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Aisha

 عائشة

Cap. 23: La Caccia, l’Inferno e… le Rose!

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Il Primo Villaggio

"E ora la zona brulla, senza pietà," disse Kalki con determinazione. "Stavolta faremo le crocette per contarli tutti. Dodici li hai già fatti fuori nel loro inferno, marca la X."

Arrivarono nel paese della zona brulla dove avevano affittato la prima stanza. Scesero nella strada principale, e videro che i demoni erano ovunque. L'atmosfera era carica di tensione, ma non c'erano agenti in vista. Decisero di agire senza esitazione. Kalki e Aisha si mossero con una precisione letale, ogni gesto carico dell’energia pulsante del Dono. Le scintille che le avvolgevano brillavano come fuochi vivi, danzando intorno ai loro corpi mentre avanzavano.

Cap. 23a - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Kalki e Aisha sterminano i demoni.jpg

I demoni non ebbero il tempo di reagire: ogni colpo disintegrava il bersaglio in una pioggia di cenere luminosa, e l’energia residua veniva assorbita dalle due predatrici, ricaricando istantaneamente il loro potere. Era un ciclo devastante e inarrestabile, un assalto che non lasciava scampo.

"Uno, due, tre... dieci, undici..." contava Kalki, il suo sguardo deciso come una lama, mentre avanzava tra le ombre.

Aisha, concentrata e risoluta, incideva una X invisibile nell’aria con ogni colpo. "Dodici, tredici, quattordici... venti, ventuno..."

Ogni numero era un’altra vittoria, un altro segno della loro forza implacabile. Il villaggio, un tempo tranquillo, era ormai in subbuglio. I demoni cercavano rifugio, ma non c’era angolo abbastanza buio per sfuggire alla luce delle scintille. Kalki e Aisha continuarono imperterrite, come due predatrici inarrestabili, contando ogni passo verso la purificazione totale.

Quando il silenzio calò, il villaggio portava i segni di una battaglia epica: i demoni erano scomparsi, l’aria stessa sembrava più leggera, come se il mondo avesse trattenuto il fiato e ora potesse finalmente respirare.

Fu in quel momento che si trovarono davanti a una figura diversa. Kalki si fermò, fissando l'individuo che le guardava con occhi freddi e calcolatori.

"Aisha, credo che abbiamo trovato il nostro primo agente," sussurrò Kalki, preparandosi per lo scontro.

L'agente aveva l'aspetto di una bellissima ragazza, con un'aria innocente che nascondeva la sua vera natura. Ma Kalki e Aisha non si lasciarono ingannare. Sapevano cosa avevano davanti.

"Benvenute," disse l'agente con un sorriso glaciale. "Non pensavo che sareste arrivate così lontano."

"Abbiamo i nostri metodi," rispose Aisha, avanzando con cautela. "E tu non sei altro che un ostacolo da cancellare."

Kalki lo cancellò. L'agente si dissolse in un bagliore di luce, lasciando solo una sensazione di vittoria nell'aria.

"Uno in meno," disse Kalki, respirando pesantemente. "Ventotto demoni e un agente. Siamo sulla strada giusta."

Aisha annuì, sorridendo.

La riscossa era iniziata, e nulla le avrebbe fermate.

Malachai

Sì, l'agente era stato cancellato, come avevano imparato da Ashra leggendola su Nothing. Gli abitanti pacifici di quel paese erano stravolti, ma capivano che le persone colpite erano qualcosa di malvagio. I loro corpi bruciavano velocemente e scomparivano, lasciando solo una cenere fine. Kalki e Aisha cercarono di spiegare loro la situazione, ma era difficile da comprendere.

Per fortuna, arrivò il proprietario della libreria esoterica, l’uomo anziano di nome Malachai, che aveva imparato a conoscere Kalki e Aisha e sapeva bene cosa stavano facendo. Era un uomo saggio, con una lunga barba bianca e occhi pieni di saggezza antica. Con passo deciso, si avvicinò al gruppo di abitanti confusi.

"Lasciate che vi spieghi," disse Malachai, alzando le mani per attirare l'attenzione. "Queste donne coraggiose stanno combattendo contro il male che ci ha afflitto per troppo tempo. I demoni che avete visto bruciare erano nemici dell'umanità, infiltrati tra di noi per distruggerci dall'interno."

Gli abitanti ascoltarono attentamente, alcuni ancora scettici, ma la maggior parte sembrava sollevata da quelle parole. "Kalki e Aisha stanno rischiando la loro vita per liberarci da questa minaccia," proseguì Malachai. "Dobbiamo spargere la voce in tutti i villaggi del quadrante 7, far sapere a tutti che queste guerriere stanno mettendo fine al dominio dei demoni."

Le persone iniziarono a comprendere l'importanza della missione di Kalki e Aisha. Qualcuno si fece avanti per stringere loro la mano, altri iniziarono a parlare tra di loro, organizzando il passaparola nei villaggi vicini.

"Grazie, Malachai," disse Aisha con gratitudine. "Non avremmo potuto spiegare meglio la situazione."

"Il vostro coraggio è una fonte di ispirazione," rispose Malachai con un sorriso. "Fate attenzione, le voci si spargeranno velocemente, e i demoni non staranno a guardare."

Malachai si allontanò, iniziando a parlare con altri abitanti per organizzare la diffusione della notizia.

Con un rinnovato senso di determinazione, Kalki e Aisha si prepararono per il prossimo villaggio.

Aisha prese la pistola con la quale scaricava la sua energia pazzesca sui demoni, assorbendo la loro in cambio. Era un'arma formidabile, una creazione unica che amplificava il suo potere naturale. Mise in moto la sua fiammante Freccia Rossa. Kalki salì dietro di lei, tenendo in alto la sua pistola, pronta per qualsiasi imprevisto. Con un ruggito del motore, partirono in direzione del villaggio vicino, lasciando dietro di sé una nuvola di polvere.

Il Secondo Villaggio

Il villaggio vicino era piccolo, con case di pietra e strade strette. Mentre si avvicinavano, sentirono subito l’atmosfera di tensione. Gli abitanti erano chiusi nelle loro case, le strade erano deserte. Aisha rallentò, osservando con attenzione.

"Kalki, questo posto sembra più inquietante del solito," disse Aisha, stringendo la manopola della moto.

"Lo so," rispose Kalki, fissando le finestre chiuse e le porte sbarrate. "Sento qualcosa di strano nell'aria."

Improvvisamente, due figure emersero dall'ombra di un vicolo. Erano vestiti in abiti normali, ma i loro occhi tradivano la loro natura. Kalki riconobbe subito gli agenti.

"Sono loro!" gridò Kalki, puntando la pistola verso le figure. "Agenti!"

Gli agenti si mossero con una velocità soprannaturale, cercando di fuggire. Ma Aisha e Kalki erano pronte. Aisha fece girare la moto bruscamente, bloccando la via di fuga a uno degli agenti. Con un movimento fluido, scese dalla moto e col potere della scintilla lo cancellò.

Kalki, nel frattempo, inseguì l'altro agente. L'agente cercò di sviare, ma Kalki non aveva bisogno di raggiungerlo, per cancellarlo, bastava lo sguardo.

Gli abitanti del villaggio, iniziarono ad uscire dalle loro case, timorosi ma curiosi. Aisha e Kalki tornarono al centro della strada, osservando i volti perplessi e spaventati della gente.

"Non abbiate paura," disse Aisha, alzando la voce per farsi sentire. "Quei mostri non erano esseri umani. Erano agenti del male, infiltrati tra voi per distruggervi."

Un anziano si fece avanti, il suo viso segnato dal tempo e dalla saggezza.

"Grazie," disse con una voce tremante ma grata. "Grazie per averci salvato."

Con un cenno d'intesa, Kalki e Aisha risalirono sulla moto. Con un rombo, la freccia rossa ripartì, sfrecciando verso il prossimo villaggio, pronte a portare speranza e a combattere il male, ovunque si nascondesse.

Il Terzo Villaggio

Il terzo villaggio era un posto modesto ma pittoresco, con case dai tetti di tegole e stradine lastricate. Tuttavia, quel giorno, la tensione era palpabile. Gli abitanti avevano sentito della venuta di Kalki e Aisha, e molti erano usciti dalle loro case, aspettandole con trepidazione e speranza. Al contrario, i demoni erano visibilmente nervosi, terrorizzati dalla prospettiva di affrontare le due guerriere ma costretti a obbedire agli ordini di Serak.

Kalki e Aisha arrivarono al villaggio con la loro moto, la freccia rossa ruggente che annunciava il loro arrivo. Gli abitanti, vedendole, le accolsero con grida di gioia e sollievo.

Ma i demoni non rimasero passivi. Si organizzarono rapidamente, cercando di circondare Kalki e Aisha. La battaglia fu immediata e feroce. Kalki saltò giù dalla moto, sparando con precisione micidiale con la sua pistola. Ogni colpo era un'esplosione di energia pura, che riduceva i demoni a nient'altro che cenere.

Aisha, con la sua pistola carica di energia assorbente, combatteva con una ferocia e una grazia straordinarie. Ogni demone colpito dalla sua arma si contorceva in un'agonia silenziosa, prima di essere completamente disintegrato.

Gli abitanti del villaggio osservavano stupefatti e sollevati.

"Non abbiate paura," urlò Aisha sopra il frastuono della battaglia. "Questi demoni non possono vincere contro di noi!"

Fu un massacro. I demoni, nonostante la loro superiorità numerica, non potevano competere con la determinazione e la potenza di Kalki e Aisha. Ogni angolo del villaggio fu setacciato, ogni demone trovato e distrutto.

Ma poi, nel mezzo della confusione, Aisha notò una figura che si muoveva con un'aria troppo sicura di sé per essere un semplice demone. Era un agente. Con un gesto deciso, Aisha segnalò a Kalki, e le due si avvicinarono con cautela.

L'agente, vedendosi scoperto, cercò di fuggire. Kalki fu più veloce. Con un balzo lo raggiunse e puntò la pistola alla sua testa.

"Non puoi scappare," disse con voce gelida. "Sappiamo chi sei e cosa sei."

L'agente si contorse, cercando di liberarsi, ma Aisha lo colpì con un flusso di energia che lo paralizzò. "E ora, cancellati," disse, mentre l'agente si disintegrava sotto l'effetto del potere di Ashra.

Gli abitanti, vedendo la fine dell'agente, esplosero in un grido di vittoria. Avevano assistito a qualcosa di incredibile, e ora sapevano che la liberazione era possibile.

Aisha si rivolse alla folla. "Spargete la voce. Fate sapere a tutti che stiamo arrivando. Non devono avere paura. La libertà è vicina."

Con un cenno d'intesa, Kalki e Aisha risalirono sulla moto. Avevano vinto un’altra battaglia, ma sapevano che la guerra sarebbe finita solo all’inferno. Mentre la freccia rossa ripartiva, il villaggio alle loro spalle echeggiava con le grida di speranza e gioia degli abitanti, rinvigoriti dalla promessa di libertà.

Kalki e Aisha trascorsero la giornata eliminando demoni e agenti in altri cinque villaggi, la loro determinazione e potenza crescevano con ogni vittoria. Gli abitanti dei villaggi liberati li salutavano con grida di gioia e sollievo, riconoscenti per la libertà ritrovata. Dopo aver completato il loro giro, decisero di ritornare nella zona verde, quella tranquilla.

Giunte alla locanda da cui erano partite, furono accolte con entusiasmo dal proprietario, che aveva ricevuto notizie delle loro imprese. "Siete tornate!" esclamò, con un sorriso di ammirazione. "Avete fatto un miracolo. Per voi, tutto è gratis, per tutto il tempo che desiderate."

Kalki annuì con gratitudine. "Grazie. Abbiamo davvero bisogno di riposare e ricaricare le energie."

Una volta sistemate nella loro stanza, Kalki tirò fuori il suo taccuino e iniziò a contare le crocette segnate. "In mezza giornata, abbiamo eliminato 289 demoni e 7 agenti," disse a Aisha, mostrando il taccuino. "Ma non abbiamo ancora incontrato nessun frangitore."

Aisha sospirò, guardando il soffitto. "I frangitori sono più astuti. Sanno nascondersi meglio e attaccano quando meno te lo aspetti. Dobbiamo stare ancora più allerta."

Kalki si sedette accanto a lei, prendendole la mano. "Abbiamo fatto un lavoro incredibile oggi. Ma domani sarà ancora più difficile. Dobbiamo riposare e prepararci per il secondo raid. Dev'essere ancora più devastante per i demoni di Serak."

Il Conteggio

Il giorno successivo, Kalki e Aisha si svegliarono rinnovate, pronte per un'altra giornata di lotta. Si vestirono rapidamente e partirono per tre nuovi villaggi. Con la stessa determinazione e furia, distrussero altri 120 demoni e 10 agenti. La loro fama si era ormai diffusa, e i demoni rimasti si ritiravano nel loro paese infernale, lasciando la zona verde libera dalla minaccia.

Di ritorno alla loro locanda, Kalki prese il taccuino e iniziò a fare i conti. "Abbiamo distrutto un totale di 409 demoni e 17 agenti in due giorni."

Aisha annuì, ma c'era una preoccupazione nei suoi occhi. "Serak ha ritirato le sue truppe. Non troveremo più nessun servo in superficie. Si sono rifugiati nel loro inferno."

Kalki guardò Aisha con determinazione. "Siamo riuscite a liberarci della loro presenza qui. Ma sappiamo che ce ne sono ancora tanti là sotto."

"Quanti ne rimangono?" chiese Aisha, sapendo che Kalki aveva già fatto i calcoli.

Kalki sospirò, sfogliando le pagine del suo taccuino. "Se i numeri iniziali erano corretti, dovrebbero rimanere circa 91 demoni di rango inferiore, 10 di rango medio, e ancora quei 10 di rango superiore. E poi ci sono i frangitori, 10 in tutto."

Aisha annuì, prendendo una profonda inspirazione. "È ancora un numero considerevole, ma ce la faremo."

Aisha decise di giocare il tutto per tutto e si rivolse a Kalki con determinazione: "Kalki, sappiamo che se usiamo il dono insieme è dieci volte più potente. Potrebbe fare esplodere tutto il loro paese infernale e loro dentro. Le rose sono nei sottofondi e non si distruggeranno, e poi comunque le rose sono opera di Brahma, niente può intaccarle. Loro non si aspettano una controffensiva adesso; si aspettano che festeggiamo appagate. E invece no, li attacchiamo nella maniera più devastante."

L’Attacco all’Inferno

Decisero di agire immediatamente. Si vestirono in maniera ancora più marcata da pistolere, con cappelli da cowboy calati sulla fronte. Partirono con la freccia rossa, attraversando la zona brulla con decisione. Arrivarono al loro quartier generale, lasciarono la moto e proseguirono a piedi. Avevano il fucile carico di energia e un detonatore collegato al dono che dovevano usare insieme.

I Frangitori

Cap. 23b - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Kalki e Aisha incontrano i frangitori.jpg

Arrivarono finalmente davanti all'altare, e lì, proprio davanti a loro, trovarono dieci individui alti, vestiti elegantemente, con occhiali scuri. Sembravano i dieci agenti Smith di Matrix, ma sapevano bene che erano i dieci frangitori.

Aisha guardò Kalki con un sorrisetto determinato. "Bene, è ora di far vedere a questi frangitori di cosa siamo capaci."

Kalki annuì. "Sei pronta?"

"Sempre," rispose Aisha.

I frangitori si mossero all'unisono, avanzando verso di loro con un'aura minacciosa. Aisha e Kalki si prepararono, il fucile energetico stretto nelle mani.

Kalki si concentrò, sentendo l'energia del dono pulsare dentro di lei. "Facciamolo insieme, Aisha."

Aisha chiuse gli occhi per un attimo, poi li riaprì con determinazione. "Sì, insieme."

Insieme attivarono il detonatore collegato al loro dono. L'energia esplose in un'ondata devastante, colpendo i frangitori con una forza inimmaginabile. L'aria intorno a loro sembrava vibrare, e i frangitori furono investiti da un'onda di pura energia, incapaci di resistere.

I dieci frangitori crollarono a terra, distrutti. L'energia continuò a propagarsi, infiltrandosi nelle profondità del paese infernale. Sentirono un tremore sotto i piedi, seguito da un'esplosione lontana.

Le rose, intoccabili e sacre, rimasero intatte nei sottofondi, mentre il paese infernale veniva ridotto in cenere.

Distrutti i frangitori, Kalki e Aisha sapevano che dovevano rientrare nel paese inferno per completare la loro missione.

Fecero scattare l'interruttore che toglieva l'energia e scesero dalla botola. Si appostarono nel punto in cui Kalki si era nascosta la volta precedente.

La panoramica era completamente diversa. Il paese infernale era in subbuglio. Il demone capo stava tenendo un discorso infuocato, cercando di mantenere il controllo sulle truppe rimaste. Si poteva chiaramente vedere che il loro numero era diminuito drasticamente.

Aisha osservò attentamente la scena e poi chiese a Kalki: "Secondo i tuoi conti, quanti demoni e quanti agenti sono rimasti?"

Kalki scrutò il campo con attenzione, facendo un rapido calcolo mentale. "Beh, abbiamo eliminato oltre 450 demoni e 7 agenti finora. Quindi, dovrebbero essere rimasti circa 50 demoni e 23 agenti."

Aisha annuì, riflettendo sulle loro prossime mosse. "Siamo ancora in inferiorità numerica, ma almeno abbiamo ridotto significativamente le loro forze. Dobbiamo agire con astuzia e colpire nei punti giusti."

Kalki sorrise, determinata. "Sì, e dobbiamo fare in modo che non abbiano il tempo di organizzarsi. Se riusciamo a disorientarli, avremo un vantaggio."

Aisha guardò il demone capo che continuava il suo discorso, cercando di caricare i suoi soldati. "Dobbiamo prendere di mira quel demone. Senza di lui, perderanno il loro leader e sarà più facile sconfiggerli."

Kalki annuì, afferrando saldamente la sua pistola energetica. "Allora, facciamolo fuori."

Aisha guardò Kalki con decisione. "Dobbiamo usare il dono adesso, alla massima potenza. Se facciamo esplodere il fulcro sul demone capo, possiamo sterminarne quasi tutti in un colpo solo."

Kalki annuì, ma con un'ombra di preoccupazione negli occhi. "Ma usare il dono alla massima potenza significa che resteremo prive di sensi per almeno mezz'ora. È rischioso. Chi proteggerà il nostro corpo mentre siamo incoscienti?"

Aisha sospirò, consapevole del rischio. "Lo so, ma pensa ai pro: elimineremmo la maggior parte dei demoni. Senza di loro, i pochi che resteranno saranno schegge impazzite, facili da individuare e da distruggere."

Kalki si mordicchiò il labbro, pensierosa. "E i 23 agenti rimasti? Non sappiamo ancora dove siano nascosti. Se ci colgono in questo stato, siamo finite."

Aisha rispose con fermezza: "I 23 agenti rimasti saranno un problema, sì, ma senza i demoni a proteggerli, saranno più vulnerabili. Inoltre, il dono potrebbe anche disorientarli. Dobbiamo rischiare."

Kalki rifletté per un momento, pesando attentamente i pro e i contro. "C'è anche la possibilità che, mentre siamo incoscienti, possano arrivare rinforzi da Serak. Potremmo trovarci in una situazione ancora peggiore."

Aisha scosse la testa. "Abbiamo ridotto le loro forze in modo significativo. Serak non ha più molto da mandare contro di noi, e poi non arriverebbero in tempo. Se riusciamo a colpire ora, con decisione, potremmo porre fine a tutto questo una volta per tutte."

Kalki respirò profondamente, ancora indecisa. "E se qualcosa va storto? Non possiamo permetterci di fallire adesso."

Aisha le prese la mano, cercando di trasmetterle la sua determinazione. "Kalki, abbiamo sempre saputo che questa missione comportava rischi enormi. Ma è proprio nei momenti di massimo pericolo che dobbiamo essere più coraggiose. Abbiamo la possibilità di fare una differenza enorme. Non possiamo lasciarci sfuggire quest'opportunità."

Kalki guardò negli occhi Aisha, vedendo la fiducia e la determinazione che la animavano. Sapeva che la sua compagna aveva ragione. "Hai ragione, Aisha. Dobbiamo provarci. Per tutto quello che abbiamo fatto finora e per quello che ancora dobbiamo fare. Useremo il dono alla massima potenza."

Aisha sorrise, sollevata. "Bene, allora facciamolo. Prepariamoci. Se restiamo incoscienti, lo faremo sapendo di aver dato tutto quello che potevamo."

Si avvicinarono al punto strategico, posizionandosi in modo da avere una visuale chiara del demone capo. Kalki prese un respiro profondo, guardando Aisha con una determinazione rinnovata. "Sei pronta?"

Aisha annuì. "Sempre."

Il Dono alla Massima Potenza

Concentrarono tutta la loro energia, unendo le loro forze in un unico, potente dono. Sentirono il potere crescere dentro di loro, vibrante e letale. E poi, con un ultimo sguardo d'intesa, lo liberarono verso il demone capo, sapendo che da quel momento tutto sarebbe cambiato.

La luce esplose intorno a loro, travolgendo tutto e tutti. E poi, il buio.

L'esplosione fu devastante, e oltre al fuoco già presente, altre fiamme avvolsero tutte le case. La maggior parte delle abitazioni esplose, polverizzando tutti i demoni visibili, incluso il demone capo. La deflagrazione raggiunse anche il punto dove si trovavano Aisha e Kalki, i cui corpi erano ora completamente incoscienti. Il paese inferno non esisteva più, se non nei suoi sotterranei, dove si nascondevano le rose.

 

Il fuoco aumentava in intensità, ma in superficie non rimaneva nulla. La prima a riprendere i sensi fu Kalki, dopo 45 minuti. Quello che vide intorno a sé era il nulla. Aisha era ancora svenuta, pallida, probabilmente aveva sentito di più l'utilizzo del dono. Kalki la spostò leggermente in una posizione più confortevole, poi si sedette e mise la testa di Aisha sulle sue gambe. Nonostante il lavoro immenso che le attendeva, iniziò a piangere.

 

Kalki osservava l'inferno intorno a sé, con Aisha svenuta tra le sue braccia. Le macerie fumanti erano tutto ciò che rimaneva del paese infernale, e nonostante la devastazione, Kalki sapeva che il pericolo non era ancora passato. Andarsene ora avrebbe dato tempo ai demoni rimasti e ai 23 agenti di riorganizzarsi, forse persino di richiedere rinforzi a Serak. Dovevano agire subito, impedire che il nemico potesse rimettersi in piedi.

Guardò il volto pallido di Aisha, preoccupata per lei. I vestiti di entrambe erano a brandelli, segnati dalla battaglia. Kalki decise che non potevano restare così. Si strappò di dosso quello che la ingombrava, cercando di liberarsi delle vesti strappate. Poi, con delicatezza, raccolse Aisha tra le braccia e iniziò a scendere nell'inferno, passo dopo passo.

Mentre camminava tra le rovine, i pensieri si affollavano nella mente di Kalki. Dovevano sfruttare il momento di confusione dei nemici, non potevano permettere che si riorganizzassero. Ogni minuto era prezioso. Avevano fatto tanto per arrivare fino a qui, e non potevano rischiare di vanificare tutto il loro sforzo.

"Siamo così vicine," pensava Kalki, il cuore che le batteva forte. "Non posso fermarmi ora. Aisha, devi resistere. Abbiamo ancora tanto da fare."

Arrivata nella piazza centrale, dove una volta c'era il palco del demone capo, ora ridotto in cenere, Kalki posò delicatamente Aisha a terra. Si accertò che fosse in una posizione confortevole, poi si sedette accanto a lei, pronta a vegliare e proteggere la sua compagna. Kalki sapeva che ogni demone rimasto avrebbe dovuto risalire per affrontarle, e lei sarebbe stata lì, pronta.

Mentre vegliava su Aisha, i pensieri continuavano a turbinare nella sua mente. "Perché dobbiamo passare attraverso tutto questo inferno per costruire un mondo migliore? Le strade per Emphatia sono piene di dolore e sofferenza, ma non possiamo arrenderci ora."

Guardava il volto di Aisha, la sua compagna, la sua forza. "Se non fosse stato per te, non avrei avuto il coraggio di affrontare tutto questo. Sei tu la mia luce, la mia determinazione."

Il silenzio dell'inferno era rotto solo dal crepitio delle fiamme residue. Kalki restava vigile, pronta a qualsiasi evenienza. Sapeva che i demoni e gli agenti rimasti avrebbero cercato di risalire, ma lei sarebbe stata lì, pronta a combattere.

E così fu. Ancora demoni erano nascosti nelle profondità dell'inferno. Un gruppo di cinque stava risalendo da un sotterraneo, ignari che Kalki li stava aspettando. In un attimo, Kalki ne polverizzò quattro, ma uno restò in piedi. Non poteva essere un demone, e infatti si trasformò, rivelandosi un agente.

Kalki guardò Aisha, ancora svenuta e immobile. L'agente si avvicinava, e Kalki, pur sapendo di poterlo cancellare, decise di testare la sua forza. Lo lasciò avvicinare, osservando attentamente ogni suo movimento. L'agente assunse una forma minacciosa, tipica degli agenti di Serak.

Kalki avanzò verso di lui. L'agente tentò di entrare nella sua mente, ma fu respinto da una forza nettamente superiore, la stessa forza che lo immobilizzò senza lasciare spazio di movimento.

Kalki parlò con voce ferma: "Ora mi dici quanti siete rimasti, quanti agenti, quanti demoni e dove sono le rose."

Sapeva bene che l'agente era programmato per mentire. Non lo ascoltò nemmeno, ma lesse nella sua memoria quello che le serviva. Apprese che rimanevano una decina di demoni, solo tre agenti, e che le rose si trovavano nell'ultimo anello, il più profondo. Una volta ottenute le informazioni, lo cancellò senza esitazione.

Tornò da Aisha, osservando il suo volto pallido e immobile. Decise di togliere anche a lei i brandelli di vestiti. Kalki si alzò e si spogliò, rimanendo solo con il suo perizoma nero. Si sentiva libera così, ricordando con un sorriso che un tempo era conosciuta come la ragazza dal costumino nero. Ricordando che era stata prigioniera di 2 inferni. E ora...

Si chinò su Aisha, accarezzandola delicatamente mentre rimuoveva ogni brandello di vestito. Quando tolse l'ultimo pezzo di stoffa, lo accarezzò con dolcezza. Fu in quel momento che Aisha si svegliò, i suoi occhi si aprirono lentamente, incontrando lo sguardo amorevole di Kalki.

Aisha respirò profondamente, riprendendo i sensi. "Kalki..." sussurrò, cercando di orientarsi.

Kalki le sorrise, "Benvenuta indietro, amore. Abbiamo ancora del lavoro da fare, ma sei tornata giusto in tempo."

Aisha si sollevò leggermente, ancora debole. "Che cosa è successo?"

"Kalki le spiegò brevemente, "Abbiamo eliminato molti demoni e agenti. Ora restano solo una decina di demoni, tre agenti e le rose sono nell'ultimo anello. Ma per ora, riposati. Sei stata straordinaria."

Rimasero lì, abbracciate tra le macerie dell'inferno, pronte a riprendere la battaglia ma godendosi quel momento di tregua. Kalki continuava a vegliare, osservando con attenzione ogni movimento intorno a loro, mentre Aisha recuperava le forze. Sapevano che il prossimo passo sarebbe stato decisivo.

Il silenzio che le circondava era pesante, ma Kalki lo trovava rassicurante. Ogni tanto lanciava un'occhiata preoccupata ad Aisha, ma il respiro regolare della sua compagna le dava un senso di pace. Si sentiva responsabile, determinata a proteggerla a ogni costo.

Kalki spiegò la sua strategia ad Aisha, sottolineando come l'attesa fino a quel momento avesse funzionato. "Dobbiamo restare vigili," disse Kalki, "almeno per un po' ancora. Finora, la nostra pazienza ci ha dato un vantaggio. Ma presto dovremo iniziare la discesa verso gli anelli inferiori."

Aisha annuì, guardandosi intorno con attenzione. "Sì, ma dobbiamo valutare i rischi. Dei dieci demoni rimasti, solo uno è di rango superiore. Se non ci prende di sorpresa, non potrà fare molto contro di noi."

"È vero," concordò Kalki, "ma il vero pericolo sono i tre agenti. Se li affrontiamo a viso aperto, non avremo problemi. Ma se uno di loro, o il demone di rango superiore, ci colpisce di sorpresa gli agenti ci maciulleranno."

Aspettarono tutto il pomeriggio e la sera, ma non si vide nessuno. Decisero di fare i turni per dormire durante la notte. Kalki prese il primo turno di guardia, seduta accanto a Aisha, che finalmente riuscì a riposare. Kalki osservava attentamente l'oscurità, pronta a qualsiasi segnale di pericolo.

Quando arrivò il turno di Aisha, Kalki si distese accanto a lei, cercando di dormire qualche ora. Aisha vegliava con la stessa attenzione, i suoi sensi acuti pronti a captare ogni movimento sospetto.

La notte trascorse senza incidenti, ma l'indomani mattina, quando il sole iniziò a sorgere, ancora non si era visto nessuno. Kalki si svegliò, stiracchiandosi e guardando Aisha con uno sguardo deciso.

"Se non si fa vivo nessuno neanche stamattina, scendiamo nei sottofondi," disse Kalki.

Aisha annuì, preparandosi mentalmente per la discesa. "D'accordo."

La Discesa negli Inferi di Ishtar

Il pomeriggio arrivò e così si decise per la partenza. Kalki e Aisha si prepararono con attenzione, consapevoli del pericolo che le aspettava nei sotterranei dell'inferno. Kalki mise in guardia Aisha, ricordandole di non polverizzare il demone di rango superiore. "È l'unico che può sapere dove sono le rose," disse Kalki con voce ferma. "Gli agenti non sanno niente e gli altri demoni sicuramente ancora meno."

"Capito," rispose Aisha. "Faremo attenzione."

Il regno di Ishtar, o meglio, l'inferno che aveva creato, era vasto e profondo. Dovevano scendere dieci anelli, ognuno dei quali nascondeva un paese intero. Si avviarono lentamente, con una che guardava avanti e l'altra dietro, sempre all'erta. Scendevano con cautela, consapevoli che ogni passo poteva portare a un incontro letale.

Cap. 23f - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Kalki e Aisha scendono le scale infernali.jp

I primi tre anelli li attraversarono senza trovare nessuno. Kalki e Aisha parlavano a bassa voce mentre scendevano, discutendo delle loro strategie e delle probabilità di trovare i nemici.

 

"Probabilmente sono insieme, non isolati," osservò Aisha. "I demoni con i demoni e gli agenti... beh, loro agiscono in maniera molto individuale."

"Sì," concordò Kalki. "E possono cambiare forma in qualunque cosa. Dobbiamo stare molto attente."

 

Arrivate al quinto anello, si fermarono improvvisamente. Un fruscio inquietante risuonava nell'aria, seguito da un sibilo minaccioso. Davanti a loro, un enorme serpente, grande come un coccodrillo, emergeva dalle ombre. Kalki e Aisha si prepararono immediatamente al combattimento.

"Attenta, potrebbe essere un agente," avvertì Kalki, stringendo saldamente la sua arma.

Il serpente si avvicinava lentamente, i suoi occhi freddi e calcolatori fissi sulle due donne. Improvvisamente, con un movimento rapido e sorprendente, il serpente cambiò forma, trasformandosi in un uomo alto e muscoloso, con occhi di ghiaccio e un sorriso sinistro.

L'agente avanzò verso di loro, la sua presenza imponente e minacciosa. Kalki si preparò a difendersi, ma sapeva che non potevano permettersi di sottovalutare il nemico.

"Che cosa volete qui?" chiese l'agente, la sua voce gelida e priva di emozioni.

"Sappiamo cosa stai proteggendo," rispose Kalki, mantenendo la calma. "E non te lo lasceremo fare."

L'agente sorrise. "Pensate davvero di poterci fermare? Siete solo due contro un esercito."

"Quale esercito?" Rispose sorridendo Aisha. "Non perdiamo tempo," concluse Kalki, che con un semplice gesto lo cancellò ma solo dopo aver copiato i dati dalla sua memoria: gli altri agenti e i demoni erano più in basso. E le rose... le rose erano nell'ultimo anello, nascoste in un luogo che solo il demone di rango superiore conosceva.

Mille pensieri si affollavano nelle loro menti, tutta la strada fatta, i sacrifici e le sofferenze per arrivare a questo momento. Poi ampliarono questo pensiero, e videro quanti ci avevano provato…

Kalki ricordava quei cartelloni stradali nel mondo cardine quando guidava lei la Freccia Rossa che dicevano ‘Sud’, sempre ‘Sud’… e poi il Quadrante 4 e poi ancora e sempre ‘Sud’.

Ma ora basta. Ora erano arrivate.

L’Agente Farfalla

Continuarono a scendere gli anelli infernali, restavano ancora due agenti, sicuramente i più pericolosi. Uno di loro le aveva seguite fin dall'inizio sotto forma di una farfalla, aspettando pazientemente che si separassero. L'altro, sotto forma di un altro volatile, era in collegamento con lui ma stava nell'ultimo anello, il decimo, dove presumibilmente erano nascoste le rose.

L'agente farfalla attendeva il momento giusto, e questo arrivò al settimo anello. Kalki e Aisha, sentendo un rumore provenire dal paese del settimo livello, decisero di perlustrare la zona. Aisha entrò in una casa, mentre Kalki rimase fuori a fare da guardia. Quello fu un errore che poteva compromettere tutto.

L'agente farfalla si trasformò in Aisha e apparve dietro Kalki. Se Kalki lo avesse guardato con un minimo di concentrazione, lo avrebbe scoperto subito, ma l'agente non gliene diede il tempo. Colpì Kalki con un pugno ben assestato. Kalki rimase un istante sorpresa, ma prima di svenire capì che era stata ingannata.

L'agente si trasformò in Kalki ed entrò nella casa dove si trovava Aisha, mentre l'altro agente stava risalendo per prendere Kalki o finirla lì dov'era. Il secondo agente si trasformò in un uomo muscoloso per poter sollevare Kalki. Tuttavia, prima di prenderla, la legò molto stretta ai polsi e alle caviglie. Se la mise in spalla e si incamminò verso il decimo livello.

Quello che gli agenti non avevano calcolato era la connessione tra Kalki e Aisha. Quando Aisha perse la connessione e si trovò l'agente-Kalki con un sorriso davanti a sé, lo cancellò in un secondo e si mise subito alla ricerca di Kalki, intuendo che probabilmente era con l'ultimo agente rimasto e stava andando verso il decimo livello.

Cap. 23g - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Aisha polverizza l'agemte-Kalki.jpg

L'ultimo agente era già al nono livello, con Kalki legata e svenuta sulla sua spalla. Ma Aisha era solo a due livelli di distanza, determinata a raggiungerli e salvare la sua compagna.

 

Raggiunto il decimo livello, dove c'erano tutti e dieci i demoni, l'agente parlò col demone superiore e propose di usare Kalki come esca. La legarono a un pennone con sotto le fiamme dell'inferno, un processo che richiese del tempo. Aisha osservava tutto, nascosta all'inizio del decimo livello. Si connesse mentalmente con Kalki, ma non riuscì a trovarla subito. Aspettò.

 

C'era un demone che teneva una corda per impedire a Kalki di cadere nel fuoco. Aisha doveva stare attenta a non polverizzarlo. Se non fosse stato per il rischio che correva Kalki, avrebbe già eliminato tutti i demoni. Agì con cautela: cancellò l'agente a distanza. I demoni videro semplicemente l'agente scomparire e capirono che Aisha era vicina.

 

Il demone capo urlò: "Fatti vedere e consegnati, e la tua amichetta si salverà." La risposta di Aisha fu la polverizzazione di cinque demoni contemporaneamente. Di tutto quell'incredibile esercito ne rimanevano solo cinque. Il demone superiore capì che Aisha non era caduta nell'inganno e giocò la carta del demone che teneva la corda: "Molla la corda," ordinò.

 

Aisha si fece vedere, più furiosa che mai. Polverizzò all'istante tre demoni, ne rimanevano due. Guardò il demone che teneva Kalki e disse: "Tu ora la tiri fuori da lì e ti lascerò andare da Serak ad informarlo che le 17 rose delle primenate sono nostre. Puoi anche dirgli che fine ha fatto il suo invincibile esercito."

Cap. 23h - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Kalki appesa nell'inferno.jpg

Il demone di rango superiore minacciò il demone che stava tenendo la corda, ma era chiaro che non avrebbe potuto fare niente se il demone non ubbidiva agli ordini. Il demone, vigliacco e traditore, tirò fuori Kalki e la adagiò con molta cura a terra.

 

"Non hai ancora finito," disse Aisha. "Ora slegala."

"Certo, Aisha," rispose il demone. Aisha sorrise, ma non come sorrideva a Kalki. Kalki fu liberata. Il demone la svegliò con un leggero schiaffo, attentissimo a non essere frainteso.

"Vai," gli disse Aisha. "E non scordare di dire tutto a Serak, ogni cosa, e che il prossimo inferno che polverizzeremo sarà il quadrante 9, il quadrante Ishtar."

Il demone ringraziò con ossequio e fuggì via, diretto da Serak. Kalki si alzò e andò verso Aisha. Ora avevano il demone di fronte a loro, ma stavolta ridevano, erano bellissime con i loro perizomi, abbracciate, mentre avanzavano. Il demone cadde in ginocchio.

Aisha parlò: "Non te lo devo nemmeno chiedere, vero?"

"No, certo che no," rispose il demone. Entrò in una costruzione che sembrava un'ara, prese un cofanetto chiuso e blindato e lo posò davanti a loro. Sul cofanetto c'era una scritta in sanscrito vedico: "Qui sono conservate le 19 rose delle 19 primenate: Adamas, Ishtar, Kalki, Aisha, Soleh, Sylva, Danniel, Alya, Amara, Milhen, Lyria, Zephyra, Arin, Maelis, Eryndor, Naida, Elara, Thamar, Selene."

Il demone si alzò, si voltò e gridò: "CRONOS, ZADKIEL, che siate maledetti!!!"

 

Aisha e Kalki lo polverizzarono all'istante. Forti, fredde, implacabili. Questa volta avevano davvero vinto. Leggere i loro nomi nel cofanetto delle rose delle primenate e trovare 17 rose, sapendo che in tutto erano 19, ma che Adamas aveva la sua e quella di Ishtar la nascondevano Zadkiel e Cronos, rappresentava un'impresa senza precedenti.

Land’s End

Cap. 23m - La Caccia, l’inferno e… le Rose! - Land's End, la luce di Wahnfried.jpg

A Land's End, qualcosa nel cielo si illuminò. Eleanor e il presidente videro quella luce provenire dal quadrante 8, da Wahnfried, il luogo di origine delle scintille e delle rose, il luogo dove Brahma scrisse i loro nomi.

Guardarono in alto, il presidente ed Eleanor per primi, poi tutta Land's End, e capirono che Kalki e Aisha avevano compiuto il miracolo.

Cap. 22a - Per le Rose e per la Luce - Nihra (Originale).png
Cap. 24d - Viaggio verso il Mondo Oscuro - La zona verde.png
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