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Nothing: The Book

Libro 5: La Chiaroveggente - Bruno Mah
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Libro 5: La Chiaroveggente

“Urla, ma fallo forte, spaccati la bocca i polmoni come il cuore che hai dentro”, era ancora presto, il Sig. Mah era riuscito a mimetizzare alcune bottiglie di birra e di vino in un vecchio sacchetto di Disco Club, si uno di quelli di una volta, di quando si compravano i dischi in vinile e si ascoltava pure la copertina. Che copertine stupende che c’erano. Un disco lo si consumava, lo si ascoltava per intero una, due, tre e mille volte. Qualcuno addirittura lo ascoltava anche all’incontrario, per sentire se ci fossero dei messaggi segreti nascosti.

“Urla, fallo ancora più forte, spaventa i gabbiani in volo e i demoni nel nido”,

Era importante rispettare gli orari, il comunicatore del Sig. Mah si era attivato nella sezione messaggi: ‘Intermezzo Stabile di Tempo – Maddalena 3DCOreVenT’ era un messaggio della Locandiera, fissava un appuntamento. La Locandiera era la persona più vicina all’Oste della Tana, quindi quando parlava lei era come se parlasse lui, una delle figure più importanti che si stava profilando nella resistenza clandestina, quella resistenza che ancora non era nata, ma era solo questione di tempo. “No, no, no. Non farli crescere!” .

Gli ronzava in testa quella canzone, ‘Urla !” bella, molto bella, la poesia era di quello strano personaggio dell’Orologiaio, che oltre a giocherellare col tempo si divertiva a scrivere poesie, e al Sig. Mah piaceva musicarle. Questa era proprio bella, ma era soprattutto molto adatta a questo momento.

Urla ! come non fosse mai esistito ieri ma l’ oggi possa riflettere il tuo Urlo !”.

Al Sig. Mah piaceva gironzolare per la zona-storica con le cuffiette e ascoltare musica, era uno dei suoi modi per attraversare la notte, spesso ci faceva l’alba, qualche volta anche per cercare la macchina.

Attraversare la Notte per il Sig. Mah era un modo per staccarsi da tutto, era un modo per cambiare prospettiva alle cose, forse ancora non lo sapeva, ma era anche un modo per avvicinarsi a ‘Nothing’.

“Che sia e diventi eco tra le montagne”, stupenda, questa frase nella canzone ha voluto ripeterla quattro volte, gli piaceva proprio tanto “Che sia e diventi eco tra le montagne”, poi alza i toni, dal do/mi minore passa al sol con caduta in si minore, magnifica “Che sia e diventi eco tra le montagne”, e quando si potrebbe dire “si, si abbiamo capito” e invece no, voglio essere sicuro che abbiate capito “Che sia e diventi eco tra le montagne”. Il comunicatore lampeggiò segnando l’ora attesa, L’intermezzo di Tempo della Maddalena avrebbe tenuto il portale aperto solo per 5 minuti. “Fai fai fai… Volare il tuo Urlo!”.

Prima di arrivare al Portale della Maddalena incontrò un’amica, non la riconobbe subito, certo con quelle museruole e di notte tutto è più difficile, ma purtroppo non era per quello che non la riconobbe, era per il suo sguardo, era assente, era ammaestrato era omologata, e quando Lei parlò, anche nel tono di voce si evidenziava la stessa assuefazione appartenente al gregge.  Il Sig. Mah aveva quasi paura che se si fosse accorta delle birre e del vino che stavano nel sacchetto di Disco Club

lo avrebbe denunciarlo ai Cenobiti. Ma non fu così, Lei disse “Ah. Sei stato da Disco-Club?, hai comprato un disco!”. “Certamente” risposi, “NON sei un Cane Blu” gli venne in mente, ma disse solo “Si!” Dovetti tagliare corto, il Portale era vicino, ma il tempo di apertura durava, come detto, solo 5 minuti.

Come è stato per il Walkosky anche l’Intermezzo Stabile della Maddalena assunse nel suo ingresso una lieve colorazione rossa, visibile per taluni, ma non identificabile per altri.

Il Sig. Mah entrò, e la curiosità che aveva per quell’invito era molta, ma una certezza l’aveva. Non tutti si vogliono piegare, non tutti si piegheranno. Quello che i Manipolatori distruggeranno, a suo tempo lo ricostruiremo ancora più grande e ancora più forte.

“Non sarà così facile” rispose la Locandiera alla considerazione fatta mentalmente dal Sig. Mah “Loro agiscono sull’anima e sulla mente, sono il sogno e il desiderio che stanno distruggendo per sostituirlo con qualcos’altro”.

Si stupì ma non troppo a quella risposta data alla sua considerazione espressa solo nel pensiero, ormai si stava accorgendo che le cose sempre più spesso non erano come sembravano, e nonostante fosse ormai un po’ di tempo che conosceva la Locandiera ebbe la forte sensazione che quella sera gli fosse rivelato qualcosa di importante, molto importante.

L’abitazione della Locandiera non era grande, ma in quegli spazi di dimensione comunque ampiamente sufficiente c’era tutto quello che serviva non solo al corpo, ma anche all’anima.

La luce era bassa, al sig. Mah piaceva molto la luce bassa, e in taluni punti l’intensità di questa luce era aumentata dalle innumerevoli e strane candele che la Locandiera amava disporre un po’ da tutte le parti dell’abitazione.

Sembrava un appartamento, a tutti gli effetti, e lo era pure, nel senso che comunque la Locandiera ci abitava, ma era anche l’Intermezzo Stabile Temporale della Maddalena 3DC.

Era tutto molto accogliente, ma soprattutto era quasi famigliare al sig. Mah nonostante fosse la prima volta che entrasse nell’abitazione della Locandiera.

Saranno state le luci basse, le candele, può darsi, ma furono due le cose che catturarono il suo sguardo, per prima cosa vide i libri, e per seconda un telefono nero di quelli di una volta, di quelli che c’era la rotella per fare il numero.La Locandiera sapeva benissimo che il Sig. Mah sarebbe stato catturato dalla comune passione per Stephen King e si sarebbe avvicinato ai libri e sapeva benissimo anche la sua curiosità nel vedere uno spazio vuoto.

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​Mancava un libro, era evidente, c’era ‘IT’, ‘L’Ombra dello Scorpione’  ma prima che iniziasse la serie della ‘Torre Nera’ c’era un vuoto.

“Vuoi sapere cosa manca?” disse sorridendo la Locandiera e senza attendere l’ovvia risposta del sig. Mah aggiunse “quello spazio non è vuoto, ci sono anche altri spazi simili, che sembrano vuoti ma in realtà contengono i libri ancora non scritti. Guarda bene, guarda attraverso le linee del tempo, le proiezioni ti faranno vedere il libro che ci sarà se i vettori andranno sempre nella direzione giusta”.

Il sig. Mah allora guardò in maniera diversa, chiuse gli occhi e guardò con la mente e col cuore. E allora lo vide, copriva esattamente lo spazio che solo poco tempo prima era vuoto, tra ‘L’ombra dello Scorpione’ e ‘L’Ultimo Cavaliere’.

Non ne vide la copertina, ne vide solo il titolo nella sua parte laterale, un titolo curioso, anche quello assai famigliare. Il titolo era ‘Nothing: The Book’!

“Finche ci sarà quello spazio vuoto, vorrà dire che ci sarà speranza, se quello spazio dovesse scomparire prima della realizzazione del libro vorrà dire che non ci sarà più nulla da fare. Non ci sarà più modo per arrivare a Nothing, ma se un giorno il libro occuperà realmente quello spazio, allora vorrà dire che, no, meglio non dire niente”.

La Locandiera mentre pronunciava queste parole si avvicinò al Telefono, prese una bottiglia con del liquido verde che stava li vicino e ne versò un po’ in due piccoli bicchieri. Ne versò poco, l’etichetta che era incollata alla bottiglia riportava la scritta ‘Absynthe’.

“E’ Assenzio” disse, “aiuta a vedere e sentire, se ci si aggiunge anche un po’ di Laudano aiuta anche a percepire. Sei stato ad Amsterdam negli anni  ’80, giusto ? e allora sai bene di cosa parlo quando parlo di percezioni”.Come faceva a sapere queste cose la Locandiera, il sig. Mah non ricordava di avergliene mai parlato, non

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tanto per non volerlo fare, non aveva segreti per la Locandiera, solo non era mai uscito il discorso.

Ma Lei lo sapeva.

Poche gocce di quel fantastico liquido verde e trasformò un’atmosfera che sapeva di magia in un’atmosfera che era magia.

“Questo è un Telefono Temporale” disse lei ormai certa che il sig. Mah stava iniziando a capire qualcosa.

In realtà il sig. Mah si sentiva tanto come Neo in Matrix al cospetto dell’Oracolo, si guardò intorno per vedere se un vaso sarebbe caduto. Non successe. Non ancora.

“Si trovano sia in tutti gli Intermezzi Temporali che nelle vicinanze dei Portali, stanno nascosti, ma un Viaggiatore sa che ci sono e conosce i trucchi per visualizzarli. Essi permettono di comunicare con esseri umani e non umani che vivono nel passato e anche nei possibili futuri, tu Sig. Mah potresti parlare con il Sig. Mah che il 7 novembre iniziò questo viaggio, che fece quel primo passo nella giusta direzione e anche con il sig. Mah che un giorno scriverà il Libro, Nothing: The Book”.

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“Ma non stasera” aggiunse, e come se il comunicatore sapesse che doveva accendersi proprio adesso, si accese. La locandiera lo guardò senza neanche prenderlo in mano e disse “Sono qua, sono arrivati !”

Il sig. Mah immaginava che facilmente uno potesse essere l’Oste della Tana, uomo molto molto vicino alla Locandiera ma non riusciva proprio ad immaginare chi potesse essere con Lui.

Sapeva però che era importante, e sapeva anche che quello che stava succedendo avrebbe inevitabilmente tracciato il suo futuro, e segnato il suo il suo destino.Un rumore maldestro di chiavi arrivava dalla porta, la Locandiera sorrise, sapeva bene che l’Oste possedeva una quantità di chiavi inimmaginabile, aveva le chiavi di tutti gli intermezzi temporali

zona-storica e non solo. Pare avesse anche le chiavi della Cattedrale, la Leggendaria Palude sulla Collina.

Ci mise un po’ l’Oste della Tana ad aprire la porta, La Locandiera sapeva chi era con Lui, il sig. Mah non lo sapeva ancora.

La porta si aprì, l’Oste si scansò per lasciare il passo alla persona che accompagnava. Lei era molto coperta, le si vedevano solo gli occhi.

Fu sufficiente, la riconobbe. Lei era li, ma non poteva essere li.

Dopo quell’ultima proiezione che aveva realizzato nelle acque salate di Bergderbil riuscendo a fare vedere per pochi attimi l’esistenza di un mondo migliore, era stata tradita dalla Dama di Corte e catturata dai Cenobiti e ora si trovava (avrebbe dovuto trovarsi) nella Prigione del Tempo priva di sensi.

Invece era li, pallida, visibilmente stanca, ma era li, bellissima come la ricordava, Lei era la Principessa Diamante.

​La Grande Opera (La Traccia, Il Valico, La Compassione)

La Chiaroveggente

Il passato rincorreva il presente ma il paradosso temporale era che il passato stava anche nel futuro.

011 - Episodio 8BY (Chiaroveggente) - La

Riassumiamo cercando di fare un po’ di chiarezza, per quanto possibile. I Viaggiatori si erano lasciati alle spalle lo Scrutatore e la Regina giungendo a quello che è chiamato ‘Punto di Convergenza’. E’ uno spazio limitato dove ogni periodo temporale si accavalla e qui più che altrove si sente l’eco di quello che succede negli altri mondi, sia quelli sfasati come spazio che quelli sfasati come tempo. Questo è l’unico punto dove tutti i vettori si incontrano ed è quindi l’unico punto da dove si può ripartire per tentare di rimettere ordine alle cose. E’ attraverso questo punto che ogni mondo influenza il corrispondente punto parallelo del mondo gemello. Da questo punto iniziano a sentirsi le urla di dolore della Chiaroveggente che raccoglie e amplifica il dolore e la sofferenza dell’umanità proiettando nel cielo visioni apocalittiche del possibile futuro se le cose dovessero proseguire in questo modo.

I Vettori degli esseri umani stanno cedendo alla paura, dando sfogo all’indifferenza e all’odio. I Frangitori avevano fatto ottimamente il loro lavoro. La Chiaroveggente aveva visto la pandemia, aveva visto la morte e aveva assistito già a tutti gli esperimenti sociali di manipolazione che erano stati eseguiti dai Frangitori ma pensati e ordinati dai Manipolatori nei secoli. La Chiaroveggente è stata la prima a capire che questa volta non era un esperimento, questa volta era una vera e propria trasformazione.

Non si poteva reagire con una ribellione armata contro questo nemico, questo nemico era diverso, era subdolo, con i suoi metodi riusciva manipolando la verità a portare ogni cosa a suo favore, riusciva a fare vedere nero quello che era bianco, riusciva a mettere tutti contro tutti.

Allora, come lo si poteva combattere questo nemico, esisteva un modo?

Forse si, ma non era facile.

L’arma migliore che si poteva usare contro i Manipolatori questa volta non era ne una bomba atomica ne le migliori armi possibili (tanto le avevano tutte loro), l’arma migliore era la ‘Consapevolezza’.

“Creare il Nulla dentro di noi, per poter avere lo spazio di immaginare un mondo migliore”. Queste erano le parole che venivano, ma cosa volevano dire?“Nulla” e “Consapevolezza”. Forse è davvero così semplice. Rendere inefficaci le loro armi. Ognuno deve agire su se stesso, creare il proprio nulla e aiutare chi ha più difficoltà a realizzare il proprio.

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Le loro armi sono i bisogni indotti che ci hanno inculcato nella mente e ci hanno convinto di non poterne fare a meno, la paura degli spazi vuoti che si potrebbero creare intorno a noi in mancanza dei loro ‘oggetti’, la convinzione che il denaro possa comprare il nostro Tempo, la nostra Vita.

Ogni passo fatto verso Nothing è un po’ del loro Nulla che si butta via e un po’ di spazio che si crea per qualcosa di nuovo.

E’ il primo il passo il più importante, ma deve essere fatto nella direzione giusta.

014 - Episodio 11 - Spora N 04.jpg

“Urla ! come non fosse mai esistito ieri

ma l’ oggi possa riflettere il tuo Urlo !”

“Che sia e diventi eco tra le montagne”,

“Che sia e diventi eco tra le montagne”,

“Che sia e diventi eco tra le montagne”,

“Che sia e diventi eco tra le montagne!”.

“Ni daÅ­rigu,” disse Korvo, “Nothing estas ankoraÅ­ malproksima!” Stavolta l’esperanto di Korvo era intuitivo, disse di andare, che la strada per Nothing non era affatto breve.

“Ma andare dove? quale era la direzione giusta? adesso che il Viandante sarebbe utile chissà in quale mondo si trova”.

“Certo che se questo è il punto di convergenza di tutti i Vettori e il punto cardine di tutti i futuri possibili, bisogna che qualcuno una cosa del genere la sappia tenere nascosta oltre ad averla creata, se no sarebbe facile per i Frangitori distruggere tutti i futuri possibili sostituendoli con il loro”.

“Beh, intanto si comincia a capire che tutti questi mondi, almeno quelli sfasati nel tempo in avanti altro non sono che mondi virtuali, solo possibili mondi generati dalle proiezioni dei fatti del Mondo-Cardine, anche se non sappiamo quale sia il Mondo-Cardine, il fatto di avere trovato quel foglietto sta ad indicare che questo non è il Mondo-Cardine, ma potrebbe essere un mondo del passato del Mondo-Cardine e noi stiamo facendo questo viaggio nel passato per riparare qualcosa, o per cercare di imparare o apprendere qualcosa per evitare una distruzione, o qualcos’altro di disastroso, forse il Mondo-Cardine è già in mano ai Manipolatori, ricordi quella visione, la Pandemia…” e mentre i Viaggiatori cercavano di analizzare e dare un senso alla situazione si udì una voce che disse:

“Esatto Viaggiatori!” “Bravissimi” “Incominciate a capire qualcosa!”

Lo guardammo, tutti e tre, Korvo compreso. Fu così che lo incontrammo la prima volta.

Stava li, seduto in uno sgabello, con un Negroni Sbagliato in mano.

Eccolo, la figura più leggendaria e importante mai incontrata finora, in uno sgabello, con un Negroni Sbagliato in mano e… una mascherina abbassata.

Lui era l’Orologiaio, Il Signore del Tempo in persona.

013 - Episodio 11 (Orologiaio) - La Gran

​La Grande Manipolazione (La Trave, Il Morsetto, La Collaborazione)

L'Orologiaio

In questo punto di convergenza lui passava gran parte del suo tempo, ricostruiva i vettori che i Frangitori distruggevano, cercava di rallentare il tempo quando vedeva i Manipolatori tentare di compiere una delle loro nefandezze creando così quelle curvature di tempo che spesso evolvono in paradossi. Non le combinava tutte giuste, ci provava ma era un po’ un casinaro. Aveva in compenso però dei colpi di genio assoluto, aveva ideato i Portali, gli Intermezzi di Tempo, aveva costruito i Telefoni Temporali. 
Quando incrociò il mio sguardo mi guardò con un’aria interrogativa che pareva dire “Eppure io sto qua l’ho già incontrato” mentre stava ascoltando della musica con un piccolo antico grammofono “Sabbia, il sole allo Zenith, scende, scende all’Orizzonte” cantava il suo grammofono, “che strano” pensava “hanno la stessa voce” “mah… mah ?!”

esplose in una fragorosa risata e gridò MAHHHHH !!!!.

‘E’ pazzo pensammo, e questo sarebbe quello che dovrebbe comandare l’evolversi del tempo?”

Non era cattivo, era una brava persona. Già, non era cattivo, come se bastasse questo a giustificare un ruolo così importante.

Ma lui sapeva cosa era importante, lo sapeva eccome.

Si alzò dallo sgabello, alzò le braccia al cielo e disse:

​

“Qui la Morte non ha potere,

ma i Frangitori stanno distruggendo tutti i vettori

permettendo così alla Morte di raggiungere questo luogo.

La Morte incontrerà il Tempo,

lo ucciderà uccidendo anche se stessa

e sarà la fine di tutto”.

“Viaggiatori”

“Dovete creare il Nulla per avere lo spazio per costruire la vita,

i sogni ,

le speranze".

​

"Andate, ho costruito per voi il Vettore della Speranza, seguitelo prima che i Frangitori se ne accorgano”.

Appena dette queste parole un altro Urlo devastò il Punto di Convergenza.

L'urlo della Chiaroveggente non aveva precedenti, il varco spazio-temporale che si aprì sui cieli del Vettore della Speranza era enorme e quello che mostrava era terrificante.

L'intera razza umana ridotta in schiavitù dalla razza dominante. Non esisteva più niente, il sogno era frantumato.

Il Signore del Tempo sembrava ora davvero preoccupato, continuò a parlare:

“I Cenobiti sono riusciti ad entrare nello spazio della Chiaroveggente, la stanno cercando, lei ora è in pericolo ed è la sola che vi può mostrare se la strada che state facendo per arrivare a Nothing sia la strada giusta”.

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“Fermate i Frangitori, due li troverete sul vostro cammino, tenteranno di distruggere il vettore che ho creato, i Cenobiti hanno rapito la sorella della Chiaroveggente e l’hanno rinchiusa nella Prigione del Tempo, lei non ha poteri metafisici, ma ha un collegamento telepatico con la sorella, se i frangitori riusciranno a neutralizzare le schermature della Prigioniera, allora potranno trovare la Chiaroveggente, a schermature abbassate gli basteranno 666 secondi”.

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L’ Orologiaio mostrò ai Viaggiatori uno schermo dove venivano visualizzati alcuni dei Frangitori più noti e aggiunse:  

“Eccoli i Frangitori,

esseri senz'anima che operano nell'oscurità.

Un'oscurità alla luce del sole.

Usano qualunque mezzo per il loro scopo,

televisioni, giornali, e tutto quanto può servire per rubarti l'anima.

Hanno l'ordine di rendervi tutti uguali,

di farvi pensare ed agire allo stesso modo.

Sono di bell'aspetto,

ma non sempre, solo quando serve”.
“E quando la tua anima ti sarà rubata,

altro non sarai che uno zombie che cammina”.

“Non è possibile eliminare fisicamente i Frangitori,

loro esistono in uno spazio inaccessibile agli esseri umani,

la loro vita si alimenta con la vostra energia,

più voi sarete succubi più loro saranno forti.

Esiste un solo modo per neutralizzare i Frangitori:

non usate i loro strumenti,

spegnete le loro televisioni,

non guardate i loro programmi,

cercate la strada del vettore,

ognuno di voi ne possiede uno

non permettete a loro di distruggerlo”.

“Cercate forza dai vostri simili,

e date a loro la vostra forza,

li incontrerete sulla strada del Vettore,

costruite Nothing dentro di voi,

è l’unico modo per restare vivi”.

​Le Grandi Rovine (La Comparsa, Il Ricovero, L'astuzia)

I Frangitori

015 - Episodio K37 - (I Frangitori) - Le

​​“Beh, si sta facendo davvero interessante, discretamente incasinata ma interessante” disse l’Orologiaio in un altro Dove e in un altro Quando. Si trovavano come al solito lui e il Sig. Mah a discutere sull’evoluzione del tutto in uno dei tanti Intermezzi di Tempo che si trovano nella Zona-Storica. L’Orologiaio li conosceva tutti. Li aveva inventati. Nello specifico si trovavano dal ‘PocoCorretto’, era uno dei suo preferiti, li ci andava sempre a vedere la partita, e ogni volta che la sua squadra perdeva* (quasi sempre) decideva di allungare il tempo, ma in genere andava a finire che perdeva ancora più pesantemente.

“Allora” disse l’Orologiaio “Cosa è successo nell’Intermezzo della Maddalena 3DC dalla Locandiera ? e la Principessa come poteva essere li ?”

Bella la domanda dell’Orologiaio, come poteva essere li ?!

Era fine luglio, e tutto successe contemporaneamente, quell’ultimo giorno di Luglio, la fine della Tana e quella proiezione nelle acque salate che dimostrava la possibilità di vivere in un mondo nuovo senza i Manipolatori, la caccia e la cattura della Principessa tradita dalla sua Dama, nello stesso momento che la Principessa veniva rinchiusa nella prigione del tempo il secondo drammatico oscuramento aveva inizio.

Come poteva essere li ?

Erano stati i Viaggiatori a liberarla in uno dei possibili futuri sfruttando un svarione dei Frangitori con la preziosa collaborazione dell’Orologiaio.Come ci riuscirono è storia che appartiene al futuro, ora i viaggiatori sono ancora indietro nel loro viaggio, devono recuperare il tempo, devono ancora liberare la sorella della Chiaroveggente e non sanno nemmeno ancora se ce la faranno, ma l’Orologiaio fermò lo scorrere del tempo proprio mentre vi era l’allineamento del periodo attuale con il possibile futuro dove la principessa viene liberata. Quel futuro rappresenterebbe il presente di quello che allo stato attuale sembra il Mondo Cardine, ma sappiamo che è solo una variante temporanea questo allineamento dei due mondi, quello dove si trovano i Viaggiatori alla ricerca di Nothing, e quello probabilmente Cardine (Reale) dove si sono ora incontrati la Locandiera, l’Oste, il Sig. Mah e la Principessa non durerà molto, presto si disallineerà e la Principessa si ritroverà di nuovo rinchiusa nella Prigione del Tempo.

Ma ora era necessario che fosse li, era necessario perché doveva fare una cosa. Doveva fare quello che solo lei sapeva e poteva fare. Doveva leggere nel lato oscuro delle menti degli altri tre un numero. Un numero a tre cifre, formato ovviamente da tre numeri a una cifra. Un numero ad una cifra per ogni partecipante, Principessa esclusa. Quel numero era il numero che bisognava comporre sul Telefono Temporale per comunicare con il Gestore. Il Gestore della Cattedrale, colui che avrebbe giocato un ruolo fondamentale per la Resistenza Clandestina.

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Il Gestore aveva autonomamente e volontariamente oscurato La Cattedrale mantenendola così nascosta ai Frangitori e dopo di ciò vi si era chiuso dentro e per un lungo tempo nessuno ne aveva più saputo niente.   

Il numero per poter comunicare con il Gestore era come detto a tre cifre, e per evitare che questo numero venisse scoperto dai Frangitori il Gestore complicò la cosa nascondendo una cifra in ogni zona oscura dei tre elementi che ora si trovavano nell’Intermezzo della Maddalena 3DC.Aveva un cervello arzigogolato il Gestore, ma funzionante. Assai funzionante.

​Il Compito della Locandiera era quello di sapere chi erano gli altri 2 e convocarli.

Il Compito dell’Oste era quello di recuperare la Principessa e portarla nell’Intermezzo Maddalena 3DC.

Il Compito della Principessa era quello leggere dentro alle zone oscure della mente dei tre partecipanti i numeri e proiettarli in una bacinella d’acqua.

Il compito del Sig. Mah è un mistero ancora adesso.

Non c’era molto tempo, il disallineamento sarebbe iniziato 666 secondi dopo che la Principessa avesse connesso la propria mente con gli altri tre, a quel punto il tempo avrebbe subito uno scossone e si sarebbe accorto dell’errore temporale provocato dall’Orologiaio e lo avrebbe corretto immediatamente ripristinando il tutto secondo il futuro derivante dal passato che ha generato l’attuale mondo Cardine. In pratica la Principessa si sarebbe ritrovata nella prigione del tempo, molto ma molto lontana dall’Intermezzo Maddalena 3DC.

La Principessa era molto stanca ma disse che ce la poteva fare, si concentrò dopo 180 secondi estrasse il primo numero e lo proiettò nella bacinella, il numero era 6. Oppure 9. Decisero di aspettare il secondo numero per capire da che parte andava letto. Dopo altri 300 secondi estrasse il secondo numero e proiettò anch’esso nella bacinella, altro 6. O altro 9. Le forze incominciavano a mancare alla Principessa, la proiezione richiede un consumo di molta energia e la Dama che la soccorreva sempre quando faceva queste cose adesso non c’era più. La Principessa questa volta non poteva permettersi di svenire, cercò di resistere, ma il tempo scorreva e l’estrazione del terzo numero era più difficoltosa vista la debolezza della principessa.

660, 661, 662, la Principessa alzo gli occhi e barcollò riuscì a sorreggersi grazie al tavolo 663,  664, 665 il tempo si stava riallineando i tre videro la Principessa chiudere gli occhi e prima di cadere a terra svenuta, scomparire dalla stanza.

Ma videro anche il terzo numero nella bacinella, e non solo il numero, anche una linea che sottolineava la giusta direzione.

Il numero era 666. “Cazzo lo sapevo” disse il sig. Mah.

Gli altri 2 lo guardarono come si guarda un cretino.

Così si sentiva il sig. Mah.

La Strega Locandiera compose il numero girando la rotella del telefono per tre volte sul 6 senza alzare il ricevitore.

Quando per la terza volta la rotella completò il giro il Telefono Temporale si illuminò di rosso e dopo qualche istante dall’altra parte del ricevitore si sentì una voce lontana, una voce che arrivava da un Tempo nascosto, ma soprattutto e finalmente una voce che arrivava dalla Leggendaria Cattedrale. Dalla Palude sulla Collina.

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“Cazza, era ora”  disse la voce dall’altra parte del Telefono Temporale.

“Io sono il Gestore”. “E voi, chi cazzo siete ?”

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