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Nothing: The Book

Libro 0,1,2,3 - Nothing, Il Nulla - Bruno Mah
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Libro 1: Il Nulla

Sig Mah e Orologiaio.jpg
L’oggi dipende dall’ieri come il domani dipende dall’oggi, e quindi tu che giochi col tempo sai benissimo che qualunque Viaggiatore può apportare modifiche all’ieri e quindi cambiare l’oggi e il domani, noi stessi potremmo non esistere più in questo momento se l’ieri dovesse subire una modifica, anche irrilevante. In pratica noi potremmo cancellare noi stessi ed essere riscritti grazie a qualcun altro".

"Quanti torbati scozzesi hai bevuto signor Mah?"  chiese l’Orologiaio, il Signore del Tempo, "devi solo prendere la penna che ti ho dato e scrivere del Nulla, è molto semplice, scrivi solo quello che vedi e quello che hai visto, un diario… giusto da capire come stanno andando le cose, se vuoi ti aiuto, ti posso fare delle domande, così, giusto per tentare di dare un po’ di logica a quello che di logico non ha proprio niente".

"Vabbè", disse il signor Mah, "non fare domande difficili".

"Da dove comincio, Orologiaio?
Dall’inizio? dalla fine? o da un qualunque punto imprecisato del percorso? Dimmi tu se ha un senso stabilire un inizio o una fine quando il tempo ha un significato estremamente relativo e quindi ogni cosa può essere modificata in qualunque momento.
001 - Episodio 1 - La Grande Distanza l'

Non era più Luglio, era Ottobre, non freddissimo ma il caldo è altra cosa, pochi mesi erano passati e le cose erano radicalmente cambiate.

La cosa peggiore era che non esisteva più una tana, La Tana. La Tana era lo spazio lievemente fuori dal tempo che impediva ai Cenobiti e ai Frangitori di esercitare il loro potere, era quello spazio dove nessun Manipolatore poteva entrare, ma loro, i Manipolatori facevano le regole, poi le comunicavano ai governi e i Governanti le rendevano leggi. I Frangitori ci spiegavano che erano giuste e i Cenobiti le facevano rispettare. E proprio queste regole/leggi avevano reso la vita impossibile a tutti gli spazi autonomi.

L’autonomia e il libero pensiero non piacevano ai signori di Bergderbil.

Tante altre cose erano cambiate, e altre in mutamento,  il giusto e lo sbagliato si confondevano in un sottile filo invisibile, le informazioni che venivano fornite erano discordanti quasi sempre, nessuno sapeva più cosa fare chiaramente, si era creato un clima di dubbio e di insicurezza  e quando l’insicurezza diventa compagna di viaggio allora le persone tendono ad attaccarsi a quanto di più forte trovano vicino.

L’autorità dello stato, ecco a cosa attaccarsi, lo stato sa bene cosa dire e cosa fare per rassicurarti, soprattutto in momenti delicati come questo.

Sapete come funzionano i virus informatici? è semplice, tanti di voi lo sanno ma per chi non lo sapesse allora tentiamo di spiegarlo.

Il signor X che ha una ditta informatica crea un virus e lo diffonde, naturalmente ha già la cura pronta, l’antivirus, e il prezzo da pagare per avere la cura è incalcolabile, molto spesso è la libertà.

Non è difficile estendere questo concetto a qualunque altra cosa, la strada per Nothing insegna a cercare di guardare un po’ più in la dell’apparenza, non fermarsi a quello che sembra, ma almeno tentare di capire il più possibile quello che è.

Per fare questo è sufficiente porsi sempre delle domande, il viaggio verso Nothing sarà ricco di interrogativi, ma vedete, è più facile avvicinarsi alla verità ponendosi delle domande piuttosto che volersi dare a tutti i costi delle risposte.

La domanda delle domande è la più semplice, ed è ‘cui prodest?’, a chi giova?, chi è che ha da guadagnare da tutto questo, e soprattutto cosa ne guadagnerà.

​

"A proposito di domande" disse l’Orologiaio, "comincia a rispondere a questa domanda, che cosa è Nothing?, perché è così importante arrivarci?"

"Nothing è la ripartenza", rispose il sig. Mah, "l’azzeramento cerebrale di tutte le sovrastrutture inutili che si sono create col tempo, l’annullamento di tutti gli input che ci sono arrivati generando in noi bisogni indotti, convinzioni fasulle e la perdita della capacità di distinguere, di distinguere ciò che è davvero importante da quello che non lo è".

"Nothing serve per creare spazio nella nostra testa, per poter finalmente immaginare qualcosa di nuovo, di diverso, di migliore".

"Ma esiste qualcosa oltre a Nothing?" chiese l’orologiaio "esistono altri mondi?"

"Non lo so" rispose il sig. Mah, "è possibile che ci sia qualcosa, ma non è necessariamente qualcosa di fisico e tangibile, potrebbe essere solo un modo diverso di vivere la vita, un qualcosa che assomiglia molto alla condivisione".

"Ma tu e la tua amica viaggiatrice, quella che gli piacciono i corvi  avete iniziato fisicamente questo viaggio, lo state facendo tuttora, che relazione c’è tra un qualcosa di fisico e reale e un modo diverso di vivere la vita?  o meglio, tu mi dici che Nothing è la realizzazione del Nulla nella tua mente per poter immaginare qualcosa, e poi fisicamente cerchi questo posto come se fosse una città, difficile capire".

"Orologiaio, Signore del Tempo" disse il sig. Mah, "io sto parlando con te, non penserai mica davvero che nel mondo reale credano alla tua esistenza, tu esisti perché io ti ho cercato, e trovato, e come ho trovato te troverò tanti altri personaggi,  esiste un mondo parallelo, che non vediamo, ma che c’è, e spesso occupa gli stessi spazi del mondo reale, si sovrappone e allora possiamo vedere delle cose, se le vogliamo vedere. Per arrivare a Nothing nella mente, bisogna prima arrivarci col corpo, vivere con curiosità ogni momento della nostra vita, cercare noi stessi attraverso gli altri, seguire le proiezioni di anima e spirito che guidano le nostre speranze e le nostre paure, avere esperienze di vita, allora Nothing apparirà, e finalmente potremmo sapere se oltre a Nothing esiste un mondo migliore".

"La Notte, caro Orologiaio, la notte. Bisogna Attraversare la Notte".

La Grande Distanza

( L'attesa, Il campo di Patate, La Festa)

La notte era probabilmente appena iniziata, metaforicamente e fisicamente, perché era proprio in quel momento che il viaggio fisico si stava separando da quello metafisico e poteva quindi realmente cominciare. Si era nel Lockdown, in piena pandemia, alcuni sicuramente staranno pensando che siamo nel pieno dell’esercizio del più grande esperimento sociale della storia, altri sicuramente staranno pensando che stare a

002 - Episodio 3 - La Grande Assenza Il

casa è la cosa migliore perché è questo che i Governanti ci chiedono (ordinano) per il nostro bene, ma, ma quelle due figure vicino ai bidoni della spazzatura, che non dovrebbero essere lì, ma ci sono, cosa staranno facendo?, e di cosa staranno parlando? Due persone non fanno un assembramento, ma possono fare anche di molto peggio. Possono decidere di cercare di capire, possono decidere di attraversarla davvero questa notte e comprendere e accettare qualunque cosa essa si porta dentro, ma anche imparare, imparare per poter forse alla fine avere una consapevolezza diversa.

Fu il gracchiare di Korvo a interrompere il silenzio e l’esitazione, fu il gracchiare di Korvo a sentenziare l’inizio del viaggio più incredibile della storia del genere umano.

"Neniam pli !" Disse Korvo e il viaggio ebbe inizio.

​La Grande Assenza

(Il Contadino, La Corda, La Visione)

Korvo parlava solo esperanto, "Neniam pli!" che tradotto voleva dire "Andiamo!". Parlava esperanto per scelta, avrebbe potuto parlare qualsiasi lingua ma l’esperanto era per eccellenza la lingua di tutto il mondo, la lingua artificiale che avrebbe potuto permettere facile comunicazione tra tutti i popoli, la lingua che non piaceva ai Manipolatori di Begderbil.

003 - Episodio 18 - La Grande Incertezza

Non si sapeva ancora bene quale era la direzione, scendendo sulla sinistra c’era una piccola viuzza che ci avrebbe nascosto ai Cenobiti i quali giravano continuamente in cerca di gente che non era d’accordissimo con i consigli dei Governanti, pure i droni utilizzavano, sembrava di essere in ‘Blade Runner’.

Ma era la realtà. In fondo a questa viuzza iniziava una piccola crosa che passava proprio sotto l’autostrada, quella che se si fosse proseguito per poche altre centinaia di metri avrebbe condotto alle rovine del ponte Morandi.
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La Grande Incertezza

(La Semina, Il Dubbio, La Gratificazione)

"E' questo quello che lasceremo? Il Nulla? e per cosa, per arrivare a Nulla?" disse l'uno all'altro. "Sì' rispose l'altro", ma quello che troveremo nel viaggio sarà 'Tutto' e lo porteremo con e dentro di noi a Nulla!".

Proseguendo sulla crosa ad un certo punto si affianca un piccolo ruscello, ‘Torrente’ lo chiamano, il Torrente Cantarena. Quel piccolo ruscello al di là del tempo conosciuto faceva funzionare un vecchio mulino, noi sapevamo che era proprio li che dovevamo andare e poi avremmo dovuto aspettare.

Qualcuno o qualcosa ci avrebbe dato indicazioni.

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