
Sylvia Blake: l'Eredità del Sangue
Cap. 4: Natasha Volkov e Miriam Kessler
Era una notte fredda e calma al cimitero dei Covenanters, il luogo preferito di McGregor per incontrarsi e discutere di questioni importanti. McGregor, con i suoi 700 anni di saggezza, era il custode di molti segreti antichi e il caso di Sylvia rappresentava una delle sfide più complesse che avesse mai affrontato.
McGregor aveva convocato due delle vampire più sagge e potenti al mondo per affrontare questo raro caso di ibrido umano-vampiro: Natasha Volkov, originaria della Russia, con i suoi 650 anni di esperienza, e Miriam Kessler, dalla Germania, anch'essa con 650 anni di saggezza.
Entrambe erano di una bellezza mozzafiato e di un'intelligenza sopraffina, capaci di gestire i più difficili travasi di potere e identità.
McGregor le accolse con un inchino rispettoso, riconoscendo la loro grandezza. Natasha era alta, con lunghi capelli neri e occhi di un blu intenso, un'aura di potere e calma la circondava. Miriam, con capelli biondi e occhi verdi penetranti, emanava una saggezza antica e una bellezza eterea.
"Natasha, Miriam," iniziò McGregor, "vi ho chiamate qui per affrontare un caso estremamente raro e complesso. Sylvia sta attraversando un travaglio unico. È un ibrido, mezzo umano e mezzo vampiro, e le sue caratteristiche stanno evolvendo in modo imprevedibile."
L'Origine degli Ibridi
"Ci sono, come sapete, solo altri due casi noti di ibridi nel mondo, e uno di quelli lo avete gestito voi" continuò McGregor. "Gli ibridi mantengono tutte le caratteristiche umane, seppur modificate. Il sole dà loro fastidio, ma possono sopportarlo. La loro sensibilità è estremamente acuta, possiedono la forza e la longevità dei vampiri, senza essere vulnerabili a croci, aglio, o acqua santa."
Natasha e Miriam ascoltavano attentamente. Natasha chiese, "Quali sono le sfide principali che Sylvia deve affrontare?"
"La sua natura ibrida la mette in un costante stato di conflitto interno," rispose McGregor. "Se non gestisce questo travaglio, rischia di autodistruggersi. Sylvia deve attraversare questo percorso da sola per trovare la sua vera identità."
"Natasha, affido a te Elena," disse McGregor. "Aiutala a capire il travaglio di Sylvia e a prepararsi per il momento in cui potranno riunirsi. Miriam, tu seguirai Sylvia. Guidala attraverso la sua trasformazione, aiutala a comprendere e controllare le sue nuove capacità. Questo è un compito arduo, ma la forza del loro amore merita ogni sforzo. Separarle ora è necessario affinché entrambe possano crescere e, forse, ritrovarsi."
Natasha annuì. "Elena avrà bisogno di molta forza e pazienza. Le farò capire che il suo amore per Sylvia non è perduto, ma deve essere temporaneamente messo da parte per il bene di entrambe."
Miriam aggiunse, "Sylvia deve imparare a convivere con la sua nuova natura, a trovare un equilibrio. Sarà un viaggio doloroso, ma sono pronta a guidarla."
McGregor concluse, "Questo è un passo necessario per preservare la loro unione. Solo affrontando la solitudine e il travaglio del cambiamento, Sylvia potrà emergere come un essere completo e consapevole. E solo allora, potrà essere di nuovo con Elena."
Natasha e Miriam si guardarono negli occhi, consapevoli della grande responsabilità che avevano accettato. McGregor sentiva che la forza dell'amore tra Elena e Sylvia era un potere che doveva essere preservato, ma sapeva anche che questo richiedeva un grande sacrificio.
Mentre le due antiche vampire si preparavano per i loro rispettivi compiti, McGregor sentiva una speranza crescente. Sapeva che con la loro guida, Sylvia avrebbe potuto trovare il suo vero sé e, forse, riunirsi con Elena in una nuova forma di amore e comprensione.
Con Natasha al fianco di Elena e Miriam a fianco di Sylvia, entrambe le donne avrebbero iniziato un percorso di trasformazione e crescita. Era una strada difficile, ma con la saggezza e la guida di questi antichi esseri, c'era la speranza che alla fine, l'amore avrebbe trionfato.
Il Travaglio dell’Ibrido
Nel cuore del Cimitero dei Covenanters, McGregor si trovava accanto a una lapide antica, aspettando un vecchio amico. George, il fantasma legato al cimitero, apparve con un sorriso malinconico.
"Alistair, è tempo che non ti vedo così preoccupato," disse George con un sospiro.
"Già, vecchio amico," rispose McGregor, "ma ora ho bisogno del tuo aiuto."
McGregor iniziò a spiegare il fenomeno dell'ibrido. "Sylvia è un caso estremamente raro, George. Un ibrido, una creatura con le caratteristiche sia dell'essere umano che del vampiro. Non teme il sole, né croci, né niente di quello che temiamo noi vampiri. Tuttavia, mantiene le nostre capacità."
George ascoltava attentamente, preoccupato per Sylvia. "E cosa implica questo, Alistair?"
"Il travaglio dell'ibrido è complesso e doloroso, può durare anche un mese. Ho chiamato le migliori per aiutarla. Natasha e Miriam, due delle vampire più antiche e sagge, che hanno già gestito con successo uno dei due casi noti di ibridi nel mondo."
"Come nasce un ibrido?" chiese George.
"È quando la volontà di non perdere l'amore combatte contro la potente natura del vampiro. Quando entrambe queste forze sono indistruttibili, si alleano creando un ibrido. Quei due ibridi vivono fuori dalle comunità perché non sopportano le regole dei vampiri, ma non sono nemici. Sono amici sia di umani che di vampiri, quelli che lo meritano."
McGregor guardò George negli occhi. "La tua amicizia con Sylvia sarà cruciale per lei in questo periodo. Resta accanto a lei." George annuì. "Farò tutto il possibile."
Miriam Incontra Sylvia
Sulle strade deserte di Edimburgo, Miriam camminava con passo deciso. La sua bellezza eterea attirava sguardi furtivi, ma lei era concentrata su una sola cosa: trovare Sylvia. Quando finalmente la vide, si fermò proprio davanti a lei. Sylvia rimase estasiata dalla sua presenza..
"Chi sei?" chiese Sylvia, incantata dalla figura figura di Miriam.
"Sono Miriam," rispose con un sorriso gentile, "McGregor mi ha chiamata per aiutarti."
Sylvia, ancora stupita, chiese, "Perché io? Cosa mi sta succedendo?"
Miriam la guardò con compassione. "Sei un ibrido, Sylvia. Una creatura rara e potente. Sei in un momento di grande travaglio, ma sono qui per guidarti attraverso di esso."
Sylvia sentiva una connessione immediata con Miriam, come se fosse la chiave per capire il suo destino. "Cosa devo fare?"
"Devi imparare a bilanciare le tue due nature," rispose Miriam. "Il viaggio sarà duro, ma alla fine, scoprirai chi sei veramente."
Natasha Incontra Elena
Nel frattempo, Natasha si avvicinava alla casa di Elena. Suonò alla porta con un tocco deciso ma gentile. Quando Elena aprì, rimase scioccata nel vedere Natasha, la vampira che aveva visto al cimitero dei Covenanters.
"Posso entrare?" chiese Natasha con un sorriso rassicurante.
Elena, ancora scossa, annuì debolmente. "Sì, entra."
Natasha entrò e chiuse la porta dietro di sé. "Elena, sono qui per aiutarti. La tua presenza è fondamentale per Sylvia."
Elena, sopraffatta dalle emozioni, cominciò a tremare. "Non so se ce la faccio…
Elena, sentendo la forza e il calore di Natasha, svenne. Natasha la prese in braccio con delicatezza e la posò sul divano. "Riposa, Elena. Hai affrontato tanto. La forza che hai dentro è ciò che manterrà Sylvia ancorata alla sua umanità." Natasha si sedette accanto a lei, vegliando su di lei, preparandosi per il difficile compito che le attendeva.
Con un sorriso rassicurante, Natasha accarezzò il volto di Elena, trasmettendo la sua energia potente e calmante. "Riposati, e quando ti sveglierai, saremo pronte per affrontare tutto insieme."
Alistair McGregor Coordina l’Operazione di Natasha e Miriam
McGregor, dal suo rifugio segreto nei sotterranei del Cimitero dei Covenanters, controllava con attenzione ogni passo delle operazioni. Aveva chiesto a Natasha e Miriam di lavorare sotto la sua supervisione perché sapeva che la coordinazione era cruciale per il successo. La situazione di Sylvia era unica e richiedeva una cura meticolosa.
"Natasha, Miriam, ricordate: il nostro obiettivo è riunire Sylvia con Elena," disse McGregor attraverso una connessione telepatica che solo i vampiri più antichi potevano utilizzare. "Elena è la chiave di tutto. Senza di lei, Sylvia potrebbe non riuscire a superare il travaglio dell'ibrido."
Nella casa di Elena, Natasha aveva iniziato il suo compito di guida e maestra. La vampira antica spiegava con pazienza e sensibilità la natura dell'ibrido e l'importanza del ruolo di Elena in tutto questo.
"Elena," iniziò Natasha con voce calma e rassicurante, "è grazie a te e al tuo amore per Sylvia che è nato l'ibrido. Questo essere potente, che racchiude il meglio degli umani e dei vampiri, è il frutto del vostro legame indissolubile."
Elena, con gli occhi lucidi, ascoltava attentamente. "Ma se il nostro amore è così forte, perché dobbiamo stare separate?"
"Perché Sylvia deve attraversare questo travaglio da sola per comprendere appieno la sua natura," rispose Natasha. "Sei stata la scintilla che ha acceso il fuoco, ma ora deve bruciare da sola per diventare completa."
Sedute nel soggiorno, con le candele che illuminavano la stanza, Natasha e Elena parlarono per ore. Natasha raccontò di sé, della sua lunga vita, delle esperienze che l'avevano portata a diventare una delle vampiri più rispettate e sagge.
"Il primo e unico caso di ibrido che ho gestito," iniziò Natasha, "fu più di due secoli fa. Era una giovane donna, come Sylvia, intrappolata tra due mondi. Il travaglio fu lungo e doloroso, ma alla fine riuscì a trovare il suo equilibrio. Ora vive una vita di pace, in Romania, lontano dalle comunità, ma in armonia con se stessa."
Elena era affascinata. "Come hai fatto a farla superare quel travaglio?"
"Ho utilizzato metodi che possono sembrare incomprensibili agli umani," spiegò Natasha. "Meditazione, esercizi di consapevolezza, e soprattutto, ho fatto in modo che capisse che doveva trovare la sua strada da sola. È un percorso spirituale e personale."
Elena sentiva un profondo rispetto per Natasha. "Cosa posso fare io, allora?"
"Devi essere paziente e forte," rispose Natasha. "Devi permettere a Sylvia di fare il suo percorso, ma sapere che il vostro amore è la forza che la guiderà. Ogni notte, io tornerò per aggiornarti e supportarti."
Prima dell'alba, Natasha si preparò per tornare dai Covenanters. "Devo andare ora, Elena. Tornerò domani sera. Ricorda, McGregor, Miriam e io siamo uniti per aiutarvi."
Elena annuì, sentendosi per la prima volta un po' più serena. Natasha la abbracciò dolcemente, trasmettendole una calma e una forza della quale Elena aveva estremamente bisogno.
Dopo che Natasha se ne fu andata, Elena rimase sola con i suoi pensieri. Si sdraiò sul divano, riflettendo su tutto ciò che aveva appreso. Pensava a Sylvia, al loro amore, e alla difficile strada che avevano davanti.
"Quanto dolore bisogna sentire per poi sperare di poter stare bene?" si chiese tra sé e sé. La risposta non era semplice, ma Elena sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per Sylvia, anche se ciò significava lasciarla andare per un po'.
La notte passò lentamente, e mentre l'alba cominciava a tingere il cielo di rosa, Elena si sentiva più determinata che mai a seguire il consiglio di Natasha. Sarebbe stata forte, per Sylvia e per il loro amore.
Mentre camminavano per le strade di Edimburgo, Miriam e Sylvia discutevano a lungo. Miriam, con la sua presenza imponente e la forza energetica palpabile, cercava di trasmettere a Sylvia l'importanza del suo percorso e dell'amore che la legava a Elena.
"Sylvia," iniziò Miriam, "devi capire che l'amore tra te ed Elena è vivo più che mai. Ma Elena è umana e ha paura del vampiro che sta emergendo in te. Per questo, devi trovare l'equilibrio che ti permetterà di essere sia umana che vampira."
Sylvia ascoltava attentamente, avvertendo ogni parola di Miriam come un'eco potente nella sua mente e nel suo cuore. "Ma come posso trovare questo equilibrio?" chiese, con una nota di disperazione nella voce.
Miriam si fermò, guardando Sylvia con occhi penetranti. "Un ibrido nasce solo quando c'è una forza e una volontà fuori dal comune. La tua natura di vampiro sta combattendo contro un'altra forza: l'amore che provi per Elena. Quando nessuna delle due riesce a sopraffare l'altra, si alleano e cercano di equilibrarsi per diventare una cosa sola. Questo è il travaglio che devi affrontare."
Sylvia rifletté su queste parole. "Quindi, il mio amore per Elena può essere la chiave per trovare questo equilibrio?"
"Sì," confermò Miriam, "ma devi attraversare questo processo da sola. Elena non può aiutarti in questa fase. Deve essere una tua trasformazione interiore."
Arrivate a casa di Sylvia, Miriam volle mettere alla prova l'evoluzione del germe. Trovò rapidamente il bicchierino di sangue che Elena aveva nascosto e lo porse a Sylvia.
"Sylvia, devi fare la prova del sangue per capire a che punto sei," disse Miriam.
Sylvia prese il bicchierino con mano tremante. Solo vedendo il sangue, sentì un'ondata di nausea e vertigine. Prima che potesse portarlo alle labbra, svenne.
Miriam la prese delicatamente e la adagiò sul divano. Quando Sylvia si riprese, Miriam era lì, pronta a parlare ancora.
"Non devi avere paura del sangue, Sylvia. È una parte di te ora, ma non deve dominarti," spiegò Miriam.
Sylvia annuì debolmente. "Sento che sto cambiando, ma ho paura di perdere Elena."
"Non la perderai, se trovi l'equilibrio," la rassicurò Miriam. "Il tuo amore per Elena è ciò che ti darà la forza di bilanciare le tue due nature."
Prima dell'alba, Miriam si preparò a partire. "Devo tornare da McGregor, ma tornerò da te ogni notte per aiutarti in questo percorso. Non sei sola, Sylvia. Troverai l'equilibrio e quando lo farai, l'amore tra te ed Elena sarà più forte che mai."
Sylvia, sollevata, annuì. "Grazie, Miriam. Sapere che non ho perso Elena mi dà speranza."
Rimasta sola, Sylvia rifletté su tutto ciò che Miriam le aveva detto. "Non ho perso Elena," pensò tra sé e sé. "Devo trovare l'equilibrio, per me stessa e per il nostro amore."
Con questi pensieri, Sylvia si sentì per la prima volta da tanti giorni un po' più serena.
La Seconda Notte di Miriam e Sylvia
La seconda sera, Miriam incontrò Sylvia in un accogliente locale di Edimburgo. Le luci soffuse creavano un'atmosfera intima e rilassata, perfetta per una conversazione profonda.
"Sylvia," iniziò Miriam, guardando la giovane donna negli occhi, "è importante che tu sappia che Elena ti ama profondamente. Probabilmente avrebbe accettato il rischio di stare con te anche durante il tuo travaglio."
Sylvia sospirò, sentendo un misto di sollievo e dolore. "Ma allora perché siamo state separate?"
"I vampiri hanno esperienza in queste cose," spiegò Miriam. "Hanno visto cosa può accadere durante il travaglio di un ibrido. Sylvia, in questa fase potresti perdere il controllo e fare del male a Elena. Oppure potrebbe accadere qualcosa di peggio, come un'altra bottiglia che si rompe in maniera ancora più devastante. Per questo, è stato necessario allontanare Elena. Non per separarti da lei, ma per proteggerla."
Sylvia sentì una nuova forza nascere dentro di sé. "Elena mi amerebbe anche sapendo questo?"
"Assolutamente sì," confermò Miriam. "E questo amore deve darti la forza e la determinazione per superare questa fase. Il suo amore ti aspetta, e devi trovare l'equilibrio per ricongiungerti a lei."
La Seconda Notte di Natasha ed Elena
Nel frattempo, Natasha incontrò Elena nei pressi del cimitero dei Covenanters. La notte era fresca, e il silenzio del luogo sacro sembrava accentuare la gravità della situazione.
"Elena," iniziò Natasha, "è importante che tu sappia che io e Miriam lavoriamo in stretta collaborazione. Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare Sylvia a trovare il suo equilibrio."
Elena annuì, sentendosi sollevata. "Miriam le ha detto che la sto aspettando?"
"Sì," rispose Natasha con un sorriso. "E sapere questo ha dato a Sylvia una gioia immensa. Il tuo amore è la sua forza."
Mentre passeggiavano, Natasha raccontò ad Elena della sua collaborazione con Miriam. "Abbiamo gestito un caso di ibrido con successo. Gli ibridi sono entità potenti, con la forza dei vampiri e la sensibilità degli umani. Ma la fase di travaglio è cruciale. È quando l'ibrido deve trovare il proprio equilibrio."
Elena ascoltava attentamente, affascinata e preoccupata allo stesso tempo. "Come posso aiutarla?"
"Per ora, devi lasciarla affrontare questo travaglio da sola. Ma il tuo amore e la tua attesa sono fondamentali. Sylvia deve sapere che tu la aspetti, che il vostro amore è forte abbastanza da superare questa prova."
Dopo la conversazione nel locale, Miriam e Sylvia tornarono a casa di Sylvia. Miriam osservò Sylvia con attenzione mentre le porgeva il bicchierino di sangue nascosto da Elena. Vedendolo, Sylvia svenne ancora.
Quando si risvegliò, Miriam era lì, pronta a confortarla e continuare la conversazione. "Questo travaglio è difficile, Sylvia, ma tu stai trovando il tuo equilibrio. Sentilo crescere dentro di te."
Sylvia annuì, sentendosi più forte e determinata. "Grazie, Miriam. So che posso farcela."
Natasha e Elena continuarono a parlare fino a tarda notte. Natasha le raccontò della sua esperienza con l'ibrido che aveva gestito in passato, condividendo storie di speranza e successo.
Prima dell'alba, Natasha si preparò a partire. "Elena, ricordati che il tuo amore è ciò che rende possibile tutto questo. Sylvia deve attraversare questa fase da sola, ma tu sei il motivo per cui lo fa."
Elena, profondamente colpita, ringraziò Natasha. "Grazie, Natasha. Non smetterò mai di aspettarla."
Sylvia, sollevata dalla consapevolezza che il suo amore per Elena era ancora vivo e forte, rifletté sulle parole di Miriam. "Non ho perso Elena," pensò tra sé e sé. "Devo trovare l'equilibrio, per noi."
Tornata a casa, Elena pensò a lungo alla sua conversazione con Natasha. "Devo essere forte per Sylvia," rifletté. "Il nostro amore è ciò che ci guiderà attraverso questa prova."
Entrambe le donne, separate ma unite dall'amore e dalla speranza, si prepararono ad affrontare un nuovo giorno, determinate a superare le sfide che le attendevano.
Terza Notte di Relax a Casa di Elena con Natasha
La terza notte fu speciale, un cambiamento benvenuto rispetto alle intense emozioni dei giorni precedenti. Natasha si presentò a casa di Elena con un sorriso radioso, portando con sé una bottiglia di champagne e una bottiglietta di sangue.
"Buonasera, Elena," disse Natasha, entrando con il suo solito fascino. "Mentre chiacchieriamo, possiamo bere qualcosa. Ti dà fastidio se bevo un po' di questo?" chiese, mostrando il bottiglino.
Elena rise, divertita. "Certo che no," rispose. "Sono un agente speciale, sai quanto sangue ho visto? E poi, spero che mi ci dovrò abituare."
Elena era incantata da Natasha. Si sedettero, stapparono insieme lo champagne e ognuna si versò la propria bevanda. L'atmosfera era rilassata e leggera, un momento di pausa dal peso delle ultime notti.
La Terza Notte a Casa di Sylvia con Miriam
Nel frattempo, Miriam incontrò Sylvia a casa sua. La conversazione era profonda ma anche allegra. Sylvia confessò a Miriam che sentiva crescere dentro di sé un nuovo equilibrio, una forza che la rendeva più sicura.
"Forse non sono ancora in grado di gestirlo completamente," disse Sylvia, "ma sento che la strada è quella giusta."
Miriam, con un sorriso rassicurante, prese il bicchierino di sangue e lo porse a Sylvia. "Facciamo ancora una volta la prova."
Come sempre, Sylvia svenne alla vista del sangue. Miriam la raccolse dolcemente e la posò sul divano. Quando Sylvia si riprese, Miriam le disse una cosa importante: "Sylvia, questa è l'ultima volta che facciamo questa prova. Non serve più. Se mi dici che l'equilibrio si sta creando e io lo sento e lo vedo chiaramente, vuol dire che certe cose faranno sempre parte della tua natura umana. Tu sverrai sempre alla vista del sangue, ed è quasi divertente pensare a una vampira che sviene alla vista del sangue. Ma tu sei anche un ibrido, quindi potrai mangiare e bere qualunque cosa ti faccia piacere."
Sylvia sorrise. Miriam continuò: "Pensa a me, che bevo solo sangue... e anche qualche whisky di tanto in tanto."
Poi, Miriam fece una cosa bellissima. Prese il torbato e ne versò un po' per Sylvia, mentre si versava il contenuto del bottiglino di sangue per sé. "Brindiamo, Sylvia," disse, alzando il bicchiere. "Siamo sulla buona strada. Sarai una vampira che sviene alla vista del sangue..."
Risero insieme e brindarono, il suono delle loro risate riempì la stanza, portando un po' di leggerezza e speranza in un momento altrimenti difficile.
Natasha e Elena continuarono a parlare, Natasha raccontò storie della sua lunga vita, delle sue esperienze e di come aveva visto molti trovare il loro equilibrio.
Elena ascoltava affascinata, sentendosi sempre più connessa a questa donna straordinaria. "Grazie, Natasha," disse alla fine della serata. "Mi hai dato molta speranza."
"È un piacere, Elena," rispose Natasha con un sorriso. "Sylvia e te avete qualcosa di speciale, e faremo tutto il possibile per aiutarvi a ritrovarvi."
Nel frattempo, Miriam lasciò Sylvia con un senso di rinnovata fiducia. "Tornerò domani," disse Miriam prima di andarsene. "Ma ricorda, Sylvia, il tuo equilibrio sta crescendo. Sei forte, e il tuo amore per Elena ti guiderà."
Sylvia, sollevata e più sicura di sé, guardò Miriam andarsene. "Grazie, Miriam," disse tra sé e sé. "Non vedo l'ora di riabbracciare Elena."
Con questi pensieri, Sylvia si preparò per un nuovo giorno, sapendo che ogni passo la avvicinava sempre di più al suo equilibrio e al suo amore.
Elena, riflettendo sulla serata, sentì un senso di calma e determinazione. "Devo essere forte per Sylvia," pensò. "Il nostro amore è ciò che ci guiderà attraverso questa prova."
Sylvia, sollevata dalla consapevolezza che il suo amore per Elena era ancora vivo e forte, rifletté sulle parole di Miriam. "Non ho perso Elena," pensò tra sé e sé. "Devo trovare l'equilibrio, per noi."
Elena Rivede Sylvia a Distanza
Il pomeriggio successivo, Elena passeggiava per le strade di Edimburgo, cercando di rilassarsi. Improvvisamente, vide Sylvia di spalle, intenta a osservare una vetrina. Il cuore di Elena sobbalzò, tutto il suo corpo desiderava correre verso Sylvia, abbracciarla e dirle quanto le mancasse. Tuttavia, sapeva che sarebbe stato un errore in quel momento.
Con un gesto carico di emozioni, Elena le sorrise e le fece un cenno di saluto con la mano, anche se sapeva che Sylvia non poteva vederla. Tornò indietro, trattenendo le lacrime. George, il fantasma amico di Sylvia, osservava la scena da lontano. Con un sorriso saggio, comprese la difficoltà della situazione e ammirò la forza di Elena nel trattenersi.
Riunione Notturna nel Cimitero dei Covenanters
McGregor aveva osservato attentamente il lavoro di Natasha e Miriam, consapevole dell'importanza del coordinamento. La loro opera doveva essere impeccabile per garantire la sicurezza e il benessere di Sylvia e per preservare l'amore tra Sylvia ed Elena.
La notte era scura e silenziosa quando Miriam e Natasha si ritrovarono al cimitero dei Covenanters. McGregor le aveva chiamate per un incontro, desideroso di fare il punto della situazione sullo stato dell'ibrido e sul progresso di Sylvia.
Le due vampire entrarono nella cripta, trovando McGregor già seduto a un antico tavolo di pietra, con una bottiglia di sangue pronta per essere condivisa. La cripta, illuminata da deboli candele, emanava un'atmosfera di mistero e sacralità.
"Benvenute, amiche," disse McGregor, alzandosi in piedi per salutarle. "Grazie per essere qui. Abbiamo molto di cui parlare."
Si sedettero attorno al tavolo, e McGregor stappò la bottiglia, versando il sangue in tre calici antichi. Alzò il suo calice per un brindisi. "Alla nostra missione e al futuro di Sylvia," disse, e tutti bevvero un sorso.
"Natasha, Miriam," iniziò McGregor, "è il momento di confrontarci sul progresso di Sylvia e sull'importanza di Elena in questo processo. Voglio sentire da entrambe come stanno procedendo le cose."
Natasha prese la parola per prima. "Elena sta mostrando una forza incredibile. Ho passato molto tempo con lei, spiegandole l'importanza del suo ruolo e il potere dell'amore che condivide con Sylvia. È determinata e pronta a fare tutto ciò che è necessario per aiutare Sylvia."
"Questo è un buon segno," intervenne McGregor. "Ma Sylvia? Come sta reagendo a tutto questo?"
Miriam si appoggiò al tavolo, guardando McGregor negli occhi. "Sylvia sta mostrando progressi significativi. La sua forza e il suo equilibrio stanno crescendo ogni giorno. Abbiamo fatto diverse prove, e sebbene svenisse alla vista del sangue, l'ultima volta ho sentito una maggiore stabilità in lei."
McGregor annuì. "E riguardo al legame tra Sylvia ed Elena? Sylvia comprende quanto sia importante mantenere questo legame per il successo del processo dell'ibrido?"
"Assolutamente," rispose Miriam. "Le ho spiegato quanto sia cruciale il loro amore. Sylvia sa che l'amore di Elena è ciò che le ha permesso di diventare un ibrido. E ha iniziato a capire che il travaglio è necessario per trovare l'equilibrio tra le sue due nature."
Natasha intervenne. "Anche Elena lo sa. È stata doloroso per lei vedere Sylvia da lontano senza poterle parlare, ma sa che questo sacrificio è necessario.
McGregor rifletté per un momento, poi parlò con voce decisa. "Dobbiamo assicurarci che Sylvia e Elena non perdano la speranza. Devono sapere che questo periodo di separazione è temporaneo e necessario.
Miriam annuì. "Penso che sia giunto il momento di intensificare il processo. Stasera, ho intenzione di fare qualcosa di più audace con Sylvia. Le darò una parte della mia energia vampirica. Sarà un passo cruciale nel suo travaglio."
Natasha guardò Miriam con ammirazione. "Sei sicura che sia pronta?"
"Sì," rispose Miriam. "La sua forza interiore è cresciuta molto. Sentire la mia energia accelererà il suo equilibrio."
McGregor sorrise. "Ottimo Miriam. Natasha tu continua a lavorare su Elena. Fai in modo che capisca l'importanza della sua pazienza e del suo amore in questo processo. Miriam, fai quello che devi fare con Sylvia. Ma ricordate, è fondamentale che il vostro lavoro sia perfettamente coordinato."
"Siamo in sintonia," disse Natasha con un sorriso. "Abbiamo sempre lavorato bene insieme, e non c'è motivo per cui non dovrebbe essere così anche questa volta."
McGregor alzò di nuovo il calice. "Alle nostre alleate, Sylvia ed Elena. E al futuro dell'ibrido." "Alla nostra missione," risposero Natasha e Miriam in coro, alzando i calici e bevendo.
L'incontro si concluse con un senso di determinazione e speranza. Miriam e Natasha lasciarono la cripta, pronte a continuare il loro lavoro, McGregor rimase a riflettere sul potere dell'amore che legava Sylvia ed Elena.
La Notte Successiva a Casa di Elena
La sera successiva, Elena attendeva con ansia l'arrivo di Natasha. Quando la porta si aprì, Natasha entrò con un sorriso e due calici di cristallo.
"Buonasera, Elena," disse Natasha con un tono calmo e rassicurante. "Ho delle buone notizie."
Elena, sollevata, si sedette sul divano, osservando attentamente Natasha. "Cosa hai scoperto? Come sta Sylvia?"
Natasha si avvicinò e si sedette accanto a lei. "L'incontro con McGregor e Miriam è stato molto positivo. Le cose stanno andando bene per Sylvia. Sta facendo progressi significativi e sta iniziando a trovare il suo equilibrio."
Elena sospirò di sollievo. "Grazie al cielo... Mi manca così tanto."
"Lo so," rispose Natasha. "Ma devi sapere che questo periodo di separazione è temporaneo. Sylvia sta lavorando duramente per trovare la sua strada, e tu sei una parte fondamentale di questo processo. Il tuo amore è ciò che la sta aiutando a diventare l'ibrido che è destinata ad essere."
La Notte Successiva a Casa di Sylvia
Nel frattempo, Miriam si dirigeva verso la casa di Sylvia, avvolta in un lungo cappotto nero. La notte era fredda e silenziosa, le strade di Edimburgo erano deserte. Arrivata alla porta di Sylvia, Miriam bussò con fermezza.
Sylvia aprì la porta, trovando Miriam con un sorriso malizioso sulle labbra. "Buonasera, Sylvia," disse Miriam con voce seducente.
"Buonasera, Miriam," rispose Sylvia, cercando di mantenere la compostezza.
Miriam entrò, chiudendo la porta dietro di sé. Senza dire una parola, si tolse lentamente il cappotto, rivelando un perizoma nero e un reggiseno che accentuavano la sua figura perfetta. "Stasera completeremo ciò che abbiamo iniziato," disse con un sorriso provocante.
Sylvia rimase senza parole, sentendo l'energia di Miriam avvolgerla. Miriam si avvicinò, i loro corpi vicinissimi, e la baciò con passione. L'energia tra di loro era palpabile, una fusione di potenza e desiderio.
"Sto iniziando a sentire l'equilibrio crescere dentro di me," disse Sylvia, con la voce tremante".
"Sono qui per aiutarti a completare questo processo," rispose Miriam, accarezzandole il viso. "Devi abbracciare entrambe le tue nature. Sei forte, Sylvia, e ce la farai."
Miriam la prese per mano e la guidò verso il divano. Con un movimento fluido, si sedette accanto a lei, guardandola negli occhi. "Sai quanto è importante il tuo amore per Elena. È ciò che ti rende così speciale, ciò che ti dà la forza di diventare un ibrido."
"Lo so," disse Sylvia, con le lacrime agli occhi. "Sento il suo amore ogni giorno."
Miriam le sorrise, poi si tagliò leggermente il polso, facendo sgorgare una goccia di sangue. "Bevi," disse con voce dolce. "Questo ti darà la forza di cui hai bisogno."
Sylvia esitò un momento, poi prese il polso di Miriam e portò il sangue alle labbra. Immediatamente, un'ondata di energia la travolse, facendola svenire sul divano.
Miriam la guardò con affetto, accarezzandole i capelli. "Stai facendo grandi progressi, Sylvia," sussurrò. "Sei quasi pronta."
Poi, si rialzò e si rivestì, lasciando Sylvia a riposare. "Ci vediamo domani," disse con un sorriso, chiudendo delicatamente la porta dietro di sé.
Sylvia riprese i sensi una decina di minuti dopo, trovandosi sul divano, con ancora le labbra lievemente macchiate del sangue di Miriam. Si guardò intorno e capì che era sola: Miriam era andata via. Si alzò e si sentì come non si era mai sentita prima. Un senso di potere e padronanza delle sue due nature la pervase. Non aveva sonno, anzi, si sentiva energica e viva.
Decise di uscire. Si vestì rapidamente e si diresse verso la tomba di George. Il cimitero dei Covenanters era avvolto in una quiete spettrale, con una leggera foschia che si sollevava dal terreno. Sylvia si fermò davanti alla tomba di George per qualche minuto, riflettendo su tutto ciò che aveva passato.
Dopo un po', una figura femminile attraversò il cimitero. La ragazza emanava un'energia e un'aura simile a quella di Miriam. Era Natasha, che stava tornando da casa di Elena. Sylvia non la conosceva, non l'aveva mai vista, ma ne fu immediatamente affascinata. Natasha, consapevole di avere davanti a sé Sylvia, le sorrise con un calore che coinvolgeva anche i suoi occhi. Poi proseguì il suo cammino nel cimitero dei Covenanters, sparendo tra le tombe.
Sylvia la guardò finché Natasha non scomparve nella nebbia, poi si voltò e vide George. Se avesse potuto, lo avrebbe abbracciato. Invece, si limitò a sorridere e a dirgli: "Ce la sto facendo, George."
George sorrise a sua volta. "Lo so, Sylvia. E ne sono fiero. Stai diventando quello che sei destinata a essere."
I due parlarono come vecchi amici, come due anime legate da un destino comune e da un affetto profondo. Parlarono della trasformazione di Sylvia, delle sue paure e delle sue speranze, e del futuro che l'aspettava.
Alla fine, Sylvia sentì che era tempo di tornare a casa. Salutò George con un sorriso e si incamminò verso la sua abitazione. Era una nuova Sylvia, più forte e più sicura di sé.
L’Ultima Soglia
La padronanza e la consapevolezza di Sylvia stavano bruciando i tempi, e Miriam e Natasha se ne accorsero immediatamente. In accordo con McGregor, decisero di passare alla fase successiva del processo.
Elena e Miriam
Miriam bussò alla porta di Elena, che aprì, non nascondendo la sorpresa. "Miriam," disse Elena, riconoscendola immediatamente. "Prego, entra."
Miriam entrò con un sorriso e si sedette sul divano, invitando Elena a fare altrettanto. "Elena, so che questo processo è stato lungo e difficile per te, ma devo dirti che Sylvia sta facendo progressi incredibili. La tua importanza in tutto questo è inestimabile."
Elena annuì, ascoltando attentamente. "Mi preoccupo per lei ogni giorno. Come sta davvero?"
Miriam prese le mani di Elena nelle sue. "Sylvia sta raggiungendo un livello di equilibrio che raramente abbiamo visto. Ma è il tuo amore che l'ha portata fin qui. Senza di te, senza il legame che avete, nulla di questo sarebbe stato possibile. Siamo quasi alla fine, manca solo un piccolo sforzo da parte tua."
Elena sorrise, sollevata e commossa. "Farò tutto ciò che è necessario. Non ho mai smesso di crederci."
"Lo so, Elena," rispose Miriam, con un tono di voce rassicurante. "E proprio questo ti rende speciale. Sylvia ha bisogno di sentire la tua presenza, il tuo amore. Presto sarà pronta a riunirsi con te in modo completo."
Elena annuì, determinata. "Grazie, Miriam. Farò tutto il possibile."
Miriam le sorrise calorosamente, sapendo che il legame tra Elena e Sylvia era davvero straordinario. "Ci siamo quasi. Ancora un piccolo sforzo, e sarete insieme come mai prima."
Sylvia e Natasha
Contemporaneamente, Natasha si avviava verso la casa di Sylvia. Indossava un lungo cappotto che nascondeva soltanto un perizoma. Bussò alla porta e Sylvia aprì, sorpresa di trovarsi davanti una donna così affascinante.
"Posso entrare?" chiese Natasha con un sorriso seducente.
"Sì, certo," rispose Sylvia, lasciando entrare Natasha riconoscendola come sua simile grazie alla sua nuova natura.
Natasha si tolse il cappotto, rivelando il perizoma, e si sedette accanto a Sylvia. "Sylvia, ho notato i tuoi incredibili progressi. Sei quasi arrivata al traguardo."
Sylvia la guardò con ammirazione. "Grazie, Natasha. Sento dentro di me un equilibrio crescente, una forza che non avevo mai provato prima."
"Sì," rispose Natasha, avvicinandosi di più a Sylvia. "E ora, dobbiamo completare questo processo."
Il discorso si fece sempre più sensuale. Natasha cominciò a toccare Sylvia delicatamente, avvicinandosi fino a baciarla. La loro energia si intrecciò, e Natasha, con un gesto elegante, si tagliò il polso, lasciando che il sangue sfiorasse le labbra di Sylvia.
"Questo è l'ultimo passo," sussurrò Natasha, mentre Sylvia si abbandonava al potere del sangue. Sylvia svenne, macchiata del sangue di Natasha sulle labbra.
Natasha la guardò con affetto, sapendo che Sylvia aveva fatto un enorme progresso. Si rimise il cappotto e uscì silenziosamente, lasciando Sylvia svenuta sul pavimento, con il segno finale del suo percorso sulle labbra.
Verso una Nuova Consapevolezza
Quando Sylvia riprese i sensi, sentì crescere ancora la sua natura di vampiro. Tuttavia, insieme a questa, cresceva anche l'amore per Elena. Le due nature stavano iniziando a completarsi, dando origine all'essere forse più forte del mondo. Mancava poco per raggiungere l'equilibrio perfetto.
Miriam ed Elena
La sera successiva, Miriam si presentò di nuovo a casa di Elena. Elena, ormai abituata alla sua presenza, la accolse con un sorriso.
"Stasera ho portato ancora champagne per te," disse Miriam con un sorriso, mostrando una bottiglia. "E questo è per me," aggiunse, mostrando il suo solito bottiglino di sangue.
Si sedettero insieme sul divano, e Miriam iniziò a raccontare della sua comunità in Germania e di quella di Edimburgo. "Sai, Elena, la mia comunità in Germania è molto rispettata, e tutti noi riconosciamo il valore di McGregor. Alistair è considerato il numero uno tra tutte le comunità di vampiri nel mondo. Poter collaborare con lui è un vero onore."
Elena sorseggiò il suo champagne, curiosa. "McGregor deve essere davvero straordinario."
"È un leader saggio e potente," rispose Miriam. "Il suo supporto in questo processo è inestimabile. Quando saprà dei progressi di Sylvia, sarà molto orgoglioso."
Elena sorrise, sentendosi rassicurata dalle parole di Miriam. "Sono felice di sapere che abbiamo il supporto di qualcuno così importante. Sylvia merita tutto l'aiuto possibile."
Miriam annuì. "E lo avrà. McGregor stesso andrà da lei domani per vedere di persona quanto è vicina alla completa trasformazione."
Natasha e Sylvia
Nello stesso tempo, Natasha si avviava verso la casa di Sylvia. Bussò alla porta e Sylvia aprì, pronta per un'altra serata intensa.
"Questa sarà l'ultima notte che sia io che Miriam verremo da te," disse Natasha, entrando. "Domani verrà McGregor in persona."
Sylvia annuì, sentendosi sia emozionata che nervosa. "Sono pronta."
Natasha si tolse il cappotto, rivelando di nuovo solo il perizoma. Si avvicinò a Sylvia, la sua presenza sensuale e potente. "Non mollare adesso, Sylvia. Sei quasi alla fine."
Le due donne si avvicinarono, e Natasha ripeté esattamente il rito della sera precedente trasferendole la sua energia e il suo sangue. Sylvia, esattamente come la sera precedente, svenne.
Quando Sylvia riprese i sensi, si sentì più forte che mai. Le due nature dentro di lei si stavano completando sempre più. Sapeva che mancava poco per diventare l'essere completo che tanto desiderava.
Il Giorno Successivo
Il pomeriggio del giorno successivo, Sylvia uscì di nuovo. Le sensazioni di padronanza assoluta si rinforzavano ulteriormente. Negli ultimi quattro giorni, aveva assunto dentro di sé l'essenza e il sangue di vampiri che appartenevano alla storia del mondo, attraverso le ere. Natasha e Miriam avevano contribuito a creare un essere più potente di loro stesse. Sylvia si sentiva invincibile, e sapeva che McGregor sarebbe stato l'ultimo tassello per il completamento della sua trasformazione.
Quella sera, Sylvia tornò a casa. Sapeva che a mezzanotte sarebbe arrivato McGregor, e che con quella notte sarebbe finito il suo travaglio. Si preparò mentalmente per l'incontro, sentendo l'emozione crescere dentro di sé.
L'Ultima Sera di Elena
Natasha e Miriam arrivarono insieme a casa di Elena. Portavano con sé sangue e champagne, pronte per passare l'ultima serata insieme in modo spensierato. Appena si misero comode, parlarono seriamente a Elena, spiegandole che il travaglio di Sylvia era praticamente finito. Tuttavia, l'incontro con McGregor quella notte sarebbe stato determinante per stabilire quando Sylvia ed Elena avrebbero potuto rivedersi. Garantirono a Elena che sarebbe stato solo questione di uno o due giorni.
Elena era fuori di sé dalla gioia. Brindò con loro e parlarono a lungo. Natasha e Miriam le spiegarono cosa era diventata Sylvia: un essere nuovo, un ibrido che avrebbe migliorato e intensificato il loro rapporto. Elena non doveva avere paura di Sylvia. Sylvia controllava perfettamente la sua nuova natura, nata dall'unione di due nature, e le gestiva con una padronanza assoluta. Era nuova, sì, ma era anche e sempre la stessa Sylvia che Elena amava.
Discussero di McGregor, delle comunità russe e tedesche e del loro mondo. Elena era affascinata. Alla fine, Natasha disse a Elena che se avesse voluto diventare una di loro, avrebbe potuto chiedere, e la comunità di Edimburgo avrebbe valutato. Tuttavia, con un ibrido a fianco, non avrebbe dovuto chiedere a nessuno.
La Notte di Sylvia con Alistair McGregor
Mentre il fuoco della conversazione si spegneva a casa di Elena, si accese a casa di Sylvia. A mezzanotte, Sylvia sentì bussare alla porta. Il suono era forte e deciso. Si avvicinò con passo sicuro, sentendo la tensione e l'anticipazione nell'aria.
"Chi è?" chiese, la voce ferma ma leggermente tremante per l'emozione.
"Sono McGregor," rispose una voce profonda e autorevole dall'altra parte della porta.
Sylvia prese un respiro profondo, consapevole che stava per affrontare l'ultimo passo della sua trasformazione. Con un movimento deciso, aprì la porta e si trovò di fronte ad Alistair McGregor, l'essere più potente tra i vampiri, il leader rispettato da tutte le comunità del mondo.
Sylvia lo guardò con determinazione e rispetto. McGregor la studiò per un momento, poi chiese, "Posso entrare?"
"Certo," rispose Sylvia, la voce ferma e sicura.
Un vampiro chiede sempre il permesso la prima volta.