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Nothing: The Book

Libro 4 – Il Punto di Confine - Bruno Mah
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Libro 4: Il Punto di Confine

Il Dissidente prese un foglietto con su scritto dei nomi e iniziò ad elencarli: Mario Monti, Jhon Elkan, Franco Bernabè, Matteo Renzi, Enrico Letta, Lilly Gruber, Ferruccio De Bortoli, Emma Bonino, Corrado Passera, Giulio Tremonti, Rodolfo De Benedetti, Alessandro Profumo, Mario Draghi, Valter Veltroni, Marco Tronchetti Provera, Cesare Romiti, Guido Carli.

Questi sono solo alcuni tra i Governanti e i Frangitori del paese Italia che hanno preso parte alle riunioni annuali del Grande-Banchetto dei Manipolatori di Bergderbil.

Mario Monti nel 2010 è nominato membro del comitato direttivo a Bergderbil e nel 2011 diviene presidente del Consiglio d’Italia.

Enrico Letta nel 2012 partecipa al meeting dei manipolatori in Virginia e nel 2013 è nominato presidente del Consiglio in Italia.

Monica Maggioni nel 2014 partecipa al meeting di Copenaghen e nel 2015 viene nominata presidente della Rai.

Matteo Renzi a maggio 2019 partecipa al meeting di Montreaux (Svizzera) e ad ottobre, dopo aver costruito la maggioranza del governo Conte-bis, esce dal Pd e fonda Italia Viva.

Vittorio Colao partecipa al meeting del 2018 a Torino e nel 2020 viene nominato capo della task force da Conte per la ricostruzione Fase 2 in Italia.

Mi fermo qui se no facciamo l’alba. I Governanti e i Frangitori di tutto il mondo occidentale che hanno partecipato al Grande Banchetto dei Manipolatori di Bergderbil, immancabilmente il periodo successivo ricoprono cariche strategiche governative, economiche o mediatiche. Questo succede da molti anni a questa parte, e pare che il tutto sia iniziato proprio nel momento in cui la tecnologia elettronica e informatica ha un’impennata evolutiva inimmaginabile. Ma questo è altro discorso. E lo affronteremo a suo tempo.

Sono tutti attori i Governanti, Attori-Servi-Burattini che in cambio di denaro e potere non esitano a svendersi facendo leggi e regole dettate dai Manipolatori. Non c’è destra e non c’è sinistra, è solo un grande teatrino di Burattini.

Ricordate Salvini al Papete, credete che abbia fatto un errore, o una minchiata, o è stata una mossa strategica? Niente di tutto questo, Salvini ha solo eseguito degli ordini, perché loro sapevano già tutto, e sapevano che un affare così grande andava gestito dalla pseudo-sinistra che grazie a sindacati, cooperative e affini ha più facilità di comunicazione con il gregge, in pratica, lo rincoglionisce meglio.

Naturalmente dalla pseudo-destra una costruttiva-educata-inutile opposizione, così il gregge non si disperdeva, e tutti avevano ragione.

Hanno fatto tutto loro, ed era anche tutto annunciato. Le avete viste le carte di Steve Jackson*, sono del 1982, sono 333 carte ed è un gioco, solo che è un gioco molto particolare realizzato con carte molto particolari. Ci sono rappresentati eventi che sarebbero successi molti anni dopo, ne cito tre, le Torri gemelle, L’attentato al Pentagono e indovinate un po’ ? La Pandemia.

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All’inizio pensavamo fosse un Esperimento Sociale, ora sappiamo che è una Trasformazione Sociale. Una Trasformazione che ha avuto inizio già parecchi anni fa e che adesso con questa Pandemia prende un’accelerazione probabilmente definitiva.

Non sono i soldi, a loro quelli non importano, è l’omologazione di tutti noi che gli interessa, è l’appiattimento cerebrale, il loro potere sulle nostre menti. A loro del disastro economico non importa nulla. Anzi, dalla ricostruzione ci guadagnano pure, sono speculatori nati, i disastri li creano perchè per loro sono affari.

Il loro vero guadagnano è il nostro Tempo. Avete capito bene, il Tempo. L’unica cosa oggettiva e non relativa, il Tempo, tempo di vita che noi cediamo a loro in cambio di cose fittizie, in cambio di NULLA !.

Avete notato che i luoghi più colpiti sono i luoghi frequentati da gente che difficilmente si amalgama al sistema, da gente che gli piace essere libera, da gente come noi che evita i centri commerciali, fa ammuffire il telecomando della TV e non gli frega un cazzo della firma sulle magliette.

Ecco questo a loro non piace.

Osservatevi meglio, lo vedete quanto siamo diversi tra di noi, non ce ne sono due che si assomigliano, eppure si va d’accordo, si condivide l’allegria, si sorride. Noi siamo costruttori di Ponti, la fuori i Signori di Bergderbil, ci impongono i loro Muri”.

L’assemblea durò ancora qualche ora, in molti parlarono e tutti si trovarono d’accordo con l’analisi della situazione esposta dal Dissidente che per primo parlò, qualcuno aggiunse qualcosa, qualcun altro dettagliò qualche particolare, qualcun altro si accorse che indossava una maglietta firmata e altri avevano guardato l’Inter in televisione, ma in linea di massima il punto era fatto. Restava ora in piedi il vero problema, cioè cosa si può fare.

Nessuno aveva ancora idee in proposito, tante congetture, ma di scarsa efficacia. L’assemblea si concluse con i bicchieri che si scontravano e si festeggiava l’anniversario dell’Oste della Tana e ci si diede un appuntamento al più presto, e il più presto poteva essere solo nel mese di Novembre, ma il dove e il quando di preciso ancora nessuno lo poteva sapere. Nessuno poteva sapere quanto fosse buio il secondo Oscuramento.

Il Grande Giudizio (La Terra, Il Pozzo, La Sintesi)

Lo Scrutatore

Intanto in qualche remoto spazio, ai confini con qualcosa di sconosciuto, i Viaggiatori sapevano benissimo cosa fare, cioè niente. Non dovevano fare proprio niente, dovevano solo sedersi e aspettare qualche evento, la cosa complicata era coglierlo. “Però, bel tipo il Viandante, mi ricorda qualcuno, proprio fisicamente e anche nei modi” disse Lei. “Anche a me” rispose lui. “Qualcosa che ha a che fare con la musica, una chitarra per essere precisi, sai uno di quei segnali che ogni

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tanto si rivelano, chissà, forse è un chitarrista, la prossima volta che lo vediamo glielo chiediamo. Magari poi non sa fare neanche un ‘Do’”. Il ‘Do’ lo sapeva fare, eccome se lo sapeva fare e tante altre cose sapeva fare. Ma comprendere chi fosse veramente il Viandante era ancora cosa molto complessa per i Viaggiatori, eppure la risposta era così semplice.

In quel momento Korvo parlò: “Ĝis nun ili regis vin. Ekde hodiaŭ ili ankaŭ diros al vi, kion fari” “ma porca troia, sempre sto cazzo di esperanto, aspetta che prendo google translate” disse Lui. “Non serve” disse Lei, “Korvo ha detto: Fino ad oggi vi hanno controllato. Da oggi vi diranno anche cosa dovete fare”. I Viaggiatori si guardarono, poi guardarono Korvo aspettando il seguito. Il seguito arrivò: “Nenio estos la sama denove, kaj ĝi estos pli malbona ol ĉio, kion vi povas imagi! Ne elmontru vin, ne ludu ilian ludon, evoluigu vian pensadon serĉu homojn kiel vi, ne sciigu al ili, kiu vi estas”.

“Ciarliero oggi Korvo eh” ironizzò Lui “Aspetta, non ha ancora finito” disse Lei.

Le parole di Korvo erano piuttosto inquietanti e non incomprensibili solo per l’Esperanto, ma anche nel loro significato, letteralmente Korvo diceva “Nulla sarà più come prima, e sarà peggio di qualunque cosa possiate immaginare! Non esponetevi, non fate il loro gioco, evolvete il vostro pensiero. Cercate persone come voi, non fate mai sapere a loro chi siete !”

Un silenzio innaturale calò al Vecchio Mulino, le parole di Korvo erano presagio, le parole di Korvo non dicevano niente di buono, ma il problema era che neanche si sapeva cosa intendesse veramente. Non passò molto tempo che Korvo riprese a parlare :” Vi devas krei Nolla ene de vi, ĉar nur per kreado de nenio vi havos Spacon. Tiutempe Nenio ekzistos plu! La Horloĝo aktivigis la vektoron de Espero, tiel la tempo rompiĝis, sed la Rompantoj rimarkis ĝin. Ni devas rapidi, sekvi la Vektoron kaj ni trovos la Teller! Jen ni iras!”.

Questa volta le indicazioni di Korvo erano comprensibili, almeno un po’.

“Dovete creare il Nulla dentro di voi perchè solo creando il Nulla avrete lo Spazio. A quel punto Nulla non esisterà più ! L'Orologiaio ha riattivato il Vettore della Speranza, in quella via il Tempo è ripartito, ma i Frangitori se ne sono accorti. Bisogna fare presto, seguiamo il Vettore e troveremo lo Scrutatore ! Andiamo !”.

“Seguire il Vettore, ma che cazzo dice sempre, ma perché non parla come mangia ?” disse Lui.

“Perché lui è Korvo” disse Lei “e non può essere diverso da come è, ognuno ha del proprio” aggiunse, ma quest’ultima frase non era proprio sua, qualcuno gliel’aveva suggerita. Lei ci pensò un po’ “Ognuno ha del proprio”,” come mai ho usato proprio queste parole, non sono mie, è come se qualcuno avesse parlato al mio posto, però è una cosa giusta: Ognuno ha del Proprio !”.

La sua riflessione ad alta voce si interruppe quando corvo con una sola parola spiegò al Sig. Mah (di nome e di fatto) sia cosa poteva essere il Vettore sia cosa avrebbero dovuto fare.

In realtà il concetto di Vettore è molto articolato perché può assumere molti significati ma nel contesto attuale il Vettore era lo spirito, la volontà di comprendere, il desiderio di migliorarsi, la forza di andare avanti.

La parola che disse Korvo questa volta non era espressa in Esperanto. “Seguitemi” disse Korvo.

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Il Lucchetto che teneva chiusa la porta di ingresso del Vecchio Mulino si sbriciolò e la catena letteralmente scivolò per terra. La Porta si aprì lentamente da sola rivelando uno spettacolo quanto meno inconsueto.

Era tutto sottosopra, non c’era una cosa al posto giusto, nel senso che non c’era neanche un tetto, era tutto all’aperto. Non sto ad elencare le cose senza senso che si trovavano in questa stanza formata da soli tre muri senza un tetto. E’ impossibile, allegherò una foto che ha scattato Raven. Dice che le voci che sente le hanno detto di documentare fotograficamente questo viaggio. Se lo dice Lei io credo.

Korvo nel frattempo scomparve. Era normale, pare fosse un corvo particolarmente indaffarato, sempre pieno di impegni.

In effetti sembrava che la sua presenza non fosse più necessaria, il percorso sembrava tracciato, in quel marasma di disordine c’era un corridoio, direi ‘lindo’, un tappeto apparentemente orientale e sembrava messo apposta per essere ‘camminato’. Quindi lo ‘camminammo’.

Musica, rumori e suoni, grida, pianti, risate, e musica ancora e tutto insieme scorrevano alternandosi accompagnando i nostri passi verso qualcosa che ancora non sapevamo.

C’erano tanti quadri, vecchie fotografie, un grammofono, un vecchio telefono. Il corridoio era stretto ma comunque agevole, a poco a poco questo concerto di suoni si dissolse, piano piano lasciando una musica prodotta da un organo a canne. Il volume di questa musica non era alto, era molto gradevole.

Il percorso finì davanti ad una porta chiusa con solo la musica dell’organo in sottofondo.

Una voce si sovrappose alla musica: “Questo è il punto di Confine” disse la voce con tono fermo. “da qua ha inizio la via senza tempo, Vita e Morte si confondono e perdono di significato”.

In quel momento tutto si dissolse e la musica cessò.

Quello che era un corridoio stretto adesso è una enorme stanza stracolma di libri e assurdità che a confronto il Vittoriale era una casetta ordinata.

C’era un leone, un fantasma, uno specchio con noi riflessi, era la cosa più assurda che si potesse immaginare.

E Lui li. Lo Scrutatore. Seduto comodamente su una sedia e con un libro in mano.

007 - Episodio 87 (Scrutatore) - Il Gran

Ci scrutò, appunto, era il suo lavoro. La voce riprese a parlare, ma questa volta era la sua e sembrava una voce assolutamente normale.

“Strano” pensò il sig. Mah, “una voce normale”.

La “voce-normale” dello scrutatore riprese quello che la voce precedente stava dicendo e continuò:

“Tutto si annulla e tutto si ricrea, siete certi di voler proseguire?” intanto guardava (senza leggere) il libro e continuava la sua operazione di scrutinamento. Anche un po’ fastidiosa direi.

Dietro lo scrutatore c’era una porta-finestra molto ampia fatta ad arco da dove entrava una luce molto intensa e lasciava intravvedere un paesaggio di rara bellezza, una di quelle cose difficili da trovare nel nostro mondo.

C’era molta luce, c’era molta speranza, Lo Scrutatore aveva chiesto a noi se eravamo certi di voler proseguire, questo voleva dire che lui non avrebbe posto nessun divieto.

La Terra del Crepuscolo, la Zona di Confine, sembrava davvero tutto possibile, ma nello stesso tempo anche tutto impossibile.

 “Ni daŭrigu” gracchiò di nuovo in Esperanto Korvo, che nel frattempo era rispuntato, qualche parola ormai la capivo pure io “Continuiamo” voleva dire.

La Regina ci stava aspettando, sapeva che lo Scrutatore ci avrebbe fatto passare.

La Terra che stavamo percorrendo era degna della migliore delle Regine, ma non fummo noi a trovare la Regina, fu Lei a trovare noi.

“Benvenuti Viaggiatori, è un vero piacere per me dopo tanto tanto tempo rivedere esseri umani animati dalla voglia di conoscere e di conoscersi. L’ultima volta era mi pare nel 1809, o giù di li, era una Principessa.”

Chi parlava era ovviamente la Regina. Non si trovava in un Castello con mille stanze, ma stava proprio nel mezzo del bosco, vicino ad animali conosciuti e altri sconosciuti e l’aspetto che aveva era talmente regale che non avresti potuto scordarlo per il resto della vita.

Il Grande Corteo (La Voce, Il Frastuono, La Metafora)

La Regina

009 - Episodio 96 (Regina) - Il Grande C

“Benvenuti Viaggiatori, benvenuti nello spazio che intercorre tra Nulla e il Nulla. Da ora inizierete a scoprire chi siete o cosa siete !" "Ditemi: Riuscite a 'Vedere’ la Musica ?, Riuscite a ‘sentire’ la Purezza Animale, e ditemi ancora, secondo voi la ragazza che vedete sull'albero, cosa rappresenta ? la libertà forse ? oppure la prigione ?, per voi è Vita oppure è Morte ?”

Non si aspettava ovviamente delle risposte, era un messaggio quello che ci voleva dare, un messaggio che dovevamo decifrare, che avrebbe potuto aiutarci nel viaggio, aiutarci a scoprire quanto è relativo quello che è giusto e quanto spesso abbia lo stesso volto di ciò che consideriamo ‘sbagliato’.

Capimmo come la stessa cosa cambia in funzione di una differente prospettiva, capimmo quanto la linea che divide la vita e la morte sia sottilissima, ma capimmo soprattutto che non basta credere di essere liberi per esserlo veramente, capimmo come è facile mentire, e mentire soprattutto a se stessi.

In quel momento vedemmo la ragazza che volteggiava libera sull’albero, sentimmo il suono del violoncello e il cavallo ci salutò con un nitrito molto ma molto più gradevole ed educato del gracchio di Korvo.

“Ricordate” aggiunse sorridendo la Regina, “Voi siete quello che vedete o sentite, Continuate Viaggiatori, il viaggio potrebbe essere molto lungo. Percepite le variazioni ?”

Si, le percezioni stavano aumentando, Nothing iniziava a generarsi !

Eravamo un Ka-tet per dirla alla Stephen King, cioè un insieme di persone (facciamo pure Korvo) unite in un unico intento, ognuno di noi incominciava a sentire il proprio Vettore, che condiviso con gli altri formava un Vettore molto più forte, cioè un Ka-tet.

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La luce emanata dal luogo dove si trovava la Regina scomparve presto per lasciare il posto ad un’oscurità che non sembrava derivare da un normale flusso del tempo, ma proprio dal posto nel quale ci trovavamo. Cerco di spiegarmi meglio. In questi luoghi, questo lo avremmo capito dopo, la luce non dipende dal fatto che sia mattina o sera, ma dipende proprio dal luogo dove ti trovi. Quindi, dalla Regina ci sarà sempre luce, anche se dovesse piovere, o se ci fossero le nuvole.

Dove ci troviamo adesso è sempre buio, mi viene da dire 24 ore su 24, ma, e qui c’è da ridere: qui il Tempo non esiste, e nel più fortunato dei casi il tempo si è fermato.

Camminammo fino ad arrivare davanti ad un capannone, ci fermammo e trovammo un foglietto con scritto delle cose talmente male ma talmente male che riconobbi la mia calligrafia.

Sul foglietto c’erano scritte in pessima calligrafia queste righe:”

“Qui il tempo ha smesso di scorrere, questo è lo spazio dove si concentrano tutti i vettori, è qui che la Chiaroveggente svela il passato, e rivela i possibili futuri. Niente è scritto e tutto è possibile. L'oggi dipende dall'ieri come il domani dipende dall'oggi. Questo è il punto di convergenza, ascolta, queste sono urla di dolore. La Chiaroveggente assorbe l'energia dell'umanità e apre dei varchi temporali con le sue urla. Ci mostrerà come sarà il nostro mondo se non dovessimo arrivare a Nothing.”

Sembravano degli appunti, appunti per una futura documentazione ma la cosa pazzesca e inquietante era che quegli appunti li avevo scritti io.

Non so quando, non so se ieri o domani, sicuramente non oggi. Anche Raven parve perplessa, la cosa sembrava un paradosso incredibile.

Come potevo io aver scritto di un posto che ci sarei andato solo dopo.

Korvo esplose in una gracchio-risata, sembrava non riuscire a smettere, si fermò solo un istante per dire non in esperanto “Adesso viene il bello, ora ci sarà da divertirsi, conoscerete l’Orologiaio, il signore del tempo, è tutta colpa sua e dei suoi negroni sbagliati se il tempo ciocca”.

Sembrava tutto divertente, assurdamente divertente, ma un urlo di portata disumana squarciò ogni resistenza, esplose nell’aria come una bomba nucleare e su nel cielo scuro apparve l’immagine di un mondo devastato.

La Grande Opera (La Traccia, Il Valico, La Compassione)

La Chiaroveggente (Preludio)

Rilessi gli appunti:” Questo è il punto di convergenza, ascolta, queste sono urla di dolore. La Chiaroveggente assorbe l'energia dell'umanità e apre dei varchi temporali con le sue urla. Ci mostrerà come sarà il nostro mondo se non dovessimo arrivare a Nothing”.

“Urla ! come non fosse mai esistito ieri, ma l'oggi possa riflettere il tuo urlo,

che sia e diventi eco tra le montagne, che sia e diventi eco tra le montagne,

che sia e diventi eco tra le montagne !”

Questa era la Chiaroveggente, ed era in pericolo, ma le immagini riflesse nel cielo scuro mostravano che tutto il Mondo era in pericolo.

Bisogna raggiungere Nothing, bisogna raggiungerla in fretta.

“Beh, però quel foglietto vi ha aiutato” disse l’Orologiaio, vi ha fatto capire subito che l’urlo era della Chiaroveggente, e compreso velocemente l’importanza di arrivare a Nothing.”

“Quello è vero” rispose il sig. Mah, “è tutto il resto che non riusciamo a capire”. Ma speravamo che prima o poi ciò che sarebbe stato davvero importante lo avremmo compreso.

“E quindi ?” chiese l’Orologiaio ”adesso avreste dovuto cercare di capire come proseguire, visto che l’immagine devastante del futuro mondo proiettata dalla Chiaroveggente imponeva di arrivare a Nothing al più presto.”

“Si, è vero” rispose il sig. Mah “ma c’è un problema più urgente, la Chiaroveggente è l’unico elemento che con la proiezione delle sue immagini ci può indicare se il percorso che stiamo facendo è quello giusto, ok ?”

“fino ad adesso si, credo” rispose l’Orologiaio. Continuò il sig. Mah “La Chiaroveggente riesce senza problemi grazie alle sue capacità a nascondersi ai Frangitori, ma i Cenobiti hanno preso sua sorella. Sua sorella non ha nessun tipo di capacità metafisica, ma hanno un contatto telepatico. I Cenobiti l’hanno imprigionate nel Campanile, nella Prigione del Tempo e i Frangitori entrando nella sua testa con i loro mezzi sanno che possono individuare la Chiaroveggente”.

Intanto il secondo Oscuramento era già iniziato, qualcuno del Gregge forse iniziava a capire che c’era qualcosa che non andava nelle decisioni prese dai Governanti, e qualcun altro riusciva anche a capire che forse non erano i Governanti a prendere decisioni, ma solo a mettere in pratica decisioni prese da altri.

Il processo di trasformazione stava procedendo senza intoppi, la stragrande maggioranza degli esseri umani aveva accettato tranquillamente catene e museruole, taluni provavano addirittura piacere nel diventare provvisoriamente Cenobiti e denunciare quelli che non rispettavano le leggi di Bergderbil.

Era in previsione una seconda riunione, voci speranzose ipotizzavano addirittura che questa riunione fossa fatta nell’unica Cattedrale degna di questo Nome, il posto dove il Tempo non solo si ferma davvero ma lo si può anche fare ripartire.

Ripartire nella direzione giusta.

Quello che tutti speravano era di poter fare la seconda riunione nell’ Antica Palude.

L’Antica Palude su in Collina.

 

 

*Carte di Steve Jackson

  https://www.centropagina.it/attualita/coronavirus-unepidemia-prevista-dal-gioco-degli-illuminati/

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