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Aisha

 عائشة

Cap. 5: Il Portale Purgatorio

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Adamas e Aisha lasciarono il Labirinto con un misto di nostalgia e determinazione. La Freccia Rossa divorava la strada, il vento sferzava i loro volti mentre attraversavano le montagne che separavano il Quadrante 8 dal Quadrante 5. Il paesaggio cambiava, diventando più selvaggio e misterioso man mano che si avvicinavano al confine tra metaverso di luce e metaverso oscuro.

Durante una breve sosta presso una locanda decadente, sentirono alcune voci sul Sentiero Oscuro. Un uomo anziano al bancone raccontava storie di viaggiatori che si erano avventurati lì. “È infestato dai demoni,” diceva, “ma c’è una creatura che protegge chi osa attraversarlo: un vecchio lupo bianco. Non sempre riesce, però. Non tutti ce la fanno.”

Aisha ascoltava distrattamente. Lei e Adamas conoscevano già il Sentiero Oscuro e sapevano del lupo bianco.

Arrivarono infine in cima alla montagna, dove il panorama si apriva maestoso. In lontananza, molto più in basso, il fiume Stige si snodava come un serpente oscuro, dividendo in due il Quadrante 5. Le acque scure ribollivano minacciosamente, e l’aria, anche a quella distanza, sembrava carica di energia oscura. Proprio lì, dove si trovavano, si ergevano due cartelli indicatori: a ovest, il Metaverso di Luce; a est, il Metaverso Oscuro.

 

Il Sentiero Oscuro

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Il Sentiero Oscuro si snodava tra le rocce e una foresta densa e inquietante, immersa in una luce crepuscolare che sembrava non mutare mai. Le due compagne scambiarono un’occhiata carica di determinazione, il cammino davanti a loro sarebbe stato tanto pericoloso quanto inevitabile.

Mentre si preparavano ad affrontare il sentiero, un ululato lontano spezzò il silenzio. Non c’era dubbio: il lupo bianco era lì, a guardia delle anime che osavano attraversare quel luogo. Aisha e Adamas si inoltrarono nel Sentiero Oscuro.

La Freccia Rossa divorava il sentiero oscuro. La strada era stretta, fiancheggiata da alberi contorti le cui ombre sembravano allungarsi minacciosamente. La tensione nell’aria era palpabile, e ogni suono, ogni movimento, era carico di una strana energia.

All’improvviso, un demone alato bloccò il loro cammino, i suoi occhi rossi ardenti. Prima che potessero reagire, un ululato squarciò l’aria. Un lupo bianco gigantesco emerse dalle ombre, affrontando il demone con una ferocia che lasciò Adamas e Aisha senza parole. Il demone fuggì, e il lupo si avvicinò lentamente, i suoi occhi luminosi che sembravano leggere nell’anima. Senza fare rumore, si mise a camminare davanti a loro, guidandole lungo il sentiero.

Il Furto della Freccia Rossa

Quando si fermarono per la notte in un capannone abbandonato, il lupo si accovacciò accanto a loro, osservandole con occhi profondi e impenetrabili. La Freccia Rossa era parcheggiata poco distante, al riparo dietro alcune assi di legno.

Al mattino, però, la moto era sparita. Adamas si alzò di scatto, ma prima che potesse esplodere, il lupo si mosse con calma, alzandosi e guardandola negli occhi.

“Non temete,” disse il lupo con voce grave e calma. “La Freccia Rossa non è perduta. La strada prosegue solo per chi sa seguirla.”

Adamas sbuffò, ma trattenne ogni protesta, intuendo un significato nascosto nelle parole del lupo. Aisha lo fissò per un istante, come a cercare conferma nei suoi occhi, poi posò una mano sulla spalla di Adamas. “Ho come l’impressione di sapere chi potrebbe essere stato. Non credo che ci siano molti disposti a rischiare l’ira del lupo bianco. Sono sicura che la ritroveremo.”

Adamas annuì con riluttanza, scrutando il sentiero che si allungava verso la foresta. “Non abbiamo scelta. Andiamo a piedi.”

Il lupo si posizionò davanti a loro, quasi come una guida, e con un movimento silenzioso, iniziò a condurle lungo il sentiero. Il suo passo era lento e sicuro, e le due donne, pur con una vaga inquietudine nel cuore, si lasciarono guidare.

Il cammino si fece più difficile. Aisha, sempre più debole, si appoggiava ad Adamas per continuare. Fu allora che il lupo si girò verso di loro, abbassando il corpo in segno d’invito. Adamas aiutò Aisha a salire sulla sua schiena, e poi, con stupore, sentì una voce nella sua mente: “Sali anche tu.”
Insieme, viaggiarono sul lupo, il paesaggio intorno a loro sembrava diventare sempre più oscuro. Finalmente, in lontananza, apparve la luce del Dark Sanctuary, un bagliore di speranza nel cuore del metaverso oscuro.

L'Arrivo al Dark Sanctuary

Quando raggiunsero il santuario, il lupo bianco si fermò. Adamas e Aisha scesero, e Aisha, con gli occhi lucidi, accarezzò il morbido manto dell’animale. “Grazie, vecchio amico. Non ti dimenticheremo mai.” Il lupo abbassò il capo in un ultimo saluto e scomparve nelle ombre.

Il Dark Sanctuary si ergeva maestoso, con le sue alte guglie e l’aura luminosa che avvolgeva ogni cosa. Aisha, visibilmente rinvigorita, guardò Adamas con un sorriso stanco ma pieno di speranza. “È incredibile, Adamas. È tutto ciò di cui avevamo bisogno.”

Quella notte, il santuario le accolse con una serenità che non avevano provato da tempo. Trovarono una sala tranquilla dove riposare, circondate da dipinti vivaci e strumenti musicali che sembravano cantare di libertà e creatività. Adamas guardò Aisha mentre esplorava lo spazio con occhi curiosi, il colore era tornato alle sue guance.

“Questo posto è magico,” disse Aisha, fermandosi davanti a un affresco di figure danzanti. “Sembra che qui possiamo davvero essere noi stesse.”
Adamas annuì, tirandola a sé in un abbraccio. “Qui possiamo ritrovare la nostra forza.”

La Lettura del Libro e la Scoperta del Portale

Quando il sole sorse, erano pronte per un nuovo giorno, rinvigorite e piene di speranza. Il Dark Sanctuary aveva dato loro non solo la forza fisica ma anche quella emotiva per continuare il loro viaggio.

“Sei pronta per incontrare il Baro e ottenere quelle carte?” chiese Adamas.

Aisha annuì con entusiasmo. “Pronta più che mai. Andiamo a vedere cosa ci riserva il futuro, Adamas.”

Mentre aspettavano il Baro, Adamas e Aisha decisero di consultare il libro 'Emphatia 1809', cercando informazioni sul portale del Dark Sanctuary. Sedute in una sala tranquilla del santuario, si immersero nella lettura, cercando di ricordare il punto esatto in cui si parlava del viaggio nel portale del Sig. Mah e di Kalki.

“Eccolo, l'ho trovato!” esclamò Adamas, indicando un passaggio del libro. “Qui si parla del portale chiamato 'Il Purgatorio'. Sembra diverso da qualsiasi altro portale.”

“Leggi ad alta voce,” disse Aisha, incuriosita.

Adamas iniziò a leggere: “Il portale del Dark Sanctuary è noto come 'Il Purgatorio'. Quando entri, il tempo si ferma. Puoi starci anche un anno, ma quando ne uscirai, sarà come se non fosse passato neanche un secondo. Il portale deve essere camminato e vissuto, e l'uscita non è alla fine della strada, ma si apre solo quando il portale riconosce in te un'anima luminosa. È l'unico modo per raggiungere Land's End e serve da protezione contro i demoni.”

Aisha annuì, riflettendo sulle parole. “Quindi, il portale riconosce solo le anime luminose e le lascia uscire. I demoni non possono entrare perché non supererebbero la prova del Baro, ma se in qualche modo ci riuscissero, rimarrebbero intrappolati per sempre.”

Il Viaggio di Kalki e del Sig. Mah

Continuarono a leggere, scoprendo che Kalki e il Sig. Mah erano le uniche anime luminose ad aver attraversato il portale.

“Kalki è davvero molto bella,” disse Adamas, osservando le immagini fotografiche che illustravano il libro. Poi si voltò verso Aisha con un sorriso.

Aisha, cercando di nascondere una punta di gelosia, chiese: “Chi è questa Kalki? Era così bella?”

Adamas rise, divertita dalla domanda. “Io l’ho conosciuta. Sono stata io a portarle la rosa, in un viaggio onirico incredibile. Sì, Kalki è bellissima, Aisha. Ma credimi, nessuna può essere paragonata a te.”

Aisha fece una smorfia, ma poi scoppiò a ridere. “Beh, spero che il Sig. Mah apprezzasse il suo tempo con Kalki, ma non credo che avessero la nostra chimica.”

Adamas si avvicinò ad Aisha, mettendole un braccio attorno alle spalle. “Kalki e il Sig. Mah erano diventati amici, niente altro, ma anche se Kalki fosse qui adesso non potrebbe mai sostituirti. Sei unica.”

Aisha sorrise, rassicurata. “Lo so, ma a volte la gelosia è difficile da evitare. E poi, forse è solo che Kalki era molto simile a noi. Spero che il Baro arrivi presto, non vedo l’ora di vedere questo portale.”

Le due continuarono a scherzare e a parlare mentre aspettavano l’arrivo del Baro. “Pensi che il Baro avrà le carte per entrare nel portale?” chiese Aisha.

“Sono sicura di sì. Il Baro ha sempre tutto sotto controllo,” rispose Adamas con sicurezza. “E poi, se ce l’ha fatta Kalki, possiamo farcela anche noi.”

Continuarono a leggere il libro, trovando dettagli interessanti sui viaggi di Kalki e del Sig. Mah. “Guarda questo passaggio,” disse Aisha, indicando una pagina. “Qui si dice che il portale ha riconosciuto Kalki come anima luminosa solo dopo che ha dimostrato la sua forza interiore.”

Adamas annuì. “Esattamente come noi dobbiamo fare. Dobbiamo essere forti e dimostrare di essere anime luminose.”

Mentre il sole iniziava a calare, l'attesa del Baro si faceva sempre più intensa. Adamas e Aisha erano pronte a tutto, determinate a raggiungere Land’s End e affrontare qualsiasi sfida il portale 'Purgatorio' avesse in serbo per loro.

“Ecco, sento che arriverà presto,” disse Adamas, alzando lo sguardo verso l’orizzonte, ma quello che vide non era certo il baro...

L'Arrivo Inaspettato

… quello che vide era una sagoma oscura nel cielo. Korvo Korvo, lo psicopompo. Ultimamente anche uccello messaggero, planò sopra di loro e lasciò cadere una busta vicino ai loro piedi, poi volò via subito.

“Che strano,” disse Adamas, raccogliendo la busta. “È dal Baro.”

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Aisha si avvicinò curiosa mentre Adamas apriva la busta. Dentro trovarono due carte e una lettera scritta a mano. Adamas lesse ad alta voce:

Ciao Aisha, ciao Adamas,

mi spiace non poter essere lì, ma non c'è nessun bisogno che io ci sia. Non dovete certo dimostrare a me la grandezza della vostra anima; per voi il portale è sempre aperto. Ma state attente, quel portale vi metterà comunque a dura prova perché analizzerà la vostra anima, le vostre paure, i vostri sentimenti, leggerà tutti i vostri ricordi e li userà per mettervi alla prova. Per ognuno è diverso. Il tempo nel portale purgatorio non scorre. Uscirete solo quando il portale vi riconoscerà. Il portale è una creazione fatta da ingegneri dei demoni, proprio da arconti in collaborazione con gli arcangeli, Deva e Asura insieme uniti nella costruzione di questo portale perché il suo scopo serve ad entrambe le forze. Non aspettatevi trattamenti di favore; il portale sarà spietato con voi come lo è stato con tutti, ma è onesto. Quando vi riconoscerà, vi farà arrivare nel metaverso di luce, a Land's End. Pensateci bene.

 

Adamas concluse la lettura e guardò Aisha. Entrambe rimasero in silenzio per un momento, assorbendo le parole del Baro.

“Beh, almeno abbiamo le carte,” disse Aisha, sollevata.

“Sì, ma questa lettera... mi mette i brividi,” rispose Adamas, visibilmente preoccupata. “Non voglio che il portale ci faccia del male.”

Aisha sorrise dolcemente. “Non ci farà male. E poi, cosa ci sarebbe di più bello che stare prigioniere io e te da sole in un portale per sempre?”

Questa battuta fece sorridere anche Adamas, dissipando un po' delle sue preoccupazioni. “Hai ragione, Aisha. Siamo pronte.”

Adamas prese una delle carte e la inserì nell'apposito supporto. Il portale si aprì lentamente, emettendo una luce abbagliante. Si voltò verso Aisha con un sorriso rassicurante, poi sparì alla sua vista.

Aisha la guardò sparire, il cuore in tumulto. Prese l'altra carta, la inserì nel supporto e quando il portale si aprì, entrò con determinazione. Anche lei svanì nel bagliore, sentendo un improvviso senso di vertigine.

Aisha e la Prova del Cuore

Si ritrovarono in un prato sconosciuto, immerso in una luce surreale che sembrava provenire da ogni direzione. Erano a pochi metri di distanza l'una dall'altra.

Aisha si guardò intorno, i suoi occhi spalancati per la meraviglia. “Ci siamo riuscite, vero?” chiese, con una punta di emozione nella voce.

Adamas la raggiunse con un sorriso, tirandola in un abbraccio caloroso. “Sì, ce l’abbiamo fatta,” rispose, stringendola forte. “Siamo nel portale.”

Aisha si staccò leggermente, continuando a osservare quel paesaggio irreale. “È... è bellissimo,” sussurrò, quasi temendo di rompere l’incanto con la sua voce. Poi il suo sguardo si fece serio. “Ma dobbiamo stare attente. Ricorda cosa ha detto il Baro.”

Erano consapevoli che camminare per raggiungere l’uscita sarebbe stato inutile, per cui decisero di godersi le bellezze del portale e la reciproca compagnia. La serenità del momento sembrava infinita, ma la pace non durò a lungo.

Improvvisamente, il cielo si fece scuro. Nuvole nere si addensarono sopra di loro, e un vento gelido iniziò a soffiare con violenza. Grandine e pioggia si abbatterono sulla radura, e un fulmine colpì tra di loro, aprendo un profondo baratro nel terreno. L’esplosione scaraventò Aisha indietro di diversi metri. Confusa, si rialzò lentamente, cercando di riprendersi, ma il suo sguardo fu immediatamente catturato da Adamas, immobile sull’altro lato del baratro, con le braccia aperte e lo sguardo fisso nel vuoto.

“Adamas!” gridò Aisha, la voce carica di panico. Ma non ci fu risposta.

Un bagliore sinistro si formò accanto ad Adamas. Da quel vortice oscuro, emerse una figura. Kalki. Era una visione di bellezza e potenza, con occhi penetranti e un sorriso magnetico. I suoi movimenti erano sinuosi, quasi ipnotici, mentre si avvicinava ad Adamas. Indossava un abito provocante, simile a quelli di Aisha e Adamas, ma c’era qualcosa di innaturale in lei, qualcosa che faceva rabbrividire Aisha.

Adamas sembrava priva di volontà, il suo sguardo vuoto mentre Kalki le accarezzava il viso con una delicatezza che sembrava quasi sincera. “Lei è mia ora,” sussurrò Kalki, voltandosi brevemente verso Aisha con un sorriso crudele.

“No,” mormorò Aisha, il suo cuore che batteva all’impazzata. “Non è vero. Non è possibile.”

Kalki iniziò a comportarsi con Adamas nello stesso modo intimo e affettuoso che apparteneva solo a loro due. Aisha, impotente dall’altro lato del baratro, lottava contro la rabbia e la paura che minacciavano di sopraffarla.

Ma poi, in mezzo al caos, qualcosa dentro di lei cambiò. Chiuse gli occhi, respirò profondamente, e lasciò che il suo amore per Adamas la guidasse. “Ti amo, Adamas!” gridò con tutta la forza del suo cuore. “Nessuno potrà mai separarci!”

Il baratro tremò. Il cielo si aprì improvvisamente, e un raggio di sole squarciò l’oscurità, investendo Adamas e Kalki. Kalki si voltò verso Aisha con un’espressione di puro odio, e il suo volto cominciò a trasformarsi, rivelando la sua vera natura demoniaca. “Non hai vinto,” ringhiò, prima di dissolversi in un urlo straziante.

Adamas cadde a terra, respirando affannosamente, mentre il baratro scompariva. Aisha corse verso di lei e l’abbracciò forte, le lacrime che le scivolavano sul viso.

“Non ti lascerò mai,” sussurrò Aisha, accarezzandole il viso con dolcezza.

Adamas la guardò con occhi lucidi ma pieni di gratitudine. “E io non permetterò mai che qualcosa ci separi di nuovo. Grazie, Aisha. Il tuo amore ci ha salvate.”

L’amore puro e incondizionato di Aisha aveva dimostrato la forza della sua anima, e il portale ne aveva preso atto.

Adamas e il Guardiano del Portale

Adamas chiuse gli occhi, ancora avvolta dall’abbraccio di Aisha. Il calore della sua compagna le dava una sensazione di pace e sicurezza, ma quella serenità si interruppe bruscamente.

Quando riaprì gli occhi, si trovò sola. Aisha non c’era più, e il prato idilliaco era scomparso, sostituito da una landa desolata. Il cielo era coperto da nuvole grigie che sembravano premere sul paesaggio. Il vento soffiava portando con sé polvere e un senso di inquietudine.

“Dove sono?” sussurrò, guardandosi intorno. La solitudine la colpì con una forza inaspettata, ma fece un respiro profondo, cercando di mantenere la calma.

Una figura oscura emerse all’orizzonte. Era alta, avvolta in un mantello nero che sembrava ondeggiare al vento, nonostante l’aria fosse immobile. Quando si avvicinò, Adamas notò i suoi occhi: un bagliore rosso intenso che la fissava con una penetrazione disarmante.

“Chi sei?” chiese Adamas, cercando di mascherare il tremore nella sua voce.

La figura parlò, e la sua voce sembrava echeggiare da ogni direzione. “Io sono il Guardiano. Non sono qui per farti del male, ma per vedere cosa c’è nel tuo cuore.”

“Dov’è Aisha?” domandò, facendo un passo avanti.

“È al sicuro, ma il suo destino è legato al tuo. Per andare avanti, devi dimostrare di essere degna. Dimostrare che la tua forza non è solo nelle parole, ma nelle azioni.”

Adamas strinse i pugni, pronta a tutto. “Non ho nulla da dimostrare. Amo Aisha con tutta me stessa.”

Il Guardiano sollevò una mano, e il paesaggio cambiò di nuovo. Davanti a lei apparve una visione che le gelò il sangue: Aisha, incatenata a un pilastro, circondata da fiamme e figure indistinte che si avvicinavano minacciose.

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“Aisha!” gridò Adamas, facendo un passo avanti, ma il Guardiano la fermò con un gesto. “Non puoi avvicinarti. Puoi solo osservare. E decidere.”

“Decidere cosa?” chiese Adamas, il cuore che batteva all’impazzata.

“Se la tua fiducia è più forte della tua paura. Le fiamme non possono toccare chi ama davvero. Ma il tuo amore deve essere puro, privo di dubbi.”

Adamas chiuse gli occhi per un istante, sentendo le lacrime scivolarle sul viso. Poi alzò la testa, fissando la visione con determinazione. “Aisha è la mia forza. Non ho paura. Non c’è nulla in questo mondo che possa spezzare ciò che proviamo l’una per l’altra.”

Le fiamme tremolarono, poi si spensero, e le figure si dissolsero nell’aria. Le catene di Aisha si spezzarono, e la visione svanì.

Il Guardiano fece un passo indietro, annuendo lentamente. “Hai dimostrato ciò che dovevi. Il tuo cuore è forte, e il tuo amore è puro. Puoi proseguire.”

Il paesaggio tornò a mutare. Adamas si ritrovò di nuovo nel prato, con Aisha che correva verso di lei. La abbracciò con forza, sentendo il calore e la sicurezza che solo la sua presenza poteva darle.

“Adamas, cosa è successo?” chiese Aisha, con una punta di preoccupazione negli occhi.

Adamas sorrise, le sue mani che si stringevano a quelle di Aisha. “Niente che il nostro amore non potesse superare.”

Il Dono del Portale Purgatorio

Una porta ad arco apparve davanti a loro. Oltre la porta, il loro futuro, il mondo da dove erano partite. Si guardarono negli occhi, l'una dentro gli occhi dell'altra. Ripensarono a quando il viaggio era iniziato. Erano amiche, ma ora erano molto di più. Insieme attraversarono il portale, e il portale fece loro un ultimo regalo: proiettò nelle loro menti le immagini che le avevano rese ciò che erano, le immagini che le avevano rese uniche e felici.

La prima immagine che apparve fu quella del loro primo incontro. Adamas era sfinita, correva a piedi lungo un’autostrada infinita, dietro di lei, una cacofonia di sirene e il ruggito di mezzi di ogni tipo: droni, motociclette, blindati. Erano stati tutti lanciati contro di lei da Cronos, determinato a riportarla nella villa-prigione di Bergderbil.

Le gambe di Adamas cominciavano a cedere, ogni passo era un’impresa. Sapeva che non sarebbe riuscita a resistere ancora a lungo

Ma proprio quando tutto sembrava perduto, un ruggito diverso squarciò l’aria. Un’ombra rossa apparve all’orizzonte, avvicinandosi a velocità vertiginosa. Era la Freccia Rossa, e alla guida c’era Aisha.

Con un movimento rapido e preciso, Aisha frenò accanto a lei. “Sali!” gridò, allungandole una mano.

Adamas non esitò. Afferrò la mano di Aisha e si lanciò sulla moto. Prima ancora che potesse sedersi, la Freccia Rossa scattò in avanti, lasciandosi alle spalle l’orda degli inseguitori.

Il vento le sferzava il viso mentre si stringeva ad Aisha, il cuore che batteva all’impazzata.

Alla fine, quando raggiunsero il Labirinto, Adamas scese dalla moto e si voltò verso Aisha. I loro sguardi si incrociarono, e senza bisogno di parole, entrambe compresero che qualcosa di profondo le stava legando per sempre.

La scena cambiò, mostrando il loro primo allenamento insieme. Erano nel cortile di un vecchio castello, circondate da mura antiche. Adamas insegnava ad Aisha i segreti del "dono", quella capacità misteriosa di assorbire e trasformare l'energia. Aisha, con la sua solita determinazione, si impegnava a fondo, nonostante le difficoltà. Le risate di Adamas riempivano l'aria mentre Aisha cercava di mantenere l'equilibrio e non svenire. Il legame tra loro si stava rafforzando, cementato dalla fiducia e dalla complicità.

Poi vennero le immagini delle loro prime notti al castello, quando Eleanor appariva come un fantasma gentile. Eleanor, con la sua presenza eterea, dava loro saggi consigli e le incoraggiava a continuare il loro cammino. Adamas e Aisha, rannicchiate insieme sotto una coperta, ascoltavano attentamente, sentendosi protette e amate. La figura di Eleanor era stata una guida, un faro nella loro oscurità.

La visione successiva le portò al labirinto, dove Aisha, con il suo perizoma rosso fuoco, camminava davanti ad Adamas, muovendosi come una modella su una passerella. Adamas rideva, cercando di non perdere la concentrazione mentre Aisha continuava a provocarla. Le loro risate risuonavano tra le alte siepi del labirinto, creando un'atmosfera di gioia e amore. Era in quei momenti di leggerezza che il loro legame si era rafforzato ancora di più.

La scena cambiò ancora, mostrando il momento in cui avevano affrontato gli androidi di Serak. Adamas ricordava con terrore il momento in cui aveva visto Aisha priva di sensi, due androidi la stavano prendendo. La disperazione l'aveva sopraffatta, ma non si era arresa. Con una determinazione feroce, aveva combattuto e salvato Aisha, dimostrando quanto fosse forte il loro amore.

Infine, venne il ricordo del momento della loro unione, nel castello di Lumenforte, quando Eleanor aveva celebrato la loro unione. Il rituale del sangue, l'emozione intensa, il bacio che le aveva unite per sempre. Era stato un momento di profonda connessione, un sigillo del loro amore eterno. Ricordavano le parole di Eleanor: "Ora siete unite nella carne e nello spirito, l'essenza dell'una è ora dentro l'altra. Sentirete la gioia ma anche il dolore, dell'una verso l'altra. La vostra empatia è la prova che Emphatia possa essere raggiunta."

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Mentre attraversavano il portale, tutte queste immagini si fusero in un'unica sensazione di amore e completezza. Si sentirono avvolte da un calore intenso, come se l'essenza stessa del loro legame le stesse abbracciando. Quando riaprirono gli occhi, si trovarono nel loro mondo, a Land’s End, ma sapevano che nulla sarebbe mai più stato lo stesso.

Si guardarono ancora una volta negli occhi, e senza bisogno di parole, capirono quanto fosse profondo il loro amore. Aisha sorrise, una lacrima di gioia che scivolava lungo la guancia.

"Adamas, ti amo più di quanto le parole possano esprimere."

Adamas rispose stringendola ancora più forte. "E io amo te più di ogni altra cosa al mondo."

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Cap. 06g - Land's End - Thamar incontra Caronte.jpg
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