il fondo del mare, nuotando con agilità e stupore. Nonostante il tempo passato sott'acqua, si resero conto che respiravano facilmente, come se l'acqua fosse aria. Il paese sottomarino si avvicinava sempre di più, rivelando dettagli incredibili.

Aquaelum

Al loro arrivo, furono accolte dagli abitanti del paese. Erano creature affascinanti, simili agli umani, ma con caratteristiche acquatiche: capelli lunghi che fluttuavano nell'acqua, pelle iridescente e occhi grandi e luminosi. Uno di loro, una donna alta con capelli blu, si avvicinò e le salutò con un sorriso caloroso.

"Benvenute a Aquaelum," disse la donna, la sua voce dolce e melodiosa. "Io sono Nereida. Siamo felici di avervi qui."

Aisha e Kalki si guardarono stupite. "Come è possibile respirare sott'acqua?" chiese Kalki.

Nereida sorrise. "Qui a Aquaelum, l'acqua è magica. Permette a chiunque di respirare come se fosse aria. È uno dei tanti doni di questo luogo."

Aisha annuì, ancora incredula ma affascinata. "È incredibile. Questo posto è bellissimo."

Nereida le guidò attraverso il paese, mostrandogli le varie meraviglie. Passarono davanti alla chiesa, una struttura maestosa costruita con conchiglie giganti e coralli. Le vetrate erano fatte di cristalli marini che riflettevano la luce in un gioco di colori mozzafiato.

"In questa chiesa celebriamo la vita e la magia dell'oceano," spiegò Nereida. "È un luogo di pace e di connessione."

Proseguirono verso il campo giochi, dove videro bambini che giocavano felicemente. Uno di loro, un ragazzo con capelli verdi e occhi dorati, si avvicinò curioso. "Chi sono loro?" chiese a Nereida.

"Sono visitatrici speciali," rispose Nereida. "Vengono da un altro mondo."

Il ragazzo sorrise e fece un inchino goffo. "Benvenute. Mi chiamo Leander."

Aisha e Kalki risposero con un sorriso. "Piacere di conoscerti, Leander," disse Aisha. "Questo posto è meraviglioso."

Continuarono a esplorare il paese, incontrando altri abitanti e scoprendo le meraviglie di Aquaelum. Ogni persona che incontravano era gentile e accogliente, e ognuno di loro aveva una storia affascinante da raccontare. Un anziano con una lunga barba d'argento raccontò loro di antiche leggende marine, mentre una giovane donna con capelli rossi fuoco le portò a vedere una grotta nascosta piena di tesori brillanti.

Aisha e Kalki erano affascinate da tutto ciò che vedevano e sentivano. Era come vivere in un sogno, un mondo di meraviglie e magia. Alla fine del loro tour, tornarono da Nereida, che le guardò con un'espressione di comprensione.

"Vi siete immerse in un mondo che pochi hanno il privilegio di vedere," disse Nereida. "E ora sapete che la magia esiste in molte forme."

Aisha e Kalki annuirono, sentendosi profondamente grate per quell'esperienza. "Grazie, Nereida," disse Kalki. "Non dimenticheremo mai questo posto."

Nereida sorrise. "E Aquaelum non dimenticherà mai voi. Siete sempre le benvenute qui."

Prima di risalire, un movimento nell'acqua attirò la loro attenzione. Davanti a loro riapparve l’altra Aisha, sorridente e serena. Aisha ebbe un sussulto, ma l’apparizione la rassicurò con un gesto gentile.

"Non ti spaventare," disse la figura con una voce calma e melodiosa. "Io mi chiamo Evasha."

L’acqua intorno sembrava brillare di una luce eterea mentre Evasha continuava: "L’acqua qui assorbe le immagini dei mondi esterni e le trasforma nelle sue creazioni. A volte, come avete visto, i vostri ricordi catturati dall'acqua si riflettono sulla superficie. Io sono come te, Aisha, perché quando sono nata, mia madre ti osservava. Ammirava la tua bellezza e desiderò che io fossi come te. Ne sono felicissima, Aisha."

Con un sorriso radioso, Evasha abbracciò Aisha. Kalki e Aisha, ancora sopraffatte, non riuscirono a rispondere. Ricambiarono il sorriso e, con un cenno, salutarono la loro nuova conoscenza prima di iniziare la risalita verso la superficie.

Con un ultimo sguardo al paese sottomarino di Aquaelum, che sembrava dissolversi come un sogno, Aisha e Kalki si mossero lentamente verso l’alto.

Una volta in superficie, Aisha e Kalki si lasciarono cadere sulla spiaggia, il corpo ancora scosso dall’esperienza straordinaria appena vissuta. L'acqua gocciolava dai loro capelli e dai perizomi neri, ma nessuna delle due sembrava preoccuparsene. Restarono lì, sdraiate sulla sabbia, respirando profondamente e cercando di dare un senso a tutto quello che avevano visto e sentito.

Aisha fu la prima a parlare, la sua voce ancora tremante per l'emozione. "Non riesco a credere a quello che è successo laggiù. Era come vivere in un sogno, ma tutto era così reale."

Kalki annuì, i suoi occhi fissi sul cielo azzurro sopra di loro. "Sì, era tutto incredibile. E poi... quell'altra te, Evasha. È stato come guardare in uno specchio, ma con una storia diversa."

Aisha rifletté su quello che Evasha aveva detto. "Ha detto che l'acqua assorbe le immagini dei mondi esterni e le modella nelle sue creazioni. È come se fossimo parte di questo mondo in modi che non possiamo nemmeno immaginare."

Kalki si girò su un fianco, guardando Aisha. "Forse c'è una parte di noi in ogni angolo di questo universo. Ogni scintilla, ogni riflesso... Siamo più connessi di quanto possiamo comprendere."

Aisha sorrise, un po' più calma. "E forse è per questo che siamo qui, in questo momento. Per scoprire quelle connessioni, per capire chi siamo veramente."

Restarono in silenzio per un po', guardando le onde che si infrangevano dolcemente sulla riva. La brezza marina accarezzava le loro pelle, portando con sé il profumo del sale e della libertà.

Si alzarono lentamente, il corpo ancora stanco ma l'anima rinvigorita. Kalki guardò verso l'orizzonte, poi verso Aisha. "Pronte per il prossimo passo?"

Aisha sorrise, sentendo la determinazione crescere dentro di lei. "Sempre."

Ritorno alla Grotta

Dopo essersi asciugate sulla riva del lago, Aisha e Kalki decisero di mettere alla prova ciò che avevano appreso. Si abbracciarono, chiusero gli occhi e pronunciarono il nome del luogo dove avevano vissuto la loro prima esperienza nelle grotte.

In un attimo si trovarono di nuovo davanti all’entrata familiare. Kalki ruppe il silenzio. "Perché hai voluto tornare qui?"

Aisha si voltò verso di lei con uno sguardo determinato. "Voglio capire se siamo cambiate. Voglio vedere se il Quadrante ha ancora qualcosa da insegnarci per equilibrare la nostra empatia. Se non sveniamo, significa che siamo pronte. Ma se cadiamo ancora, allora c’è ancora del lavoro da fare."

Kalki annuì, comprendendo il senso della sfida. Entrarono insieme nella grotta, i passi rimbombanti nel silenzio. Dopo pochi passi, il mondo intorno a loro si fece sfocato. Aisha fu la prima a cedere, seguita subito dopo da Kalki.

La Rivelazione

Quando si risvegliarono, il tempo sembrava essersi fermato. Le due ragazze si guardarono, percependo una nuova consapevolezza. Aisha parlò per prima: "Ho capito qualcosa. Tutto quello che abbiamo vissuto, tutto ciò che abbiamo visto… non ci sono limiti alla creazione. È il pensiero, una mente immensa, che dà sostanza all’energia. Tutto è possibile."

Kalki annuì lentamente. "Sì. Era come se ogni esperienza si fosse intrecciata in un unico disegno. La grotta ci ha mostrato che possiamo essere parte di questo, che possiamo creare, ma solo se siamo pronte a farlo."

Le due ragazze, sfinite, decisero di tornare a casa a piedi. Kalki, come al solito, rimase indietro, osservando Aisha camminare davanti a lei, ogni passo un segno della loro determinazione condivisa.

 

Arrivate a casa, si sedettero sul divano, il calore del tramonto che avvolgeva la stanza. Kalki chiese: "È stato diverso questa volta, vero?"

Aisha annuì. "Sì. Era come se il Quadrante ci stesse preparando per qualcosa di più grande. Ogni volta è come se ci fosse un tassello in più, un messaggio che non avevamo colto prima."

"Anch’io ho avuto la stessa sensazione," disse Kalki. "Ogni esperienza ci sta portando verso un livello superiore. È incredibile quanto ci stia cambiando."

 

Dal Diario di Aisha (Parte 27) – Lumenforte, Gennaio 2025

Il Quadrante 4 non era solo un luogo. Era un riflesso. Di noi stesse, delle nostre paure, delle nostre speranze, di tutto ciò che eravamo ma che ancora non riuscivamo a vedere chiaramente. Ogni giorno passato lì era una rivelazione. Ogni villaggio, ogni incontro, ogni sguardo ci mostrava una parte di ciò che eravamo, una verità che ci era sempre appartenuta ma che dovevamo riscoprire."

"Non stavamo cambiando. Stavamo finalmente ricordando. Stavamo scoprendo il potere della creazione, la divinità che risiedeva dentro di noi. Ogni frammento di quel mondo ci parlava di possibilità infinite, del fatto che i confini che percepivamo erano solo illusioni. E cominciavamo a capire perché Shiva e Vishnu, i Deva e gli Asura, i manipolatori e i demoni ci temessero. Sapevano quello che noi stavamo imparando: il nostro essere non aveva limiti. La sola consapevolezza di questo poteva distruggerli.

Le grotte erano il punto cruciale di questo percorso. Ricordo ancora quanto fosse strano svenire improvvisamente, senza alcuna ragione apparente. Ma ogni volta che succedeva, sapevo che il Quadrante stava lavorando su di noi. Era come se il suo potere si infilasse dentro di noi proprio quando la mente si spegneva, quando le barriere erano abbattute. Quegli stati di incoscienza erano in realtà momenti di pura connessione, in cui tutto ciò che era necessario veniva assimilato senza sforzo. Era il Quadrante che agiva. E le grotte erano il suo strumento più potente, un’iniezione di consapevolezza che ci preparava al passo successivo."

E poi ci fu il giorno in cui Kalki trovò il libro delle tecniche. Era entusiasta, ricordo il suo sguardo brillare mentre lo sfogliava per la prima volta. Ogni pagina sembrava raccontare di noi, di ciò che potevamo fare, di come il nostro corpo e la nostra mente potevano diventare ricettivi alle energie del Quadrante. Quelle tecniche non erano statiche: variavano a seconda del luogo o del villaggio in cui venivano praticate. Provammo tutte le tecniche possibili, esplorando più luoghi di quanto potessimo immaginare. Ogni tentativo era una lezione, un pezzo del puzzle che ci avvicinava alla comprensione di noi stesse.

Ricordo quell’ultimo giorno, anche se allora non sapevamo che sarebbe stato l’ultimo. Era facile abituarsi al Quadrante 4, a quella routine che ci sembrava quasi normale. Facemmo la doccia, prendemmo il caffè, e come se fosse un giorno qualsiasi, Kalki prese il libro delle tecniche. Ci guardammo e decidemmo insieme il luogo e contemporaneamente ne pronunciammo il nome…

 

Krystallia, Primavera 2023

Cap. 20i - Oltre l’Illusione - Krystallia.jpg

Si abbracciarono, chiusero gli occhi e pronunciarono il nome del villaggio. Quando riaprirono gli occhi, si trovarono in un luogo completamente diverso da quelli che avevano visto finora. Krystallia era un villaggio incantevole, immerso in una valle di cristalli scintillanti che riflettevano la luce del sole creando un caleidoscopio di colori. Le case erano fatte di pietre traslucide, e un ruscello d’acqua cristallina attraversava il centro del villaggio.

Kalki e Aisha rimasero incantate dalla bellezza di Krystallia. "È incredibile," mormorò Aisha, guardandosi intorno. "Sembra di essere in un sogno."

"Sì, è davvero magico," rispose Kalki, tenendo il libro delle tecniche stretto a sé. "Chissà cosa possiamo imparare qui."

Decisero di esplorare il villaggio, lasciandosi guidare dalla curiosità. Incontrarono diversi abitanti del luogo, tutti gentilissimi e desiderosi di condividere le loro conoscenze. Ogni persona sembrava avere una tecnica particolare da insegnare, tramandata di generazione in generazione.

Un anziano signore li guidò verso una radura dove i cristalli erano particolarmente grandi e luminosi. "Questi cristalli hanno poteri speciali," spiegò. "Possono amplificare le energie positive e aiutare nella meditazione profonda."

Kalki e Aisha ascoltarono attentamente, affascinate da ogni parola. Decisero di provare una delle tecniche suggerite dall’anziano, sedendosi tra i cristalli e cercando di connettersi con le loro energie.

Chiusero gli occhi e respirando profondamente, sentirono una pace avvolgente. Le sensazioni provate erano indescrivibili, un misto di tranquillità e connessione profonda con l’ambiente circostante.

Dopo un po', riaprirono gli occhi e si guardarono. "Questo posto è davvero speciale," disse Aisha con un sorriso sereno.

"Sì, e sono sicura che abbiamo ancora molto da scoprire," rispose Kalki, prendendo la mano di Aisha.

Continuarono a esplorare Krystallia, imparando nuove tecniche e immergendosi sempre di più nella magia del villaggio. Ogni incontro e ogni esperienza aggiungevano un nuovo tassello al loro viaggio di scoperta, rendendo la loro avventura sempre più affascinante e ricca di significato.

La Luce senza i Confini: L’Eco di Emphatia

Giunte nei pressi di un laghetto, Aisha prese il libro delle tecniche e iniziò a sfogliarlo insieme a Kalki. Tra le pagine, trovarono una tecnica particolare. "Guarda questa," disse Aisha, indicando un’illustrazione. "Permette alla tua essenza di uscire dal corpo."

Kalki sorrise, inclinando la testa con curiosità. "Proviamola. Voglio vedere cosa succede."

Aisha si sedette sull’erba, chiuse gli occhi e lasciò che Kalki iniziasse a seguire le istruzioni. Con movimenti lenti e precisi, Kalki applicò la tecnica. La luce riflessa sull’acqua sembrava intensificarsi, avvolgendole entrambe in un’atmosfera sospesa.

Aisha iniziò a sentirsi leggera, come se qualcosa dentro di lei si stesse distaccando. Poi, senza alcun sforzo, si ritrovò fuori dal suo corpo. Guardò se stessa seduta accanto al laghetto, immobile, avvolta in un’aura di luce vibrante.

"È incredibile," mormorò tra sé, con una voce che era pensiero e suono allo stesso tempo. Poi si voltò e vide Kalki. Kalki la stava guardando, vedeva la sua essenza, la sua anima.

Le due si fissarono per un momento che sembrava eterno, poi Aisha parlò: "Era così semplice. Era sempre stato davanti a noi, ma non lo vedevamo. Tutto ciò che siamo… tutto ciò che possiamo essere… era già qui."

Kalki sorrise, con gli occhi lucidi. "Ora lo sappiamo. Dovevamo solo togliere le barriere, fare spazio, buttare via tutta quella spazzatura che ci hanno buttato dentro per impedirci di vedere."

Le luci intorno a loro pulsarono per un attimo, come un respiro profondo. Aisha si sentì attratta verso il suo corpo, e un istante dopo riaprì gli occhi. Kalki era accanto a lei, il suo sorriso dolce e consapevole.

Adesso Emphatia, almeno per loro, era davvero vicina.

Camminarono ancora per Krystallia, i loro passi risuonavano sul suolo cristallino, immersi nella bellezza surreale del luogo. Kalki sfogliava ogni tanto il libro delle tecniche, mentre Aisha le sorrideva e parlava delle loro nuove esperienze. Il sole brillava alto, riflettendosi sulle superfici lucenti e creando giochi di luce che rendevano l'atmosfera magica.

"Abbiamo fatto davvero tante cose nuove," disse Aisha, osservando un fiore di cristallo che scintillava alla luce del sole. "Mi sembra incredibile quanto siamo cambiate da quando siamo arrivate qui."

Kalki annuì, chiudendo il libro e guardandola con affetto. "È vero. Siamo cresciute molto, non solo nelle nostre abilità ma anche come persone."

Continuarono a camminare, godendosi la tranquillità del luogo. "Mi chiedo quanto tempo ci rimanga ancora qui," disse Aisha dopo un po', il suo tono era leggermente pensieroso.

"Già," rispose Kalki. "Non ho idea di come funzioni il tempo qui. Sembrano passati mesi, ma potrebbe essere molto meno."

"Come possiamo capirlo?" chiese Aisha, guardando Kalki con un'espressione seria.

Kalki si fermò, riflettendo. "Forse il libro potrebbe aiutarci," disse infine, riaprendolo e cercando tra le pagine. "Potrebbe esserci qualche indicazione su come misurare il tempo in questo quadrante."

Aisha si avvicinò a lei, guardando il libro con curiosità. Dopo qualche minuto di ricerca, trovarono una sezione che parlava del tempo in Krystallia. "Sembra che il tempo qui non sia lineare come nel nostro mondo," spiegò Kalki leggendo. "Si dice che ogni esperienza vissuta qui può dilatare o contrarre il tempo a seconda dell'intensità delle emozioni provate."

"Quindi, più intensamente viviamo le nostre esperienze, più il tempo si dilata?" chiese Aisha, cercando di comprendere.

"Esattamente," rispose Kalki. "Ma non c'è un modo preciso per calcolare quanto tempo ci rimane. Dipende tutto da noi e da quello che proviamo."

Aisha rifletté su queste parole. "Forse non dovremmo preoccuparci troppo del tempo," disse infine. "Finché siamo insieme e continuiamo a crescere e a imparare, ogni momento è prezioso."

Kalki sorrise e le prese la mano. "Hai ragione, Aisha. Viviamo ogni istante al massimo e vedremo dove ci porterà."

Un Presagio di Fine

Capirono che il loro tempo lì era incalcolabile e prezioso. Ogni passo, ogni nuova esperienza, le avvicinava sempre di più alla comprensione di quel mondo magico, ma anche di cosa c’era fuori di lì.

Ma ebbero una sensazione. Una sensazione di fine: forse quel discorso sul tempo era stato fatto perché, inconsciamente, sapevano che il loro tempo a Illusione stava per finire. Sarebbe stato troppo bello poter vivere lì per sempre... ma magari, forse un giorno, se il vettore seguirà la strada giusta…

L’Ultima Benedizione di Livia

Si abbracciarono, chiusero gli occhi e dissero "Zanara!" Riaprirono gli occhi nei pressi del laghetto vicino a casa loro. Salirono verso la casa e trovarono Livia ad aspettarle. Con un'espressione seria e al tempo stesso gentile, comunicò loro che il tempo di crescita spirituale era finito. Avevano raggiunto lo stato di conoscenza che le avrebbe dato la forza di arrivare a Emphatia.

Ma prima, c'erano le rose da recuperare nel Quadrante 7. Livia fece un discorso molto triste per l'abbandono, ma anche pieno di gratitudine, ammirazione e speranza.

“Avete imparato tanto, e la vostra crescita è stata straordinaria. Mi riempie di orgoglio vedere quanto lontano siete arrivate. Ma ora, è tempo di affrontare una nuova sfida. Il Quadrante 7 è un luogo sconosciuto, pieno di pericoli e trappole. Questo libro,” disse consegnando loro un volume dall'aspetto antico, “non è attendibile. Nessuno sa niente di certo su quel quadrante. Ishtar ha usato quel luogo per nascondere le rose, riempiendolo di trappole e ostacoli per disincentivare chiunque ad andare. È come un enorme forziere, pieno di insidie.”

Aisha e Kalki ascoltarono attentamente, accettando il libro con serietà.

“Grazie, Livia,” disse Aisha. “Faremo del nostro meglio.”

“Lo so,” rispose Livia, abbracciandole entrambe. “Siete pronte per questa sfida. Credo in voi.”

Pronunciò un nome: "Miraluna" e, in un attimo, si trovarono tutti e tre nel villaggio più vicino al Quadrante 7, l'ultimo villaggio del Quadrante 4 verso sud, Miraluna. Aisha e Kalki guardarono intorno, riconoscendo i dintorni. Poi, notarono la Freccia Rossa posizionata nella stessa direzione del loro prossimo destino.

Livia, con un sorriso malinconico, disse le sue ultime parole a loro prima della partenza: “Ricordate, il cammino sarà difficile, ma avete la forza e il coraggio necessari. Seguite il vostro cuore e la vostra intuizione. E sappiate che, anche se lontane, sarò sempre con voi in spirito. Buona fortuna, mie care.”

Aisha e Kalki, con gli occhi pieni di determinazione e gratitudine, si abbracciarono nuovamente. Poi, senza voltarsi indietro, salirono sulla freccia rossa per seguire il loro nuovo destino: il Quadrante 7.

Tutto sembrava a posto. Secondo le mappe, il Quadrante 7 era a pochi chilometri. Il villaggio più a sud del Quadrante 4 si chiamava Miraluna. Kalki e Aisha decisero di passare il resto della giornata in quel villaggio, dormire lì e partire la mattina dopo. Volevano vedere se era possibile recuperare informazioni e progettare il viaggio. Presero la moto, la Freccia Rossa di Aisha, e si diressero verso Miraluna.

Miraluna

Cap. 20l - Oltre l’Illusione - Miraluna.jpg

Miraluna era un piccolo villaggio incantato, immerso in una foresta di alberi secolari con foglie che risplendevano di un verde brillante. Le case erano fatte di legno scuro, con tetti di paglia intrecciata e giardini pieni di fiori colorati. Le strade erano lastricate di pietre bianche, che riflettevano la luce del sole creando un'atmosfera quasi magica.

Gli abitanti di Miraluna erano per lo più artigiani e agricoltori. Le persone erano accoglienti e gentili, con volti sorridenti e mani operose. I bambini giocavano nelle strade, rincorrendosi e ridendo, mentre gli adulti lavoravano nei campi o nelle loro botteghe.

Kalki e Aisha trovarono una locanda accogliente chiamata "La Rosa dei Venti". La locanda era un edificio a due piani con un grande portico anteriore, dove gli ospiti potevano sedersi e godersi la vista del villaggio. All'interno, l'arredamento era rustico ma confortevole, con grandi tavoli di legno e sedie imbottite. Un camino acceso scaldava l'ambiente, diffondendo un piacevole odore di legna bruciata.

Furono accolte dal locandiere, un uomo anziano di nome Alaric, con un sorriso caloroso. "Benvenute a La Rosa dei Venti! Siete appena arrivate?"

"Sì," rispose Aisha, "stiamo cercando un posto dove passare la notte e raccogliere qualche informazione sul Quadrante 7."

Alaric annuì. "Avete scelto il posto giusto. Vi mostrerò le vostre stanze e poi potrete unirvi a noi per la cena. Forse potreste trovare qualcuno che vi aiuti con le vostre domande."

Dopo aver sistemato le loro cose nelle stanze, Kalki e Aisha si ritrovarono nella sala comune della locanda. 

Per alleviare la tensione, decisero di divertirsi un po'. Dopo cena, sfidarono alcuni degli abitanti del villaggio a una partita di carte. Kalki, sempre la più competitiva, cercò di barare in modo giocoso, ma Aisha la colse in flagrante, facendo scoppiare tutti a ridere.

"Pensavi di farla franca?" chiese Aisha, ridendo.

"Ci ho provato," rispose Kalki con un sorriso malizioso. "Ma devo ammettere che mi piace quando mi scopri."

Preoccupazioni e Incontri

Più tardi, mentre il villaggio si preparava per la notte, Aisha e Kalki si sedettero fuori, guardando le stelle. Parlarono delle loro paure e speranze per il viaggio che le aspettava.

"Credi davvero che troveremo le rose?" chiese Aisha, guardando il cielo notturno.

"Non lo so," rispose Kalki, "ma dobbiamo provarci. Abbiamo una missione e dobbiamo portarla a termine."

Mentre erano immerse nei loro pensieri, una figura si avvicinò. Era una donna anziana con lunghi capelli argentati, che portava una lanterna.

"Sono Elara," disse con una voce gentile. "Ho sentito che siete dirette al Quadrante 7. Posso darvi qualche consiglio."

Aisha e Kalki ascoltarono attentamente mentre Elara raccontava delle antiche leggende e delle trappole che Ishtar aveva lasciato nel quadrante. Le sue parole erano sia un avvertimento che un incoraggiamento.

"Non abbiate paura," concluse Elara. "La vostra forza è nel vostro legame. Insieme, potete superare qualsiasi ostacolo."

Oltre la Soglia di Illusione

La mattina seguente, dopo una buona notte di sonno e una colazione abbondante, Aisha e Kalki si prepararono a partire. Salirono sulla Freccia Rossa, pronte per affrontare il loro prossimo destino.

"Pronta?" chiese Kalki, con un sorriso incoraggiante.

"Sempre," rispose Aisha, stringendo la mano di Kalki. "Andiamo a prendere quelle rose."

Con il cuore pieno di speranza e determinazione, si diressero verso il Quadrante 7, il quadrante senza nemmeno un nome.

Cap. 19l - Quadrante 4 Illusione - Laghetto che si vede dal Giardino del Risveglio.jpg
Cap. 21m3 - Quadrante 7 Aisha e Kalki - Kalki polverizza i demoni.jpg
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