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Emphatia 1809

Emphatia 1809 - Bruno Mah
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Libro 0: Prologo (L’Ultima Stazione, Il Crocevia)

Mondo di Mezzo, 21 Febbraio 2022

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Quello che si respirava non aveva odore, quello che si sentiva non aveva suono, non si poteva dare un’immagine al nulla, non si poteva dare consistenza al vuoto. Era oltre il silenzio, il confine del percepito era stato superato, il silenzio intero apparteneva all’ieri, l’oggi era riuscito ad andare oltre. La grande onda era passata da tempo, e aveva delineato la linea di confine, ormai non si poteva più tornare indietro.

La grande onda aveva rivelato le anime, aveva chiaramente distinto chi voleva un reticolo e chi in quel reticolo non ci poteva stare dentro.

Falsi Dissidenti e presunti Liberi Pensatori rivelarono senza alcun dubbio la loro appartenenza al gregge, la loro paura del ‘non conosciuto’ era stata più forte della loro ragione.

Gli Pseudo-Artisti si dimostrarono molto obbedienti ai Governanti cantandone meriti e lodi in cambio di luminosità, reinventandosi anche all’occorrenza Cuori Sanguinanti. Loro sapevano toccare i cuori, certo erano pagati per quello, e operavano con grande professionalità, l’inganno era la loro professione.

Le lussuose cattedrali di Bergderbil erano in questo momento più luminose che mai, luminose ma silenziose, avevano già assaporato il sapore della vittoria, e ora era il momento di costruire sulle macerie create.

I Grandi Manipolatori non potevano nemmeno lontanamente immaginare quello che sarebbe successo questa notte, la magica notte che dal 21 di febbraio 2022 anzi che diventare 22 febbraio per molti diventerà il primo giorno dell’anno zero, il giorno dello scontro, l’inizio della fine dell’Impero dei Manipolatori.

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Un’altra forza esiste ed è reale, e questa notte sfonderà il muro della menzogna e attraverserà la terra di confine.

Era tutto collegato, la grande manipolazione operata dai signori di Bergderbil non aveva funzionato contro il mondo del sole nascente, in quelle fiere terre oltre al confine si era sempre infranta.

La forza devastante di Shiva e dei suoi Asura che fino a quel momento sembrava incontrastata ancora non sapeva che dopo quella notte avrebbe dovuto fare i conti con la forza del dio protettore, con la forza dell’intelligenza e del pensiero.

Mondo di Dopo, 22 Febbraio 2022

Fu un tuono assordante accompagnato da un’esplosione che sprigionò una luce fortissima e innaturale. Quella luce illuminò i cieli, due occhi ancora sconosciuti per la prima volta apparvero immensi al di là di quella luce. Erano gli occhi di Vishnu, il dio protettore. Il terrore dilagò nel mondo conosciuto dei Manipolatori, perché quell’apparizione indicava senza alcun dubbio che Shiva non aveva affatto vinto, che il fasullo regno dei Manipolatori mai come in questo momento stava scricchiolando.

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L’immensa luce che aveva abbagliato e fatto abbassare le teste al gregge nello stesso tempo illuminò le scintille sparse per il mondo, fu per loro un’iniezione di energia, la guerra non era più solo spirituale, la guerra ormai era totale tra due mondi contrapposti.

Chi amava la vita e la voleva vivere da una parte e chi della vita ne aveva paura dall’altra. Non era bastato il marchio maledetto a Shiva, e neppure tutta la sua tecnologia, la grande manipolazione in atto ancora una volta doveva fare i conti con le terre dell’est. E come la storia ci insegna, e come abbiamo già detto, proprio nelle terre di confine, il sogno del nuovo ordine mondiale, si è sempre infranto.

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Ma le cose stavano davvero così? Il bene da una parte e il male dall’altra, o meglio ‘tutto il bene’ da una parte e ‘tutto il male’ dall’altra?.

 

Mondo di Mezzo, 21 Febbraio 2022

Antico Porto

Ma torniamo indietro di qualche ora, quando ancora la potenza di Vishnu non si era manifestata. I lampioni della zona storica iniziarono lentamente a sostituirsi alla luce naturale del giorno generando ombre multiple che davano quasi l’idea di presenze soprannaturali. Era l’ora del crepuscolo.

Ah, il fascino del crepuscolo quanto piaceva al Sig. Mah, esso non viveva di sola bellezza propria, ma era anche il preludio alla magia della notte. E la notte era il momento più bello, era quando ci si poteva fermare e ascoltare. Ma questa notte epocale non era ancora arrivata, e dal momento che non abbiamo bene capito in quale mondo ci troviamo, chissà se mai arriverà.

Il Sig. Mah stava passeggiando di fronte alle acque salate di Bergderbil osservando quelle dannate e fasulle cattedrali. Il Tempo scorreva dritto, era da molto che non c'erano

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più sbalzi temporali. “L’Orologiaio sarà andato in pensione”, pensò sorridendo il Sig. Mah.

Era divertente nel Mondo di Prima quando grazie agli sbalzi temporali e alle curvature sbagliate provocate dall’Orologiaio e dai suoi negroni, appariva la Principessa Diamante. Appariva sempre quando non te lo aspettavi, l’Orologiaio la strappava dalla sua prigione del tempo e la portava nel Mondo Cardine (o presunto Cardine). E Lei appariva, sempre in stato di confusione, almeno all’inizio, ma recuperava in fretta e riusciva sempre col suo Dono a sorprendere tutti, a fare cose meravigliose, Lei aveva il potere di estrarre dai nostri ricordi le immagini dimenticate, quelle che abbiamo lasciato sepolte sotto l’infinità degli inutili oggetti dei Manipolatori. Lei aveva illuminato la strada per Nothing. Lei poteva illuminare le immagini che ci avrebbero fatto vedere Emphatia. Quelle immagini che stanno ancora nascoste dentro di noi.

Ma adesso tutti i mondi si erano drammaticamente consolidati in un unico Mondo Cardine, il Mondo Cardine che volevano i Manipolatori. In questo mondo non esistono curvature, e nemmeno varianti temporali, il tempo scorre dritto e costante in avanti. Tutti i mondi si sono sovrapposti in maniera da farne percepire solo uno. L’unico vero Mondo Cardine possibile. Secondo i Manipolatori. Già, secondo i Manipolatori, ma non secondo il Sig. Mah.

“Hanno cancellato la Magia Sig. Mah” disse una voce alle sue spalle, “Hanno eliminato tutto ciò che è in contrasto con la loro religione, sempre che di religione si possa parlare” proseguì la voce che stava sempre alle sue spalle. Il Sig. Mah esitò un po’ prima di girarsi concedendosi  il tempo di dire all’Orologiaio: “Un mezzo al Poco-Corretto?”.

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Intermezzo Temporale Poco-Corretto (1a)

Quanto tempo era passato, forse troppo. L’Orologiaio ed il Sig. Mah si ritrovarono ancora di fronte nell’Intermezzo Temporale che più di ogni altro aveva contribuito a dare un senso al tutto rimanendo sempre fermo. Fermo, di fronte a qualunque cosa, un punto di riferimento affidabile, un Intermezzo Temporale che sapeva nascondersi bene alle incursioni delle Forze dell'Ordine: l’Intermezzo Temporale Poco-Corretto.

L’Orologiaio posò sul tavolino due giornali, esattamente come aveva fatto quando la Principessa Diamante e la Strega Locandiera avevano partecipato alla loro prima riunione clandestina. In quell’occasione i due giornali appartenevano a due possibili futuri completamente differenti tra di loro, in uno si esaltava la vittoria totale dei Manipolatori e nell’altro il trionfo della Resistenza… beh, sappiamo bene come è andata a finire.

Ma adesso che ci fa l’Orologiaio, il Signore del Tempo, con due giornali del giorno dopo. Si, del giorno dopo perché la data riportata in entrambi i giornali era 22 Febbraio 2022. “Non ha senso” pensò il Sig. Mah, e non è neanche possibile. Con la vittoria dei Manipolatori sono scomparsi tutti i possibili futuri tranne quello disegnato da loro, ma soprattutto l’Orologiaio come può possedere in questa dimensione un giornale, anzi due giornali che sarebbero usciti solo il giorno dopo.

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“Credo che tu abbia compreso l’importanza di questo piccolo dettaglio. Immagino che tu abbia notato la data di domani sui due giornali” disse l’Orologiaio al Sig. Mah. “Certo che l’ho notato, infatti ho pensato che avessi cancellato la data originale col bianchetto per poi riscriverla” rispose il Sig. Mah sapendo benissimo che la realtà era un’altra. Ma quale ‘altra realtà’, la magia non esisteva più, le dimensioni sia spaziali che temporali erano state cancellate, come poteva l’Orologiaio avere un qualcosa che apparteneva ad un futuro che ancora non si era manifestato?.

“Ipnosi Collettiva” disse molto serio l’Orologiaio. “Loro non possono cancellare proprio niente” proseguì il Signore del Tempo, “Loro possono solo farci vedere cose che non ci sono, e nasconderci cose che ci sono, Loro possono farci vedere il Male e chiamarlo Bene, e noi lo crederemmo”.

Lo sguardo del Sig. Mah era piuttosto neutro, nel senso che sapeva benissimo queste cose, ma non spiegavano affatto come l’Orologiaio potesse avere i giornali del giorno dopo. Il Sig. Mah fece la domanda con lo sguardo ed era uno sguardo che voleva dire “…continua Orologiaio, spiegati meglio, come fai ad avere quei giornali?”.

 

La Rivelazione dell’Orologiaio

“Li ho trovati stamattina sul mio comodino, erano posati lì assieme ad una busta e un biglietto che diceva di andare verso sera all’Antico Porto, il biglietto diceva anche che ti avrei trovato lì” disse l’Orologiaio. “Non ho idea di chi o cosa li abbia portati, ma solo il fatto che esista qualcuno che ancora possa viaggiare vuole dire che la speranza non è morta, vuole dire che forse non hanno nascosto proprio tutto, o comunque non a tutti”.

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“Credo che dovresti dare un’occhiata alla prima pagina di entrambi i giornali, quello che ti posso dire è che non appartengono a due futuri diversi, questo attualmente non sarebbe possibile, appartengono allo stesso e unico attuale futuro possibile, solo raccontato in maniera diametralmente opposta”.

Il Sig. Mah prese il primo giornale, lo conosceva bene, era il quotidiano più venduto in questo paese, era il ‘Corriere del Siero’. Era il giornale dei Frangitori più servi e infami,

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quelli che non avevano scrupoli nel distorcere la realtà per servire i loro padroni, solo la ’Repubblica dei Transumani’ poteva competere con il ‘Corriere’, insieme raccontavano più menzogne di quanto gli stessi giornali potessero contenere.

Dopo prese il secondo giornale, anche questo lo conosceva bene, non lo vendevano normalmente nelle edicole, lo si poteva trovare online oppure veniva consegnato a casa da qualche dissidente se avevi la fortuna di conoscerlo. Il Giornale era ‘Nothing News’ e raccontava una storia completamente diversa.

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“C’è qualcosa che non torna!” disse l’Orologiaio, “sembra evidente nel primo giornale il tentativo di manipolazione da parte dei Frangitori al fine di schierare tutto il gregge dalla parte dei ‘Buoni’, dalla parte di quelli che vogliono esportare la loro civiltà democratica con le armi e con la guerra. Fino qua tutto torna, è l’altro giornale che mi lascia perplesso, ‘Nothing News’”.

Il Sig. Mah ascoltò con attenzione le parole dell’Orologiaio che di fatto mettevano in discussione il giornale della Resistenza, e con lo sguardo incalzò il suo vecchio amico a terminare il ragionamento.

“Ascolta” disse l’’Orologiaio, “Cosa ricordi del viaggio a Nothing? a cosa è servito veramente?”.

“A fare il vuoto dentro di noi” rispose il Sig. Mah, ad eliminare tutte le menzogne costruite nella nostra mente dai Manipolatori al fine di creare il Nulla, la condizione necessaria per costruire qualcosa di nuovo, di diverso, di migliore”. 

“Esatto” proseguì l’Orologiaio, “e come si è arrivati a questo ‘Nulla’? come siamo riusciti a realizzarlo?” chiese l’Orologiaio, e sempre l’Orologiaio rispose alla sua domanda: “Abbiamo cominciato con il non dare niente per scontato, col farci delle domande su qualunque cosa, chiedendoci sempre ‘Perché?’”.

Come al solito il ragionamento dell’Orologiaio sembrava non rispondere agli interrogativi del Sig. Mah, ma visto che in passato più di una volta quello che sembrava incomprensibile col tempo divenne assolutamente chiaro, decise di dargli fiducia e lo esortò a continuare.

“Non ho altro da dire Sig. Mah, tutto quello che era necessario dire è stato detto. Ora tocca a te riflettere” concluse l’Orologiaio.

“Mi porti un torbato scozzese per favore Tam?”. TamTam (Tam per gli amici) era la splendida cameriera che esaudiva i desideri dei frequentatori del Poco-Corretto, appariva sempre quando era necessario per poi letteralmente scomparire quando aveva assolto il suo compito. Naturalmente il piccolo calice che conteneva il nettare scozzese Tam lo aveva già con se, col tempo Tam aveva sviluppato il senso dell’intuizione, e pertanto aveva intuito il desiderio del Sig. Mah. Tam pose con un sorriso il piccolo calice sul tavolino e scomparve.

L’Orologiaio, il Signore del Tempo, si alzò, lasciò la busta chiusa sul tavolo e disse “A presto amico mio, la busta aprila dopo che avrai finito il tuo torbato”. “A presto!” rispose il Sig. Mah, e mentre l’Orologiaio si stava allontanando il Sig. Mah prese il piccolo calice e roteandolo leggermente osservò il liquido magico ondeggiare.

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L’Ultima Stazione

All’inizio il liquido ondeggiava lentamente mostrando la sua purezza in una colorazione ambrata scura. Lo sguardo del Sig. Mah sembrava cercare un punto di contatto col liquido quasi a volerci entrare dentro.

Quello che poco prima era solo un piccolo ondeggiare adesso sembrava prendere forma, la colorazione divenne più chiara in certi punti e più scura in altri. Strane forme apparivano prendendo colorazioni particolari e non definite.

Vide prima dei volti, alcuni gli ricordavano qualcuno, ma la maggior parte erano sconosciuti. I volti scorrevano sempre più velocemente finche non ne apparve uno che fermò il flusso.  Il volto ondeggiava nel liquido lentamente, e fissava lo sguardo direttamente negli occhi del Sig. Mah. Il collegamento era totale, lo sguardo del Sig. Mah era fissato con linee virtuali negli occhi del volto che appariva sempre più chiaro e consistente nel bicchiere. Il Sig. Mah non si stupì quando riconobbe in quel volto il suo volto, e in un attimo fu catapultato all’interno del bicchiere, avvolto dal liquido ambrato. In altri tempi un bagno nel torbato sarebbe stato il suo paradiso, ma adesso doveva vedere, doveva capire cosa c’era di sbagliato, doveva capire cosa ancora bisognasse fare.

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Il piccolo calice era adesso diventato un enorme contenitore, talmente grande che non se ne vedevano i bordi. O forse era meglio chiamarli confini, confini che delimitano una dimensione parallela, spaziale?, temporale? O forse altro. L’atmosfera era un po’ ovattata, il liquido non opponeva resistenza ai movimenti del Sig. Mah che non sentiva nemmeno la necessità di respirare. Era forse spirito puro, o forse era solo un sogno.

Un piccolo borgo si stava materializzando in quella realtà, un piccolo vero autentico borgo, con tanto di case, piccole certo, un po’come le case dei paesini in campagna, c’era anche una chiesa, ne vedeva il campanile e c’erano pure dei segnali stradali. Indicavano posti sconosciuti e nessuno aveva prevalenza sull’altro, sembravano quasi significare che esistono ancora tante cose da scoprire, che la strada era ancora molto lunga. Nothing aveva solo abbattuto le barriere, adesso bisognava andare oltre. Non vi erano abitanti in questo borgo, ne' umani ne' animali, era come se fosse stato costruito in attesa che la gente lo popolasse, sembrava il villaggio sotto il mare, un mare ambrato ancora disabitato.  Si chiese il Sig. Mah se quel piccolo borgo esistesse davvero, magari in qualche futuro possibile… o forse nel passato. Cercò qualcosa che ne potesse identificare il nome, sempre che un nome lo avesse questo luogo. Certo che lo aveva un nome, devi solo saperlo leggere Sig. Mah, questo luogo è sepolto sotto le tue macerie, quelle che hai generato arrivando a Nothing. Scava in quelle macerie Sig. Mah e troverai il nome di questo luogo, scava e quando avrai finito, quando avrai tolto l’ultima pietra allora saprai dove ti trovi in questo momento, ma soprattutto saprai dove ti deve portare il tuo nuovo viaggio.

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Fu in questo momento che le vide, erano le macerie, erano tantissime, tutte ammassate in un unico punto, erano proprio nel mezzo di un sentiero che sembrava portare fuori dal piccolo borgo e ne impedivano l’accesso. “Rimuovile” disse una voce senza volto e senza corpo, “Rimuovile e saprai dove porta il sentiero”.

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Il Crocevia

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La voce senza volto e senza corpo prosegui: “Io sono l’Oracolo, ci siamo già incontrati al confine tra il Nulla e il Dopo, ma tu ancora non potevi vedere. Ci incontreremo ancora, ma prima è necessario rimuovere le macerie per iniziare il nuovo viaggio. Questa è l’Ultima Stazione e nel sentiero, oltre le macerie c’è il ‘Crocevia’. Qua, all’Ultima Stazione il Tempo si ferma, qua, all’Ultima Stazione regna il Nulla”.

Il Sig. Mah ricordava bene quel sentiero, ci era stato quando aveva incontrato il Jolly, o meglio quando aveva sentito la voce del Jolly. Già, ma chi era veramente questo Jolly? era forse quella terza forza rimasta inerte nei millenni ad osservare da spettatore l’eterna lotta di Shiva contro Vishnu, era forse l’emanazione di Brahma, il costruttore? Era forse l’Oracolo?

Ricordava chiaramente il Sig. Mah che in quel sentiero ci era già stato, ma ricordava anche che si trovava dall’altra parte del sentiero, e ricordava bene che il tempo e lo spazio finivano per lui prima di vedere le macerie. Forse perché le macerie non erano ancora state create. Sapeva che se avesse rimosso le macerie avrebbe trovato il percorso che aveva fatto quando dalla Piccola Cattedrale aveva viaggiato in senso opposto per raggiungere… raggiungere cosa... cosa doveva raggiungere il Sig. Mah? Forse lo aveva dimenticato, aveva dimenticato il nome del posto, e allora come avrebbe mai potuto raggiungerlo se nemmeno ricordava il nome?.

“Ragioniamo!” si disse fra se nei suoi pensieri il Sig. Mah. Stava nuovamente affidando alla logica la soluzione, e allora pensò all’inutilità di togliere le macerie perché rimuovendole avrebbe solo rivisto un sentiero che già conosceva e che lo avrebbe portato alla Piccola Cattedrale. Certo, alla Piccola Cattedrale… ma in quale dimensione?

Mentre pensava però gli venne in mente un piccolo dettaglio, piccolo ma fondamentale, un dettaglio che senza il quale il suo viaggio sarebbe finito li. Dall’altra parte del sentiero c’era un cartello stradale, e in quel cartello c’era indicato il nome del posto. Ma di nuovo la sua dannata logica si fece spazio per suggerirgli che è comunque inutile la rimozione delle macerie perché tanto il cartello che avrebbe trovato dall’altra parte, qualunque nome riportasse, avrebbe indicato il luogo dove si trovava in questo momento.

“Sig. Mah” incalzò la voce che sembrava adesso parecchio infastidita dalla proverbiale pigrizia del Sig. Mah che pur di risparmiarsi fatica si inventava qualunque scusa.

Con la logica certo, così si dava pure ragione. Eccheccazzo.

“Le cose cambiano con la conoscenza acquisita” proseguì la voce cercando di mantenere un tono neutro. “I fantasmi al Vecchio Mulino li hai potuti vedere solo dopo aver acquisito un determinato stato di coscienza, come i viaggi alla Cattedrale e alla Piccola Cattedrale, ricordi?”. Ci fu un attimo di pausa, il Sig. Mah sapeva bene che l’Oracolo aveva ragione, e non trovò nessun argomento per contraddirlo. Fu sempre l’Oracolo ad interrompere il breve silenzio: “Rimuovile, rimuovi le macerie e tutto finalmente apparirà!”.

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Oltre il sentiero.

Le macerie erano formate da innumerevoli pietre, alcune molto grandi e altre più piccole. Il Sig. Mah si avvicinò alle macerie e provò a rimuoverle partendo dal basso. Pensava che fosse meno faticoso, almeno non si doveva arrampicare. Ma siamo in una dimensione surreale, dove il reale si confonde con quello che non è reale e che le cose che succedono difficilmente sono spiegate dalla razionalità a noi conosciuta. Il Sig. Mah prese la prima pietra e subito essa si trasformò in un oggetto e poi scomparve. Era un cd, la pietra si trasformò in un compact disc e poi si dissolse. Toccò una seconda pietra e anche questa si trasformò in un oggetto prima di dissolversi. Questo era un telefono cellulare. Centinaia di pietre che al solo contatto con la mano del Sig. Mah si trasformarono in oggetti per poi dissolversi. Erano gli oggetti dei manipolatori, quegli stessi oggetti inutili che occupavano tutti gli spazi della nostra vita, e ora erano solo macerie. Ma le macerie dovevano essere rimosse. Il Sig. Mah rimosse tutte le macerie rivelando lentamente il seguito del sentiero che apparentemente era quello che già conosceva. Ma all’ultima pietra tutto si trasformò. “All change” direbbe Peter Gabriel cantando Supper’s Ready e tutto cambiò davvero. L’ultima pietra si trasformò in una banconota da 100 dollari ma non si dissolse come gli altri oggetti, prese istantaneamente fuoco e si incenerì volando via. La cenere che ancora fluttuava in aria si moltiplicò in maniera esponenziale, sembrava ora di essere dentro Silent Hill, la cenere divenne neve e la neve cadendo dava forma a tantissime cose che prima non si vedevano. Non si capiva ancora cosa fossero, ma sicuramente la neve ne nascondeva una forma significativa.

Il Sig. Mah sentiva che il tempo per questo viaggio stava per scadere, e sapeva che la cosa importante da fare era scoprire il nome del luogo che il cartello indicava. C’erano due cartelli stradali, ed entrambi indicavano la stessa direzione.

Si avvicinò al primo e con la mano tolse la neve che lo copriva. Il cartello non indicava un luogo, ma una data. A fianco della data era disegnato un fungo atomico, somigliante in tutto e per tutto alla bomba atomica lanciata dai manipolatori nella seconda guerra.  Era inequivocabile, era un brutto presagio, un’esplosione nucleare, forse indicava il momento quando le forze soprannaturali di Shiva e Vishnu determineranno la fine del mondo conosciuto, lasciando solo macerie. A fianco del fungo atomico una data. La data era troppo vicina, era 5 Maggio 2022.

Si fermò un attimo a pensare il Sig. Mah e per istinto alzò lo sguardo verso la cima della collina. Fu in quel momento che vide l’enorme Croce che dominava la vallata, poteva essere un punto di riferimento, oppure un punto di confine, sicuramente qualcuno l’aveva costruita e messa così in alto per un motivo. Forse è stato dopo aver impiantato quella croce che questo luogo ha iniziato a chiamarsi ‘Crocevia’, o forse questo è il punto dove le strade si dividono e prendono direzioni opposte.

Il Sig. Mah iniziò a spazzolare anche l’altro cartello stradale rivelando le lettere che questa volta indicavano un luogo.

Prima apparve una ‘E’, poi una ‘m’ e poi una ‘p’. A quel punto la nebbia che avvolgeva quella parte delle testa che il Sig. Mah non riusciva più a vedere si dissolse completamente e contemporaneamente al rivelarsi del resto delle lettere che indicavamo il luogo scritto sul cartello stradale: “Emphatia 1809”.

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Intermezzo Temporale Poco-Corretto (1b)

Il Sig. Mag rientrò nella dimensione cardine in maniera brusca, quello che aveva vissuto era di estrema importanza, aveva capito che non ci sono forze buone, come aveva detto tanto tempo prima un poeta che gli era assai caro, “Non ci sono poteri buoni” gli ricordava nella mente il poeta, e in un attimo comprese quello che l’Orologiaio gli aveva detto. Era un progetto voluto. Pensato, progettato e realizzato da entrambe le forze, un maledetto viadotto che porta in una sola direzione, una dannata partita a scacchi dove entrambi i giocatori giocano con pedine che non esitano a sacrificare per raggiungere i loro scopi. Fino alla fine. Non vincerà nessuno. E quella data così vicina. Faceva fatica a realizzare la cosa, ma pensò (sperò) che forse era solo un avvertimento, un possibile futuro. Ma questi manipolatori non accettano i possibili futuri, loro pianificano e realizzano con una precisione luciferina. 'Luciferina', ecco, il termine giusto, come è che si dice?, il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi… bravo Sig. Mah, 'il diavolo non fa i coperchi'. E allora ecco spuntare nella mente del Sig. Mah quell’altro cartello, quello che indicava la strada per un mondo migliore. Ma allora esiste un mondo migliore? Già, forse si, ma prima o dopo il 5 Maggio? Forse non sarà un mondo per tutti ma solo per qualcuno? Sempre che resterà qualcuno. “Certo che resterà qualcuno Sig. Mah, Loro hanno i bunker!” gli disse qualcuno nella sua testa. “Ma allora quell’altro cartello che senso ha?” domandò sempre nella propria testa il Sig. Mah per niente sorpreso a quel qualcuno che gli parlava nella testa.

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Korvo Korvo

“Dovresti rileggerti il libro che hai scritto Sig. Mah, quello almeno lo ricordi? ‘Nothing: The Book’, forse se lo rileggi ricorderesti qualcosa e io non dovrei fare tutta questa fatica per rifarti vedere le cose”. Disse Korvo sempre parlando nella testa del Sig. Mah. “Dannato pennuto, avrei dovuto immaginarlo che sei stato tu a portare i giornali all’Orologiaio, non riesci proprio a vedere quietare la gente. Ora cosa vuoi?”.

“Riportarti alla ragione Sig. Mah, c’è un compito da svolgere e tu hai dimenticato tutto” disse Korvo. “Dimenticato cosa?” rispose il Sig. Mah, “Ecco, appunto” disse con un lieve disappunto Korvo.

“Insieme ai giornali ho portato anche una busta, l’ha lasciata l’Orologiaio prima di andare via. E’ arrivato il momento di aprirla, leggila e fai quello che c’è scritto, ci vedremo presto”.

Korvo svolazzo via dalla testa del Sig. Mah per andare in chissà quale dimensione, passata, presente o futura?.

Il Sig. Mah sorseggiò l’ultimo sorso del suo nettare e prese in mano la busta. La guardò girandola su se stessa, vide la scritta che ne identificava il destinatario: "Sig. Mah” e la scritta che ne identificava il mittente: “Korvo Korvo, lo Psicopompo”. “Bene, anche lettere ora si è messo a scrivere, speriamo non sia in esperanto”.

Nel frattempo il suo torbato scozzese era arrivato alla fine, il Sig. Mah sempre con la busta in mano osservò il suo bicchiere vuoto e si disse “Forse un altro in questo momento ci vuole”. Naturalmente Tam apparve in quell’istante con un altro bicchiere di nettare scozzese per sparire immediatamente subito dopo lasciando l’eco del suo sorriso. Sorrise anche il Sig. Mah e in quel momento aprì la busta contenente la lettera di Korvo.

 

Le Parole di Korvo

“Sig. Mah,

Il 31 di Luglio 2021 è successo esattamente quello che avevi scritto su ‘Nothing: The Book’, Vishnu, il protettore, ha evocato l’onda gigantesca che cavalcando i mari di tutti i mondi conosciuti ha segnato la linea di demarcazione. Chiamala pure ‘la linea rossa’, il confine che divide in maniera precisa ed inequivocabile le appartenenze. Il 31 di Luglio è anche il punto di non ritorno. Da quel momento una manipolazione ancora più forte ha coinvolto tutti, o quasi tutti. Dissidenti, Liberi Pensatori, Artisti e Cuori Sanguinanti compresi. Non vi siete accorti che la grande manipolazione che prima aveva colpito il gregge  adesso si è spostata su di voi. Vi ha dato un senso di appartenenza, vi ha fatto credere di essere migliori, proprio perché in grado di resistere alle discriminazioni. Questo vi ha portato a fare degli errori gravissimi. Avete perso completamente la strada e vi siete affidati ciecamente alla forza contrapposta agli Asura di Shiva. Vishnu e i suoi Deva vi hanno arruolato proprio come Shiva e gli Asura avevano arruolato il gregge. Ricordati sempre chi è Vishnu. Vishnu è parte di Shiva, e insieme nei millenni hanno manipolato mondi sfruttando il dualismo, il sistema binario, inventando contrapposizioni, costruendo tutto sul bene e sul male. Istigando odio. Entrambi vogliono da voi la stessa cosa, la vostra anima. E ci stanno riuscendo con la vostra complicità. I due cartelli stradali che hai visto indicano dalla stessa parte, ma non lo stesso luogo. Il primo, quello più vicino, indica l’apocalisse, la terza e ultima guerra, l’inizio della fine di questo mondo. Ma c’è anche l’altro cartello e l’altro cartello indica Emphatia. Emphatia potrebbe non essere necessariamente un luogo, ma uno stato mentale, un modo diverso di concepire la vita, un modo che si basa sulla comprensione, e non sulla sopraffazione, sull’amore e non sull’odio, sulla vita e non sulla morte.

Entrambi i cartelli indicano la stessa direzione, perché in questo momento esiste un solo futuro e questo rende le cose più difficili, voi dovrete viaggiare verso Emphatia condividendo lo stesso percorso che porta all’apocalisse, dovrete parlare del paradiso stando all’inferno, dovrete vedere i cieli azzurri oltre al dolore, dovrete distinguere i sorrisi dalle maschere. La strada per Emphatia passa attraverso l’Inferno.

Ogni passo che farete nella direzione giusta, toglierà a loro un po’ di forza e ne darà di più a voi. Cercate la bellezza, nelle immagini, nella poesia, nella musica, cercatela nei vostri simili, comprendetevi, e non avrete più bisogno di distruggervi.

Quello che succederà questa notte sarà l’inizio della fine, si presenterà con un tuono spaventoso, fuoco e fiamme avvolgeranno il suo apparire, sarà l’arrivo di Vishnu che dichiarerà l’ennesima guerra a Shiva. Forse questa sarà la più devastante di tutte, ma ricorda che il prezzo non lo pagheranno loro, ma voi. Tutti, gregge o scintille che siate.

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Prima della mezzanotte raggiungi l’Antico Porto e vai nell’esatto punto di quando hai visto l’Onda arrivare il 31 di Luglio 2021, volgi lo sguardo verso le acque salate di Bergderbil e aspetta. Non dovrai aspettare molto, alle 23,55 succederà l’evento che ti riporterà indietro nel tempo, fino a quel 31 di luglio del 2021 quando la linea di confine, la linea rossa, è stata definita. Come è stato per arrivare a Nothing, anche in questo caso farai un viaggio in una dimensione parallela, dove il tempo inseguirà se stesso, a partire da quel 31 di luglio 2021.

In questo viaggio dovrai acquisire gli elementi e le informazioni che ti serviranno per poter fare il viaggio più importante, il viaggio che darà un senso al ‘Nulla’ raggiunto a Nothing.

Per arrivare ad Emphatia bisogna passare da Nothing, certo… ma non basta ancora, dopo bisogna andare Oltre.

Ci saremo ancora io e Raven, Lei ti fornirà sempre immagini e intuizioni ma questa volta ci sarà anche la Strega, La Strega Locandiera della Maddalena 3DC. Lei disegnerà le sue visioni, i suoi ricordi nascosti troveranno luce nei suoi dipinti. Il tuo primo viaggio, come ti ho già scritto, terminerà proprio qui, al Poco-Corretto, oggi stesso, il 21 Febbraio 2022 a questa ora, nel momento in cui Tam ti porterà il secondo bicchiere di torbato un attimo prima di aprire la busta contenente questa lettera.

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In quel momento dovrai andare nuovamente all’Ultima Stazione, raggiungere il sentiero dove si trova il Crocevia e trovare, se ne sarai in grado, i due cartelli stradali: quello che indica l’Apocalisse e quello che indica Emphatia. Se non avrai fatto le cose per bene, se ti lascerai influenzare dagli eventi e non riuscirai a vedere le cose, allora troverai solo un cartello stradale, solo un’indicazione, senza possibilità di uscita. E quell’indicazione non sarà quella per Emphatia.

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E’ il momento Sig. Mah, metti via questa lettera e vai all’Antico Porto,

di fronte alle acque salate di Bergderbil,

aspetta il ritorno del Mondo di Mezzo,

ci vedremo li,

all’inizio del viaggio.”

 

Cordiali Saluti Sig. Mah

Korvo Korvo,

lo Psicopompo

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