
Esseri
Esseri, brano surrele ricavato da tre poesie, e diviso in altrettanti movimenti uno dei quali a sua volta suddiviso in 2 parti.
Il primo movimento nasce da una poesia di Maurizio Solidoro che porta il titolo del brano, appunto 'Esseri'. Questo primo movimento è quello che prende in considerazione lo stato delle cose, identificato con il sottotitolo di 'Considerazioni'.
Acquisite queste informazioni si passa al secondo movimento, strumentale intitoloto 'La Gallina (The Hen) e sono le elaborazioni fatto dopo aver acquisito la consapevolezza che la propria esistenza è fortemente condizionata dalla presenza di 'essi' (Gli Esseri).
Il terzo movimento è suddiviso in due parti, la prima è una poesia di Silvia Canonico (Spazi Vuoti) sottotitolata nel brano come 'Conseguenze' che nel contesto del brano rappresenta un po' l'alienazione, il rifiuto all'appartenenza di un mondo così lontano, il rifugio dentro noi stessi, ma che comunque ci permette di pensare, e di realizzare che nonostante la presenza degli 'Esseri' che popolano questo mondo esiste una speranza, uno spazio buono occupato da altre persone descritte della seconda parte del terzo movimento da una poesia di Giuliano Crosara (Barche Incagliate) identificata come 'Osservazioni finali' e queste persone sono riconoscibili, camminano a testa alta e usano 'Gentilezza'. Rappresentazione surreale e anche un po' estremizzata di quello che taluni di noi a volte... osservano. Anche in questo brano mi sono avvalso della collaborazione preziosissima di Bettina Raven Banchini per la narrazione delle osservazioni finali della poesia di Giuliano Crosara.

Esseri
di Maurizio Solidoro
Io
sono su questa terra.
Un motivo
ci sarà.
Tu anche
sei su questo mondo
per un motivo "forse"
simile al mio.
Come egli
su questa terra
diversifica il tutto
Noi sappiamo
di essere qui, quo, qua.
questa e' la nostra esistenza,
Come voi del resto
avete un motivo
che vi riguarda!!!!...
...ma essi!!!...
...Essi sono tanti!!!...

Spazi Vuoti
di Silvia Canonico
Sono piena di spazi
lasciati vuoti
depositi d'amore dismessi
discariche di sogni e compromessi
case di serenità abbandonate
e musei di felicità riciclate
sono piena di spazi vuoti
sono piena di spazi lasciati soli
e mentre passa anche questo tempo
la mia carne diventa cemento
Barche Incagliate
di Giuliano Crosara
Ogni barca incagliata affonda nel fango
Domani dovreste camminare a testa bassa
Perchè pochi si sono guadagnati con onore la possibiltà di alzarla
Si possono riconoscere
Sorridono non per formalità
E usano gentilezza




