top of page
Link - The Nothing Manual.jpg
Emphatia 1809.jpg

Emphatia 1809

Emphatia 1809 - Bruno Mah
00:00

Libro 2: Il Metaverso

Presenze

Si sentiva proprio bene il Sig. Mah. Sì, questo Metaverso di Luce gli piaceva proprio. Non si girò più verso il mare, ma osservò la Foresta della Valle dei Leoni. Sembrava una foresta normale. Era molto fitta, costituita da alberi robusti e grandi. Non si scorgeva nessun sentiero. Si inoltrò in un punto a caso, non aveva nessun motivo di scegliere un punto piuttosto che un’altro, nessun punto di riferimento, nessun segnale da seguire. Aveva capito che le cose semplicemente succedevano e

014 - Presenze.jpg

sapeva bene che avrebbe trovato qualcosa che lo indirizzasse. Niente di più falso, la foresta offriva semplicemente quello che i suoi occhi vedevano e le sue orecchie sentivano. Sembrava quasi di essere nel noiosissimo Mondo Cardine, altro che Metaverso.

Se si potesse quantificare il tempo in un luogo dove il tempo non scorre si potrebbe dire che il Sig. Mah camminò in mezzo a questi alberi per un paio di ore senza aver nessun riscontro. Un paio di ore senza nessun riscontro potrebbe sembrare che questo percorso non abbia prodotto niente di utile, ma non è così, il Sig. Mah in quelle due orette pensò. Camminava e pensava, pensava e camminava. Certo un bel rumetto se lo sarebbe bevuto adesso. Un bel rumetto al Corso-Nero.

In quel momento qualche pensiero dubbioso affiorò nella sua mente. Pensò al Corso-Nero, non doveva essere così lontano, dopo tutto era da li che era cominciato il viaggio, dalla Sala-Galeone dove si trovava prima con la Domatrice di Leoni. Ma prima quando? Prima di arrivare alla spiaggia della Valle dei Leoni. Quindi sarebbe bastato tornare alla spiaggia della Valle dei Leoni, dove aveva incontrato Bianca Faccia. Si girò intorno. Non esisteva nessun punto di riferimento che gli potesse indicare una via per tornare alla spiaggia. Era solo foresta. Alberi, alberi e solo alberi. E, come detto, nessun sentiero. Capì in questo frangente che un ritorno non era possibile, l’uscita era avanti, e nella foresta non esistevano colonnine, con o senza tasto giallo. Era solo, solo con se stesso, nel mezzo della foresta della Valle dei Leoni, nel Metaverso di Luce.

I ricordi, i ricordi sepolti, le cose fatte, le cose vissute. Ripensò a tutto, ricordò che in una vita precedente aveva vissuto già un momento simile. Si trovava da solo in una foresta vicino ad un fiume. Cosa ci faceva li? Perché era da solo in quella foresta?

Cercò di ricordare, si concentrò su quel momento della sua vita passata, chiuse gli occhi per aiutarsi e nella mente rivide quegli alberi enormi sopra di lui. Non era tranquilla la situazione, quegli alberi sembravano muoversi, e non mossi da un vento che non c’era, si muovevano e basta. Animati di vita propria. Aprì gli occhi e li rivide. Uguali, la stessa sensazione, la stessa visione. I rami sembravano braccia, le foglie erano mani e le radici erano gambe e piedi che tentavano di uscire dalla terra che li teneva prigionieri. Alzando lo sguardo, osservando gli alberi nel loro insieme, ne vide anche il volto.

Allora fece la cosa che l’istinto gli disse di fare, li ascoltò. Non usarono parole, non emisero suoni come noi possiamo intendere, era un tipo di comunicazione che solo anime incorporee potevano avere. Erano vibrazioni, all’unisono, enormi vibrazioni che gli alberi emettevano per comunicare. Non ci fu bisogno di nessuna traduzione, nessuna frase composta da parole conosciute e in qualunque lingua avrebbe potuto esprimere meglio quello che le vibrazioni trasmettevano. Era terrore puro. Terrore derivato dalle conseguenze delle azioni che gli esseri umani stavano compiendo nel Mondo Cardine per conto di qualcun altro.

Quando tutto sembrava finire, un’ultima vibrazione che sembrava prendere voce avvolse tutto il Metaverso di Luce. “Fermateli!!!”.

Book - Korvo per book_edited.png

Come per incanto tutto finì, e tutto iniziò. Si iniziarono a sentire uccellini che comunicavano tra loro sovrapponendosi al rumore delle foglie degli alberi stavolta mosse da un vento gentile, un vento che rinfresca l’aria estiva, e in lontananza, molto in lontananza si sentivano dei cori, delle voci che unite insieme scandivano degli slogan. Era irreale più che surreale, siamo nel mezzo di una foresta e si sentivano queste voci che attraversavano i confini tra il Mondo Cardine e il Metaverso. “La Gente come noi non molla mai” gridavano in coro le voci, e lo ripetevano all’infinito. Cosa stava succedendo?

Se non altro il Sig. Mah aveva adesso un’idea di dove andare, doveva seguire l’origine di queste voci.

Si girò cercando di capire l’esatta provenienza delle voci e finalmente vide un sentiero. C’era un cartello, uno dei soliti cartelli appartenenti a questi mondi strani che indicano cose o luoghi ancora più strani. Il cartello indicava un periodo. C’era

082 - Le due Foreste.jpg

scritto ‘Mondo di Mezzo: 1° Agosto 2021 – 21 Febbraio 2022, La Resistenza’.

 

Echi del Mondo di Mezzo

Anche se aveva finalmente trovato un sentiero capì velocemente che la direzione del sentiero non conduceva all’origine dei cori che sentiva. Non c’era un punto di origine per quei cori, essi semplicemente c’erano e si manifestavano come echi appartenenti ad un tempo passato. Erano avvolgenti, si sentivano nell’aria. Era impossibile seguirli. Forse era un po’ come quando la Chiaroveggente mostrava con squarci nel cielo i possibili futuri? Ma questi cori non appartenevano al futuro, oppure forse si, se è vero che il periodo relativo del Metaverso in questo momento è Agosto 2021 allora possiamo dire che i cori appartengono sia ad un futuro già scritto e vissuto ma anche ad  un passato del Mondo Cardine. Era l’Inizio del Mondo di Mezzo, o almeno, così sembrava programmata questa dimensione del Metaverso di Luce al Sig. Mah. Il Mondo di Mezzo ovvero quel periodo che va dal Punto di non Ritorno fino all’inizio dell’Apocalisse, cioè da quel 1 Agosto del 2021 quando i Reietti erano stati ormai individuati e perseguitati dall’ordine costituito mentre gli Obbedienti erano stati premiati con la concessione di quei privilegi che nel Mondo di Prima erano una normale condizione di vita, fino a quel 21 Febbraio 2022 quando la forza devastante di Vishnu si manifesta violentemente contrapponendosi al progetto demoniaco del Nuovo Ordine Mondiale ponendo fine al Mondo di Mezzo e di fatto decretando l’inizio al Mondo di Dopo.

005 - SporaK (Il Compromesso).jpg
Book - Korvo per book_edited.png

Il Sentiero sembrava invitare il Sig. Mah ad essere percorso, Il Sig. Mah accettò l’invito. Si incamminò.

Proseguendo nel cammino, il Sig. Mah cercava di capire il funzionamento di questo Metaverso, cercava analogie con il viaggio fatto per Nothing, o analogie con il Mondo Cardine, ma sembrava tutto diverso. Non doveva inseguire il Tempo ad esempio, il Tempo non era contemplato in questa dimensione, e come gli era stato suggerito nemmeno lo Spazio. Questo poteva forse voler dire che avrebbe potuto camminare per un periodo temporale infinito attraversando uno spazio senza fine?

Era cervellotico il Sig. Mah, le pensava tutte. Tutte meno quella giusta. “Rifletti, se qui il Tempo non esiste, e neppure lo Spazio, a cosa serve camminare? Tu pensi come se fossi nella tua dimensione conosciuta, il Mondo Cardine, ma qui sei nel Metaverso, il Metaverso di Luce”.

 

L’Oracolo

Ecco, qualcosa ancora parlava nella sua mente, ma non era Lui. Cercò di ascoltare questa voce, si fermò un attimo, prese la piccola fiaschetta contenente del Rum e ne svitò il tappo. “Quello che sogniamo,  quello che pensiamo, o quello che immaginiamo non è meno reale della realtà che crediamo unica e solida, quello che a noi è concesso creare con la nostra mente è qualcosa che comunque appartiene a noi, ai nostri ricordi, e non solo ovviamente della vita vissuta in questo momento. Rifletti, che differenza c’è tra il Metaverso di Luce, quello immaginato e realizzato dalle Scintille e il Metaverso Oscuro, quello dei Manipolatori?”.

Interessante questa discussione, al Sig. Mah piaceva pensare che fosse tra se e se, che fossero pensieri suoi, ma sapeva benissimo che non era così. Era sempre quella voce che aveva già sentito sia all’Ultima Stazione che all’Antico Porto appena iniziato il viaggio che gli stava parlando. Era la voce dell’Oracolo? Di sicuro non era la voce di Korvo Korvo, era troppo intelligente per essere quel pennuto malefico. La voce misteriosa continuò: “Il Metaverso Oscuro è statico, privo di Vita, quello che vedi, è. Il Metaverso di Luce muta, cambia, si costruisce e si modifica continuamente. Possiede l’Energia, la Linfa Vitale. Questa energia interagisce con un’altra energia vitale, quell’Energia che solo le Scintille posseggono e che voi chiamate Anima. L’Anima, l’Energia Originale tramandata dalla Fonte Primaria, l’unica entità che permette la Creazione e l’unica cosa che non muore. Trasforma e si trasforma, ma non muore”. In queste parole c’era tutto il senso del viaggio a Nothing ma soprattutto spiegavano il senso di arrivare a qualunque costo ad Emphatia. Era talmente chiaro, talmente evidente che ovviamente il Sig. Mah non ci capì nulla. Dopotutto se avesse capito, il suo viaggio sarebbe probabilmente terminato, avrebbe avuto la consapevolezza e la conoscenza necessaria per affrontare l’apocalisse, forse addirittura per impedirla, ma ovviamente non è così semplice. Il viaggio andava fatto, bisognava percorrere tutte le tappe, bisognava allargare i propri orizzonti. Creare il Nulla è niente al confronto di creare una Coscienza Nuova. Però qualcosa capì, stranamente qualcosa capì, e allora seppe del perché i Manipolatori agivano tramite i Demoni e gli Agenti nel Metaverso di Luce e seppe anche cosa in realtà volevano. Volevano arrivare a Dio, o Brahman, volevano l’anima delle Scintille, il loro scopo era la vita eterna. “Ricordati dei Sacri Libri del Veda Sig. Mah, ripensa alla Trimurti. L’emanazione dell’Origine, il pensiero di Brahman ha generato la Trimurti, tre divinità emanate dalla stessa entità originale, due di loro sempre in conflitto, guerre eterne, battaglie infinite in più periodi e più dimensioni, a volte addirittura alleati, ma molto più spesso contrapposti. Hanno sacrificato interi mondi alla ricerca della linfa vitale, quello che gli avrebbe permesso, secondo loro, di non dover più dipendere dall’Origine senza mai ottenere nulla. Shiva, il distruttore e Vishnu il protettore, serviti per i loro scopi da Asura e Deva. I primi con la loro convinzione in un mondo omologato, obbediente, fino alla trasposizione del Metaverso nel Mondo Cardine, quello che loro chiamano il Transumano. Esseri umani di carne ma nello stesso tempo sollecitati e guidati da microchip e da impulsi digitali. I secondi, l’opposto, incapaci di vivere in un mondo digitale ma affascinati da un’Arte che contempla capacità creative aliene al loro essere. Vogliono conservare le Scintille, certo, ma solo per usarle e sfruttarle per i loro scopi. Shiva e Vishnu vogliono la stessa cosa, vogliono la vostra anima perché l’Anima contiene l’Amrita, l’Amrita è l’acqua della vita eterna, la Creazione senza la Morte”.

Book - Korvo per book_edited.png

Devastanti queste parole della voce nella testa del Sig. Mah, che si era finito tutta la fiaschetta di rum e ora si stava accendendo l’ennesima sigaretta. Devastanti è dire poco perché contenevano il segreto di tutto. La voce non aveva ancora finito di parlare: “Hai capito Sig. Mah dove sta l’Amrita?”. Il Sig. Mah aveva capito, e rispose ad alta voce: “L’Amrita sta dentro l’essenza della terza parte della Trimurti, in quella parte sempre defilata, sempre aliena a tutte le guerre di Shiva e Vishnu. Brahma, terzo figlio di Brahman, il Creatore. Lui possiede l’Amrita, lui possiede l’Anima e la conserva dentro le Scintille. Brahma, figlio di Brahman (il nome conta pensò mezzo sorridendo il Sig. Mah) ha nascosto la sua essenza dentro alcuni di noi, il problema è che l’ha nascosta anche a noi, e quello che noi dobbiamo fare è cercarla, cercarla e trovarla, attraverso i mezzi che ci sono stati concessi. L’Arte, la musica e la poesia, elementi in grado di evocare le immagini, quelle immagini sepolte dentro di noi. Quelle immagini in grado di edificare la nostra meta, quella inaccessibile a chi vuole fare dell’Amrita uno strumento di potere e di controllo e anche a quelli che la vogliono utilizzare solo per i loro sollazzi. Accessibile solo ai veri figli di Brahman, alle scintille che ne posseggono l’essenza. Io non se Emphatia è un luogo da raggiungere o è un luogo da edificare da zero, ma so che quando Emphatia troverà luce contemporaneamente l’Oscurità eterna avvolgerà Shiva e Vishnu e tutti quelli che fanno parte del loro esercito. Finiranno le guerre, finirà il dolore e avrà inizio finalmente la nuova Vita, la Vera vita, quella che noi, in questo momento, non possiamo nemmeno immaginare”.

Book - Korvo per book_edited.png

“Complimenti Sig. Mah, complimenti davvero, almeno adesso sai che una meta esiste, ora bisogna arrivarci”. Concluse la voce nella testa del Sig. Mah.

Per un istante il Sig. Mah vide una figura molto tenue davanti a se, quasi invisibile, una dissolvenza al 10 % potrei dire per farmi capire da quelli che utilizzano photoshop, ma fu davvero solo un attimo.

“Sei l’Oracolo?” osò chiedere il Sig. Mah immaginando che fosse una domanda inutile. Ma non fu così, la voce nella testa del Sig. Mah rispose a questa domanda: “Si”.

Ci fu qualche istante di silenzio (silenzio mentale si intende) poi il Sig. Mah fece la seconda domanda, quella che lo spaventava di più: “Ci conosciamo?”. “Si” rispose ancora l’Oracolo, ma non specificando a quale livello di conoscenza. Ormai il Sig. Mah era lanciato e fece una terza domanda: “Eri tu all’Ultima Stazione, vicino al Crocevia e all'Antico Porto all’inizio di questo viaggio?”. L’Oracolo rispose senza esitazione: “Certo, ero io anche quando hai viaggiato dalla Piccola Cattedrale fino al sentiero che porta al Crocevia”. “Immaginavo…” aggiunse il Sig. Mah.

Ma c’era una quarta domanda che aveva proprio li nella testa ma non osava fare. Non fu necessario farla, dal momento che l’Oracolo si trovava proprio nella testa del Sig. Mah. Quindi l’Oracolo rispose anche a quella quarta domanda non fatta: “Si, ci conosciamo anche nel Mondo Cardine, ma non posso rivelarti chi sono. Non perché non voglio, ma perché non mi è possibile. Qualunque immagine di me ti potrei mostrare sarebbe fuorviante, l’essenza che sta dentro di me è molteplice, ti confonderei. Solo quando potrai mettere insieme tutti i pezzi, quando il puzzle sarà composto potrai riconoscere come una tutte le parti che mi contraddistinguono, allora mi vedrai perché solo in quel momento mi potrai vedere. Vedere veramente intendo e saprai chi sono”. Passò qualche istante prima che l’Oracolo terminò il suo discorso. Aggiunse una piccola cosa. Una piccola cosa ma di enorme importanza: “ Quando quel momento arriverà, quando tu mi potrai vedere davvero, Emphatia sarà davvero ad un passo, e quel passo lo faremo insieme!”.

019 - Armonia.jpg

Il Borgo delle Ombre

Silenzio. Il Sig. Mah guardò la fiaschetta vuota. Non disse nulla, tanto non c’era più nessuno con cui parlare. L’Oracolo se ne era andato lasciando un grande punto interrogativo. Il Sig. Mah sapeva che era inutile guardare la trecentotrentaquattresima carta per vedere se per caso fosse apparsa l’immagine dell’Oracolo, infatti non lo fece. Riprese il cammino percorrendo il sentiero da dove si era interrotto. “Troverò almeno un paesino in questo Metaverso del belino con un piccolo localino per potermi bere un bel rumino”.

017 - Ombre.jpg

Si, è proprio così, il viaggio più importante della storia dell’umanità è stato affidato a questo elemento che si fa le rime nella testa sperando di trovare un bar nel Metaverso. Un bar o meglio un Pub si intende. Una rumeria sarebbe il massimo. Ma così funziona il Metaverso di Luce, nella sua funzionalità RAM la memoria volatile, l’energia del Metaverso come detto in precedenza, interagisce con l’energia dell’Anima e genera nuovi oggetti all’interno del reticolo ‘Metaverso’. Quindi nessun stupore se in lontananza,    proprio  in fondo  al sentiero,   si   intravvede  un

piccolo borgo. Quando il Sig. Mah giunse alla fine del sentiero, cioè quando il sentiero allargandosi si trasforma in un piazzale, vide che il borgo era davvero piccolo, al massimo  una decina di case, ma una di quelle case non era una casa normale, era un qualcosa che assomigliava ad una locanda. C’era un’insegna con scritto il nome della locanda. ‘Corso-Nero’. Rise nella sua testa il Sig. Mah alla vista della scritta: “il Corso-Nero pure qua, che cosa mai ci farà?”. Ormai sembrava che pensare in rima lo aiutasse a tenere il cervello per terra, ma l’idea di trovare il Corso-Nero anche nel Metaverso di Luce era fantastica.

Anzi, era già il secondo Corso-Nero che aveva trovato nel Metaverso, il primo era quello dove aveva incontrato la Domatrice di Leoni.

In tutto il Piccolo Borgo naturalmente non c’era nessuno. Forse meglio dire che sembrava non esserci nessuno.

Il Sig. Mah entrò nella Locanda Corso-Nero. Era del tutto simile agli altri Corso-Nero sia quello del Mondo Cardine che quello del Metaverso, c’era pure la Colonnina. La Colonnina K22 Corso-Nero. Naturalmente senza il tasto giallo.

 

Le Birre del Corso-Nero

Il Sig. Mah si sedette in uno sgabello vicino alla Colonnina K22, gli sarebbe piaciuto premere il tasto verde per sentire un po’ Korvo e Raven, ma si ricordava che gli avevano detto di ridurre al minimo i contatti, allora stette un po’ li seduto sperando che fosse la colonnina ad illuminarsi.

Mentre aspettava qualcosa che ovviamente non sapeva nemmeno lui cosa, o chi, si alzò e si avvicinò alla vetrina dove stavano le birre. Che spettacolo, c’erano birre di ogni tipo e di ogni luogo, non solo del Mondo Cardine, si intende, c’erano birre arrivate da chissà quale luogo, o dimensione. Vide la sua preferita, la Trappe Quadrupel e anche la Rochefort 10, la sua seconda preferita ma fu contento anche di vedere una birra che per l’elevato costo è praticamente impossibile trovare nei normali Pub, certo il Corso-Nero è tutto meno che un ‘normale’ pub. Per questo la trovò, la birra universalmente riconosciuta come la birra più buona del mondo, una bottiglietta senza etichetta, non ne aveva bisogno, la scritta stava nel tappo:  Westvleteren XII. Mentre la stava  prendendo si accorse che vicino ce ne stava un’altra. Una bottiglietta scura, molto scura e questa l’etichetta ce l’aveva, il suo nome era ‘Dark Metaverse’ e faceva 23 gradi alcoolici, non saccarometrici, proprio alcoolici. “Questa dopo” pensò, tanto nel Metaverso niente auto e niente etilometri.

Dark Metaverse_edited.png
Emphatia Beer_edited.png

Ma non finì li, proprio mentre stappava la Westvleteren vide ad altezza occhi una specie di teca chiusa con un lucchetto. Dentro c’era una bottiglietta di birra da 33 cc, come le altre, ma questa era davvero particolare. Si avvicinò per vedere l’etichetta e leggerne le scritte, era molto curioso di sapere cosa fosse, quale birra poteva meritare un posto così nobile quando ti trovi in un pub che serve Trappe, Rochefort e Westvleteren, per non parlare della Dark Metaverse, che non conosceva ancora ma qualcosa gli diceva che non avrebbe tradito le attese.

Lo capì al volo, il disegno sembrava un dipinto, era un paesaggio stupendo raffigurante un lago di notte ai piedi di un monte e una luna piena che sorgeva da dietro. Il nome della birra era scritto in sovrapposizione in maniera molto visibile ma che non cancellava il disegno. In trasparenza per intenderci. Il nome della birra era:

‘Emphatia Beer‘

since 1809 from beyond

the Dark Metaverse

“La birra di Emphatia fin dal 1809 da oltre il Metaverso Oscuro” si tradusse nella testa il Sig. Mah e i gradi alcoolici che riportava erano 33. “Gli anni di Cristo” pensò. Gli sfuggì l’enorme importanza della scritta, una scritta che rivelava il segreto più grande, tra le righe di quella scritta era indicato dove si trovava Emphatia.

Nothing: The Book

Stappò la birra e fece per uscire con la bottiglietta dal Pub naturalmente dopo aver preso un bicchiere adatto per bere una birra trappista. Mentre  passava davanti alla botte che si trovava proprio vicino all’ingresso, vide posato vicino ad un posacenere un libro. Un libro nero: la ‘Bibbia Nera e senza Stelle di Nothing’. Stava posato li.

Le 33 Pagine non Scritte di Nothing.jpg

Era proprio lui, ‘Nothing: The Book’ anche se la copertina era stata modificata. Non c’era più in primo piano la stupenda immagine che ritraeva il volto della Principessa Diamante ma era stata messa in evidenza la parte che stava in basso a sinistra del libro originale, quella che illustrava qualcuno di spalle che trasportava a braccia la Principessa Diamante svenuta. Lo sfondo era sempre lo stesso, uno sfondo nero ma che adesso più di prima si poteva capire che era una spiaggia di notte, forse di un mare, forse di un fiume, anche se non sembrava trattarsi proprio di una spiaggia. Il Sig. Mah sapeva bene cosa era, aveva scattato lui la foto per la copertina di Nothing ma sapeva anche che a volte le cose che faceva non erano proprio tutte frutto dei suoi pensieri, a volte qualcuno gliele suggeriva, proprio come quella foto scattata al mare vicino alla Palude estiva di notte. Ma la Principessa non c’era quella notte, aveva fatto una sovrapposizione per ottenere la copertina. E quella fotografia che è diventata la copertina di questa nuova

versione di Nothing non ricordava proprio di averla fatta. Questa versione di Nothing gli sembrava un po’ più spessa di quella che ricordava e istintivamente andò a guardare il numero delle pagine. Le pagine erano 334. 33 in più dell’Originale che ne ha 301. Di nuovo 33, gli anni di Cristo. E 334 totali, come le 333 carte di Jackson più la trecentotrentaquattresima, l’Oracolo. Solo in questo momento riguardando la copertina si accorse della scritta che prima aveva visto ma non aveva letto, la scritta, posta proprio sotto il titolo del libro era ‘Le 33 pagine non scritte di Nothing: The Book’.

Difficile dare un senso a questo, ma la cosa certa è che non era una coincidenza. Tutto doveva avere un senso, anche e soprattutto quella nuova immagine di copertina. Un segnalibro raffigurante Korvo era posizionato verso il fondo del libro. Il Sig. Mah finì di versare la birra nel calice trappista prese il libro e si sedette al tavolino esterno del Corso-Nero. Sorseggiò il nettare chiamato Westvleteren e aprì il libro dove era posizionato il segnalibro.

Era impressionante, non riusciva a crederci, ma la cosa era davvero esaltante, poteva davvero cambiare tutto. La pagina era la numero 289 e il titolo del paragrafo era: ‘Marzo 2021: Piccola Cattedrale’.

Iniziò a leggere:

Extract from Nothing: The Book (Page 289-290):

Marzo, 2021 - Piccola Cattedrale

La Strega-Locandiera, la Principessa Diamante, Il Banconiere della Tana e il Sig. Mah uscirono insieme dalla Piccola Cattedrale. Il Sig. Mah e il Banconiere si fermarono un attimo in San Lorenzo, si scambiarono due parole e poi proseguirono ognuno per la propria strada.

La Principessa Diamante stava parlando con la sua amica Strega-Locandiera mentre si dirigevano nell’abitazione della Strega-Locandiera, ovvero l’Intermezzo Temporale Maddalena 3DC. Un fastidioso sbuffo di aria continuava a infastidire la Principessa penetrando attraverso la maglietta e andando dritto nella schiena. Istintivamente la Principessa tocco il punto della maglietta da dove entrava l’aria. C’era un bel taglio.

Proprio un bel taglio, grosso, non poteva essere un semplice strappo.

Era come se una enorme mezzaluna affilatissima l’avesse sfiorata.

Book - Korvo per book_edited.png

Qui finiva il paragrafo e nel libro originale iniziava un altro paragrafo con il titolo: ‘Marzo 2021 – Giugno 2021 (Zona Storica)’ e praticamente finiva anche ogni riferimento sia alla Principessa Diamante che alla Strega Locandiera, mancavano poche pagine, nel libro originale il Sig. Mah andava all’Antico Porto dove avrebbe visto l’onda, il libro finiva li. In questo c’erano 33 pagine in più. Chi le aveva scritte? Cosa c’era scritto?.

Il titolo del paragrafo successivo nel libro trovato nel Metaverso era un’altro: ‘Il Rapimento della Principessa Diamante’.

Il Sig. Mah continuò a leggere le parti del suo libro che non ricordava affatto di avere scritto.

Le 33 Pagine non Scritte di Nothing.jpg

Le 33 pagine non scritte di ‘Nothing: The Book Pt.1’

Pagine 1-2

(Segui il Link per leggere 'Le 33 pagine non scritte di Nothing)

Book - Korvo per book_edited.png
Book - Korvo per book_edited.png
Book - Korvo per book_edited.png
Libro2-A1

Queste erano le prime due pagine relative a ciò che non era stato scritto nel libro originale, dopo iniziava in una terza pagina un altro paragrafo ma era scritto in una lingua non comprensibile, non era nemmeno esperanto, si distinguevano i titoli dal corpo abbastanza chiaramente, ma era impossibile leggerli. Si leggeva bene solo il numero della pagina: ‘Pagina 3’. Il Sig. Mah notò che tutte le 33 pagine erano inserite e correttamente numerate ma al momento erano leggibili solo le prime due. Vi erano anche alcune immagini all’interno delle pagine ma anche queste erano offuscate in modo da non poter distinguere nulla.

 

L’Agente del Metaverso Oscuro

Posò la Bibbia Nera sulla botte per poter continuare ad assaporate il nettare proveniente dal Belgio, si chiese se anche nel Metaverso ci fosse il Belgio, non si rispose, non era importante saperlo adesso. Era importante capire se era meglio rimettersi subito in cammino o se assaggiare anche quella curiosissima birra scura chiamata ‘Dark Metaverse’. Conoscendo ormai il Sig. Mah ritengo assolutamente superfluo dire quale fu la sua scelta. Rientrò al Corso-Nero col bicchiere rigorosamente Trappista e andando dietro al banco prima lo sciacquò poi mise dentro alcuni cubetti di ghiaccio per rinfrescarlo. Dopo qualche secondo gettò il ghiaccio nel lavandino e con un accendino stappò la Dark Metaverse. Alzò il calice ad altezza occhi e iniziò a versare lentamente il nettare scuro. Schiuma abbondante e persistente. Ottimo! Continuò a versare la birra ancora più lentamente, la schiuma va bene ma non bisogna farne troppa. La schiuma trasformandosi in birra lasciò inevitabilmente uno spiraglio dove attraverso il bicchiere il Sig. Mah potè vedere un volto. Abbassò lentamente il bicchiere per dare nitidezza al volto. Belin! (esclamazione tipica della sua terra di origine) esclamò.

Il volto che lo fissava era quello di una ragazza molto bella, una bellezza particolare, non sembrava appartenere al Mondo Cardine, ma non capiva perché aveva questa sensazione. La ragazza sorrise ma non parlò. Si trovava al di la del banco, quindi il Sig. Mah poteva vederla solo dalla vita in su. La ragazza distolse lo sguardo dal Sig. Mah e si mise a girare lentamente per il pub soffermandosi solo davanti alla botte. Prese in mano il Libro Nero. “Lo hai scritto tu vero?” disse la ragazza ancora senza un nome. “Non tutto” rispose il Sig. Mah. La ragazza sorrise, un sorriso che sembrava amichevole ma sembrava anche il sorriso di chi sa perché Nothing non lo ha scritto tutto lui, era il sorriso furbetto di chi sa chi ha scritto le 33 pagine in più. “Bella la copertina” proseguì la ragazza sapendo evidentemente che anche la copertina non era frutto del suo ingegno. Posò il libro e si avvicinò al Sig. Mah. Mentre si avvicinava la ragazza fissò gli occhi del Sig. Mah e iniziò a trasformarsi. I capelli erano sempre biondi e lunghi, gli occhi verdi ma il sorriso non era più amichevole. Qualcosa o qualcuno di non umano entrò nella testa del Sig. Mah, non era piacevole. Non era chiaro cosa volesse, sembrava cercare qualcosa.

 

La Porta con la scritta ‘27 Gennaio 2020’

Il Sig. Mah non avvertiva pericolo, solo un senso di fastidio soprattutto per la violazione del suo territorio mentale, in realtà non conosceva quale potere e quale forza poteva avere questo essere sicuramente non umano anche se di bell’aspetto. Decise di non contrastarla e lasciarla fare. La seguì nella sua mente, vide che volontariamente evitava le zone più luminose, scese velocemente nelle zone più scure, dove si trovavano i ricordi più dolorosi, cosa voleva fare? Eccole le porte nascoste, quelle che nella vita reale si chiamano ‘Sensi di colpa’ e altre ‘Scheletri nell’armadio’. Ce ne erano diverse, le vide anche il Sig. Mah. Le conosceva, certo, ma le aveva nascoste. E Lei, l’essere alieno le voleva aprire. Perché? Forse voleva riportare alla luce i suoi sensi di colpa, forse voleva in questo modo colpirlo nell’autostima e quindi indebolirlo per rendere più difficoltoso o addirittura impossibile il viaggio.

L’Agente scelse una porta cupa, non grande. Aveva un nome quella porta, Tutte le porte avevano un nome. Il nome di quella piccola porta cupa era una data ed era riportata in piccolo nella sua parte superiore: ‘27 Gennaio 2020’. L’agente la aprì con relativa facilità ed entrò nella stanza. Dalla porta uscì una luce tenue e si sentiva una musica molto malinconica. Entrò nella stanza anche il Sig. Mah. Quella zona mentale, quella stanza oltre alla porta, era ferma al 27 Gennaio dell’anno 2020. Le sirene dell’Ambulanza cancellarono completamente la musica. Vide se stesso ancora con il cellulare in mano che stava parlando con qualcuno, vide Lei sdraiata sul letto in un lago si sangue con gli occhi chiusi. Il Sig. Mah si ritrovò dentro il se stesso del passato, il se stesso che pochi attimi prima aveva di fronte. Ora il volto di Monica lo aveva proprio davanti agli occhi. ‘Per arrivare ad Emphatia bisogna passare attraverso l’inferno, attraversare il dolore e superarlo’. Il volto che aveva davanti aveva da tempo interrotto il suo respiro, ma lui non se ne era neanche accorto.

La vide ancora per un attimo, un infinitesimo di secondo esprimere un ultimo desiderio. Voleva essere lasciata andare, lo chiese per favore, con gli occhi chiusi e senza emettere suono. Come avrebbe potuto? Era dolorosa questa porta maledetto Agente era dolorosa davvero, non c’era bisogno di andare avanti ma l’Agente doveva eseguire il suo lavoro e lo faceva senza nessuna emozione. Entrarono gli infermieri, fecero tutto quanto era possibile, tutto quanto era scritto nei loro protocolli, forse anche qualcosa di più, tentarono anche quello che ormai non aveva più neanche senso tentare. Il Sig. Mah si voltò verso l’Agente: "Chi sei?" chiese “Perché stai facendo questo?”. Nessuna parola uscì dalla bocca dell’Agente, nessun sentimento esprimevano i suoi occhi. Era solo il suo lavoro, e lo stava facendo alla perfezione. Ma la scintilla che sta dentro l’essere umano nasconde l’Anima e va oltre alla morte, può fare accadere cose, anche le più incredibili e inattese. Monica si alzo lentamente dal letto e iniziò ad avanzare verso l’Agente, senza esitazione, senza pietà. Ai suoi occhi l’Agente del

020 - Ricordi.jpg

Metaverso Oscuro rappresentava il prodotto di quel mondo ostile a quelli come lei, di quel Mondo che non lasciava spazi di vita ai Cuori Sanguinanti. E Lei, Monica lo era, era un’Artista e pure un Cuore Sanguinante, ma anche un Dissidente, e ora poteva avere la sua vendetta. Lo sguardo era di fuoco, la pietà non era contemplata. L’Agente tentò disperatamente di scappare, cercò di uscire e di richiudere per sempre quella stanza. Non le fu possibile nemmeno di voltarsi. La forza dello sguardo di fuoco di Monica era devastante, l’Agente di disintegrò all’istante lasciando solo un po' di fumo. Monica guardò il Sig. Mah, è gli disse semplicemente: "Ora posso andare, cancella per sempre questa porta, ricordami negli spazi di luce”. La stanza ora era luminosa e la luce che entrava adesso dalla finestra rivelava la sua nuova vita attraverso i suoi occhi: “Ci vedremo ancora, forse nel Metaverso, forse oltre…”. Detto ciò regalò al Sig. Mah un ultimo sorriso e se ne andò. Semplicemente se ne andò, senza dissolversi o scomparire, semplicemente se ne andò, uscendo dalla porta.

​

​Il Rivelatore di Ombre

Il Grande Freddo

(Il Vento, La Soluzione, Il Redentore)

003 - Episodio R9 (Rivelatore di Ombre) Il Grande Freddo - Il Vento, La Soluzione, Il Rede

Rientrando nel Mondo ‘Normale’, cioè al Corso-Nero del Metaverso Luminoso si trovò davanti un personaggio alquanto bizzarro. Magrissimo e molto alto, barba e capelli piuttosto lunghi raccolti con un elastico. Il Sig. Mah lo aveva sicuramente già visto ma non ricordava l’occasione. “E così hai fatto conoscenza con un Agente del Metaverso” esordì il Rivelatore di Ombre. “Ah, quella era un’Agente?” chiese il Sig. Mah, “e che cosa sono esattamente questi agenti? Ce ne sono altri immagino, sembrano piuttosto pericolosi”. “Abbastanza” rispose il Rivelatore di Ombre, “la loro forza dipende molto dalla resistenza che trovano quando cercano di entrare nelle menti delle persone. Tu lo hai lasciato entrare e hai potuto vedere cosa sono in grado di fare. Oltre ad aprire porte segrete e nascoste possono anche rubarvi i vostri segreti, modificare i vostri ricordi, vi possono scoprire e denunciare ai Demoni. O agli Arconti. Non sono emanazioni reali, non hanno Anima, sono entità digitali, files con all’interno un programma. Possono assumere ogni aspetto che sia contemplato nel database dove i programmi hanno accesso, ma come ti ho detto non sono ‘vivi’, quindi non muoiono, ma possono essere cancellati. O duplicati”.

Molto interessante questa spiegazione, ma non era esaustiva, il Sig. Mah voleva sapere qualcosa di più. “Ma come è possibile riconoscerli? sembrano del tutto simili ad una Reminiscenza, o ad una Scintilla, l’aspetto è uguale” considerò il Sig. Mah. “Infatti” rispose il Rivelatore di Ombre, “saperli riconoscere è un ‘mestiere’ vero e proprio, ed è quello che faccio io nel Metaverso Luminoso. Li individuo grazie alla loro totale assenza di empatia, ci vuole esperienza, ma per me è molto facile, mi basta guardarli negli occhi, a quel punto, se li scopro, li cancello. Loro servono Demoni e Arconti in entrambi i Metaversi ma non possono accedere al Mondo Cardine, o almeno non ancora. Fino a che il Mondo Cardine avrà una prevalenza analogica questi files sono bloccati in ingresso”. “Ma bloccati da chi?” chiese il Sig. Mah “visto che ormai il Mondo Cardine è praticamente in mano ai Manipolatori al servizio degli Asura che sono pure loro Demoni, corretto?”. “Si, corretto” continuò il Rivelatore di Ombre “corretto fino ad un certo punto. Avrai capito che il Metaverso di Luce è gestito dai Deva di Vishnu, il quale ha lasciato esprimere le scintille nella loro creatività mentre il Metaverso Oscuro che è dominato dagli Asura di Shiva non ammette variazioni ed è controllato da Demoni e Arconti i quali si servono degli Agenti per individuare e sopprimere eventuali scintille. Per loro sarebbe devastante se una scintilla dovesse entrare nel Metaverso Oscuro e iniziasse ad operare con la sua creatività. Una sola scintilla potrebbe manomettere tutti i progetti dei globalizzatori. Il loro maledetto piano è creare un unico mondo, un unico Mondo Cardine che includa entrambi i Metaversi ma che abbia le sole caratteristiche del Metaverso Oscuro. Un Mondo totalmente digitale dove ogni essere umano è governato da un microchip impiantato sottopelle e collegato ai macchinari infernali degli Asura. Così Shiva vuole annientare Vishnu, e lo sta facendo operando in entrambi i Mondi, sia nel Mondo Cardine che nei Metaversi, e sembrava pure che ce la stesse facendo, ma poi è successo qualcosa”. Il Sig. Mah si ricordò che non aveva neppure assaggiato la Dark Metaverse. Non sfuggì al Rivelatore di Ombre la distrazione seppur lieve del Sig. Mah che per un secondo voltò lo sguardo alla birra ancora nel calice. Qualunque persona in questo momento penserebbe che il Sig. Mah forse proprio a posto con la testa non sia, gli sta per essere fatta una rivelazione della massima importanza, una rivelazione che sconvolgerebbe futuri e destini di tutti i mondi conosciuti e lui pensa alla birra. Il Rivelatore di Ombre non lo condannò per questo, capiva l’importanza di mettersi a proprio agio in un momento così importante e magari con l’aiuto di una buona birra e qualche grado alcoolico, 23 per la precisione forse è più facile accettare ciò che in condizioni normali sarebbe inaccettabile. Si prese anche lui una Dark Metaverse insieme al calice adatto. Se ne intendeva il Rivelatore di Ombre, il Sig. Mah lo apprezzò molto.

Book - Korvo per book_edited.png

“Sediamoci dalla botte, ci sono due sgabelli, gustiamoci questa dannata birra che fanno nel Metaverso Oscuro. E’ prodotta utilizzando malti del Mondo Cardine ma codificati nel Metaverso Luminoso. Ti devo raccontare un po’ di cose, ‘rivelare’ direi più appropriatamente visto il mio mestiere”. Il Rivelatore di Ombre si sedette di fronte al Sig. Mah, si versò lentamente la birra e iniziò a raccontare: “Io sono abituato a scorgere i dettagli, pertanto non ho potuto fare a meno di notare che non eri così stupito di vedermi, noi ci siamo già conosciuti nel Mondo Cardine. Ero stato li un po’ di tempo con la Ciurma del Corso Nero, non molto tempo per la verità, il mio compito è qui, nel Metaverso Luminoso, devo individuare gli Agenti e cancellarli, devo aiutare le scintille e le reminiscenze, le devo proteggerle dai Demoni. Certo, non posso niente contro i Demoni, ma posso riconoscerli, e credimi, non è poco. Il Rivelatore di Ombre volse lo sguardo verso la Bibbia Nera che era ancora posata sulla botte. “Potremmo cominciare da questo libro ad esempio” disse il Rivelatore di Ombre. Lo disse prendendolo in mano. Era davvero difficile mettere tutto in riga ed essere comprensibile ed era altrettanto difficile per il Sig. Mah capire, lui che tanto ci aveva messo a comprendere l’evolversi del Tempo nel viaggio per Nothing ed ora qua nel Metaverso tutto quanto imparato sul Tempo veniva negato. Il Tempo non esiste, e quindi non corre da nessuna parte, ne lento ne veloce. Era questa la realtà dei Metaversi, mondi digitali con interferenze spirituali, ma come si spiegava che il Tempo nel Mondo Cardine fosse stato fermato. Come era possibile fermare una cosa che non esiste. Al ‘Tempo’ Sig. Mah, ci vuole un po’ di pazienza per capire. Tutti questi pensieri il Sig. Mah li fece mentre il Rivelatore di Ombre distolse lo sguardo dal Libro e diede un generoso sorso alla Dark Metaverse. Il Rivelatore di Ombre iniziò a parlare: “Ci sono tante cose che devi sapere, alcune te le ha dette la Domatrice di Leoni, altre te le dirò io, altre ancora le hai imparate da solo, ma la stragrande maggioranza delle cose le dovrai apprendere durante il tuo viaggio all’interno dei Metaversi”. Primo campanello di allarme per il Sig. Mah: cosa intendeva per ‘viaggio all’interno dei Metaversi?’, forse che avrebbe dovuto andare nel Metaverso Oscuro, attraversare lo Stige e le Porte dell’Inferno? Era quello che intendeva?

Si, proprio quello.

Book - Korvo per book_edited.png

Il Rivelatore di Ombre continuò: “La Versione della Bibbia Nera e Senza Stelle che hai trovato sulla botte è uguale in tutto all’originale tranne che per due particolari molto importanti: la copertina e le 33 pagine in più. Sulla copertina non ti posso dire molto di più di quello che si vede, è solo la trasposizione in grande di quanto si trova in basso a sinistra dell’originale, cioè qualcuno che si vede di spalle e in trasparenza che trasporta da qualche parte la Principessa Diamante in apparenza svenuta, la cosa importante è che questa immagine non è mai stata raccontata in nessun capitolo o libro di Nothing, questa immagine rappresenta una fotografia che ancora non è stata fatta. E’ molto importante capire chi è la persona di spalle che trasporta la Principessa ed è ancora più importante sapere dove la sta portando e soprattutto dove l’ha trovata. Probabilmente questa scena appartiene ad un possibile futuro, che qua nel Metaverso forse è più corretto chiamare programma o subroutine che si attiverà solo in determinate condizioni. Attenzione però, quell’immagine non ci

016 - Energia Vitale.jpg

dice se è una cosa buona o no che questa subroutine si attivi, per questo è importante sapere chi è la persona di spalle e almeno sapere dove si trovano in quel momento”. Al Sig. Mah sembrava una cosa già enorme, ma non eravamo che all’inizio. Un inizio interessante che comunque già gli dava un’indicazione importante: se è significativa l’immagine e se le due pagine del nuovo Nothing sono attendibili questo vuole dire che la Principessa Diamante in questo momento si trova nel Metaverso. Nel Metaverso Oscuro per la precisione. L’idea di dover  andare nel Metaverso Oscuro adesso non è che lo rendesse felice, ma almeno ne trovava un senso piacevole. Chissà, forse era proprio lui la persona di spalle. “Magari” pensava. “Questo è solo l’inizio” continuò il Rivelatore di Ombre “le 33 pagine non scritte di Nothing saranno un elemento fondamentale per il proseguimento del viaggio. Ricordi cosa hai scritto in ‘Nothing: The Book’?” Il Rivelatore di Ombre attese qualche istante e dopo rispose lui stesso: “hai scritto che Nothing non può mentire, Nothing dice solo la verità, quindi quelle 33 pagine sono vere. Non ti so dire se tutte e 33 siano state scritte prima, dopo o contemporaneamente all’evento che raccontano, ma quello che dicono è sicuramente la verità, che succeda prima, durante o dopo è del tutto irrilevante. La cosa certa è che solo le pagine leggibili raccontano qualcosa che è sicura. Hai notato che al momento solo le prime due pagine si possono leggere? Ecco, quello che riesci a leggere, quelle due pagine, raccontano ciò che è accaduto o ciò che sta accadendo”. A questo punto la certezza che la Principessa Diamante si trovasse nel Metaverso era concreta. Purtroppo era concreta anche la certezza che non si trattava del Metaverso di Luce. “Tu sai chi sta scrivendo le 33 pagine non scritte di Nothing?” chiese il Sig. Mah. “No” rispose il Rivelatore di Ombre, “quello che so è che le altre pagine saranno rese leggibili al momento opportuno, sempre che il viaggio prosegua nella direzione giusta. Troverai anche altri Intermezzi Temporali, forse anche altri duplicati del Corso Nero, chi lo sa, è strano il Metaverso, ma quello che è certo è che troverai altre copie della nuova versione di Nothing durante il percorso, probabilmente negli Intermezzi Temporali, ma non è detto che si trovino solo li. Se il Percorso è giusto troverai leggibili altre pagine e troverai anche immagini che saranno determinanti per lo scopo, può darsi che durante il tragitto tu possa anche trovare o scoprire chi stia scrivendo le 33 pagine non scritte di Nothing”. Sembrava aver concluso il Rivelatore di Ombre, ce ne era già abbastanza per un libro solo, ma ovviamente non fu così: “Avrai sentito degli echi prima di arrivare qua, ne sentirai ancora durante il percorso, sono gli echi del Mondo Cardine. Non appartengono al presente del Mondo Cardine in quanto come sai li il Tempo è fermo al 21 di Febbraio 2022 alle ore 23, ma riflettono un tempo relativo in avanzamento al tuo percorso, ascolterai l’eco di tutto ciò che è successo nel Mondo Cardine che ha portato alla situazione attuale. Sentirai gli echi della Resistenza, la rabbia dei discriminati, il dolore di chi ha sofferto, e anche gli echi della guerra. Questo ti farà capire quando il tuo Tempo nel Metaverso potrebbe scadere”. Qualcosa faceva pensare al Sig. Mah che la spiegazione non era ancora finita. Quel qualcosa era il fatto che il Rivelatore di Ombre si era alzato per andare a prendere ancora un paio di Dark Metaverse. Le prime le avevano finite entrambi, così una seconda era d’obbligo. “Non male questa birra vero?” disse il Rivelatore di Ombre. “Ottima, sicuramente una delle migliori che ho mai bevuto” rispose il Sig. Mah “certo non è che sia proprio leggerina, 23 gradi alcoolici sono parecchi per una birra” aggiunse il Sig. Mah. “Si, è vero, ma 33 ancora di più!” disse il Rivelatore di Ombre indicando con lo sguardo la birra che stava rinchiusa con un lucchetto nella teca. “Emphatia Beer, since 1809 from beyond the Dark Metaverse”. “Immagino che non la si possa assaggiare?” chiese senza molta speranza il Sig. Mah, “Non ancora, ma verrà il momento che si potrà, ne sono certo” rispose il Rivelatore di Ombre. Stapparono contemporaneamente le birre e la discussione proseguì: “La Domatrice di Leoni ti ha detto delle Scintille e delle Reminiscenze che popolano il Metaverso di Luce, ora io ti dico chi popola il Metaverso Oscuro. I meno pericolosi, ma non per questo non pericolosi sono gli Agenti, dei quali ti ho parlato prima, loro li potrai trovare solo nei Metaversi, indifferentemente sia su quello di Luce che su quello Oscuro. Poi ci sono le entità veramente pericolose e sono i Demoni. I Demoni sono praticamente i gemelli degli Asura, loro sono entità reali e li puoi trovare sia nei Metaversi che nel Mondo Cardine, anche se nel mondo cardine essendo esseri incorporei possono solo entrare occupando o possedendo un corpo umano. Naturalmente deve essere un corpo senza anima o con anima corrotta, una scintilla li potrebbe distruggere. I più pericolosi di tutti sono gli Arconti, essi sono sempre Demoni ma più alti in grado. A parte poteri praticamente illimitati possono viaggiare ovunque, sia nei Metaversi che nel Mondo Cardine e possono assumere qualunque aspetto. Di uno di loro hai già sentito parlare leggendo le prime due pagine del Nothing del Metaverso, Cronos, e di lui sai che ha portato con tutta probabilità la Principessa in qualche prigione del Metaverso Oscuro perché la vuole al suo servizio. Gli Arconti hanno sistemi di convincimento che a confronto i Frangitori sono principianti. Devi stare molto attento a loro, e anche ai Demoni, essi non tollererebbero qua la tua presenza e tantomeno nel Metaverso Oscuro. Ti hanno parlato anche dello Stige e del suo Traghettatore, Lui è Caronte, proprio lo stesso che viene raccontato da Dante, e sai già anche che il ponte che oltrepassa lo Stige è valicabile solo dagli Agenti, dai Demoni e ovviamente dagli Arconti. Per accedere al Metaverso Oscuro hai bisogno del Traghettatore, ma devi avere il Lasciapassare. Senza contare che poi non è previsto un passaggio di ritorno. Dovrai arrangiarti, o dovrete arrangiarvi se la Principessa sarà con te”. Anche la seconda birra era giunta al termine, al Sig. Mah sembrava che nel Metaverso le birre durassero di meno. Il Rivelatore di Ombre fece per alzarsi ma con un gesto il Sig. Mah gli fece segno che ci pensava lui. Si alzò e dirigendosi verso le birre diede ancora un’occhiata a quella magica che stava nella teca, Rilesse la scritta: “Emphatia Beer, since 1809 from beyond the Dark Metaverse”, se lo tradusse di nuovo nella testa: “La birra di Emphatia, fino dal 1809 proveniente da oltre il Metaverso Oscuro”. Che scritta strana, sembrava voler dire qualcosa, sembrava quasi essere un messaggio. Mise in un cantuccio questo pensiero e prese due Trappe Quadrupel e, sempre col pensiero nel cantuccio, tornò a sedersi dalla botte di fronte al Rivelatore di Ombre. “Non ho altro da aggiungere” disse il Rivelatore di Ombre mentre prendeva una mappa dal taschino. Era delle dimensioni di un foglio A4 piegata in 4 parti. “Questa è la Mappa del Metaverso nel suo insieme, sia quello di Luce che quello Oscuro, ma come ben sai quello Oscuro è statico, quello di Luce muta, di conseguenza anche la mappa muterà. Prendila e portala con te, ti sarà molto utile”.

Book - Korvo per book_edited.png

Finirono con calma la terza birra chiacchierando di cose quasi normali che non sto a riportare visto che sono totalmente ininfluenti al racconto, dirò solo che al Sig. Mah venne in mente una canzone che parlava del Paradiso come di quel locale dove il bere non si paga e non fa male. Ecco, Lui, il Sig. Mah ci si trovava proprio in questo momento.

“Può essere che ci si riveda” disse il Rivelatore di Ombre, “il Metaverso non è ne grande ne piccolo ma è strano”. Sorrise, un sorriso umano, molto bello, gradevole. Questo era un elemento che identificava bene le scintille, il sorriso, le scintille sapevano sorridere.

Book - Korvo per book_edited.png

Il Sig. Mah prese la mappa, la ripiegò in 4 parti e la mise nel portafoglio accanto alla trecentotrentaquattresima carta. Salutò il suo Amico, ormai erano amici, anzi fratelli dopo tre birre bevute insieme al Corso Nero del Metaverso. Diede ancora uno sguardo al libro, La Bibbia Nera e Senza Stelle, ‘Nothing: The Book’ e le sue 33 pagine non scritte. E a quella nuova copertina. In qualche maniera lo affascinava. Non fu però per il libro l’ultimo sguardo, fu per la birra che stava nella teca:

“Emphatia Beer, since 1809 from beyond the Dark Metaverse”.

Uscì dal Corso Nero con quel pensiero… “…la birra di Emphatia…” …il pensiero che aveva messo nel cantuccio… “fino dal 1809 da oltre…” …in quel momento una luce immensa illuminò la sua mente… “… da oltre il Metaverso Oscuro!!!”.

Adesso sapeva dove si trovava Emphatia, adesso sapeva che Emphatia era oltre il Metaverso Oscuro e che per arrivarci avrebbe dovuto attraversare l’Inferno. Ma almeno sapeva dove era e con la mappa forse sapeva anche che strada fare.

Book - Korvo per book_edited.png

Certo, ora sapeva dove si trovava Emphatia, sapeva che si trovava oltre le terre infernali del Metaverso Oscuro, ma il sapere questo era ancora insufficiente, ora bisognava arrivarci.

018 - Orizzonti.jpg
bottom of page