La quarta poesia che ha deciso di farsi musicare è forse per certi aspetti, almeno per me, la più significativa. Il titolo della poesia, sempre di Maurizio Solidoro, è '... attraversare...' diventata musica col titolo di 'Attraversare la notte'. E' vero, non cambio una parola delle poesie ma non c'è un titolo che non subisca modifiche...
'Attraversare la notte' da il titolo un po' a tutto il lavoro, è un po come una porta d'ingresso, si apre, si entra, c'è una bella stanza pulita, ordinata, invitante dove tutto sembra tranquillizzare... e se si vuole restare tranquilli è sufficente arrivare ad ascoltare fino al minuto 0,36 e poi chiudere... velocemente, perchè quello che succede dopo è tutto meno che tranquillizzante.
Tre esplosioni aprono quella strana porta, piccola e scura che appena si vede, all'interno della stanza, tre esplosioni, le prime due sono avvertimenti, come a dire 'sicuri ?', volete davvero entrare ?  ma dopo la terza esplosione la porta si spalanca e indietro non si torna più.
E' l'inizio di un viaggio surreale... è la notte che ci guida all'interno di noi stessi, e tutto quello che vediamo e sentiamo attraversando la notte è quanto sta nascosto dentro di noi. 'Ognuno ha del proprio' recita la poesia di Maurizio, ma questo lo si può vedere chiaramente solo alla luce della luna, perchè quello che il giorno nasconde, la notte rivela.
E allora, pillola rossa o pillola blu ?  Io dico pillola rossa.... questa notte, la voglio proprio attraversare.