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Nothing: The Book

Il Silezio Intero - Bruno Mah
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Libro 10: Il Silenzio Intero

Scintille

La prima Scintilla, il Jolly (Pt 1)

Mattino, presto.

Molto presto.

In un altro dove, e in un altro quando naturalmente, una tenue luce filtrava dalle persiane della sua camera da letto. Si era svegliata già da un po’, ma quel tempo dedicato al nulla era fondamentale, era il momento che riusciva a raccogliere meglio le idee. Era un lasso di tempo che poteva variare dai 10 minuti alla mezzora, era l’unico momento che il tempo aveva una parvenza di significato. Guardò il soffitto della sua stanza, poi volse lo sguardo

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nell'antico mobiletto alla sua destra, li teneva i suoi vestiti, pochi per la verità, e non erano nemmeno i suoi, li aveva trovati li.

Erano della sua misura, come se qualcuno avesse saputo che un giorno sarebbe arrivata.

Sotto il letto teneva un bauletto con dentro tante cose, di qualunque tipo, erano soprattutto oggetti costruiti con altri oggetti, e lo spazio che occupavano non dipendeva dall’ampiezza del baule, ma dall’importanza che questi oggetti avevano. Era un baule appartenente ad una zona dove lo spazio si confonde con l’energia, più un oggetto possiede energia e più occupa spazio, ma quello spazio non occupa fisicamente nulla all’interno del baule, occupa solo uno spazio virtuale. Erano oggetti che risiedevano fisicamente in altri posti, e soprattutto in altri tempi. Tempi passati, tempi presenti e anche tempi appartenenti a possibili futuri.

Le piaceva aprire quel bauletto, all’inizio si presentava un po’ come si può presentare un buco nero, profondo all’infinito e piano piano gli oggetti apparivano, roteando uno per volta, a volte velocemente, a volte lentamente, e qualche oggetto appartenente al tempo passato e al tempo presente lo si poteva anche prendere. Naturalmente l’oggetto era una riproduzione, non era l’originale e quindi non ne possedeva i poteri, ma lei sapeva che un giorno avrebbe trovato l’oggetto che cercava, e sapeva anche che quello sarebbe stato l’originale, perchè quell’oggetto le serviva adesso, le serviva forse per poter fuggire da li, o poter comunicare con qualcuno.

A volte passava ore a cercare dentro il bauletto, non si annoiava, la divertivano tutti quegli oggetti che apparivano e scomparivano, erano milioni, milioni di milioni, e questo rendeva praticamente impossibile la ricerca dell’oggetto che cercava.

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Era una chiave l’oggetto che cercava, una chiave che aveva il potere di aprire una piccola porta che si trovava nella stanza. Erano due le porte presenti nella stanza, una di dimensioni normali che conduceva nelle altre stanze della casa, l’altra, quella importante, era quella piccola che si trovava a fianco della porta normale. Quella porta l’avrebbe fatta tornare indietro, oltre quella piccola porta si trovava l’ingresso per il Mondo Cardine e se fosse riuscita ad aprirla il Jolly si sarebbe sicuramente unita alla resistenza e avrebbe contribuito con la sua arte alla diffusione delle immagini miracolose che testimoniavano l’esistenza e quindi la possibilità di un mondo migliore. Non solo migliore, ma un mondo dove la vita sarebbe stata davvero la Vita e non una Non-Morte.

E allora cercava, e cercava, e aspettava e cercava ancora, erano anni che tutti i giorni cercava. Anni. Ma quanti anni. Non lo ricordava neanche più, qui il tempo, a parte quei minuti iniziali della giornata, non ha alcun senso.

Non sapeva come fosse finita li, ha ricordi molto nitidi degli ultimi giorni del mondo cardine, o presunto cardine, sapeva che era spiata, sapeva che aveva qualcosa di speciale e più si avvicinava l’ultimo giorno sul pianeta presunto cardine più le manifestazioni strane si intensificavano.

Sapeva dell’esistenza di una resistenza clandestina, conosceva bene alcuni dissidenti e liberi pensatori, e aveva frequentato anche molti artisti, lei stessa era un’artista, ed era anche un cuore sanguinante.

Ma forse era anche qualcosa di più. I suoi pensieri erano liberi, e la sua forza interiore era quella del dissidente.

Per questo la cercavano, per evitare che entrasse a fare parte della resistenza-clandestina.

I Frangitori avevano paura di lei, perché la sua forza mentale era superiore a qualunque Frangitore esistente, e la sua mente non era ne programmabile ne manipolabile. La sua mente era quello che poteva terrorizzare qualunque frangitore. La sua mente era imprevedibile.

Neppure i Cenobiti avevano potere su di Lei, avevano provato con la forza qualche volta, ma l’apparire di una strana intensità luminosa molto somigliante a fiamme di fuoco nei suoi occhi, li aveva sempre impauriti e allontanati.

Conosceva un po’ tutta la resistenza clandestina, ma per sicurezza ha sempre cercato di non farne parte direttamente, sapeva di essere sorvegliata, e di conseguenza avrebbe potuto mettere in pericolo i suoi amici.

Quindi scelse di operare da sola, e da sola spese forze ed energie per cercare di smascherare l’enorme manipolazione in atto, era un’autentica spina nel fianco dei Manipolatori i quali non sapevano mai come arginarla.

Lei era tutto, era Artista, era Cuore Sanguinante, era Dissidente e pure Libero Pensatore, lei era il Jolly, sentiva di avere dentro qualcosa di speciale, come un’appartenenza divina, era questo il vero motivo per il quale era così forte, era questo il motivo per il quale la nascosero al resto del mondo.

Il 31 di luglio si stava avvicinando, la Principessa Diamante troppo spesso era stata liberata dalla sua prigione temporale e le possibilità di trasmettere le immagini di Emphatia una seconda volta erano troppo concrete,  il viaggio verso Nothing stava andando alla grande, la Prigioniera del Tempo era stata liberata e le Urla della Chiaroveggente illuminavano come non mai il sentiero verso Nothing e l’autostrada per Emphatia. Con il Jolly a fianco della resistenza le possibilità di vittoria erano troppe.

Questo non doveva succedere.

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E allora i più scaltri tra i Frangitori studiarono il piano. Dovevano farla cadere in una trappola che la conducesse direttamente in una dimensioni dove il tempo scorre a velocità molto superiore impedendo così a chiunque di trovare i varchi di uscita.

Una prigione mentale, non fisica, in una dimensione onirica, molto simile alla condizione nella quale si trova la Principessa Diamante, ma con la differenza che nessun mago del tempo la potesse trovare neanche in un possibile futuro, in quanto la velocità maggiore dello scorrere del tempo impedirebbe a chiunque, Signore del Tempo compreso, di individuarla.

Dicevamo prima, Lei ha ricordi molto nitidi dell’ultimo periodo vissuto nel Mondo Cardine (presunto) ma non dell’ultimo giorno, di quell’ultimo giorno ricorda solo che è uscita di casa verso sera per andare a fare delle commissioni, si stava avviando verso la Zona-Storica.

Non fu affatto semplice catturarla, mentre si stava avviando verso la Zona-Storica due Frangitori la avvicinarono, e uno di loro le scaricò addosso il suo teaser elettrico.

La scarica elettrica avrebbe messo fuori combattimento chiunque, ma non il Jolly che sembrava addirittura ancora più energico, fissò negli occhi il Frangitore che l’aveva attaccata. Era uno sguardo di fuoco, distrusse la mente del Frangitore in meno di 10 secondi, ma quattro Cenobiti vestiti da gregge con tanto di museruola erano appostati nelle vicinanze ed erano pronti ad agire immediatamente se fosse stato necessario. E fu necessario. Usavano metodi antichi i Cenobiti, il manganello di ferro di uno di loro la colpì in testa. Non bastò ancora, il Jolly si girò verso il Cenobita e lo disintegrò con lo sguardo, un altro colpo la colpì nello stesso punto, la vista del Jolly incominciava ad annebbiarsi. Fu il terzo colpo a neutralizzarla.

Al terzo colpo tutto diventò nero, restò in piedi ancora qualche secondo prima di cadere a terra, e anche quando era a terra aprì gli occhi ancora per qualche secondo terrorizzando i tre Cenobiti rimasti.

Per fortuna dei Cenobiti fu proprio una manciata di secondi. Poi per Lei fu davvero buio, chiuse gli occhi a questo mondo forse per sempre. O forse no.

La caricarono in una specie di cellulare e partirono molto velocemente. La portarono in un posto sicuro, in campagna, nei pressi di un cimitero, le collegarono i loro infernali apparecchi elettronici e come avevano fatto con la Principessa Diamante le bloccarono il tempo mentre era ancora svenuta, i fili collegati alla sua testa proiettavano mente e cuore in questa dimensione superveloce.

Lei, o meglio, il suo sogno cominciò così, in quella stanzina di una casa di campagna vicino ad un cimitero molto simile a quella casina di campagna che teneva prigioniero il suo corpo.

La Seconda scintilla, La Strega-Locandiera

Il mondo era andato avanti, la Resistenza aveva perso, solo pochissimi ricordi restano di quella notte alla Cattedrale che avrebbe potuto essere stata magica e che invece si è rivelata un incubo.

I Mondi come previsto si erano consolidati, solo un Mondo Cardine esisteva adesso e non era il mondo che la Resistenza sognava.

Tanti elementi appartenenti alla Resistenza Clandestina che si trovavano davanti al monitor della Cattedrale quando il 31 di Luglio del mondo onirico di Nothing si è consolidato con il Mondo Cardine modificando il passato secondo la terza infame variante e modificando di fatto il presente del Mondo Cardine, sono scomparsi, alcuni si sono scoperti appartenenti al gregge, e altri hanno smesso di lottare.

Ma non Lei, la Strega-Locandiera aveva letto i diari di Korvo, la Strega-Locandiera sapeva che il battito cardiaco della Cattedrale ancora pulsava. Lentamente, quasi impercettibilmente, ma anche

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inequivocabilmente pulsava. E sapeva pure che il Sacerdote si era di nuovo chiuso li dentro. Sapeva che il Sacerdote aveva visto il Sig. Mah entrare nella Cattedrale per assicurarsi che fosse viva, e sapeva che il Sig. Mah possedeva i Doni della Principessa Diamante. La Strega Locandiera era anche consapevole dell’esistenza di quell’incredibile Intermezzo Temporale, quello conosciuto come ‘La Piccola Cattedrale’, quello strano intermezzo che scompare e ricompare anche in più ‘dove’ e in più ‘quando’ contemporaneamente. Magia Pura la Piccola Cattedrale, una magia pura tenuta in vita dalla Terza Scintilla. La Sacerdotessa. Ma di lei parleremo dopo.

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Accanto alla Strega-Locandiera sempre il Banconiere della tana, impegnato in un compito al di la di ogni encomio, stava da solo cercando di tenere in vita, o almeno fare respirare più intermezzi temporali possibili, a volte anche 3 o 4 per volta. Una Mission Impossible, ma lui, il Banconiere era nato per questo, e se c’era uno in questi mondi che lo poteva fare, questo era Lui, Il Banconiere della Tana.

Questo permetteva alla Strega-Locandiera di agire piuttosto liberamente e allora, per la prima volta dopo la consolidazione dei mondi, che per semplicità chiameremo la Fine dei Mondi, ricominciò da sola a cercare di riorganizzare una nuova Resistenza Clandestina.

La Locandiera Esausta (Il Potere, La Tavola, Il Sortilegio)

La Grande Adunata

045 - Episodio 63 (La Locandiera Esausta) La Grande Adunata.jpg

Per prima cosa bisognava analizzare la situazione e le risorse. Le risorse al momento sono: quattro intermezzi temporali funzionanti, la Maddalena 3DC, Il Centro di Reclutamento Corso Nero, Il GGiaBotti e la Piccola Cattedrale, poi abbiamo ancora gli ultimi Doni della Principessa Diamante, le 334 carte e le immagini di Emphatia.

Il resto nulla. La Principessa Diamante senza più il suo Dono, la Resistenza Clandestina Distrutta, il Sacerdote recluso volontario nella Cattedrale, Il Signore del Tempo introvabile. Il primo passo era quello di trovare il Sig. Mah e capire come gestire al meglio i doni della Principessa Diamante.

La Strega Locandiera chiamò la sua Amica, quella che nel mondo onirico di Nothing era la Principessa Diamante e insieme decisero di cercare la Piccola Cattedrale.

Era tosta la Ex-Principessa, anche senza il suo dono, era tosta! E’ stata una comprensibile paura umana che le ha impedito di essere quello che forse il destino aveva riservato per lei.

Ma le cose possono cambiare, certo, le cose possono sempre cambiare. Che dici Principessa Diamante, cambieranno?

Non sapevano come fare e allora decisero di andare nell’intermezzo temporale al momento tenuto in vita dall’encomiabile Banconiere. L’Intermezzo temporale GGiaBotti.

Dicevamo prima della scoperta dell’esistenza di più forze che regolano o quantomeno condizionano i possibili futuri intervenendo sul presente e sul passato, e finora abbiamo conosciuto solo una forza malevola, ma forse il destino, sempre che esista, per la prima volta dalla fine del mondo, ci presenta anche una forza buona, la forza che porta il Sig. Mah all’Intermezzo Temporale GGiaBotti proprio quando il Banconiere serve il vino alla Strega-Locandiera e alla Ex-Principessa.

Ebbene, a questo punto possiamo dire che sta per cominciare all’Intermezzo-Temporale GGiaBotti la prima Riunione-Clandestina dopo la vera fine del mondo, o ancora meglio, la prima Riunione Clandestina del Nuovo-Mondo.
Gli abbracci non erano certo di circostanza, erano veri e sentiti, e consapevoli che ancora tutto non era finito ma che sarebbe stata dura, molto dura. Questo lo sapevano, questo era scritto, come era scritto che un dissidente non si piega, e anche a spezzarlo ce ne vuole.

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Finche un solo Dissidente esisterà in questo o altro mondo nessun Manipolatore potrà dormire sonni tranquilli.

Un Dissidente è una Scintilla, come lo è un Artista, o un Cuore Sanguinante. Come pure lo è un Libero Pensatore.

Si sedettero attorno ad una botte e iniziarono a parlare.

La terza Scintilla, La Sacerdotessa

Era Leggenda, Storia e Follia. Era tutto questo e tanto altro insieme l’Incredibile Intermezzo Temporale che la Sacerdotessa gestiva. Al di la del Tempo e dello Spazio, nell’Intermezzo Temporale conosciuto come La Piccola Cattedrale, stazionava abitualmente la Ciurma del Corso Nero con la Leggendaria Principessa Ciliegia e tutti gli appartenenti alla Rivoluzione di Emphatia.

Era il Corso Nero il Centro di Reclutamento, e mentre in ogni dove i Manipolatori e i Frangitori celebravano la loro vittoria (presunta), alla Piccola Cattedrale della Sacerdotessa la Ciurma del Corso Nero festeggiava l’esistenza della Vera Vita. La Ciurma poteva viaggiare, grazie alla Piccola Cattedrale la Ciurma poteva uscire dal suo intermezzo di tempo blindato al 1809 e girovagare in ogni tempo ed in ogni spazio. Ma adesso il suo destino era qua, in questo maledetto Mondo Cardine consolidatosi nel peggiore dei modi.

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E allora come scarafaggi nella notte uscivano dalla Piccola Cattedrale e imperversavano nella zona storica in barba a Frangitori e Cenobiti, loro avevano imparato le regole… e sapevano perfettamente come e quando infrangerle.

Il legame tra la Piccola Cattedrale e l’Intermezzo Temporale ‘Corso Nero’ era solidissimo, almeno quanto è stato solido il legame tra il Kit-Chen e la Cattedrale. Anche dal Centro di Reclutamento Corso Nero si poteva arrivare alla Piccola Cattedrale grazie ad un collegamento diretto, un teletrasporto vero e proprio, ma anche in questo caso era per pochi, non era per tutti.

Gran bel lavoro aveva fatto nel silenzio ed in solitudine la Sacerdotessa, non solo aveva mantenuto viva la Piccola Cattedrale, ma aveva anche trovato il modo di arrivare nell’Intermezzo temporale Emphatia e trasportare nel nostro mondo la Ciurma della Principessa Ciliegia.

Questo grazie ad una vecchia e importante amicizia con il Signore del Tempo, ma questa è storia che appartiene a loro e se vorranno saranno loro a raccontarla.

31 Luglio 2020 ora Nothing/Tana/Bergderbil 23,00

20 Dicembre 2020 ora Palude su in Collina 21,30

Dalla Cattedrale, la Palude su in Collina (Mondo-Cardine)

Ma adesso è necessario fare un passo indietro, è necessario ritornare a quel dannatissimo 31 di Luglio 2020 ore 23 di Nothing che corrisponde con il 20 Dicembre 2020 ore 21,30 della Palude su in Collina.

Certo, quello che è successo è stato già raccontato nei diari di Korvo, quindi sappiamo bene come è andata a finire, ma non tutti i dettagli sono stati raccontati, qualcosa ancora è rimasto indietro.

Bisogna capire come la Principessa Diamante ha perso il suo dono, capire meglio l’importanza di aver riconosciuto chi è veramente il Viandante e quanto il viaggio verso Nothing abbia influito in questo tremendo epilogo.

E allora torniamo indietro, il monitor della Cattedrale sta trasmettendo le immagini della Tana, facciamo un fermo-immagine, l’Orologiaio è seduto al tavolino con il Sig. Mah, la Principessa Diamante sta ballando in attesa che arrivi il momento di andare via, Il Banconiere della Tana sta preparando il Negroni Sbagliato per la Principessa, la Locandiera-Strega è seduta in uno sgabello vicino al banco.

Due Frangitori stanno ballando vicino alla Principessa, troppo vicino alla Principessa.

Altri due Frangitori stanno seduti ad un tavolino maneggiando uno strano strumento, questi ultimi due Frangitori stanno per realizzare il piano che genererà la Terza Variante, quella non calcolata, quella non pensata, quella che annullerà ogni possibilità alla Resistenza di evitare la cattura della Principessa, ma soprattutto la variante che cancellerà il Dono alla Principessa Diamante.

La Terza Variante

Eccoli, i Frangitori, come dicevamo due erano nella pista a ballare e altri due seduti ad un tavolino. Il piano era diabolico, ma come detto una forza sovrannaturale era intervenuta, una forza che voleva che i Manipolatori governassero il mondo, che controllassero il popolo nelle azioni e nei pensieri, volevano una globalizzazione totale.

Ecco da dove arrivava la Tecnologia utilizzata dai Manipolatori, ecco dove avevano imparato i Frangitori a controllare le menti.  

Erano gli Asura, esseri incorporei, da millenni in guerra con i loro fratellastri Deva, gli esseri di Luce. Entrambi volevano il dominio sul mondo, ma era diverso il modo che intendevano utilizzare. Gli Asura volevano globalizzazione e omologazione, e mantenere il controllo in accordo con i Manipolatori, cioè barattando con essi Potere e Denaro in cambio delle anime. I Deva volevano invece che i popoli prendessero coscienza e si ribellassero ai Manipolatori in modo da permettere agli esseri di luce, cioè loro, di intervenire e governare il mondo scacciando gli Asura.

E quindi gli Asura inventarono il Marchio e lo regalarono ai Manipolatori, questo marchio sarebbe servito in seguito, cioè dopo la vittoria, ai Manipolatori per sottomettere definitivamente il genere umano. Per scollegare l’anima al corpo, per disintegrare ogni sogno, ogni speranza e qualunque cosa non avesse origine dalle loro volontà.

Per la Principessa avevano realizzato un marchio speciale, un po’ più potente, che non

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agiva sull’anima, ma agiva in quella sezione della mente dove risiedono i Doni, quella sezione inaccessibile a quasi tutti, ma quelli che riescono ad accedervi possono modificare il tracciato del reticolo, o l’architettura del programma, insomma, possono fare come Neo in Matrix, modificare il presente-scritto e il possibile futuro, ovvero il Destino.

I due Frangitori che stavano seduti al tavolino erano intenti a maneggiare un piccolissimo telecomando, questo telecomando era connesso ad un minuscolo drone, il Drone-Zanzara.

Il Drone-Zanzara era un piccolissimo robot volante, dalla forma di zanzara che aveva lo scopo, utilizzando un ago, di iniettare nel corpo della Principessa il Veleno, il Marchio-Speciale, quello realizzato solo per le persone speciali, per cancellare a queste persone la loro Zona-Magica dalla Testa.

Prospettive: Il Sig. Mah

Il Sig. Mah illuminato dal congiungimento ormai consolidato con il se stesso Viaggiatore incominciava a ricordare perché era li, doveva impedire la cattura della Principessa, doveva mantenere vivo il suo dono in modo che le immagini potessero essere riflesse. Per fare questo doveva realizzare la seconda variante.

Avrebbe seguito la Principessa sul ponte e poi l’avrebbe convinta a non arrivare in fondo per evitare sia i Cenobiti che la Dama e aggirare tutti via mare con una piccola barca di legno che aveva notato proprio all’inizio del ponte. Sembrava fin troppo facile, e la cosa non è che lo rassicurasse troppo.

Non perdeva d’occhio la Principessa, stava ben attento al momento nel quale sarebbe andata via, ma questo non gli impedì di notare due persone sconosciute sedute ad un tavolo con in mano uno strano oggetto. Ora gli osservati erano tre, i Due frangitori seduti al tavolino e la Principessa Diamante.

In quel momento li vide premere un tasto del telecomando e un paio di secondi dopo vide la Principessa darsi una manata sulla spalla come a scacciare qualcosa.

Dopo pochi secondi vide i Frangitori utilizzare un comunicatore per chiamare qualcuno, mettere in tasca l’oggetto e ordinare una birra.

Prospettive: I Frangitori al tavolino

Neanche a loro era stata data l’informazione sulla potenza dell’oggetto e l’importanza dell’azione che stavano per compiere. Loro dovevano solo attivare il Drone-Zanzara che in quel momento stava sul loro tavolino, assicurarsi che la Principessa imboccasse il ponte e poi avvisare i Frangitori che si trovavano con 80 Cenobiti alla fine del ponte che l’Operazione-Emphatia aveva avuto inizio.

Il loro lavoro finiva li, dopo potevano anche godersi il resto della serata, bersi l’ultima birra in questo mondo prima della sua totale scomparsa.

Esattamente così fecero. Uno dei due schiacciò il pulsante e il Drone-Zanzara entrò in azione.

 

Prospettive: La Principessa Diamante

Il momento era arrivato, la Principessa Diamante si sentiva davvero in forma, certo un po’ di timore lo aveva, ma era anche orgogliosa di quello che stava facendo, in fondo era una cosa che aveva già fatto mille volte no? Era solo esercitare il suo Dono, certo questa volta era un po’ più in grande la cosa, e non ci sarebbe stata la Dama di Corte a sorreggerla, ma forse era anche meglio, si sentiva più libera. Era l’ora, e proprio mentre stava per iniziare il suo percorso, un attimo prima di scambiarsi un cenno con la Strega-

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Locandiera, una fastidiosissima ‘zanzara’ la punse nella spalla.

Un piccolo lamento e la scacciò subito con una manata. Il dolore era minimo e passò subito.

Ma quella piccola cosa, quella piccolissima puntura cambiò il destino di tutta l’umanità.

Quella piccola puntura era il Marchio-Speciale, inventato dagli Asura proprio per Lei, e per quelli simili a Lei.

Quella piccola puntura, quel marchio infame stava già agendo nella sua testa cancellando ogni spazio riservato al Dono, lasciando di fatto il Dono in una zona totalmente isolata e irraggiungibile.

Gli Asura stavano cancellando la Principessa Diamante.

Ma Lei ancora non lo sapeva, fece un cenno d’intesa alla sua amica Strega-Locandiera e si incamminò verso il ponte. E fu proprio all’inizio del ponte che ebbe il primo giramento di testa, ma si disse quasi scherzando da sola, ‘non sverrò mica prima, dopo magari si, ma prima…’ e invece…

Ebbe il secondo giramento di testa, molto più forte del primo, iniziò a camminare a fatica e barcollando.

Non aveva fatto che venti metri del ponte ed ebbe il terzo terribile giramento di testa, il Drone-Zanzara stava raccogliendo i frutti del suo lavoro, non poteva mica preoccuparsi dello stato di salute del suo paziente.

Quel terzo giramento di testa fu devastante, la Principessa perse completamente l’equilibrio, le gambe non riuscivano più a tenerla in piedi, tentò mentre stava cadendo di aggrapparsi alla ringhiera del ponte, ma la vista era già molto offuscata, mancò la presa con le mani ma non con la testa.

Subito fu buio totale, poi un’intensa luce illuminò un immenso campo di fiori, questo era lo scenario del suo sogno dentro al sogno e per un istante si trovò assieme a Mignino, il Gatto-Re e al Sig. Mah.

Si  presero per mano e tentarono di fare qualcosa, un passaggio di immagini, forse il Sig. Mah tentava di inviarle le immagini di Emphatia perché le potesse riflettere in maniera più potente.

I diari di Korvo raccontano che ci riuscirono, riuscirono a trasmettere le immagini un istante prima che la Principessa perdesse il dono, quelle erano rimaste le ultime immagini di Emphatia, quelle che il Sig. Mah aveva visto nella Principessa Diamante prima che tutto questo avesse avuto inizio, era stato proprio quell’attimo in riva al mare, quel soffio di vento nei suoi capelli.

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Emphatia esisteva, ed esisteva davvero, l’aveva vista dentro i suoi occhi.
Fu solo un istante, quell’immagine del sogno dentro al sogno descritta nei diari di Korvo, un frame, un piccolo frame, ma le immagini ancora esistevano, e quindi per qualche istante ancora, prima del consolidamento dei mondi ancora esisteva un possibile futuro dove la resistenza aveva vinto e la Principessa conservava i suoi doni. E pure le

immagini di Emphatia, quelle immagini che in questo momento hanno perso ogni possibilità di essere riflesse nelle acque salate di Bergderbil.

Ma queste immagini scompariranno definitivamente allo scadere del seicentosessantaseiesimo secondo, quando resterà un mondo solo, e questo mondo non sarà quello sognato dalla Resistenza.

Poi fu di nuovo buio, il corpo inerte della Principessa stava lentamente scivolando nelle acque salate di Bergderbil.

Prospettive: Il Sig. Mah

Era ancora seduto quando vide la Principessa avviarsi verso il ponte. Era il momento di agire. La doveva raggiungere prima che arrivasse alla fine del ponte.

La vide barcollare, allora si alzò in fretta. Camminò a passo molto veloce verso il ponte, la vide barcollare una seconda volta in maniera molto più consistente. Poi la vide cadere e tentare di aggrapparsi alla ringhiera, vide anche che colpì con la testa proprio la ringhiera che avrebbe dovuto sorreggerla.

La vide cadere a terra a corpo morto e lentamente scivolare svenuta verso le acque salate di Bergderbil.

Prospettive: La Cattedrale (La Palude su in Collina)

Questo momento fu devastante per la dimensione Mondo (quasi) Cardine, il mondo dove in questo momento tutta la Resistenza era radunata per assistere attraverso il Monitor della Cattedrale all’evolversi di quello che nelle loro speranze avrebbe dovuto creare la seconda variante. Ma l’Azione degli Asura aveva cambiato tutto. L’azione degli Dei, o Demoni o Alieni o qualunque cosa questi esseri incorporei fossero aveva creato la terza Variante, quella che avrebbe cancellato il possibile futuro e l’attuale presente voluto dalla Resistenza.

L’immagine che si vedeva ancora in un Monitor sempre più inconsistente era drammatica, la Principessa che ormai priva del suo dono stava scivolando nelle acque salate di Bergderbil, era l’ultima immagine che la Resistenza riuscì a vedere. Non videro nemmeno gli 80 Cenobiti in fondo al ponte che attendevano un ordine e non videro neppure il Sig. Mah che ormai correndo verso la Principessa Diamante avrebbe fatto l’estremo tentativo per non lasciarla annegare nelle Acque salate di Bergderbil.

La Principessa Diamante vedendo quell’ultima sua immagine sul monitor si sentì male, si girò verso la sua amica Strega-Locandiera e le disse con un filo di voce “Usciamo, andiamo via”. La Strega-Locandiera la prese sotto-braccio e insieme si incamminarono verso l’uscita. Fu un’ultima intuizione della Principessa Diamante a creare quella situazione che forse forse in futuro avrebbe potutodeterminare quella sottilissima speranza che potrà tenere in vita la Cattedrale. “Devo fare una cosa prima” disse la Principessa alla Strega-Locandiera, e utilizzando le sue ultime energie raggiunse il bagno, entrò e aprì appena il rubinetto, giusto da fare uscire qualche goccia, una ogni dieci secondi. Più o meno. Una ogni dieci secondi. Aveva un Dono la Principessa Diamante, e anche se tra pochi secondi lo avrebbe perso anche in questa dimensione ancora lo aveva, e quel Dono aveva a che fare con l’Acqua. Era nell’Acqua che rifletteva le sue immagini, ed era nell’acqua che riflesse quell’ultima immagine. Era la cosa più grande che possedeva, era il suo Cuore. Quelle gocce d’acqua erano gli ultimi residui del Dono della Principessa Diamante, erano il suo battito cardiaco e ora erano anche il Battito Cardiaco della Cattedrale che sarebbe sopravvissuta alla disfatta della Resistenza, quel lieve ma costante battito cardiaco era l’ultima speranza per l’Umanità.

La Strega-Locandiera e la Principessa-Diamante raggiunsero l’uscita non senza fatica, aprirono la porta, fecero una decina di passi poi si girarono verso la Cattedrale.

Rimase solo la Strega-Locandiera in piedi e in lacrime ad osservare la fine della Resistenza e l’oscuramento della Cattedrale, la Principessa fu molto più fortunata perché non vide quello spettacolo.

Era a terra svenuta.

Il processo di dissolvimento per la Cattedrale non è stato lento, è stato immediato.

Tutto, tutti si dissolsero, come se quei momenti non fossero mai stati vissuti.

Perché allo stato attuale delle cose quei momenti non avrebbero mai potuto realizzarsi.

La Resistenza scomparve.

La Cattedrale si svuotò, rimase solo il Silenzio, il Silenzio Intero.

Tranne alcune gocce d’acqua che scendevano da un rubinetto in bagno che perdeva. O era stato chiuso male.

Ma restò anche qualcun altro, qualcuno che non aveva ceduto alla paura, qualcuno che nella sua natura aveva il dono di pochi, aveva il dono della Scintilla, il dono che permetteva a chi lo possedeva di essere artefice del proprio destino, di essere parte infetta del reticolato, agli occhi del sistema un autentico Virus, un Virus da debellare. Ma difficile da debellare, questi Virus resistono, questi Virus vedono oltre e sono in grado di immaginare, immaginare e quindi creare un futuro diverso da quello programmato dagli Architetti del reticolo. Il Sacerdote era ancora li, da solo, ma era ancora li, e sentiva il ticchettio delle gocce d’acqua, ascoltava il cuore della Cattedrale ancora pulsante.

Il Sacerdote guardò ancora verso il Monitor che ormai non c’era più, si guardò in giro per vedere se qualche altra scintilla fosse sopravvissuta al consolidamento dei Mondi. Niente, nessuno.  Nella Cattedrale era rimasto solo lui.

Fu in quel momento che nel silenzio quasi assoluto della Cattedrale sentì un rumore molto forte, sentì chiaramente che qualcuno stava tentando di entrare. Sentì il rumore del lucchetto spezzarsi e la porta aprirsi sbattendo contro il muro.

Ovviamente il rumore successivo era quello dei passi dell’Intruso che stavano scendendo le scale.

Il Sacerdote si nascose e aspettò…

Prospettive: Il Sig. Mah

Le braccia del Sig. Mah riuscirono a strappare dalle acque salate di Bergderbil il corpo della Principessa, la adagiò sul ponte si assicurò che fosse viva e dopo volse lo sguardo verso l’imboccatura del ponte.

Fu in quel momento che li vide arrivare.

Erano 2 Frangitori con alle spalle ottanta Cenobiti che marciavano lentamente ma inesorabilmente verso di loro.

Il Sig. Mah guardò verso il mare per vedere se la barca ci fosse ancora, ma proprio come in un film in quel momento un lampo e subito dopo un tuono furono da preludio ad un fortissimo temporale. Un fulmine colpì la barca che lentamente si allontanò dal ponte per scomparire in una direzione casuale e sconosciuta.

Sembrava che questa gente potesse anche controllare il tempo atmosferico, sembrava avessero potere su tutto.

In quel momento la Principessa riaprì gli occhi, lentamente si alzò “Che cosa è successo?” chiese "Perchè sono qua?", "Le immagini" rispose il Sig. Mah, "le immagini, ricordi?".

Quello fu il momento che la Principessa si rese conto che non aveva più accesso al dono.
L'esercito dei Manipolatori ormai era a metà del ponte, scappare non sarebbe servito a niente, buttarsi in acqua era solo che inutile. Allora attesero.

Un ultimo sguardo verso il mare nella speranza di rivedere la barca, ma la barca era stata ingoiata dalle onde. I Cenobiti circondarono la Principessa e il Sig. Mah, e davanti ai Cenobiti, i due Frangitori.

I Frangitori si avvicinarono e senza nemmeno considerare il Sig. Mah scrutarono attentamente la Principessa. Durò molto poco, bastarono a loro pochi istanti per sapere quello che volevano sapere.

Un sorriso, o meglio, un ghigno uscì dai volti dei Frangitori quando uno dei due prese il suo comunicatore e disse: "Operazione Emphatia conclusa con successo, la Principessa Diamante non esiste più".

Fu un tuono ancora più forte dei precedenti ad accompagnare questo epilogo, ma ancora più forte del tuono era l'urlo di vittoria che si sentiva provenire dalle Cattedrali di Bergderbil, era un urlo disumano che segnava la fine di tutto, la fine del sogno, la fine della speranza, la fine.

“Buona serata” disse uno dei Frangitori, si voltarono fecero un cenno ai Cenobiti e se ne andarono.

Fu una vittoria netta, senza appello, senza nemmeno combattere, senza nemmeno dare la possibilità alla Resistenza della minima forma di lotta. Il Destino era compiuto. Tra pochi secondi i Mondi si sarebbero consolidati nel peggiore dei modi.

Il Silenzio Intero

Il Silenzio che dominava il Mondo conosciuto

era squarciato dalle risate di soddisfazione

di chi sapeva di avere vinto

e di avere ottenuto quello che voleva.

 

Dagli alti piani delle Cattedrali di Bergderbil

i Manipolatori ridevano.

E brindavano e mangiavano e ridevano ancora.

 

E voi, razza umana, accettate tutto questo,

accettate che le vostre menti siano plagiate

da questi vecchi stronzi senz'anima.

 

Gli occhi chiusi della Principessa

erano l'immagine di questo mondo morente.

Il Silenzio Intero.

La Principessa si rivolse al Sig. Mah e disse "Voglio solo andare a casa, ho freddo e sono stanca, basta, non ne voglio più sapere", si allontanò, fece quel pezzo di ponte che mancava, lo stesso pezzo di ponte fatto pochi istanti prima dai Cenobiti e dai due Frangitori. Si allontanò lentamente e scomparve oltre le ultime gocce di pioggia. O forse erano lacrime.

Rimase solo, come ormai troppo spesso ultimamente gli accadeva, ma sapeva che non era ancora finita, il tempo aveva ricominciato a scorrere, i secondi che mancavano al definitivo consolidamento dei Mondi erano ormai un numero a due cifre.
Si girò verso le Cattedrali di Bergderbil, tutte le Cattedrali erano illuminate, poi si girò verso la vera Cattedrale, la Palude su in Collina. Da quel punto non si vedeva, ma sapeva bene che c'era. La cercò con gli occhi della mente e la vide. Sembrava buia, sembrava tutto spento. Entrò con la mente. Nulla, silenzio. Scese i gradini, arrivò in fondo, nel salone dove avrebbe dovuto essere radunata tutta la Resistenza. Nulla. Nemmeno il Monitor Temporale.
Si concentrò. cercò di concentrarsi al massimo, alla ricerca di qualcosa, di un segno, e fu in quel momento che udì un rumore, era lieve, appena appena percettibile. Concentrò tutto il suo essere su quel rumore. Era una goccia d'acqua che usciva da un rubinetto in bagno.
Era l'ultimo segnale di Vita della Cattedrale, gli ultimi battiti del suo cuore, le ultime gocce d'acqua che ancora segnavano lo scorrere del Tempo che ormai stava finendo.

Tornò sul ponte, davanti a lui si trovava l'Orologiaio.
Dietro l'Orologiaio, il Viandante.
"Ferma il Tempo, non è ancora finita" disse il Sig. Mah.
"Il tempo è scaduto" rispose l'Orologiaio,
"Il Tempo non esiste più".
Detto ciò, scomparve, restò il Viandante.
"Io so chi sei" disse il Sig. Mah.
"Davvero?!" chiese il Viandante.
"Se davvero tu sapessi chi sono io, io non potrei essere qui"

affermò il Viandante.
Il Sig. Mah trovò il tempo anche di ridere,

e un fragoroso mi minore esplose nel cielo ancora nuvoloso di Bergderbil.
Questa volta era perfetto, nei tempi, nell'armonia, nel suo significato.
Quel mi minore altro non era che la parola

"Fine".
"Io sono te Viandante, almeno quanto tu sei me.

Tu sei la domanda ma anche la risposta"
Anche il Viandante scomparve.

 

Il Consolidamento Dei Mondi (La Fine dei Mondi)

Ore 22,59 e 40 Secondi

Anche quello che succede ora è già stato raccontato nell’undicesimo diario di Korvo, cercheremo di raccontarlo da un altro punto di vista.

Immaginiamo la situazione, ci troviamo proprio in questo momento sul ponte di Bergderbil, o della Tana.

Mancano 20 secondi al consolidamento dei mondi, quindi questo vuole dire che questo mondo scomparirà, o meglio si fonderà con gli altri mondi paralleli esistenti in più dimensioni che a brevissimo, 20 secondi appunto, diventeranno una.

Un frastuono sempre più incessante si eleva dal sottofondo, tutto sta iniziando a tremare, le onde del mare sono altissime e si scagliano con violenza sul ponte di Bergderbil.

Iniziano le prime sovrapposizioni dimensionali, enormi uccelli appaiono per poi scomparire in cielo, alcuni sembrano aquile gigantesche, altri sembrano enormi Avvoltoi. Stranissimi pesci volano al di sopra degli uccelli trasportati dall’uragano, altre immagini senza senso si disegnano per aria e sono messe in movimento dal vento, volti, oggetti, le cose più strane di questo mondo, anzi, di tutti i mondi.

E’ l’Apocalisse? Magari fosse l’apocalisse, questo è qualcosa di peggio, l’Apocalisse lascia almeno macerie e desolazione, questa cosa cancellerà tutto, lascerà solo il …Nulla.

Il Frastuono era sempre più potente e avvolgente, quello che poco fa era un semplice tremolio adesso era un autentico terremoto di potenza incalcolabile, trombe marine più o meno alte disegnavano un mare che nessuna fervida fantasia potrebbe immaginare.

Il Tempo aveva raggiunto se stesso.

Erano le 22, 59 minuti e 59 secondi. Un secondo al Consolidamento.

Tutto si fermò.

Il Consolidamento Dei Mondi (La Fine dei Mondi)

Ore 22,59 e 59 Secondi

Ĉar nur kreante nenion,

ni havos la spacon por konstrui vivon,

sonĝojn, esperojn.

Tiutempe nenio plu ne ekzistos!

(Perchè solo creando il nulla

avremo lo spazio per costruire la vita,

i sogni, le speranze.

A quel punto Nulla non esisterà più !)

 

Questa fu la scritta che apparve in cielo quando il tempo si fermò. Era esperanto. La Lingua di Korvo, la lingua che i Manipolatori detestavano, la lingua che aveva accompagnato i Viaggiatori verso Nothing. La lingua che parlava del Nulla… dal Nulla.

Il Fermo-Immagine che si era manifestato era qualcosa di molto peggio che apocalittico, era tutto fermo, come se qualcuno con un telecomando avesse messo in pausa il film.

Oggetti bloccati per aria, onde marine immobili nel proprio impeto, animali normali e assurdi mescolati insieme e fermi come statue.

Nessun rumore, il tremendo frastuono era scomparso, nemmeno un cinguettio, nemmeno il soffio del vento. Era il Nulla assoluto.

E Lui, il Sig. Mah sul ponte mezzo distrutto di Bergderbil. Solo. Lui apparteneva ad un’altra dimensione, per questo stava sopravvivendo alla fusione temporale che tra un secondo, cioè quando il tempo fosse ripartito avrebbe cancellato questo mondo.

“L’Orologiaio” pensò il Sig. Mah, dannato Orologiaio, lui e i suoi negroni sbagliati, questa volta ce l’ha fatta proprio per un pelo. “Vabbè, meglio tardi che mai” disse fra se e se il Sig. Mah. Ma adesso che doveva fare? il tempo sarebbe ripartito sicuramente a breve, doveva capire cosa doveva fare.

Certo, una forza del male aveva creato la terza variante, ma questo imprevisto blocco temporale non può essere stata la stessa forza del male. Forse esiste un’altra forza che si contrappone a questa.

Ed era proprio così, un’altra forza aveva creato il blocco, se fosse o meno una forza del bene era presto dirlo, era comunque sicuramente contrapposta alla forza del male che era rappresentata dagli Asura.

Aveva ragione il Sig. Mah, e proprio ora ricordò qualcuno che gli aveva parlato di esseri di luce, di esseri incorporei sempre in contrasto con gli Asura.

Sono i Deva, che siano anche loro Dei, Demoni o Alieni, esseri di luce incorporei che prediligono gli esseri con anima, gli Animici, le Scintille, e che tramite i loro corpi possono creare situazioni che modificano i piani diabolici degli Asura.

E allora proprio grazie ai Deva che contrapponendo la loro magia a quella degli Asura hanno dato la forza all’Orologiaio per fermare il tempo ancora una volta, sicuramente l’ultima, almeno in questa dimensione.

Bene, fantastico, e ora? Resta la domanda “che fare?”.

Nessun suono, nessun rumore, nulla di nulla e un solo secondo allo scadere del tempo, un secondo che verrà scandito alla ripartenza del tempo. Ma quanto manca alla ripartenza del tempo? Quanto tempo avrà il Sig. Mah per capire e realizzare quello che dovrebbe fare. Sempre che ci sia qualcosa da fare.

Fu in quel momento che vide una figura arrivare, si trovava all’inizio del ponte. Una figura umana, in mezzo ad un’Apocalisse. Come poteva essere sopravvissuta ad una fusione temporale.

Aspettò.

Quello che scriverò adesso è estratto parola per parola dall’undicesimo diario di Korvo, perché è troppa la tristezza di riscrivere e rielaborare il momento più drammatico di tutta la saga di Nothing.

Estratto dal Diario di Korvo 11 – La 334° Carta

 

Ma allora c'è qualcun altro che arriva da una dimensione diversa.

Ora era vicinissima e la riconobbe. E per l'ennesima volta si stupì nel vedere ancora la Principessa Diamante.

"Tu non puoi essere qui" disse il Sig. Mah.

"Io posso essere qui almeno quanto tu puoi essere qui" rispose la Principessa Diamante.
"C'è poco tempo, e io ne ho ancora meno, quindi ascolta Sig. Mah".
"Io sono qua perchè arrivo da un possibile futuro che non esiste più. In quel possibile futuro io avevo ancora il dono e grazie a quello ho costruito il ponte di luce che mi ha permesso di arrivare qua."
"Ma appena il tempo ripartirà, basterà quel secondo di tempo per cancellare me e il mio Dono anche dai vostri ricordi.

Questo non lo si può impedire Sig. Mah, ma possiamo fare un'altra cosa".
Mentre la Principessa parlava una figura molto più piccola a quattro zampe stava arrivando dall'imboccatura del ponte.

Barbara - La Principessa Diamante.jpg

Continuò la Principessa "Il possibile futuro da dove io arrivo sarebbe stato conseguenza della prima variante, quella della sconfitta dei Manipolatori, io ho visto illuminarsi la Cattedrale, ho visto di nuovo la vita e sentito la musica nella dimensione 'Mondo Consolidato'. Ho visto di nuovo il Mondo Felice. Io arrivo da Emphatia"."Ma tra un secondo, appena il tempo ripartirà scomparirà, ed io con esso".La figura che stava arrivando adesso era accanto a noi, era un gatto, un gatto bianco.Stavo cominciando a capire, la Principessa era tornata per passarmi le sue immagini e le sue visioni in modo che io le potessi trasmettere al Jolly. Era tutto come nel sogno dentro al sogno, dovevamo solo rifarlo al contrario.

Ma c'era anche dell'altro.
La Principessa Diamante mi diede delle carte e disse:
"Queste carte erano conservate nella Cattedrale, le ho portate con me.
In origine erano trecentotrentatre, adesso ce n'è una in più e tu la devi trovare. Quella è la trecentotrentaquattresima carta, quando l'avrai trovata saprai chi è il Jolly".
Misi via le carte. La Principessa continuò.
"Tu Sig. Mah hai trasmesso nel sogno dentro al sogno a me le immagini di Emphatia, e io le ho conservate. Questo è il momento di restituirtele, ma ricorda, tu non sei  Artista, e nemmeno Cuore Sanguinante, tu da solo non potrai fare niente, devi trovare chi le diffonderà con te, devi trovare il Jolly, la trecentotrentaquattresima carta delle carte di Steve Jackson, le carte che conoscono il futuro."

Si sedettero sul ponte, a triangolo, come il Sig. Mah aveva fatto con Raven e la Prigioniera del Tempo una vita precedente.
La Principessa prese la mano del Sig. Mah e pose l'altra mano sul corpo del gatto. la stessa cosa fece il Sig. Mah.
Questa immagine è forse ancora più bella di quella che era visibile nel sogno dentro al sogno, uno scenario apocalittico, il tempo e il mondo fermi e tre esseri viventi seduti in un ponte barcollante in mezzo alle acque salate di Bergderbil.
Fu tutto molto veloce. Le immagini erano estremamente chiare, ma non erano solo immagini, c'erano parole, e c'era anche musica. E ora era tutto li, in una stanza dentro la testa del Sig. Mah.
Mignino, il Gatto-Re apparteneva alla dimensione futura della Principessa, quella dimensione che alla ripartenza del tempo sarebbe stata cancellata.
Mignino si arrampicò letteralmente sulla Principessa mettendosi comodo sulla sua spalla, La Principessa si alzò, il momento era assai triste.
Nelle musiche trasferite al Sig. Mah c'era anche una canzone particolare, che stava un po' in disparte rispetto alle altre, aveva come un play automatico, e iniziò a suonare.

In quel momento una lacrima scese dagli occhi della Principessa Diamante.
In quel momento il vento iniziò a cantare.

E' bastato un attimo in riva al mare
e un soffio di vento sui tuoi capelli
e un sorriso svelato ai miei occhi
e allora ho capito che Emphatia

esiste davvero

 

Questa volta il mi minore non era perfetto, era divino.
"Mi dispiace" disse la Principessa Diamante "è stato più forte di quanto potessi immaginare"
La Principessa parlava a fatica, le sue parole erano interrotte dal singhiozzo del pianto che non riusciva a trattenere
Anche il Sig. Mah si accorse di avere gli occhi lucidi.
Guardarono entrambi verso la Cattedrale.
La Principessa Diamante continuò a parlare:
"dai un senso a tutto questo"
"Trova il Jolly, Il Jolly saprà trovare le immagini nella tua mente, le saprà acquisire e diffondere come nessun altro al mondo".

L’ho vista dentro ai tuoi occhi
e ora so, ora so Principessa
di quello che faccio
e perchè lo sto facendo

Quello che sta per succedere preferirei non scriverlo perchè sicuramente è il momento più triste raccontato fino a questo momento.
Ma anche questo fa parte della strada che bisogna fare per arrivare a Nothing.
Perchè Nothing si sarà pure un po' allontanata, ma esiste, ed esiste anche Emphatia, chi lo sa meglio di noi.
E allora scriviamo.
Il tempo riprese a scorrere, e in quel secondo percepito come un centesimo di secondo ma che sarà ricordato come un secondo di lunghezza infinita, la Principessa Diamante abbracciò il Sig. Mah.

Quell'abbraccio era tanto intenso quanto breve, il tempo non bastò per dire nemmeno una parola di più.
La Principessa svanì assieme a Mignino, il Gatto-Bianco re dei Fiori, e a tutto quello che stava loro intorno.

Quel Mondo aveva cessato la sua esistenza, come tutti i mondi futuri dove la Resistenza aveva vinto, al loro posto solo il Mondo dei Manipolatori.

Solo il Silenzio Intero.

Il Silenzio Intero

(Gennaio 2021 – Mondo Cardine (Unico Mondo Rimasto))

041 - Episodio 83,4 Spora19 (Il Silenzio Intero).jpg

Il Sig. Mah rientrò nella sua dimensione, cioè nel Mondo Cardine, nell’unico Mondo esistente in questo momento. I Manipolatori avevano vinto, avevano realizzato il mondo che volevano, Gli Asura potevano essere fieri del lavoro fatto.

Le Terre Desolate incontrate nel viaggio verso Nothing erano nulla confrontate al vuoto totale che si percepiva in questo Mondo.

Camminò da solo scendendo da San Lorenzo, parte centrale della Zona Storica, voleva vedere come si era consolidata la zona dei Manipolatori, quella conosciuta come Bergderbil, voleva vedere il Ponte che portava alla Tana, voleva vedere cosa era rimasto della Tana dopo la fusione.

Arrivò presso l’Antico-Porto, proprio dove la terra si fonde con le acque salate di Bergderbil, da li si vedono bene le Fasulle Cattedrali, certo, fasulle ma solide. Solide e Imponenti.

Si avvicinò al ponte, ma un cancello ne impediva l’ingresso, cercò di guardare da lontano se si vedeva qualcosa, ma non c’era nulla.

Non c’era nessun artista di strada che suonava, eppure era un’ora che nei tempi della vita le luci, i suoni, la musica, i rumori, il chiasso erano parte integrante della vita nella Zona-Storica e nell’Antico-Porto. Nulla.

Silenzio e Sleepermen, come li chiamava Peter Gabriel raccontando ‘The Lamb Lies Down on Broadway’.

Ecco, questo è quanto. Silenzio e Sleepermen che camminano avanti e indietro col volto coperto e senza nessuna scintilla negli occhi.

‘Like Black Holes in the Sky’ avrebbe detto Roger Waters al tempo della vita. 

E Cenobiti. Cenobiti ovunque. A piedi, in macchina, in moto, ci manca solo il cavallo. I Cenobiti controllano che tutte le regole siano rispettate, i Cenobiti rassicurano i cittadini che nessuno potrà infrangere le regole, i Cenobiti a breve controlleranno anche se i cittadini posseggono il Marchio.

I Monitor presenti in tutta la Zona-Storica ricordano l’importanza di lavare mani e piedi, e pure i denti almeno tre volte al giorno, ricordano l’importanza di stare lontani l’uno dall’altro e ricordano pure che dopo le 22 è necessario rientrare nelle proprie abitazioni.

Se no i Cenobiti si arrabbiano.

Anche il Sig. Mah fu costretto ad indossare la museruola, se non altro per evitare di dare nell’occhio. Si appoggiò al cancello che impediva l’ingresso al ponte. Pensava a ciò che era successo quello che per lui erano solo pochi istanti prima. Rivide nella sua mente la Principessa, rivide Mignino, il Gatto-Re. Rivisse per un attimo il magico momento passato con loro, quel magico ultimo momento e allora si ricordò. Pose una mano nel taschino, e sentì le carte, le 334 carte di Jackson proprio vicino alla penna dell’Orologiaio. Cercò ancora, ma adesso cercò nella sua mente e le trovò subito, erano le immagini di Emphatia, erano l’ultimo dono della Principessa Diamante. Le immagini accompagnate dalla musica. E dalle parole. E dalla Poesia. Ricordò le parole della Principessa “Io arrivo da un possibile futuro dove la resistenza ha vinto… ma quel futuro tra poco sarà cancellato, ricorda Sig. Mah, tu non sei Artista o Cuore Sanguinante, devi trovare chi potrà diffondere quelle immagini”. “E anche quella musica e quelle parole” aggiunse fra se e se il Sig. Mah.

Era tutto così lontano, anche se per lui questo era successo forse 10 o 15 minuti prima.

Una mano si posò sulla sua spalla, il Sig. Mah si girò. Subito vide solo uno Sleeperman, (Zombie mascherato che cammina), ma poi guardò i suoi occhi, non erano neri buchi nel cielo, c’era una scintilla. La figura che adesso stava davanti a lui tolse per un attimo la museruola, il Sig. Mah allora lo riconobbe: era il suo Amico, l’Orologiaio.

Si abbracciarono, in barba alle regole, non pensarono nemmeno che qualche Cenobita avrebbe potuto vederli, per fortuna nessuno li vide.

L’Orologiaio, il Signore del Tempo, aprì il cancello e disse al Sig. Mah “Vieni, facciamo due passi, attraversiamo il ponte”. “Senza Museruola”.

Si incamminarono insieme percorrendo quel tratto di terra che mille volte avevano fatto insieme per vivere la vita, per incontrare amici, per ascoltare musica, per andare alla Tana.

Camminarono, ogni passo era un ricordo che affiorava, nessuno parlava, ma inconsapevolmente stavano ricostruendo la vita nella propria mente, stavano riempendo il nulla presente con ricordi passati. I ricordi che sarebbero diventati obiettivi, per dare un senso e ricreare la vita, almeno nei loro sogni, e i sogni sono desideri e i desideri vanno realizzati.

Arrivarono fino al punto dove un tempo girando lievemente a sinistra, e scendendo un po’ più in basso si sarebbe arrivati alla Tana.

Lo spazio c’era ancora, ma null’altro. O quasi. Osservando bene, proprio in fondo allo spazio che una volta era la Tana c’era qualcosa.

Scesero e si avvicinarono. Era uno sgabello. Che buffo, uno sgabello era sopravvissuto all’Apocalisse, uno sgabello era sopravvissuto alla fusione temporale.

La magia, la magia esiste, la forza della mente del cuore e dell’anima, si girarono e un altro sgabello apparve, e subito dopo un tavolino, e sopra quel tavolino un autentico Torba-Tonic e un Negroni Sbagliato.

Il Sig. Mah guardò l’Orologiaio, che allargò le braccia e disse  “Scrivi un libro, scrivi un libro che possa documentare tutto. Ti darò io la carta e la penna dove scrivere, una carta e una penna che stanno fuori dal tempo, che vanno sempre diritte anche quando il tempo converge su se stesso”.

Conosceva quelle parole il Sig. Mah, e anche l’Orologiaio sapeva bene di averle già pronunciate una vita precedente, ma entrambi sapevano che era la verità. Che una sconfitta non era La Sconfitta, e che tutto poteva ricominciare, magari proprio dal Vecchio Mulino della Zona-Sestrese, con Raven e Korvo, l’Amica Viaggiatrice dai poteri occulti e il Korvo Psicopompo. Certo che si poteva, e allora si doveva.

Bevvero i drink, e quando si alzarono tutto scomparve. “Osserva bene” disse l’Orologiaio mostrando un giornale al Sig. Mah. Era lo stesso giornale che aveva mostrato all’Intermezzo-Temporale Poco-Corretto. Era quello che esaltava la vittoria dei Manipolatori e la disfatta della Resistenza. Questa volta non era un possibile futuro, ma era il terribile presente.

“Vedi Sig. Mah, il mondo dei Manipolatori non consente nessuna variante, non è possibile secondo il loro sistema di vita avere un futuro non pensato, progettato e realizzato secondo i loro schemi matematici. Quindi sarebbe come marciare in un binario, come un treno e non come un bufalo. Come vedi non c’è un giornale del futuro, avrebbe dovuto esserci, ma non c’è. Questo perché finche esisterà una sola scintilla i Manipolatori non possono dire di avere vinto, perché quel futuro non lo possono ancora scrivere. Una sola scintilla potrebbe essere più devastante di tutti i loro strumenti alieni”.

“Usa pure la penna che hai nel taschino” proseguì il Signore del Tempo, “Continua a scrivere di Nothing e cerca le scintille. Buona Fortuna Sig. Mah”.

Le Cattedrali

The Cathedral.jpg

Il Sig. Mah sapeva cosa doveva fare subito, ma preferì aspettare un’ora tarda, una di quelle ore che gli Sleepermen non escono. Certo ci sono Cenobiti in giro, ma uno che ha viaggiato per ‘Nothing’ e si prefigge di riorganizzare una Resistenza Clandestina non può mica dare retta a queste piccole cose. E allora attese il buio per andare alla Cattedrale.

Quando arrivò vide un lucchetto che chiudeva la porta, sembrava quasi che l’avessero sigillata.

Non se ne preoccupò, era necessario sapere se la Cattedrale era ancora in vita. Bastò una pietra trovata nei dintorni per fare saltare il lucchetto.

Una volta risolto il problema del lucchetto aprì la porta con un po’ troppo impeto facendola sbattere rumorosamente contro il muro. Non si preoccupò neanche di quello e iniziò a scendere le scale. Aveva già vissuto con la mente questo momento, ma era prima della fusione, doveva sapere se il battito cardiaco della cattedrale fosse ancora attivo.

Diversamente da altre volte la Cattedrale non trasmetteva niente, o almeno questa era l’apparenza, sembrava solo un edificio vuoto. Ma il Sig. Mah sapeva che non era così, sapeva che era tutto nascosto. O meglio, sperava che fosse tutto nascosto. Arrivò in fondo, si fermò nella prima stanza e si sedette. Un sorriso gli uscì spontaneo quando vide la scritta che era ancora sul posacenere. Un mare di ricordi. E se c’erano i ricordi allora c’era la vita, fu in quel momento che sentì la goccia scendere.

Ripensò alla Principessa Diamante, a quell’ultimo grande Dono, quel dono che ha permesso alle scintille di mantenersi vive, che permette al cuore della Cattedrale di battere ancora, che permette alla resistenza di sperare ancora.

Fu anche in quel momento che percepì la presenza del Sacerdote. Ma non lo cercò, voleva rispettare il suo modo. Sapeva molto bene il Sig. Mah che al momento opportuno il Sacerdote si sarebbe fatto vedere. Sapeva bene che a modo suo il Sacerdote stava lavorando perché questo momento arrivasse.

Decise di andare via, doveva fare una cosa importante ma non la poteva fare li, la Cattedrale poteva essere spiata e quello che doveva fare lo doveva fare da solo, in un posto blindato dove nessun Frangitore avrebbe potuto mettere le sue antenne.

Uscì dalla Cattedrale e si diresse verso l’altra Cattedrale, la Depandance della Cattedrale, la Piccola Cattedrale.

President.jpg

Per entrare nella Piccola Cattedrale gli bastava un codice cifrato.
Entrò, si prese la bottiglia di Whisky ed un bicchiere, andò a sedersi e tirò fuori le carte.
Le guardò una ad una, tutte le prime trecentotrentatre.
Ormai aveva tutto il tempo del mondo.
Erano impressionanti le carte di Jackson avevano previsto, o annunciato tutto, dalla torre dell'Orologio di Tokio  all'attentato al Pentagono, le Torri Gemelle e... la Pandemia.
Le guardò tutte ma alla trecentotrentaquattresima si fermò.
Era girata sul dorso. C'era disegnato ovviamente un Jolly e c'era una scritta:
"Girami e saprai chi sono"
Il Sig. Mah girò la carta.

Per un solo istante gli parve di vedere una figura umana, sembrava una figura femminile che stava rovistando in un baule. L’ immagine durò forse meno di un secondo e venne sostituita immediatamente da un’altra immagine, un uccello che vola. Un avvoltoio, si, sembrava proprio un avvoltoio.

Che senso poteva avere tutto questo, perché l’immagine è fuggita così velocemente, perché non gli è stata data la possibilità di vederla. E perché un avvoltoio…

Rigirò più volte la carta, sperò in una nuova immagine, ma la carta non mutò più, l’immagine era statica. Un avvoltoio in volo.

Era nero, ma con il capo completamente bianco. Ecco chi era, era Capobianco, l’incredibile gigantesco avvoltoio sopravvissuto alla guerra contro le Aquile, era Capobianco, l’Avvoltoio amico del Cavaliere Alato.

Ma questa era solo una favola, una bella favola che era diventata una piccola opera musicale e che spesso, sempre nell’altra vita, andava in giro a suonare.

Era bella la favola del Cavaliere Alato, raccontava di un mondo parallelo ambientato in un periodo che assomigliava molto al nostro medio-evo, un mondo dove i Re si combattevano continuamente per essere sempre più ricchi e potenti mandando a morire i loro sudditi. Certo, li convincevano che gli altri erano pericolosi, che erano cattivi, che gli avrebbero rubato le loro mogli e i loro pochi averi e allora i sudditi partivano per queste infinite guerre.

Furono il coraggio e la forza del Cavaliere Alato che con il prode Capobianco e girando senza sosta per queste terre antiche posero fine a tutte queste guerre, riuscendo a raccontare a tutti gli uomini la verità.

C’è forse uno di voi che possa veramente

Chiamar nemici suoi chi è di un’altra gente

È gente come voi che soffre e s’innamora,

non son malvagi o eroi ma è gente che lavora

soltanto i più potenti vi vogliono nemici

non serve ai loro intenti che siate tutti amici

così hanno inventato onore, patria e gloria

e a loro avete dato vittoria su vittoria

han forse migliorato le vostre nere sorti

vi hanno abbandonato a piangere tra i morti.

Volete dunque andare in cerca di un onore

Che può soltanto dare a loro e a voi dolore.

 

Riguardò meglio la carta, sembrava incompleta, nella parte superiore si vedeva chiaramente Capobianco, ma la parte inferiore sembrava cancellata, e anche malamente. Dopotutto erano carte magiche giusto? Forse sarebbe apparso qualcosa in seguito. O forse no. Resta il fatto che quello che rappresentava in questo momento la trecentotrentaquattresima carta era l’immagine di un eroe, un eroe appartenente al mondo della fantasia, quasi un mondo onirico, proprio come era il mondo sulla strada per Nothing. Un eroe alato, come Korvo Korvo lo psicopompo.

Posò sul tavolino della Piccola Cattedrale le prime trecentotrentatre carte e mise nel portafoglio la trecentotrentaquattresima, aveva deciso di portarsela dietro, non si può mai sapere, certo adesso ci troviamo in un Mondo Cardine governato dal nulla, dove la creatività e la fantasia sono nemiche di questo regime, e quindi combattute e ove possibile annientate. Ma come detto prima, finche una scintilla ancora risplende nel buio ci potrà essere speranza, e allora è lecito sperare che questa carta ci possa ancora dire qualcosa.

Ripensò ancora alla storia del Cavaliere Alato e al suo mondo. In fondo non era così diverso il modo di agire dei Signori di quel mondo rispetto ai nostri Manipolatori. Usavano entrambi la menzogna, riempivano le teste della gente di bugie, mettevano gli uni contro gli altri ai fini dei loro infami scopi segreti.

Ma nel Mondo del Cavaliere Alato i Manipolatori hanno perso, come nel mondo blindato di Emphatia. Mondi che mai come adesso appartengono ad una fantasia molto lontana dalla realtà che stiamo vivendo in questo Mondo Cardine. Ma perché?, Perché deve essere per forza così.

Sorseggiò ancora un goccetto del suo whisky e uscì dalla Piccola Cattedrale.

Il Vecchio Mulino

Andò dove tutto era iniziato, si ritrovarono li, davanti a quei tre bidoni della spazzatura, era Marzo, e un anno era passato dall’inizio di quell’incredibile viaggio.

“Punto e a capo” disse il Sig. Mah, “quel poeta inglese direbbe ‘tanto rumore per nulla’”.

“Ma allora non hai capito niente” proseguì Raven. “Come al solito” pensò il Sig. Mah.

Proseguì Raven “Non sappiamo se esiste una meta, ma sappiamo che esiste un percorso, e noi ne abbiamo fatto una parte molto importante, grazie a questo percorso abbiamo liberato la mente. Certo, lo so, questo non

Vecchio Mulino - Portale (3).jpg

risolve i problemi, però ci permette di vedere meglio come stanno le cose, ci permette di vedere gli inganni”.

“Potremmo vedere e ascoltare le cose che prima del viaggio ci sarebbero state precluse” aggiunse Korvo Korvo che si trovava li con loro, “ora, lo spazio nelle nostre menti è creato, ora dobbiamo iniziare a costruire.”

“Beh, anche se è passato un anno Korvo continua a dire cose incomprensibili, cosa dovremmo sentire e vedere Korvo?” chiese il Sig. Mah.

“Quello che ancora non conosciamo, quello che ci permetterà di capire come i Manipolatori possano fare certe cose, dobbiamo cercare di avvicinarci alla verità. Tu Sig. Mah, pensi davvero che i Manipolatori da soli avrebbero potuto fare questo, e allo stesso modo pensi davvero che il Signore del Tempo o la Principessa Diamante avrebbero potuto da soli resistere e combattere in questo modo le forze che stanno dietro ai Manipolatori? Ricordati di quello che dicevano gli Sciamani a proposito dei Commercianti dello Spazio. Pensi davvero che saresti potuto arrivare a Nothing senza nessun aiuto?”

“Andiamo” proseguì Korvo, “andiamo dove tutto ebbe inizio e anche se le cose non sembreranno cambiate, in realtà adesso è tutto diverso, adesso abbiamo la consapevolezza, adesso potremmo riuscire a vedere ciò che prima ci era precluso,  potremmo vedere cosa nasconde ad occhi normali il Vecchio Mulino.”

Lo Speziale di Tomba (La Bussola, Il Metronomo, La Coalizione)

La Grande Indagine

Erano proprio arrivati nella discesa che porta al Vecchio Mulino che ebbero la rivelazione forse più importante di tutta la storia. Il primo spettro lo videro apparire davanti al muraglione che nascondeva l’autostrada. Era il fantasma di una donna.

Poi ne apparvero altri, e poi altri ancora. Sembravano Guerrieri, Guerrieri vincitori.

Ora la strada che portava al Vecchio Mulino era completamente oscurata da centinaia di spettri, alcuni ancora con le armi in pugno, altri erano a cavallo, gli armamenti che

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portavano, spade o lance  indicavano chiaramente la loro appartenenza ad un altro tempo, un tempo molto lontano.  Il più imponente di loro si avvicinò ai Viaggiatori in sella ad un Cavallo Bianco. Si fermò proprio davanti a loro.

047 - Episodio 666 (Lo Speziale di Tomba) La Grande Indagine - La Bussola, Il Metronomo, L

“Meno male che questo è il Mondo Cardine” disse il Sig. Mah a Raven, “Il Mondo Cardine Superconsolidato, quindi senza diavolerie o magie varie”. “Io fossi in te starei zitto e ascolterei” rispose più saggiamente Raven. “Viaggiasse tutta la vita per Nothing non cambierebbe mai” aggiunse Korvo.

Il Cavaliere-Spettro stava proprio davanti a loro. Portava una grossa spada nel fodero in pelle umana di Manipolatore, una mano teneva le briglie e l’altra mano portava una bandiera che il vento faceva sventolare. La bandiera era bianca con una croce rossa nel mezzo. E una scritta.

“Emphatia 1809” c’era scritto sulla bandiera, fu quello che permise ai Viaggiatori di capire che davanti a loro stava il leggendario Speziale. Lo Speziale di Tomba. Leggendarie erano le sue gesta, raccontate nei secoli da tutte le Resistenze Clandestine e sempre tenute nascoste dai Manipolatori. Ma non c’era solo lui. Appena un po’ dietro in sella ad un Cavallo Nero stava il Cacciatore di Taglie, e di lato, con una micidiale fionda in ferro, seduta sopra la staccionata si poteva osservare la Cecchina. Rideva la Cecchina, ride sempre la Cecchina quando non parla.

“Beh, un po’ diverso dall’ultima volta che abbiamo aspettato ore per vedere un solo spettro… che poi spettro non era nemmeno” disse il Sig. Mah a Raven che lo guardò sempre come si guarda un cretino.

L’Immagine era stupenda, i Viaggiatori di fronte all’Incredibile e Leggendaria Ciurma della Principessa Ciliegia, l’unica Ciurma che ha saputo sconfiggere, anzi, annientare l’Esercito dei Manipolatori e seppellire per sempre le fasulle Cattedrali di Bergderbil.

Ma era un altro tempo, un altro mondo, blindato in quell’anno che ogni volta che finisce ricomincia, quell’anno che non ha futuro. Il 1809. La Ciurma della Principessa Ciliegia ha dovuto blindare il suo tempo per poter tenere fuori i Manipolatori, ma un mondo che sta fermo, un mondo che non va avanti è un mondo morto, un mondo senza futuro. La Principessa Ciliegia e la sua Ciurma sono adesso qua per aiutarci nella lotta contro i Manipolatori, anche perché liberare noi significa anche permettere al suo mondo di andare avanti, di riavere un futuro.

Ma questi sono spettri, proiezioni della loro essenza, reali nello spirito ma non nella carne, come hanno viaggiato fino a noi se il ponte di luce ancora non esiste e forse non esisterà mai? come fanno ad uscire e rientrare ad Emphatia senza un collegamento, ma soprattutto come possono aiutarci se altro non sono che spettri?

Il Cacciatore di Taglie si affiancò allo Speziale di Tomba, si allargarono in maniera di permettere ad un terzo Cavallo di avanzare in mezzo a loro.

La Principessa Ciliegia (La Cura, Il Tessuto, La Storia)

Il Grande Programma

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Il terzo cavallo si fermò poco più avanti degli altri due. La Principessa Ciliegia si tolse il velo che le copriva il volto e osservò i Viaggiatori.

Nessuno osava parlare, un innaturale silenzio avvolse tutti i personaggi che stavano popolando il Vecchio Mulino. La Principessa scese dal cavallo, e si avvicinò ai Viaggiatori. Lo sguardo della Principessa Ciliegia era uno di quelli che non si dimenticano per tutta la vita. Un misto di regalità, forza, fierezza e tanto altro. Indefinibile nella sua bellezza, il solo guardarla negli occhi faceva capire il valore della Principessa Guerriera, i Viaggiatori capirono perchè la Ciurma di Emphatia era riuscita a distruggere l’esercito dei Manipolatori.

La Principessa parlò: “Viaggiatori, il bello comincia adesso. Finora non avete fatto niente. Avete solo creato gli spazi. Ora li dovrete riempire. Dovrete avere consapevolezza delle forze che stanno sopra di voi, alcune guidano i Manipolatori ma altre guidano voi. Il vostro libero arbitrio è messo a dura prova, al momento compromesso, ogni vostra azione è stata regolata da quelle forze, e ogni loro azione è stata resa possibile dalle altre forze. Ma non sono le uniche, esiste qualcosa che sta al di sopra di loro, qualcosa che le ha create. Qualcosa che si serve di loro per arrivare alle vostre anime.”

“La verità sta scritta nei testi sacri dei Veda, solo dopo aver letto tutti e quattro i libri potrete dare un senso a tutto quello che sta succedendo e potrete capire cosa o chi vi può essere di aiuto per distruggere i mondi dei Manipolatori”.

“La chiave di tutto è la Piccola Cattedrale, li troverete i Veda Sacri. La Piccola Cattedrale è anche un particolare intermezzo temporale, potrebbe diventare il portale di accesso al mondo blindato di Emphatia.

E’ grazie alla Piccola Cattedrale se noi possiamo raggiungervi, è da molto tempo che La Ciurma ogni notte imperversa nelle vostre strade facendo impazzire i Cenobiti. Noi possiamo uscire ed entrare da Emphatia grazie alla Piccola Cattedrale, e possiamo offrire il nostro aiuto facendo sbarellare i sistemi logici dei Frangitori, ma fisicamente non ci è concesso di fare niente. Noi non li possiamo combattere con le nostre armi.

Esiste solo una cosa da fare, e riguarda le immagini che avrebbe dovuto riflettere nelle acque salate di Bergderbil la Principessa Diamante. Quelle che hai tu Sig. Mah sono troppo sbiadite, e sono state modificate dall’interferenza dei Frangitori, e nonostante abbiano conservato gran parte della bellezza di Emphatia neanche si avvicinano a quello che Emphatia è veramente.

Quelle immagini vanno sostituite.

Il Ponte di Luce deve essere creato, ma non lo dovrete creare per Noi, come vedete noi siamo già qui, a noi non serve, lo dovrete creare per qualcuno di Voi.

Consentiremo l’accesso ad Emphatia a due di voi, ma ricordate, i due Viaggatori prescelti dovranno avere la scintilla, diversamente il ponte li brucerà.

Scegliete bene i vostri Viaggiatori, perché il loro compito sarà essenziale per il futuro del Mondo Vero. I Viaggiatori che entreranno nel nostro mondo vedranno con i propri occhi la bellezza di Emphatia, il loro compito sarà quello di portarne testimonianza. Dovranno fotografare con gli occhi e stampare nella mente più immagini possibili di Emphatia e riportarle a casa.

Leggo dubbi nella tua mente Sig. Mah, abbi un po’ di fede ogni tanto, lo so che stai pensando che la Principessa Diamante ha perso il suo Dono e quindi il Ponte di Luce non potrà mai essere creato, ma se così non fosse? Ci hai pensato? Il Dono non lo si può cancellare, neanche con i loro mostruosi marchingegni. Lo possono solo nascondere.

Sig. Mah, dopo che avrai acquisito la conoscenza trasmessa dai Sacri Libri del Veda aspetta qualche giorno, quando la luna si mostrerà come un cerchio perfetto, quella notte porta la Strega-Locandiera e la Principessa Diamante alla Piccola Cattedrale, quella notte ci incontreremo di nuovo, quella notte potrà essere magica”.

E anche se erano spettri lo Speziale di Tomba e il Cacciatore di Taglie tirarono fuori i loro grossi boccali di Birra e li innalzarono. Tutta la Ciurma della Principessa Ciliegia, quella che in un prossimo futuro chiameremo la Ciurma del Corso Nero tirò fuori i boccali di birra.

Tutti i boccali furono innalzati e tutti in coro gridarono “Per Emphatia” bevvero e subito dopo scomparirono.

“Alla Piccola Cattedrale ci vai tu” disse Raven, “io non ne ho la minima intenzione, e poi devo concentrarmi per le prossime intuizioni, devo montare delle colonnine in tutti gli intermezzi temporali, devo fare i collegamenti. Ci sarà bisogno di comunicare, a breve ci oscureranno di nuovo”.

La Piccola Cattedrale

Mancava ancora qualche giorno alla luna piena, che per puro caso cadeva di sabato. Il Sig. Mah prima di portare La Strega-Locandiera e la Principessa Diamante alla Piccola Cattedrale doveva acquisire la Conoscenza che si trovava all’interno dei Testi Sacri, i quali, come svelato dalla Principessa Ciliegia, si trovavano nella Piccola Cattedrale.

Questa volta il Sig. Mah non utilizzò i codici

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cifrati, quando si presentò davanti alla Piccola Cattedrale il cancello si aprì automaticamente. Entrò, ad aspettarlo trovò la Sacerdotessa. “Vanno malino le cose vero Sig. Mah”. “Potrebbero andare peggio” rispose il Sig. Mah, “potrebbe piovere” gli venne in mente, ma non lo disse. Disse invece: “bisogna essere contenti per quello che abbiamo conservato e non disperarci per quello che abbiamo perso, certo, bisogna riconquistarlo e non sarà facile, ma intanto abbiamo dei punti di partenza, esistono le scintille, loro hanno il coraggio, la forza e l’intelligenza. Non sarà facile neanche per i Manipolatori”.

“Ti ho preparato tutto, vai nella Sala-Trasporto, vicino al Telefono-Temporale troverai i Testi Sacri del Veda. Non so cosa ci potrai capire, sono scritti in Sanscrito-Vedico, ma so che qualcosa o qualcuno ti aiuterà.

I Libri Sacri potranno aiutarci a capire, li ci sono scritte le Origini e quali forze stanno al di sopra di noi e dei Manipolatori”.

Il Sig. Mah salì le scale che portano alla Sala-Trasporto, accese due candele. Trovò vicino al Telefono-Temporale i Sacri Libri e trovò anche una bottiglia di Talisker con un bicchiere adatto vicino.

Aveva bisogno di una musica particolare, scelse Timewind di Klaus Schulze, si versò un po’ del liquido scozzese e fece partire la musica. Osservò ancora una volta i quattro libri sacri del Veda. Si sedette nella comoda poltrona che si trovava all’interno della Sala-Trasporto della Piccola-Cattedrale.

Fu così che iniziò il viaggio oltre a Nothing, il Nulla era stato creato, ora bisognava iniziare a costruire.

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The Road to Nothing

Adesso la situazione si fa un po’ complessa perché questo è l’esatto momento descritto nel dodicesimo diario di Korvo, cioè l’inizio del viaggio oltre Nothing allo scopo di riempire con la conoscenza i vuoti che si sono generati negli spazi della mente.

Dopotutto in quel momento si trovava nella Sala-Trasporto del più incredibile Intermezzo-Temporale esistente, quindi non esisteva posto migliore per iniziare questo viaggio.

Attraversò la porta di luce che si era manifestata proprio davanti a lui, naturalmente la attraversò sotto forma di spettro.

Come descritto nel dodicesimo diario di Korvo si trovò nel sentiero che porta a Nothing ma diversamente da altre volte seguì l’indicazione di un segnale stradale che prima non aveva mai visto. Il segnale stradale era posto al lato sinistro del sentiero. La scritta che riportava il segnale era ‘Emphatia’ e indicava una piccola stradina sterrata molto simile ad una stradina di campagna con ai lati una vegetazione molto spessa che in pratica costringeva ad andare sempre avanti.

Estratto dal diario di Korvo KD012 – L’Ultimo Diario (Pt 1)

Camminò per un tempo indefinito, come ormai sappiamo, il tempo da queste parti anche quando un po' lo si percepisce è molto relativo. La strada finì. Nel senso reale del termine: finì proprio. Ai lati vi era sempre la folta vegetazione, dietro c'era sempre la stradina sterrata ma davanti, nulla. Nulla, il Nulla. Non poteva più proseguire, neanche volendo perchè anche lo spazio, come il tempo, aveva cessato di esistere. Capì che la sua conoscenza non gli permetteva ancora di raggiungere Emphatia, ma aveva capito anche che se li era arrivato era perchè li doveva arrivare. Accese la solita sigaretta e aspettò. La voce che sentì arrivò dal Nulla, non aveva ne corpo ne volto, nemmeno sotto forma di spirito. Era una voce dal Nulla che arrivava dal Nulla, ma quello che disse era Tutto.

 

La prima Scintilla, il Jolly (Pt 2)

Il primo oggetto solido che trovò nel baule era un vecchio mangiacassette che andava tanto di moda negli anni ’70, lo estrasse dal baule e notò che dentro vi era una cassetta.

Era uno strumento analogico, non digitale, sfruttando questa vecchia tecnologia si riusciva a bypassare i controlli dei Frangitori. Loro, un po’ per presunzione, un po’ per incapacità non prendevano nemmeno in considerazione quello che non era digitale. Qualcuno, sfruttando questo loro limite, riuscì a bypassare i controlli e a comunicare col Jolly.

Premette il tasto Play, il mangiacassette rumorosamente avvio la cassetta e inizio ad emettere dei suoni.

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Per prima cosa si sentì una vecchia canzone di Neil Young, era la versione acustica di hey hey, my my, verso metà la canzone si interruppe e subentrò una voce maschile. Era una voce profonda e gradevole, era la voce che le doveva dare le istruzioni, la voce che le avrebbe rivelato chi veramente fosse e cosa era stato riservato per lei.

La voce non parlava italiano ne inglese ne spagnolo. Nemmeno esperanto, era una lingua antica, molto antica, aveva una sequenza di consonanti e qualcos’altro vagamente simile alle nostre vocali e che per un essere umano sarebbe stato impossibile pronunciare. Forse era un modo diverso di trasmettere, forse bisognava essere in grado di poter ricevere. Il Jolly lo era. Non durò molto. La Voce finì quasi subito, e al suo termine Neil Young tornò a cantare.

Non erano le orecchie l’organo preposto a ricevere le informazioni, era la mente. Quello che la voce aveva trasmesso lo potremmo immaginare come una password, una parola chiave che apre alcuni accessi. E così fu, una porta si aprì nella mente del Jolly, una porta che dava in una stanza dove c’era scritto tutto, in quella stanza c’era scritto chi era e quale era la sua funzione. Lei era la terza emanazione, l’emanazione di Brahma, il dio costruttore, Lei avrebbe controllato Shiva nella sua forza distruttiva, aiutato Vishnu a preservare le Scintille e Brahma a ricostruire il mondo nuovo.

Non era buona, non era cattiva, era il Jolly. E aveva un compito.

Si avvicinò alla porta. Quella piccolina, quella che fino a poco fa pensava che per aprirla ci fosse bisogno di una chiave, ma ora, per aprirla, le bastava una parola:

उद्घाटितप्रवेशद्वार

La pronunciò come se per tutta la vita avesse parlato e scritto in sanscrito, in Sanscrito-Vedico, proprio come sono scritti i Sacri Testi del Veda.

La Porta si aprì.

Quello che apparve oltre alla porta era un sentiero sterrato che sembrava una stradina di campagna, con una folta vegetazione ai lati, e li, proprio in fondo al sentiero, ovvero oltre la porta, proprio dove il mondo finisce per fare spazio al nulla, si trovava uno strano personaggio.
Questo strano personaggio si stava fumando una sigaretta

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che emetteva un ottimo odore, il Jolly ci sentiva il profumo dell’Ambrosia.

Riconobbe anche lo strano personaggio. Il Jolly, cioè quello che in quel momento per il Sig. Mah era la voce del Nulla che arrivava dal Nulla, iniziò a parlare.

 

Estratto dal diario di Korvo KD012 – L’Ultimo Diario (Pt 2)

"Benvenuto Sig. Mah, o devo chiamarti col tuo vero nome?" disse la voce femminile che arrivava dal Nulla. "Meglio di no, la tua mente è ancora debole, i Frangitori potrebbero leggerlo, ma quello che ti dirò lo blinderò in una zona residua della tua mente, e lo ricorderai solo quando tornerai alla Piccola Cattedrale e toccherai i quattro Libri Sacri del Veda. Allora tutto riapparirà e la nuova Resistenza, quella fatta da chi non si vuole sottomettere, potrà avere inizio, e se trionferà si spalancheranno le porte di un mondo nuovo, un mondo senza confini, senza bandiere, un mondo che in una lontana zona del tempo è già stato raggiunto e blindato. Un mondo che presto potrai avere l'onore di vedere, almeno nella sua dimensione onirica. Il nome che gli è stato dato è Emphatia".

Quello che disse dopo la voce fu illuminante, finalmente il tutto iniziava ad avere un senso, ma anche la consapevolezza che tutto doveva essere conquistato, che niente sarebbe stato concesso e che la Resistenza avrebbe avuto un ruolo decisivo.

Fu un viaggio breve, ma determinante, aveva la conoscenza che quello che per ora era solo una voce dal Nulla gli aveva dato, stava blindata in una zona nascosta della sua mente, ma sapeva che gli sarebbe bastato toccare uno dei quattro libri sacri del Veda per illuminarla.

Attese qualche secondo, sorseggiò il suo Whisky e solo quando Il Tempo di Timewind si trasforma nel Vento (naturalmente bisognerebbe conoscere il disco di Klaus Schulze, in una facciata il Sig. Mah ci ha sempre sentito il Tempo e alla sua fine, cioè nell’altra facciata, il Vento) posò la mano destra sui quattro libri sacri del Veda che si trovavano uno sopra all’altro vicino al Telefono-Temporale.   

Fu come un’alba che si manifesta in un mondo dove la sua luce si sostituisce al buio della notte non in maniera invadente, ma lenta, immensa, inesorabile.

Le Origini: La Trimurti

Sono le divinità che hanno creato l’uomo, o è l’uomo che ha creato le divinità?

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Forse questo interrogativo è in realtà l’unica risposta logica alla domanda stessa che l’interrogativo pone. Non lo sapremo mai. Non in questa dimensione. E allora di cosa parliamo, di forze che indubitabilmente manifestano con intensità la loro presenza, che tracciano i nostri percorsi e spesso disegnano le nostre azioni e i nostri pensieri, ma che forse sono state create dalla nostra mente. Difficile da comprendere, ma pare proprio che sia così, I Testi-Sacri raccontano in maniera molto dettagliata le gesta di tutte queste divinità, azioni buone e azioni meno buone, sembrano davvero una proiezione astrale dell’essere umano, anche la forma che la nostra mente ha dato loro, molto simile all’essere umano. Ma se così non fosse? Come si fa a dare un’immagine allo spirito, come lo si può immaginare uno spirito. Nulla, uno spirito altro non è che Nulla, Nothing, e il suo spessore lo può acquisire solo con la fantasia, con la mente umana. Più la mente umana è creativa e fantasiosa e più saranno consistenti le forme dello spirito. Spirito o energia?, Dio o divinità?, Speranza o necessità di credere?. Non importa, seguiamo il sentiero senza dare troppa importanza alle indicazioni che troviamo, cerchiamo dentro noi stessi, e procediamo seguendo l’istinto. I Testi-Sacri sono tradotti in moltissime lingue, ma soprattutto e purtroppo con un’infinità di interpretazioni spesso anche in contraddizione tra loro, quindi forse non è la parola che deve essere seguita, ma qualcos’altro. La Voce che arrivava dal nulla, chi era? Credo sia determinante ai fini della comprensione se non del tutto almeno di qualcosa, darle un volto, anche di fantasia giusto per non perderla, ma il suo spirito, la sua anima da dove arriva? I Testi-sacri parlano di un creatore universale, Brahaman, e lo si può immaginare come pura energia, ma dotata di qualcosa molto simile a quello che noi chiamiamo pensiero. Con una differenza, il ‘pensiero’ può creare mondi nella nostra mente, reali fino a che noi li pensiamo, almeno in quella dimensione, forse il pensiero di Brahman è talmente potente che i suoi pensieri possono acquisire consistenza, e allora noi, che altro non siamo che emanazioni del suo pensiero, vediamo in maniera ‘consistente’, o ‘tangibile’ il risultato dei suoi pensieri.  Brahman può quindi essere definita l’unica entità, spirituale o energetica, ‘eterna’, ma tutto quello che deriva da lui vive solo fino al momento nel quale lui lo desidera, fino al momento nel quale lui lo pensa.

Prima deduzione logica: esiste un’unica entità eterna e il suo nome è Brahaman, tutto il resto di cui parlerò adesso potrà avere esistenza solo fino a quando Brahman lo permetterà.

L’entità più vicina a Brahman è ovviamente la sua prima emanazione, quella che i Testi-Sacri chiamano la Trimurti. La Trimurti ovvero un’unica divinità in triplice forma.

Shiva, il dio distruttore, Vishnu, il dio protettore e Brahma, il dio creatore.

Queste sono le tre entità che Brahman ha voluto creare, ma queste divinità essendo un’emanazione di Brahman ne posseggono anche le caratteristiche, una parte della trimurti può creare, un’altra conservare e un’altra distruggere. Tutto quello che serve in pratica. Ma una cosa a queste entità manca, ed è a questo punto si può dire ovviamente che alla Trimurti manca ‘l’Eternità’.

‘La Vita Eterna’.

Da questa consapevolezza della Trimurti inizia la ricerca nell’universo di Mondi possibili dove trovare il segreto che sicuramente sta nascosto da qualche parte, all’interno di qualche emanazione di Brahman, in qualche essere appartenente a qualche mondo.

Spesso la Trimurti opera unita, ma a volte preferisce separarsi, e dopo millenni di ricerca la Trimurti trova l’essere umano, su un mondo chiamato ‘Terra’. Gli abitanti di questo mondo hanno tutte le caratteristiche che l’Energia Originale possiede, questo mondo è abitato da esseri con ‘Anima’, e quindi da esseri che dentro questo elemento posseggono il segreto della vita eterna.

Almeno da un migliaio di anni la Trimurti osserva questo pianeta, all’inizio senza troppe interferenze, ma col passare degli anni aumentando in maniera molto invasiva la propria ingerenza.

La Trimurti aveva notato differenze essenziali tra gli esseri umani, solo una parte nettamente minoritaria di questi esseri possedeva l’anima, la grande maggioranza ne era privo. L’anima consentiva a chi la possedeva di vivere la vita in maniera diversa, erano evidenti le capacità creative, l’arte in genere era sempre ad opera di esseri con anima, il che non voleva assolutamente dire che chi possiede l’anima sia buono e chi non la possiede sia cattivo, semplicemente che possedeva l’anima poteva vedere e sentire diversamente da chi non la

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possedeva, chi aveva l’anima poteva essere dissidente, libero pensatore, artista o cuore sanguinante, ma la cosa più importante era che chi possedeva l’anima non moriva, o almeno moriva solo nella carne, il suo spirito si resettava e rinasceva. Era questo il segreto che la Trimurti voleva fare suo, e poteva contare sul fatto dell’inconsapevolezza che l’essere umano aveva di questo suo dono. Nella vita l’essere umano con anima imparava molto, acquisendo sempre più consapevolezza di questa sua essenza, ma il tutto, o quasi veniva perso con la morte fisica del corpo e il tutto doveva essere riacquisito nella nuova vita.

La presenza di questi due differenti ma essenziali caratteristiche dell’essere umano, Animici e Non Animici determinò una frattura decisiva sull’operato della Trimurti. Shiva voleva utilizzare i non animici per avere il controllo sul mondo, Vishnu preferiva invece esaltare le doti creative degli animici per riuscire a comprendere meglio fin dove poteva arrivare il potere della loro anima.

Il Conflitto tra Shiva e Vishnu fu inevitabile, Brahma preferì defilarsi, e osservare. Brahma, il dio costruttore doveva sapere su quali macerie poteva costruire alla fine della guerra tra Vishnu e Shiva.

I Deva e Gli Asura

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Gli Asura

Shiva generò gli Asura, esseri incorporei dell’oscurità, destinati al controllo del mondo tramite gli esseri senza anima. Gli Asura da centinaia di anni fanno accordi con i Manipolatori, scambiando con loro tecnologie differenti in funzione del tipo di azione che intendono intraprendere. Sono gli Asura che hanno barattato la tecnologia elettronica e informatica con i Manipolatori in cambio di obbedienza e azioni indiscriminate contro Animici, su quelli che nel racconto di Nothing vengono nominati come ‘Scintille’.

Bergderbil e l’’Operazione Emphatia” sono stati il capolavoro dell’azione degli Asura in complotto con i Manipolatori, che grazie alla Pandemia indotta e al successivo controllo sulle menti del gregge hanno ottenuto una vittoria schiacciante.

I Deva

Ben diverso è l’operato di Vishnu. Vishnu, il dio Protettore e conservatore, il dio che vuole preservare, la distruzione non è nelle sue peculiarità. E allora Vishnu generò i Deva, anch’essi esseri incorporei ma appartenenti alla luce, esseri che a differenza degli Asura agiscono sulle scintille, esaltandone le capacità artistiche e spesso ponendoli ai vertici del mondo con opere quasi miracolose se non divine. La musica, la poesia, la pittura, tutta l’arte, la creatività, l’indipendenza di pensiero, la dissidenza, queste erano le caratteristiche delle scintille, queste sono le caratteristiche che i Deva hanno sempre esaltato.

Ma adesso la situazione è molto critica, il livello di consapevolezza dell’essere umano nelle sue scintille stava diventando troppo grande, l’apice era stato raggiunto a metà degli anni ‘70 e da allora è iniziata un’incessante opera di distruzione eseguita scrupolosamente e metodicamente dagli Asura fino ad arrivare ai giorni nostri quando decisero per il passo finale, un’ultima azione, una pandemia creata a tavolino, un’immensa manipolazione delle masse, un colpo finale che avrebbe indebolito se non distrutto tutte le Scintille e assieme a loro i Deva lasciando scoperta e in vendita a prezzo stracciato la propria anima.

Brahma

Naturalmente è tutto molto semplificato, anzi direi ridotto all’essenziale proprio per poter dare alcune spiegazioni sugli accadimenti descritti nel libro, almeno per conoscere le forze che hanno regolato le vicende dell’umanità.

Ecco,

Brahma,

dove sei Brahma?,

Perché non partecipi a questo gioco?,

Perché tu non hai generato come i tuoi fratelli delle divinità per manipolare questo mondo?.

A te non interessa l’Anima?

Oppure preferisci aspettare che i due contendenti e le due fazioni si annientino il più possibile per intervenire dopo?

O forse c’è un’altra risposta Brahma?

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“Ho ragione di credere che la voce che arrivava dal nulla fosse la voce della diretta discendenza di Brahma” disse il Sig. Mah a Korvo prima di iniziare a scrivere il Libro 10, Il Silenzio Intero.

E forse un’altra emanazione di Brahma potrebbe essere il Jolly, ricordate, Artista, Cuore Sanguinante, Libero Pensatore e Dissidente tutto insieme, tutto ai massimi livelli.

O forse sono la stessa cosa Sig. Mah?.

Intermezzo Temporale GGiabotti

“Ma un’altra forza esiste ed è reale” recitava la canzone nella testa del Sig. Mah mentre scendeva dalla Piccola Cattedrale per andare dall’Intermezzo Temporale GGiaBotti.

L’Intermezzo Temporale GGiabotti era un nuovo intermezzo temporale gestito dal Banconiere della Tana che stava cercando in tutti i modi, riuscendoci anche egregiamente, di tenere vivo lo spirito che esisteva alla Tana, e tanto è vero in quanto sempre più scintille col passare del tempo si ritrovavano negli intermezzi temporali gestiti dal Banconiere della Tana.

“Un’altra forza esiste ed è reale” dicevamo recitano le Requiem (for the human race) e fu così che la mente si del Sig. Mah si illuminò.

Capì cosa stava facendo Brahma, il costruttore. Capì chi erano le sue emanazioni.

“Le Scintille”.

Brahma non aveva creato nessuna entità divina al suo servizio, aveva lasciato i Deva e gli Asura ai suoi fratelli, Brahma aveva deciso di costruire la resistenza dentro le anime delle scintille, Brahma il Dio Costruttore stava dentro di noi, non potevamo perdere, avrebbero potuto distruggere tutto, e ancora tutto e tutto di nuovo, ma lentamente, costantemente, inesorabilmente lo avremmo ricostruito ancora più grande!

Ma tutto questo dipendeva da noi, dipendeva da quanto saremmo stati forti, da quanto avremmo ascoltato e seguito quella voce che sussurrava dentro di noi, quello che all’inizio erano sussurri, ma alla fine sarebbero diventate urla.

“Urla come non fosse mai esistito ieri, ma l’oggi possa riflettere il tuo urlo”.
La Resistenza andava riorganizzata, da capo, tutto come prima, bisognava trovare le Scintille, bisognava sprigionare la follia della Ciurma del Corso nero in mezzo alle regole assurde dei Manipolatori, se abbiamo davvero un’anima allora è il momento di usarla, Brahma potrà essere grande quanto noi sapremo renderlo grande,

Brahma, ovvero noi stessi, ricostruiremo tutto e distruggeremo per sempre le Fasulle Cattedrali di Bergderbil.

“Che sia e diventi eco tra le montagne”

“Che sia e diventi eco tra le montagne”

“Che sia e diventi eco tra le montagne”

“Che sia e diventi eco tra le montagne”

Mentre se la ridacchiava con questi pensieri in testa il Sig. Mah raggiunse il GGiaBotti. Ma mai e poi mai avrebbe pensato che da li a qualche secondo sarebbe iniziata la Prima Riunione Clandestina del Nuovo Mondo, quello desolato (per ora), quello senza speranza (credono), quello senza Scintille (davvero?).

La forza dei Deva era enorme, e anche se non ne conoscevamo bene le intenzioni finali, al momento il loro aiuto era assolutamente gradito, in fondo erano esseri di luce. Giusto?

Il Sig. Mah aprì la porta dell’Intermezzo Temporale GGiaBotti proprio nel momento in cui il Banconiere della Tana stava servendo due bicchieri di vino, uno era per la Strega-Locandiera, l’altro per la Principessa Diamante.

Prima Riunione Clandestina del Mondo Cardine all’Intermezzo Temporale GGiaBotti

Riprendiamo a questo punto quando nel paragrafo intitolato “la Seconda Scintilla, la Strega-Locandiera” il Sig. Mah, entra nell’Intermezzo-Temporale GGiaBotti.

Gli abbracci non erano certo di circostanza, erano veri e sentiti, e consapevoli che ancora tutto non era finito ma che sarebbe stata dura, molto dura. Questo lo sapevano, questo era scritto, come era scritto che un dissidente non si piega, e anche a spezzarlo ce ne vuole. Finche un solo Dissidente esisterà in questo o altro mondo nessun Manipolatore potrà dormire sonni tranquilli.

Un Dissidente è una Scintilla, come lo è un Artista, o un Cuore Sanguinante. Come pure lo è un Libero Pensatore.

Si sedettero attorno ad una botte e iniziarono a parlare.

Ovviamente il Sig. Mah aggiornò tutti sulle nuove conoscenze acquisite, La Trimurti, I Deva e Gli Asura, la convinzione di una forza che stava dentro di noi, la cui forza dipendeva da quanto noi avremmo saputo renderla grande.

Era bello stare al GGiaBotti, era bello stare con gli amici di un tempo passato, di un tempo presente e sicuramente anche di un tempo futuro. Anche il Banconiere si sedette intorno alla botte, ma sempre con occhio attento ad un’eventuale cliente che sarebbe potuto entrare, magari poteva essere una Scintilla. Era necessario saperle riconoscere, era necessario parlare con loro.

Il Marchio non era ancora distribuito globalmente, ma già era nell’aria, Le Museruole erano invece obbligatorie, come era obbligatorio il rientro a casa entro le 22.

Parlarono molto, e la cosa estremamente positiva che ne risultò era l’assoluta convinzione di tutti di rafforzare la Resistenza, la necessità di resistere. Ad ogni costo.

Il Sig. Mah e il Banconiere della Tana avevano vissuto quei magici momenti degli anni ‘70 quando la luce dei Deva illuminavano l’arte soprattutto nella sua espressione musicale, e quindi sapevano bene cosa voleva dire avere un’anima. Ma lo sapevano bene allo stesso modo anche la Strega-Locandiera e la Principessa Diamante.

La Cattedrale era ancora viva, lo sapevano bene tutti, e sapevano che il Sacerdote stava lavorando per la Resistenza, il Sig. Mah guardò la Principessa Diamante e chiuse la riunione con queste parole:

“Sono stato alla Cattedrale e so che cosa hai fatto. Se il cuore della Cattedrale batte ancora è stato per quell’ultima azione, le hai lasciato il cuore, quel cuore preserva il tuo Dono. Quelle gocce d’acqua che scandiscono il tempo sono il cuore che pulsa nella Cattedrale.

Tra qualche giorno dovremmo andare alla Piccola Cattedrale, sarà quando la luna avrà la forma di un cerchio perfetto, sembra che quella notte qualcosa di speciale ci aspetta.

E’ necessario che due Scintille vadano Emphatia per riacquisirne le immagini, per fare questo bisogna che ritrovi il tuo Dono per poter costruire il ponte di luce”.

Un Ponte di Luce che collega la Piccola Cattedrale al Mondo Blindato di Emphatia. Visto Principessa, il Mondo Vero è ancora e sempre nelle tue mani.

La Strega Locandiera, la Principessa Diamante e il Sig. Mah uscirono insieme dal GGiaBotti che era già buio, era Marzo, le giornate erano ancora molto corte e il tempo scorreva secondo i parametri normali.

O forse no?

Perché qualcosa di strano c’era, lo videro tutti insieme quando alzarono la testa seguendo il volo di un uccello molto grande e molto strano, Sembrava un Avvoltoio. Un Avvoltoio completamente nero ma con il capo Bianco. Il Sig. Mah si ricordò della carta che ora stava nel suo portafoglio. Emise un grido molto particolare quello strano uccello, sembrava dirigersi proprio verso la Piccola Cattedrale, ma all’improvviso fece un’evoluzione molto strana trasportando lo sguardo dei tre proprio verso una stupenda, innaturalmente grande, si potrebbe dire immensa, Luna Piena.

“Ma non doveva essere tra qualche giorno?” pensò il Sig. Mah. “Ma non doveva essere tra qualche giorno?” chiese la Strega-Locandiera al Sig. Mah. “Mah” rispose il Sig. Mah.

Come sempre succede quando la situazione lo richiede, cioè si complica, la ex ex-Principessa Diamante, ora Principessa Diamante a tutti gli effetti prese il controllo della situazione.

“E’ ora!” disse.

“Andiamo alla Piccola Cattedrale, subito!”

Ovviamente questa non era una richiesta, quando la Principessa esercita il suo ruolo, non chiede. I tre si incamminarono verso la Piccola Cattedrale.

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La Piccola Cattedrale

Arrivarono davanti al Portone dell’Intermezzo Temporale più viaggiante del mondo, il Sig. Mah ormai lo conosceva bene, ma la Strega-Locandiera e la Principessa Diamante era la prima volta che si trovavano davanti a quella Magia.

Un cancello normale, ecco, così si presentava la Piccola Cattedrale, un cancello normalissimo non illuminato e posto al di sotto del piano terreno. Per raggiungerlo bisognava scendere parecchi gradini. Era invisibile a chiunque. Un silenzio innaturale lo circondava, non un suono, non un rumore, solo silenzio.

“Aspettiamo” disse il Sig. Mah, la Sacerdotessa sa che siamo qua, aprirà il varco quando lo riterrà opportuno.

Non passò molto, non era cosa buona attendere davanti al cancello, qualche Cenobita di passaggio o qualche Sleeperman spione avrebbe potuto accorgersene.

Questo momento lo si può definire magico. Quando la Sacerdotessa apre il cancello tutto l’interno dell’Intermezzo temporale deve essere oscurato e ridotto al silenzio, nessun rumore deve uscire.

Entrarono. Prima la Principessa Diamante, poi la Strega-Locandiera e per ultimo il Sig. Mah.

Era ancora tutto completamente buio e silenzioso, sembrava un vuoto assoluto, fino al momento che il cancello completò la sua chiusura, a quel punto tutto ciò che in un mondo cardine consolidato male è impossibile, all’Intermezzo Temporale Piccola Cattedrale è la normalità.

Cerco di descrivere. Era l’Autostrada per l’Inferno a fare partire le danze, Highway to Hell degli AC/DC  era la miccia che faceva esplodere tutto l’impianto, sia quello sonoro che lo stupendo impianto di luci, luci abbaglianti ad intermittenza di tutti i colori, un enorme schermo che rifletteva immagini di tutti i tipi, da concerti a paesi inimmaginabili a oscillazioni streboscopiche e pare anche alcune immagini di Emphatia.

Il banco sulla sinistra, e sulla destra l’ingresso con una scala murata a chiocciola che porta in altre zone della Piccola Cattedrale, una di quelle zone nasconde la famosa Sala-Trasporto, la sala che permette i viaggi, la saletta da dove dovrà partire (speriamo) il ponte di luce che dovrà collegare Emphatia.

Di fronte uno spettacolo incredibile, tre sale, una al piano leggermente abbassato, La Sala-Principale, quella dove si balla, si suona  o si vedono film, quella dove si terranno in un breve futuro le riunioni clandestine, sopra una seconda altra sala, la Sala-Intima, quella dove ci si può riposare o dividere spazi con qualcuno un po’ più nell’intimità. Ma la sala più incredibile è la terza, quella chiamata la Sala-Irraggiungibile. Perché così è. Nessun corridoio, nessuna scala, niente di niente porta a quella terza sala. Eppure, ogni tanto, qualcuno racconta che un modo c’è. In realtà sono solo tre persone a conoscere il segreto per l’accesso, una è ovviamente la Sacerdotessa, gli altri due al momento preferirei rimanesse segreto perché in questo modo rivelerei i nomi delle persone indicate a gestire la Piccola Cattedrale in caso di necessità. E non è bene che i Manipolatori abbiano questa informazione anche se il libro uscirà il 31 di Luglio, quando ormai le carte saranno tutte in tavola.

Ma ancora niente è stato descritto di quello che stanno vedendo la Principessa-Diamante e la Strega-Locandiera. Erano letteralmente ipnotizzate. Quello che stavano vedendo erano ‘Spettri’.

Spettri tangibili, anzi tangibilissimi, che ballavano, urlavano, parlavano, bevevano e ogni tanto (ogni spesso direi) brindavano con enormi calici.

Era La Ciurma del Corso Nero, ed erano qua per fare impazzire i sistemi logici dei Frangitori, per fare sbarellare i Cenobiti nelle loro ronde Notturne. Erano imprendibili i Pirati di Emphatia. Erano quanto di peggio l’esercito dei Manipolatori potesse trovarsi davanti.

“Ballavano”, la Principessa Diamante li vide chiaramente nella Sala-Principale che almeno 10 di loro ballavano. Danze strane, certo, arrivavano da molto lontano i Pirati, avevano tradizioni diverse, ma ballavano, e quando si balla come intende la Principessa Diamante ognuno fa i movimenti che sente, quello che la propria anima suggerisce.

L’ultima volta che la Principessa Diamante aveva ballato era meglio non ricordarlo, quella maledetta zanzara, doveva rifarsi, guardò la sua Amica Strega-Locandiera con un sorriso, la Strega-Locandiera ovviamente lo ricambiò ma aggiunse “Andiamo, che aspettiamo”.

E fu così che la Principessa Diamante poteva vivere una delle sue esperienze più incredibili, ballare nel più magico intermezzo temporale esistente con una ciurma di Pirati-Spettri usciti dal nulla, ma fantastici, favolosi, esseri di luce e di gioia. A volte la musica cambiava, al tradizionale metal conosciuto da noi venivano alternate musiche che arrivavano chiaramente da un

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altro mondo, musiche scandite da tamburi che sembravano tamburi di guerra, che battevano un ritmo costante e potente, un ritmo che diceva ai Manipolatori “Siamo Tornati, siamo di nuovo qua”. Era un inno di guerra, un inno alla Resistenza. La Ciurma del Corso nero era con noi, ma quella sera era per il ballo, per il divertimento, per lo stare insieme. Per Vivere la Vita. E allora balla Principessa, balla fino a svenire, perché tra poco farai il viaggio più importante di tutta la tua vita e di tutto il racconto di Nothing, il viaggio, che se andrà tutto bene, ti porterà a ritrovare il tuo dono, il viaggio che darà un senso a tutta la Resistenza Clandestina. Sarà il Viaggio che segnerà l’inizio della Fine di tutti i Manipolatori e delle loro Fasulle Cattedrali.

Ma Lei ancora non lo sapeva, e alcune cose importanti quella sera dovevano succedere. Ora cambiamo prospettiva del racconto. La Strega Locandiera e la Principessa Diamante si stanno divertendo come e più di quanto si divertivano nella vita precedente, allora noi ci focalizziamo sul Sig. Mah che in questo momento si beve il suo Rum (quando è con la Ciurma, beve Rum) che sta parlando con la Sacerdotessa.

“Probabilmente succederà stasera” disse la Sacerdotessa al Sig. Mah. “ma non ne possiamo essere sicuri, non dipende dalla nostra volontà. Lo spirito dei Deva è tutto con noi, le Principesse sono qua tutte e due, la notte è magica, è molto probabile che succeda”.

“Si” rispose il Sig. Mah. “probabilmente si”.

Continuò a sorseggiare il suo Rum mentre osservava la Ciurma e le Scintille ballare. Era una cosa che dava una gioia immensa, vedere sprigionare tutta quell’energia, quella voglia di vita era assai gratificante, anzi direi esaltante.

“Non ce la faranno mai”

disse fra se e se il Sig. Mah.

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Per un attimo vide le due Principesse avvicinarsi e condividere alcuni movimenti dei loro balli, molto diversi fra di loro, ma quello che vide in quel momento fu una cosa davvero straordinaria.

Le Principesse sapevano dell’esistenza l’una dell’altra, ma non si conoscevano fisicamente, quindi nessuna delle due ancora sapeva chi avesse di fronte.Il Sig. Mah se la rideva con la Sacerdotessa ma si gustava questo momento e comunque un enorme stupore di gioia fu condiviso con la Sacerdotessa quando videro che piano piano la Principessa Ciliegia che ballava proprio di fronte alla Principessa Diamante cambiava il suo ballo trasformandolo sempre di più al ballo della Principessa Diamante e la stessa cosa stava facendo la Principessa Diamante trasformando sempre di più il suo ballo a quello della Principessa Guerriera. Ad un certo punto fu tutto invertito, la Principessa Diamante aveva conquistato tutta la Ciurma, i tamburi di Emphatia scandirono a forte volume il loro incedere, le luci si focalizzarono sulle due Principesse e piano piano su tutta la Ciurma.

Era Magia. Magia della Magia.

“Non ce la faranno mai” pensò il Sig. Mah.

“Non ce la faranno mai” disse il Sig. Mah alla Sacerdotessa.

In quel momento la Sacerdotessa si girò verso il monitor che controllava le telecamere che stavano all’esterno, un segnale indicava la presenza di qualcuno.

La Sacerdotessa premette un pulsante e istantaneamente tutto si oscurò. Tutto si silenziò.

Buio e Silenzio,

Solo il rumore del cancello che si apre.

E dopo, solo il rumore del cancello che si chiude.

Nel mezzo qualcuno che entra.

Furono di nuovo musica, luci e chiasso, fu un esagerato brindisi di tutta la Ciurma a salutare l’arrivo del Banconiere della Tana. “Per Emphatia” gridarono tutti. Ora la festa era davvero festa. Ora la Notte era davvero magica.

… e pensare che tutto deve ancora succedere.

Il Messaggio illuminante del Sacerdote

Il Telefono-Temporale che stava alla Piccola-Cattedrale si illuminò. Non lo potevano vedere ne la Sacerdotessa ne nessun altro, perché il Telefono-Temporale si trova in una quarta sala, la Sala-Trasporto, la quale si trovava al di la del corridoio scavato nel muro che portava al bagno e allo specchio bi-dimensionale.

Ma ovviamente l’importanza del Telefono-Temporale, o meglio l’importanza di quello che può succedere quando il Telefono-Temporale si attiva è tale per cui la Sacerdotessa aveva fatto mettere una specie di segnale, molto simile al Bat-Segnale.

Questo che chiameremo Cap-Segnale proietta sul soffitto un’ombra nera del tutto somigliante ad un Telefono,  e questo fa capire alla Sacerdotessa che deve andare a rispondere.

Quando il Cap-Segnale si manifestò sul soffitto della Piccola Cattedrale, la Sacerdotessa fece per andare a rispondere, ma non ne ebbe il tempo.

Il Messaggero che si trovava collegato dall’altra parte del Telefono-Temporale creò una connessione con l’impianto audio della Piccola-Cattedrale in modo da poter parlare a tutti.

La musica si fermò, le luci si abbassarono lasciando solo una lieve penombra tutti si fermarono e si misero in attesa. Quando il silenzio fu totale la voce che partiva da lontano uscì dalle casse della Piccola Cattedrale.

Poche parole disse il Sacerdote, ma le sue poche parole erano oro. Era pur sempre il numero uno il Sacerdote, e parlava dalla Cattedrale, il Sacerdote. Quindi tutti, Ciurma compresa, Principesse comprese si misero in ascolto.

“Tra cinque mesi, il 31 di Luglio per la precisione, quando uscirà l’ultimo

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libro della saga di Nothing, “Il Silenzio Intero”, quello che state leggendo, la separazione tra gli esseri umani sarà in fase definitiva. Raggiungerà un punto di non ritorno. Loro useranno sistemi infami e ignobili, non come sempre, questa volta peggio, molto peggio. Useranno un Marchio, vi metteranno tutti gli esseri senz’anima contro. Non vi lasceranno più fare niente, sarete reietti, tutte le colpe delle loro nefandezze cadranno su di voi, sarete come gli apostoli di Cristo, la forza dei Deva sembrerà nulla se confrontata al potere degli Asura. Ma non dovrete perdervi d’animo. Loro proveranno ad ingannarvi anche col Marchio, marchieranno tutti e riusciranno con l’inganno o col ricatto a marchiare anche delle scintille, ma questo sarà il loro errore. Il marchio contro una scintilla non può niente, gli si ritorcerà contro. La Scintilla disintegrerà il marchio rivelandone la debolezza e la menzogna. Si arriverà ad uno scontro finale, a quel punto la nostra forza dovrà essere massima, create e fate crescere nuovi spazi temporali, non perdetevi di vista, cercate e aiutate le Scintille rimaste sole, unitevi. La Forza della ragione è con noi, uno di noi è come mille di loro. Non ce la faranno mai!".

“Ritrova il Dono Principessa Diamante, ritrova il Dono e crea il Ponte di Luce, il Ponte vi permetterà di raggiungere Emphatia e riacquisire le immagini.

Avrai una seconda occasione di illuminare il Mondo con le Immagini di Emphatia, e questa volta ci sarà anche la Musica e la Poesia, Principessa, ma prima devi ritrovare il tuo Dono. Il Marchio del Drone-Zanzara non lo ha cancellato, lo ha solo nascosto. Quando ti troverai ancora nel buio, e questa volta sarà un buio totale e sarai da sola, non avere timore. Ascolta. E se non senti niente, ascolta ancora, prima o poi le sentirai trasportate dalla luce della notte, sono le gocce d’acqua della cattedrale, sono il tuo cuore, seguilo. Una volta raggiunta l’origine del suono troverai una porta. Non ti puoi sbagliare, sulla porta c’è una scritta. ‘Il Dono’. Aprila!”.

Le Due Principesse

La Voce smise di parlare, il Telefono-temporale si disattivò, tutto rimase in silenzio. Fu la Principessa Ciliegia a parlare per prima, ‘Cherry the Princess’ rivolse lo sguardo all’altra Principessa, ora l’aveva riconosciuta.

“Avrei dovuto capirlo” disse Cherry the Princess, “la tua bellezza, il tuo sguardo, i tuoi occhi, solo ad una Principessa possono appartenere”.

“Ce la farai” proseguì Cherry the Princess, “troverai il tuo dono, ne sono certa e riuscirai anche a creare il Ponte di Luce”.

La Principessa Diamante capì in quel momento che il Dono non era perduto, da qualche parte esisteva ancora, bastava solo ritrovarlo. Lo capì con certezza perché per un attimo il suo istinto la fece viaggiare nella mente di Cherry the Princess, e per quell’attimo rivide una bellezza a noi sconosciuta.

Ma era solo un frammento di Dono, non riuscì a conservare l’immagine, però capì perfettamente cosa il Sig. Mah aveva visto quella sera di Luglio attraverso i suoi occhi.

E’ bastato quell’attimo in riva al mare

Un soffio di vento sui tuoi capelli

E un sorriso svelato ai miei occhi

E allora ho capito che Emphatia

Esiste davvero

L’ho vista dentro ai tuoi occhi

E ora so, ora so Principessa

Di quello che faccio e perché

Perché lo sto facendo

 

“Speriamo”, aggiunse la Principessa Diamante, “speriamolo per la Vita nel Mondo. In realtà non è che ho capito molto dal discorso del Sacerdote, ho capito molto bene cosa dovrei fare col Dono, ma è come ritrovarlo che mi riesce difficile. Non riesco ad immaginare un posto così buio da non vedere nemmeno le mie mani davanti agli occhi e nello stesso tempo sentire il suono delle gocce d’acqua cadere, se penso che pare che tutto deve succedere questa notte, beh, onestamente un po’ di timore ce l’ho”.

 

Fu un sorriso di una dolcezza infinita ad accompagnare la risposta che Cherry the Princess diede alla Principessa Diamante.

Dolce il sorriso e illuminante la risposta.

“Devi fare solo la cosa che ti piace più al mondo, devi farla e non fermarti mai, anche quando ti sembrerà che il tuo corpo non ce la faccia più, la forza della tua volontà trascinerà la tua anima oltre i limiti della carne. Balla Principessa, balla e non fermarti mai”.

 

Detto questo Cherry the Princess fece un cenno alla Sacerdotessa e la musica ripartì. Ancora più forte, ancora più intensa, e l’intermittenza delle luci favoriva una scenografia davvero surreale.

Non ebbe nessuna difficoltà la Principessa Diamante a riprendere a ballare.

Tutti ballavano, tranne ovviamente il Sig. Mah, in qualità di Dissidente non poteva certo permettersi simili perdizioni.

Ora beveva Whisky, anche se c’era la Ciurma, la Sacerdotessa gli aveva comprato una bella bottiglia di malto scozzese, si mise il cappello che gli era tanto caro e si sedette a parlare con la Sacerdotessa mentre osservava la Ciurma e la Principessa ballare.

Ogni tanto qualcuno si fermava, si ricaricava con birra o rum e riprendeva a ballare, a turno tutti si fermavano e si riposavano, ma Lei no. La Principessa non si era fermata nemmeno per un Negroni Sbagliato.

La considerava una estremamente piacevole missione, aveva preso alla lettera le parole della Principessa Ciliegia, anche quando incominciava a sentire il suo corpo dire “vabbè, adesso fermati un attimo”. Immediatamente interveniva la sua energia, o la sua anima e ripartiva alla grande. Viaggiava sempre quando ballava, viaggiava ma soprattutto volava, ora stava volando proprio sopra le nuvole, sotto non vedeva nulla, sopra solo il sole.

Era fantastico un sole che illumina ma che non brucia, le nuvole che accarezzano il corpo ma non lo rallentano nel volo.

Evoluzioni stupende accompagnavano quel ballo anche in volo, nella mente e nel corpo.

Non c’era più stanchezza, aveva oltrepassato il limite nel quale il corpo manda i suoi segnali, e quello è il momento più bello, un viaggio senza freni, senza pensieri, se si potesse definire la felicità, ecco, in quel momento la Principessa Diamante l’aveva raggiunta.

Forse il momento era questo, forse era pronta per il momento più importante per tutta la resistenza, forse stava davvero per iniziare il primo passo per la ricostruzione di un mondo dove la Vita, la Vera Vita fosse posta al centro.

Volava alto, dove nemmeno gli Asura potevano raggiungerla, dove nemmeno i Deva potevano seguirla, era sola, davvero sola quando davanti a lei apparve un’aquila. E sopra l’aquila il dio Protettore Vishnu. Vishnu, il signore dei Deva.

Nessuno aveva mai raggiunto un livello spirituale simile, nessuno aveva mai visto così da vicino il volto del dio degli esseri di luce,

Vishnu era di fronte a Lei.

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Quando la luce è troppo abbagliante,

 

il buio sta proprio dietro l’angolo.

 

Iniziò a precipitare.

Ma era un mondo onirico, raggiunto con la forza del pensiero, con l’energia che il ballo le sapeva dare, quindi bisogna immaginare non proprio una caduta, ma una luce che si spegne. Da luce immensa a buio infinito. In meno di un secondo.

Quello che videro alla Piccola Cattedrale era semplicemente il corpo della Principessa Diamante crollare a terra in mezzo alla sala.

Qualcuno si preoccupò e tentò di andare a soccorrerla ma Cherry the Princess fermò tutti.

“Lasciatela stare, non tentate di svegliarla. Lei sta bene” disse, “ha raggiunto la dimensione dove può ritrovare il suo Dono”. “Aspettiamo! Altro per ora non possiamo fare. Tornerà e speriamo che torni con qualcosa di speciale”.

Non cambiò molto quando la Principessa aprì gli occhi, quello che vedeva era esattamente lo stesso di quello che vedeva anche ad occhi chiusi.

Nulla.

Capì in fretta che era arrivato il momento che le era stato predetto dal Sacerdote. Naturalmente non provava nessun dolore, la caduta era successa in una dimensione onirica, solo che quella cosa che aveva visto la inquietava un po’. Non sapeva chi fosse, ma l’aspetto era quello di un dio. Chissà se era reale oppure no, l’unica cosa che ricorda è l'immensa luce, e poi solo il buio.

Era svenuta? Probabilmente si, nella dimensione Mondo Cardine si trovava per terra con tutti attorno, doveva sperare che non la svegliassero in fretta, doveva fare qualcosa prima.

Doveva ascoltare.

Aveva timore a muoversi, non aveva idea di cosa potesse avere intorno, aveva paura che il panico si impossessasse di lei, non doveva permetterlo, questo le avrebbe impedito di sentire.

Si sedette come fanno gli indiani quando cercano di ascoltare gli spiriti. Si sedette a gambe incrociate e Ascoltò.

Nulla.

Non si doveva preoccupare, il tempo nel mondo onirico scorre molto più velocemente che nel mondo cardine, quindi probabilmente aveva molto tempo.

Ascoltò ancora.

Senza muovere un muscolo, senza emettere respiro.

Nulla.

Si chiese come fosse vestita, riusciva a capire che aveva dei jeans, ma non aveva la più pallida idea di quali fossero e neanche quale maglietta indossasse, era un modo per ingannare la paura, ma purtroppo anche per perdere la concentrazione. Allora capì cosa doveva fare, creare il buio e il silenzio anche dentro di lei. Doveva creare un vuoto. Per aiutarsi chiuse gli occhi, non che servisse fisicamente a qualcosa, ma magari poteva essere un aiuto psicologico. Chiuse gli occhi, fece il vuoto nella sua testa e ascoltò.

Tin.

10 secondi

Tin

10 secondi

Tin

Allora, ma solo allora, sorrise, doveva essere certa, doveva capire bene la direzione.

Si alzò e seguì il suono.

Il Sig. Mah ci avrebbe sentito Echoes dei Pink Floyd.

Tin

Camminò in direzione del suono. Camminava lentamente, non doveva perdere il suono.

Tin

Sperava che non ci fossero intoppi, sperava che tutto fosse liscio, senza muri, trabocchetti, o che ne so, altre diavolerie che è meglio non pensare.

Invece.

Invece le venne in mente ‘Il Pozzo e il Pendolo’ di Edgar Allan Poe. Già, Edgar, l’amico di Korvo.

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Mentre pensava al racconto di Edgar Allan Poe un enorme pendolo fatto a Falce tipo una mezza luna la sfiorò davanti ad una velocità impressionante. Quello lo vide, perché possedeva una perversa illuminazione.

Non fece a tempo a rendersi conto di cosa fosse che il pendolo tornò indietro come torna un boomerang, questa volta la sfiorò da dietro, ma le era passato talmente vicino che le aveva tagliato la maglietta. Toccò con le dita il taglio della maglietta. Ora la paura era terrore. Si sentiva svenire anche nel sogno, aveva già vissuto un sogno dentro il sogno, ma non poteva perdere il suono della goccia, riuscì a farsi forza. Un terzo attacco del pendolo era in atto, forse questo l’avrebbe centrata. “Ma si può morire in sogno?” pensò, se io muoio qua, adesso, cosa ne sarà della Me che si trova nella Piccola cattedrale?”. Bella domanda. Ma non era il caso di darsi risposta adesso, quello che doveva fare era cancellare quel pensiero dalla sua testa. Lei lo aveva generato e lei lo poteva cancellare. Provò a ricreare il vuoto. Ci riuscì, per un pelo, la lama del pendolo era estremamente visibile a cinque centimetri dei suoi occhi prima di scomparire.

Il buio e il silenzio tornarono ad essere padroni del suo mondo. Era meglio smettere di pensare e tornare ad ascoltare.

Tin

Riprese a seguire il suono della goccia stando molto attenta a non pensare a niente.

Tin

Il rumore era chiaramente più forte, la strada era quella giusta.

Tin

Ora lo aveva proprio a una distanza che lo si poteva toccare, ma non vedeva ancora niente.

Solo adesso capì cosa avrebbe dovuto fare, se lo avesse fatto prima avrebbe evitato tanti rischi (reali? Mah!) e avrebbe raggiunto l’obiettivo immediatamente.

Sei nel mondo onirico Principessa, pensa ad una Candela.

La Principessa pensò ad un Candelabro, a questo punto voleva fare la cose in grande.

L’apparire del Candelabro coincise con il rivelare la stanza enorme dove si trovava, tanto enorme che si vedeva solo un muro.

Davanti al muro, un rubinetto gocciolante.

Dietro il rubinetto, una porta.

Una porta con una scritta.

“Il Dono”.

“Aprila Principessa, aprila e poi saranno tutti cazzi loro”.

La Principessa Diamante aprì la porta.

La Principessa Diamante riaprì gli occhi alla Piccola Cattedrale.

 

La Principessa Ciliegia era china sopra di lei,

le fece la domanda con gli occhi.

E con gli occhi e un sorriso

la Principessa Diamante rispose.

La Principessa Diamante era di nuovo tra Noi,

e il Dono era di nuovo con Lei!.

Epilogo

‘The Road to Nothing’ finisce qua, almeno per ora, probabilmente riprenderà in seguito con un nuovo diario o un nuovo libro ma solo se si verificheranno alcune cose, ad esempio se la Principessa Diamante riuscirà a costruire il Ponte di Luce per permettere a due Viaggiatori di poter arrivare ad Emphatia. Questo sarebbe solo il primo passo perché una volta giunti ad Emphatia al cospetto fisico della Principessa Ciliegia dovranno acquisirne le immagini, impararne i suoni, scriverne le gesta. E riportare tutto indietro. Solo a questo punto la Principessa Diamante leggendo nella mente dei due Viaggiatori le immagini di Emphatia potrà rifletterle al Mondo intero e dimostrare al Mondo le menzogne dei Manipolatori, mostrando la prova che un altro Mondo è possibile. Allora la ricostruzione potrà prendere una piega diversa, solo allora l’operato costruttore di Brahma potrà sostituirsi alla eterna guerra tra Shiva e Vishnu.

Certo, restano molti interrogativi, chi saranno i due Viaggiatori e come saranno scelti, chi è veramente il Jolly e quale ruolo avrà nel futuro del Mondo Cardine. La Cattedrale sappiamo che è salva, ma quando potrà iniziare di nuovo ad essere operativa? E l’Orologiaio?, a quale diavoleria starà lavorando.

Ora siamo ad Aprile, e sappiamo che il punto di Non Ritorno sarà alla fine di Luglio, il 31 per la precisione, quello sarà il giorno dove gli schieramenti saranno fatti e non si potrà più tornare indietro. Sarà una guerra fisica ma soprattutto spirituale dove ogni forza tenterà di fare prevalere la proprio idea di Vita.

Nessuno sa come finirà, quello che si può dire adesso è che si stanno preparando gli schieramenti utilizzando ogni mezzo a disposizione. La menzogna e la forza fisica gli Asura, l’Intelligenza e la Creatività i Deva. Ma un’altra forza esiste ed è reale, e probabilmente sarà questa a determinare le sorti del mondo.

Un’altra forza esiste ed è reale, e come abbiamo visto risiede dentro le Scintille.

Dipenderà da loro rendere questa forza vincente, i Deva li proteggono, ma gli Asura hanno un potere immenso, possono fare vedere e credere qualunque cosa al gregge. Il gregge ora è dalla loro parte. Il gregge è molto numeroso. Ma il Gregge può spostare gli equilibri. Come i Cenobiti, anche loro, entità inconsapevoli della grande manipolazione, al momento al servizio degli Asura, ma se dovessero vedere le immagini di Emphatia? Probabilmente molti di loro potrebbero cambiare schieramento e cambiare quindi le sorti.

Quindi come vedete è tutto molto incerto, quello che stiamo osservando è che gli Asura stanno reclutando col marchio i proprio adepti, mentre le scintille piuttosto che marchiarsi si farebbero ammazzare. Ma non è il marchio che identifica i buoni o i cattivi, è l’anima. Con l’inganno i Frangitori sono riusciti a marchiare anche qualche Scintilla, ma il marchio non può niente contro la Scintilla, il male che il Marchio nasconde si disintegra al solo contatto dell’Anima. Chissà, forse questo potrà essere il grosso errore fatto dagli Asura, il marchio sulla Scintilla altro non farà che rivelare la propria inconsistenza e infamia.

Marzo, 2021 - Piccola Cattedrale

La Strega Locandiera, la Principessa Diamante, Il Banconiere della Tana e il Sig. Mah uscirono insieme dalla Piccola cattedrale. Il Sig. Mah e il Banconiere si fermarono un attimo in San Lorenzo, si scambiarono due parole e poi proseguirono ognuno per la propria strada.

La Principessa Diamante stava parlando con la sua amica Strega-Locandiera mentre si dirigevano nell’abitazione della Strega-Locandiera, ovvero l’Intermezzo-Temporale Maddalena-3DC. Un fastidioso sbuffo di aria continuava a infastidire la Principessa penetrando attraverso la maglietta e andando dritto nella schiena.

Istintivamente la Principessa tocco il punto della maglietta da dove entrava l’aria.

C’era un bel taglio.

Proprio un bel taglio, grosso, non poteva essere un semplice strappo.

Era come se una enorme mezzaluna affilatissima l’avesse sfiorata.

Marzo 2021 – Giugno 2021 (Zona-Storica)

 L’Oscuramento è totale, I Manipolatori proseguono il loro maledetto disegno iniziato almeno da 30 anni. Gli Asura assicurano loro tecnologia e comando, gli Asura vogliono l’Anima delle Scintille.

Le Scintille non cedono, riorganizzano Intermezzi-Temporali, Riunioni-Clandestine, cercano la verità ovunque, la cercano per diffonderla.

Gli Sleeperman fanno il gioco degli Asura, obbediscono ad ogni comando e stanno iniziando una vera e propria apartheid verso i Non-Marchiati con l’appoggio dei Frangitori con i loro potenti mezzi.

La Ciurma del Corso-Nero imperversa ogni notte in tutta la Zona-Storica facendo impazzire Cenobiti e Frangitori che non riescono ad acciuffarli in nessun modo. Per forza, sono Spettri. Sono Scarafaggi nella Notte.

Luglio 2021 – (Bergderbil)

I giochi sono quasi fatti, è stato quasi raggiunto il punto di Non-Ritorno. Dopo qualcosa succederà, dopo tutto sarà diverso, in un modo o nell’altro.

 

31 Luglio 2021 – (Il Punto di Non Ritorno)

Requiem (for the human race)

Osservo questo mondo sanguinare

Nel buio della notte scivolare

Un grido di dolore adesso sale

C’è un’aquila che cade giù nel mare

 

Adesso non possiamo più aspettare

Un viaggio molto lungo c’è da fare

Il nulla è il posto da trovare

È Il nulla che cancella questo male

 

Attraverso queste terre desolate

Che stanno sia negli occhi sia nel cuore

Bisogna trovar la forza di passare

Bisogna aver la forza di lottare

 

Tu uomo cosa cazzo stai facendo

Nascondi la tua anima e il tuo volto

Ti inginocchi davanti al dio fasullo

Non ti accorgi che ti stanno cancellando

 

Sono solo quattro vecchi e pazzi stronzi

Che dominano il mondo da millenni

e ora hanno trovato il modo

Di annullare anche i tuoi pensieri

 

Non dare però niente per scontato

Se il falso in vero hanno trasformato

E la loro forza sta nell’ingannare

E la paura a tutti divulgare

 

C’è un’altra forza esiste ed è reale

Il suo pensiero non vuole allineare

e troverà la forza di lottare

e troverà il modo di cambiare

 

Una guerra spirituale si combatte

Si combatte con la mente e con il cuore,

con la nostra anima speciale,

sorretti dalla forza dell’amore

.

Chi non avrà più né cuore né cervello,

marchiato dalla Bestia infame,

senza più faccia ne essenza ne scintilla,

farà parte di quella Legione

 

Che la Luce, la Vera Luce

protegga e assista tutti coloro che hanno scelto e sceglieranno,

in nome della Libertà vera e in nome della vera Vita.

Un deciso no al marchio della Bestia.

Il Popolo della Luce non ha bisogno di fare scelte,

 i piccoli sono già scelti,

non fanno parte dei tappi di sughero che sballottano tra le onde.

I piccoli saranno guidati.

Le scintille non sono sole,

sapranno dove andare e come andare.

Tutti gli altri sono soli e mi dispiace che ci piango

ma non piango per i piccoli

perché hanno la loro "Arca",

hanno le loro "armi"

di Vera Luce.

 

31 Luglio 2021 ore 23,55 - (Bergderbil)

Il Sig. Mah si trovava proprio li, dove ha inizio il sentiero metallico che porta alla Fasulle Cattedrali di Bergderbil.

 

Da li si poteva osservare il mare, le acque salate di Bergderbil.

 

Osservava libero, libero nella mente e libero nel corpo.

Nessuna museruola.

Nessun marchio.

Guardò l’ora.

Si.

Guardò l’ora,

e poi guardò ancora il mare.

Lo guardò nel suo infinito orizzonte.

Ma questa volta il suo l’orizzonte non era infinito.

Qualcosa ne determinava la fine.

 

Era un enorme muro d’acqua.

Era alto come almeno mille Cattedrali di Bergderbil poste una sopra all’altra.

Questo muro d’acqua cavalcava tutti i mari di questa terra.

 

Era almeno a 500 metri di distanza.

 

Ma avanzava…

 

...avanzava…

 

300 metri.

...avanzava…

Tutto scompariva sotto il muro d’acqua.

Ormai si sentiva solo il suono del suo incedere

 

100 metri.

...avanzava…

Non era più un suono,

era come un rombo di cento aerei al decollo

 

50 metri.

...avanzava…

L’imponenza del muro d’acqua oscurava il cielo,

non c’erano più le nuvole,

non c’era più il sole

 

10 metri

Ĉar nur kreante nenion,

ni havos la spacon por konstrui vivon,

sonĝojn, esperojn.

Tiutempe nenio plu ne ekzistos!

(Perchè solo creando il nulla

avremo lo spazio per costruire la vita,

i sogni, le speranze.

A quel punto Nulla non esisterà più !)

 

5 Metri

...avanzava…

Muro acqua 3.jpg

 

Erano le 23,59 del 31 Luglio del 2021

Cinque minuti di riposo Sig. Brahma

Poi comincerà il tuo lavoro.

(A Monica)

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