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The Road to Nothing
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La Principessa Diamante - Bruno Mah
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KD011 - La 334° Carta, il Jolly (28/04/2021)

Nothing: The Book

Korvo Diary - Il Diario d Korvo

Il Silenzio Intero - Bruno Mah
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E' ancora li.
Non so quanto tempo fosse passato,
ma lui era ancora li, da solo che osservava quella porta. 'La Quadratura' c'era scritto. La doveva solo aprire, non doveva fare altro, aprirla per vedere cosa nascondeva. "Ciao Korvo" disse, "è un po' che sei via". E' vero, erano diversi giorni che me ne ero andato, ho accompagnato il mio amico Edgar nel suo cassetto e poi me ne sono andato. Avevo bisogno di uscire un po'. Stare a lungo nella sua testa non 'alleggerisce' la vita. Neanche questa vita.
Risposi al Sig. Mah. "Si, avevo bisogno di un po' di aria fresca, tanto mi sembra che qui non sia cambiato nulla".
"E' cambiato tutto" proseguì il Sig. Mah, "non lo vedi il fotogramma?".
Si il fotogramma era sempre li ma non sembrava essere cambiato, la Principessa Diamante era sempre svenuta sul ponte, il Sig. Mah continuava a guardare oltre dove secondo lui si nascondevano i Cenobiti.
Poi finalmente vidi cosa era cambiato, era sparito il sogno, o meglio il sogno dentro al sogno si era dissolto. Non c'era più il fotogramma nel fotogramma che rifletteva l'immagine del Gatto-Re che passava le immagini di Emphatia dal Sig. Mah alla Principessa Diamante.
"Cosa è successo?" gli chiesi "perchè non c'è più il sogno?".
Non rispose, prese un telecomando e fece andare indietro le immagini. Sembrava sempre tutto uguale, la Principessa che imbocca il ponte, il giramento di testa, la mancata presa alla ringhiera le due braccia che le evitano di affogare, ma non c'era più il sogno. Il Sig. Mah mise in pausa il video quando le immagini tornarono al punto di partenza.
Il Sig. Mah disse "Non c'è più niente, il sogno è finito e il dono si è dissolto con esso. Non esiste più nessuna Principessa Diamante".
Ma io la vedevo, era ancora li "perchè dici questo?" gli chiesi, "non si vedrà il sogno ma la Principessa è ancora li, svenuta ma viva".
"Certo" rispose " è viva, ma non è più lei, qualcuno ha saputo creato la variante che nessuno di noi e in nessun possibile futuro avremmo mai pututo immaginare. I Manipolatori dovevano impedire alla Principessa di riflettere le immagini di Emphatia, noi dovevamo proteggere la Principessa affinchè riflettesse le immagini e non fosse catturata dai Cenobiti, ma nessuna delle due cose è successa. Qualcuno al di sopra di tutti noi ha creato una terza variante. Ha fatto in modo che la Principessa perdesse il dono".
"Ma come fai a dire questo, devi solo aspettare che si svegli e accompagnarla nella sua abitazione, la barca di legno è ancora li."
"Osserva" disse il Sig. Mah".
Premette il Play del telecomando e le immagini ricominciarono a scorrere. Un lampo illuminò all'orizzonte le acque salate di Bergderbil, e pochi istanti dopo ci fu un tuono, iniziò a piovere, le immagini che si vedevano erano molto nitide, il Sig. Mah si alzò guardando sempre l'imboccatura del ponte, sapeva che prima o poi li avrebbe visti arrivare, loro stavano li, nascosti, in attesa della Principessa.

Ma non fu così, fu molto peggio.
Un fulmine colpì la corda che faceva da ancora alla barca di legno, e lentamente la barca iniziò a staccarsi da quel molo improvvisato vicino al ponte.
Quella barca sarebbe dovuta servire al Sig. Mah e alla Principessa per evitre i Cenobiti che stavano oltre il ponte, li avrebbero aggirati via mare.

Ci fu un altro tuono, e mentre la pioggia aumentava la sua intensità finalmente li vide.

036 - Episodio X Spora 16 (La Principess

Si manifestarono come demoni, due Frangitori in testa e un plotone di almeno 80 Cenobiti a loro seguito.
La Principessa riaprì gli occhi, vide il Sig. Mah vicino a Lei, provò ad alzarsi, il Sig. Mah la aiutò.
"Cosa succede" chiese la Principessa "perchè sono qua?"
"Le immagini" disse il Sig. Mah, "le immagini, ricordi?".
L'esercito dei Manipolatori ormai era a metà del ponte, scappare non sarebbe servito a niente, buttarsi in acqua era solo che inutile.
La Principessa non rispose al Sig. Mah, si ricordava delle immagini, e si ricordava anche del perchè si trovasse sul ponte, ma il dramma era un altro. Aveva completamente perso l'accesso a quella zona della sua mente che conosceva benissimo. Quella zona contraddistinta da una porta che portava un'insegna inequivocabile. "Il Dono". Questo c'era scritto in quella porta, ma adesso quella porta non c'era più. Quella porta che per anni aveva utilizzato per accedere al "Dono" adesso era scomparsa. Al suo posto c'era solo un muro. Un muro grigio scuro senza nemmeno un segno di dove pochi istanti prima si trovava quella porta.

L'esercito ormai era a pochi passi, il Sig. Mah disse alla Principessa di stare tranquilla. Guardò se la barca fosse ancora nei pressi, ma già sapeva che non sarebbe stata raggiungibile. La vide scomparire all'orizzonte, nascosta dalla pioggia che non accennava a diminuire. Il Sig. Mah si girò verso i Cenobiti. Erano proprio li, davanti a loro, fermi. I due Frangitori si avvicinarono e scrutarono entrambi la Principessa ignorando completamente il Sig. Mah. Durò pochissimi istanti. Pochissimi istanti lunghi un'eternità. Staccarono contemporaneamente lo sguardo dalla Principessa, abbozzarono entrambi un sorriso che era più un ghigno. Uno di loro prese un comunicatore, lo attivò e lo portò vicino alla bocca. "Tutto a posto" disse al comunicatore, "Operazione Emphatia conclusa con successo, la Principessa Diamante non esiste più".

Sembrava un film drammatico, fu un tuono ancora più forte dei precedenti ad accompagnare questo epilogo, ma ancora più forte del tuono era l'urlo di vittoria che si sentiva provenire dalle Cattedrali di Bergderbil, era un urlo disumano che segnava la fine di tutto, la fine del sogno, la fine della speranza, la fine.

La Fine.

Risero anche i due Frangitori guardando con disprezzo le Principessa e continuando a non considerare il Sig. Mah, Lui era solo

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uno spettro invisibile per loro, un nulla.  "Buona serata" disse uno di loro mentre l'altro rideva. Fecero un cenno agli 80 Cenobiti, si girarono e se ne andarono. Non avevano più nulla da fare, tra pochissimi minuti i Mondi si sarebbero consolidati con la totale vittoria dei Manipolatori, una vittoria senza precedenti, non avevano nemmeno più bisogno di fare prigioniera la Principessa, non avevano bisogno nemmeno di fare una strage. Ci avrebbe pensato il tempo ad eliminare uno per uno i Dissidenti della Tana, e sarebbe stato ancora più divertente. Una Vittoria Totale dei Manipolatori, alla quale avrebbe fatto seguito il Silenzio più assordante del mondo.

Il Silenzio Intero.

Il Silenzio che dominava il Mondo conosciuto

era squarciato dalle risate di soddisfazione

di chi sapeva di avere vinto

e di avere ottenuto quello che voleva.

 

Dagli alti piani delle Cattedrali di Bergderbil

i Manipolatori ridevano.

E brindavano e mangiavano e ridevano ancora.

 

E voi, razza umana, accettate tutto questo,

accettate che le vostre menti siano plagiate

da questi vecchi stronzi senz'anima.

 

Gli occhi chiusi della Principessa

erano l'immagine di questo mondo morente.

Il Silenzio Intero.

Il Silenzio Intero

"Sono dieci giorni che guardo queste immagini Korvo, dieci giorni che cerco qualcosa, un segno, un errore, qualcosa che potrebbe non aver funzionato, eppure non trovo niente, un'altra forza al di sopra dei Manipolatori deve essere intervenuta a loro favore, un qualcosa che noi non avremmo mai nemmeno potuto immaginare".
Ripensò agli Sciamani, loro avevano detto qualcosa a proposito di 'Commercianti dello Spazio', ma questo non era il Mondo Cardine. O forse si, o forse essendo tutto in qualche modo collegato anche questo poteva essere considerato Mondo Cardine. Ripensarono alla Cattedrale, a tutta la Resistenza Clandestina che era li riunita, il tempo era praticamente scaduto, ma loro erano ancora li. L'immagine era ferma. era come una cartolina. O forse era davvero ormai solo una cartolina. Un'immagine di qualche artista-pittore che ogni tanto coglieva qualche frammento di possibile futuro.
"Korvo, non lo scriverò il Libro 10, tanto non serve, non potrà mai essere visibile nella libreria della Strega-Locandiera, perchè se anche lo dovessi scrivere, quel libro non esisterà".
Era forse il momento più drammatico di tutta la storia del viaggio verso Nothing.
Passarono nel silenzio alcuni minuti.
Improvvisamente il Sig. Mah mi disse: "Dammi il tuo diario".
"Mi chiesi il perchè volesse il mio diario, non è che non glielo volessi dare, è tutto pubblicato, ma allora perchè lo voleva".
Glielo diedi senza pensarci oltre, sicuramente aveva in mente qualcosa.
Prese la penna che va sempre dritta che teneva nel taschino, quella che ebbe in regalo dall'Orologiaio. Aprì il diario in una pagina ancora vuota, era una pagina a caso, non seguente all'ultima pagina scritta e iniziò a scrivere.

"Nothing: The Book 10 - Il Silenzio Intero".

Un sorriso, un sorriso beffardo gli uscì quando scrisse quelle parole, e allora capii che cosa frullava in testa al Sig. Mah.
Era geniale, un'idea folle, inimmaginabile. Aveva capito che il libro scritto nel mondo Cardine Presunto poteva essere spiato, letto da qualche servo dei Manipolatori, sapevano troppe cose e anche se quel libro non era ancora stato scritto, loro leggendo i possibili futuri lo avrebbero potuto leggere. Così hanno saputo del piano segreto della Resistenza, e in funzione di quello hanno agito. Certo con l'aiuto di una forza superiore che ha avuto il potere di creare la terza variante e cancellare completamente il Dono della Principessa. Ma lo avevano fatto. E allora il Sig. Mah iniziò a scrivere Nothing: The Book 10 sul diario di Korvo, scusate, sul mio diario.
Facciamo un riepilogo, ci troviamo io e il Sig. Mah in un anfratto della sua mente, visivamente assomiglia ad una piazzetta circondata da piccoli caseggiati con delle porte. davanti a noi c'è il monitor che sta trasmettendo quello che sta succedento il 31 di luglio nel mondo onirico di Nothing, di lato c'è il monitor che in questo momento visualizza il fotogramma-cartolina della Cattedrale, un fermo immagine sbiadito che sembra appartenere ad un mondo molto molto lontano. Lui sta seduto in uno scalino col mio diario e la penna dell'Orologiaio, vedo che ha messo le cuffiette che gli ha regalato Ashra, e vedo anche che sta fissando qualcosa. In quel momento vidi cosa stava fissando, era una porta, la porta descritta nel decimo diario, quella che portava la scritta "Quadratura".
Ora è necessario per me fare una cosa che solo gli Sciamani e gli esseri come noi, gli Psicopompi sanno fare, mi fonderò con lui, saremo una cosa sola e affronteremo come una sola anima e un solo corpo la parte più drammatica di Nothing.
Io e Il SIg. Mah in questo momento siamo uno.

Non le potevo più sopportare quelle immagini, continuavo a guardarle, nella speranza di trovare qualcosa.
Fu in quel momento che mi venne l'idea di usare il diario di Korvo, solo pochi lo avrebbero letto, e non certo i Manipolatori, senza contare che non sopportano l'esperanto, e il libro di Korvo traduce tutto automaticamente in esperanto se il diario viene preso in mano da qualcuno che non è gradito.
E allora, quei pochi che leggeranno anche il diario di Korvo troveranno sul suo diario: Nothing: The Book 10 - Il Silenzio Intero, scritto nel momento stesso in cui si svolge.
Non ripetrò quanto già scritto precedentemente da Korvo, non per pigrizia, ma perchè la tristezza di quelle immagini potrebbe condizionare quello che adesso si deve fare, cioè non rassegnarsi, mettere via dubbi e paure e soprattutto essere consapevoli che il viaggio verso Nothing esiste ed è tuttora in essere, anzi considerare anche questa disfatta come parte essenziale del viaggio verso Nothing.

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Quindi viaggeremo, e come aveva detto il Viandante :"

"Viaggerete fino a che non avrete capito

che Nothing non è un luogo,

ma uno stato mentale,

e quando 'Nulla' sarà raggiunto

tutto il modo di vedere le cose e vivere la vita cambierà.

A quel punto, finalmente,

potrete uscire dalla notte

e andare Oltre".

E allora andiamo, la vedi quella porta Korvo, ora è il momento di aprirla.

Questo viaggio doveva continuare, non ci si poteva arrendere ai Manipolatori, io so che ci sono tanti che non si arrendono ai Manipolatori, io so che quelle immagini potranno comunque essere diffuse e anche con la colonna sonora.

"Quadratura" c'era scritto in quella porta. Era una porta piccolina, stava alla base di un edificio malandato, molto antico, era chiaro che bisognava aprirla ed entrare, ed era altrettanto chiaro che non potevamo in nessun modo immaginare quello che avremmo trovato dopo.
Il Sig. Mah si alzò, si assicurò di aver lasciato il monitor temporale in pausa, in modo da bloccare il mondo onirico ancora fermo a pochi secondi dal consolidamento dei mondi, nel momento che il Tempo raggiunge se stesso. Sapeva di poter contare sull'Orologiaio.
Doveva trovare il 'Jolly', doveva sapere se esisteva qualcuno che potesse essere davvero chiamato Jolly, qualcuno che fosse Cuore Sanguinante, Artista, Libero Pensatore e Dissidente nello stesso corpo.
Ma lui sapeva bene che esisteva, aveva bisogno solo di sapere dove lo poteva trovare. O ritrovare.
E lo doveva trovare prima che le immagini di Emphatia scomparissero per sempre da qualunque mente umana, prima che i mondi si consolidassero, ed era ormai solo questione di secondi.
Aprì la porta, entrò.

023 - Episodio 83Z - Spora 09 (Berg Der

Non si trovò in una stanza ma si trovò sul ponte di Bergderbil vicino alla Principessa Diamante, vide i Frangitori allontanarsi, guardò verso il mare per vedere se la barca fosse ritornata, anche se ormai non sarebbe più servita a niente. La vide, distrutta, inutilizzabile, probabilmente un fulmine l'aveva colpita.
La Principessa si rivolse a lui e disse "Voglio solo andare a casa, ho freddo e sono stanca, basta, non ne voglio più sapere", si allontanò, fece quel pezzo di ponte che mancava, lo

stesso pezzo di ponte fatto pochi istanti prima dai Cenobiti e dai due Frangitori. Si allontanò lentamente e scomparve oltre le ultime gocce di pioggia. O forse erano lacrime.

Rimase solo, come ormai troppo spesso ultimamente gli accadeva, ma sapeva che non era ancora finita, il tempo aveva ricominciato a scorrere, i secondi che mancavano al definitivo consolidamento dei Mondi erano ormai un numero a due cifre.
Si girò verso le Cattedrali di Bergderbil, tutte le Cattedrali erano illuminate, poi si girò verso la vera Cattedrale, la Palude su in Collina. Da quel punto non si vedeva, ma sapeva bene che c'era. La cercò con gli occhi della mente e la vide. Sembrava buia, sembrava tutto spento. Entrò con la mente. Nulla, silenzio. Scese i gradini, arrivò in fondo, nel salone dove avrebbe dovuto essere radunata tutta la Resistenza. Nulla. Nemmeno il Monitor Temporale.
Si concentrò. cercò di concentrarsi al massimo, alla ricerca di qualcosa, di un segno, e fu in quel momento che udì un rumore, era lieve, appena appena percettibile. Concentrò tutto il suo essere su quel rumore. Era una goccia d'acqua che usciva da un rubinetto in bagno.
Era l'ultimo segnale di Vita della Cattedrale, gli ultimi battiti del suo cuore, le ultime gocce d'acqua che ancora segnavano lo scorrere del Tempo che ormai stava finendo.

Tornò sul ponte, davanti a lui si trovava l'Orologiaio.
Dietro l'Orologiaio si trovava il Viandante.
"Ferma il Tempo, non è ancora finita" disse il Sig. Mah.
"Il tempo è scaduto" rispose l'Orologiaio,
"Il Tempo non esiste più".
Detto ciò, scomparve, restò il Viandante.
"Io so chi sei" disse il Sig. Mah.
"Davvero?!" chiese il Viandante.
"Se davvero tu sapessi chi sono io, io non potrei essere qui"

affermò il Viandante.
Il Sig. Mah trovò il tempo anche di ridere,

e un fragoroso mi minore esplose nel cielo ancora nuvoloso di Bergderbil.
Questa volta era perfetto, nei tempi, nell'armonia, nel suo significato.
Quel mi minore altro non era che la parola

"Fine".
"Io sono te Viandante, almeno quanto tu sei me.

Tu sei la domanda ma anche la risposta"
Anche il Viandante scomparve.

Il Sig. Mah vide in lontananza il Boccaporto bianco, il Boccaporto che segnava il confine invalicabile oltre il quale solo Governanti e Frangitori potevano passare. Da li si saliva direttamente alle Cattedrali di Bergderbil.
Non era li che doveva andare. Un fragoroso frastuono incominciava a salire dai bassifondi, era la fusione fisica dei mondi, erano le 22,59 e 40 secondi, tra venti secondi se non avesse trovato la speranza i Mondi si sarebbero consolidati con la clamorosa vittoria dei Manipolatori, con la conseguente disfatta di una Resistenza che non avrebbe mai potuto esistere e con l'oscuramento della Cattedrale e di tutti gli Intermezzi Temporali.
Il Frastuono era diventato insopportabile, tutto stava tremando, il Sig. Mah stava assistendo ad una fusione Temporale, il tempo aveva raggiunto se stesso e tutti i mondi si sarebbero consolidati... tra un secondo.
Erano esattamente le 22,59 minuti e 59 secondi, in quell'istante tutto si bloccò.
Nessun rumore, tutto fermo, come se qualcuno avesse messo in pausa questo film.
Ma non era un film e tutto era fermo. a un secondo dal termine, a un secondo dalla Fine. Altro che Zona Cesarini.
"L'Orologiaio!" pensò subito il Sig. Mah.
"Beh, meglio tardi che mai..."
C'erano oggetti sospesi per aria, tavolini e segiole piegati in maniera innaturale, le onde delle acque salate di Bergderbil ferme, bloccate dall'improvviso fermarsi dello scorrere del tempo.
Non c'erano più... o non c'erano ancora esseri umani.
Silenzio.
Anche le Cattedrali di Bergderbil erano nel più assurdo e Intero Silenzio.

Il Sig. Mah guardò verso l'imboccatura del ponte, dove secondo lui poco tempo prima stavano nascosti i Cenobiti.
Sembrava essere passata un'etrnità.
Una figura sembrava materializzarsi molto in lontananza.
Il Sig. Mah gli o le andò incontro.
Non sapeva cosa aspettarsi, forse era il Jolly?
Ma non sapeva ancora chi era il Jolly.
Mancava un secondo, un solo secondo, appena il tempo fosse ripartito tutto sarebbe finito irrimediabilmente.
La figura era sempre più vicina.
Ora si capiva che era femmina.

Chi poteva resistere a una fusione temporale.
Il Sig. Mah apparteneva ad una dimensione diversa, poteva farlo.
Ma allora c'è qualcun altro che arriva da una dimensione diversa.

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Ora era vicinissima e la riconobbe.E per l'ennesima volta si stupì nel vedere ancora la Principessa Diamante.

"Tu non puoi essere qui" disse il Sig. Mah.

"Io posso essere qui almeno quanto tu puoi essere qui" rispose la Principessa Diamante.
"C'è poco tempo, e io ne ho ancora meno, quindi ascolta Sig. Mah".
"Io sono qua perchè arrivo da un possibile futuro che non esiste più. In quel possibile futuro io avevo ancora il dono e grazie a quello ho costruito il ponte di luce che mi ha permesso di arrivare qua."
"Ma appena il tempo ripartirà, basterà quel secondo di tempo per cancellare me e il mio Dono anche dai vostri ricordi.
Questo non lo si può impedire Sig. Mah, ma possiamo fare un'altra cosa".
Mentre la Principessa parlava una figura molto più piccola a quattro zampe stava arrivando dall'imboccatura del ponte.
Continuò la Principessa "Il possibile futuro da dove io arrivo sarebbe stato conseguenza della prima variante, quella della sconfitta dei Manipolatori, io ho visto illuminarsi la Cattedrale, ho visto di nuovo la vita e sentito la musica nella dimensione 'Mondo Consolidato'. Ho visto di nuovo il Mondo Felice. Io arrivo da Emphatia".
"Ma tra un secondo, appena il tempo ripartirà scomparirà, ed io con esso".
La figura che stava arrivando adesso era accanto a noi, era un gatto, un gatto bianco.
Stavo cominciando a capire, la Principessa era tornata per passarmi le sue immagini e le sue visioni in modo che io le potessi trasmettere al Jolly. Era tutto come nel sogno dentro al sogno, dovevamo solo rifarlo al contrario.
Ma c'era anche dell'altro.
La Principessa Diamante mi diede delle carte e disse:
"Queste carte erano conservate nella Cattedrale, le ho portate con me.
In origine erano trecentotrentatre, adesso ce n'è una in più e tu la devi trovare. Quella è la trecentotrentaquattresima carta, quando l'avrai trovata saprai chi è il Jolly".
Misi via le carte. La Principessa continuò.
"Tu Sig. Mah hai trasmesso nel sogno dentro al sogno a me le immagini di Emphatia, e io le ho conservate. Questo è il momento di restituirtele, ma ricorda, tu non sei  Artista, e nemmeno Cuore Sanguinante, tu da solo non potrai fare niente, devi trovare chi le diffonderà con te, devi trovare il Jolly, la trecentotrentaquattresima carta delle carte di Steve Jackson, le carte che conoscono il futuro."

Si sedettero sul ponte, a triangolo, come il Sig. Mah aveva fatto con Raven e la Prigioniera del Tempo una vita precedente.
La Principessa prese la mano del Sig. Mah e pose l'altra mano sul corpo del gatto. la stessa cosa fece il Sig. Mah.
Questa immagine è forse ancora più bella di quella che era visibile nel sogno dentro al sogno, uno scenario apocalittico, il tempo e il mondo fermi e tre esseri viventi seduti in un ponte barcollante in mezzo alle acque salate di Bergderbil.
Fu tutto molto veloce. Le immagini erano estremamente chiare, ma non erano solo immagini, c'erano parole, e c'era anche musica. E ora era tutto li, in una stanza dentro la testa del Sig. Mah.
Mignino, il Gatto-Re apparteneva alla dimensione futura della Principessa, quella dimensione che alla ripartenza del tempo sarebbe stata cancellata.
Mignino si arrampicò letteralmente sulla Principessa mettendosi comodo sulla sua spalla, La Principessa si alzò, il momento era assai triste.
Nelle musiche trasferite al Sig. Mah c'era anche una canzone particolare, che stava un po' in disparte rispetto alle altre, aveva come un play automatico, e iniziò a suonare.

In quel momento una lacrima scese dagli occhi della Principessa Diamante.
In quel momento il vento iniziò a cantare.

'E' bastato un attimo in riva al mare


e un soffio di vento sui tuoi capelli


e un sorriso svelato ai miei occhi


e allora ho capito che Emphatia


esiste davvero'

Questa volta il mi minore non era perfetto, era divino.
"Mi dispiace" disse la Principessa Diamante "è stato più forte di quanto potessi immaginare"
La Principessa parlava a fatica, le sue parole erano interrotte dal singhiozzo del pianto che non riusciva a trattenere
Anche il Sig. Mah si accorse di avere gli occhi lucidi.
Guardarono entrambi verso la Cattedrale.
La Principessa Diamante continuò a parlare:
"dai un senso a tutto questo"
"Trova il Jolly, Il Jolly saprà trovare le immagini nella tua mente, le saprà acquisire e diffondere come nessun altro al mondo".

"L'ho vista dentro ai tuoi occhi


e ora so, ora so Principessa


di quello che faccio


e perchè lo sto facendo"

Quello che sta per succedere preferirei non scriverlo perchè sicuramente è il momento più triste raccontato fino a questo momento.
Ma anche questo fa parte della strada che bisogna fare per arrivare a Nothing.
Perchè Nothing si sarà pure un po' allontanata, ma esiste, ed esiste anche Emphatia, chi lo sa meglio di noi.
E allora scriviamo.
Il tempo riprese a scorrere, e in quel secondo percepito come un centesimo di secondo ma che sarà ricordato come un secondo di lunghezza infinita, la Principessa Diamante abbracciò il Sig. Mah.
Quell'abbraccio era tanto intenso quanto breve, il tempo non bastò per dire nemmeno una parola di più.
La Principessa svanì assieme a Mignino, il Gatto-Bianco re dei Fiori, e a tutto quello che stava loro intorno.

Quel Mondo aveva cessato la sua esistenza, come tutti i mondi futuri dove la Resistenza aveva vinto, al loro posto solo il Mondo dei Manipolatori, solo il Silenzio Intero.

Il Sig. Mah rientrò nella sua dimensione, cioè nel Mondo Cardine, quello che poco tempo prima era ancora Quasi Cardine, il Mondo dove la Resistenza Clandestina sperava di assistere ad uno spettacolo diverso.
E invece...
La vittoria totale dei Manipolatori.
Totale... o quasi totale.
eh si, perchè nella tasca dove si trova la penna dell'Orologiaio, si trovano anche le trecentotrentatre carte di Steven Jackson.
Trecentotrentatre più una.
La Trecentotrentaquattresima.
Ma non le voleva aprire ora, le voleva aprire in un posto sicuro.
E sapeva quale era il posto giusto.
Era la Piccola Cattedrale.
Ma prima doveva fare una cosa. Era una questione di urgenza.
Si presentò davanti alla Porta della Cattedrale, la Palude su in Collina, fece saltare il lucchetto ed entrò. sapeva cosa doveva fare, doveva sentire il suo battito cardiaco.
Scese i gradini e andò verso il bagno.
Tin   dopo 10 secondi   Tin  e dopo altri 10 secondi   di nuovo Tin.
Sorrise, era viva, il cuore batteva e batteva forte.
Questo grazie alle immagini che ancora esistevano nella sua testa, grazie a quell'ultimo immenso Dono della Principessa Diamante.
Quel Dono portava un nome e quel nome era 'Speranza' ed era quella piccola goccia d'acqua, quel leggero battito cardiaco a tenerla ancora in vita.
Uscì e si diresse verso la Piccola Cattedrale. Li poteva entrare senza problemi. Bastava un codice cifrato.
Entrò, si prese la bottiglia di Whisky ed un bicchiere, andò a sedersi e tirò fuori le carte.
Le guardò una ad una, tutte le prime trecentotrentatre.
Ormai aveva tutto il tempo del mondo.
Erano impressionanti le carte di Jackson avevano previsto, o annunciato tutto, dalla torre dell'Orologio di Tokio  all'attentato al Pentagono, le Torri Gemelle e... la Pandemia.
Le guardò tutte ma alla trecentotrentaquattresima si fermò.
Era girata sul dorso. C'era disegnato ovviamente un Jolly e c'era una scritta:
"Girami e saprai chi sono"
Il Sig. Mah girò la carta.

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