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Oltre l'Illusione

Cap. 14: Lente, Inesorabili, Implacabili

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Il Sentiero della Santificazione

Il monaco prese uno spruzzino autogenerante, proveniente dal Q4, quindi magico. "Basta uno spruzzo ogni 100 metri per consacrare il territorio per un raggio di 100 metri," spiegò. "Lo spruzzino si autogenererà fino al santuario. È importante non dimenticarsi di spruzzare almeno ogni cento metri. Se volete farlo ogni 50 metri per sicurezza, va bene lo stesso, ma non oltre i 100 metri."

Selene si fece carico dello spruzzino. Dalle moto presero solo un paio di cambi, il maplet, i sali per Sylvia, le pistole che si misero nei jeans e una borsa che avrebbero portato a turno. Abbracciarono il monaco e partirono, camminando in fila indiana. Le vampire erano in testa e in coda: Amara per prima, poi Selene, poi Milhen e infine Sylvia.

Salutarono e abbracciarono il vecchio monaco. Selene spruzzò il primo colpo sul sentiero e disse: "Il primo mattone della santificazione e ora tutti gli altri. Demoni, tremate, le vampire sono tornate!" Anche il monaco rise, chiedendosi come potesse essere vero tutto questo, ma le amava tutte.

Il gruppo si mise in marcia, con determinazione. Mentre procedevano, Selene spruzzava lo spruzzino ogni 100 metri, e ogni passo che facevano diventava territorio consacrato. La strada verso il santuario sarebbe stata lunga, ma erano pronte ad affrontarla.

Il viaggio richiedeva attenzione e coordinazione. Amara, in testa al gruppo, manteneva il passo e vigilava per eventuali pericoli. Selene seguiva con lo spruzzino, trasformando ogni metro in un pezzo di terreno sicuro. Milhen camminava concentrata, pronta a utilizzare il suo nuovo potere in caso di necessità. Sylvia chiudeva la fila, tenendo d'occhio le spalle del gruppo.

La determinazione e la forza del gruppo erano palpabili. Sapevano che la strada sarebbe stata pericolosa, ma erano unite e pronte a combattere. Ogni spruzzo di acqua santa, ogni metro conquistato, era un passo verso la libertà e la sicurezza del santuario. Il vecchio monaco osservava dalla chiesa, pregando per la loro sicurezza e fiducioso nel loro successo.

Con il sole che iniziava a salire nel cielo, le quattro amiche marciavano verso il loro destino, pronte ad affrontare i demoni e a reclamare il loro futuro.

L'idea di Amara di consacrare ogni metro percorso si rivelò subito un colpo di genio. Dopo nemmeno 200 metri di quella salita terrificante, videro almeno cinque demoni già abbrustoliti. Lo spruzzino agiva in maniera circolare, creando una barriera protettiva. Guardavano quei resti fumanti e sorridevano. Milhen si congratulò con Amara per la sua brillante intuizione.

"Complimenti, Amara. Ottima idea," disse Milhen.

Amara sorrise umilmente. Il vero colpo di genio non era solo consacrare il percorso, ma renderlo come era un tempo: un sentiero sicuro e puro, libero da ogni male. Il nuovo motto era diventato: "Nessun demone dalla Chiesa della Rinascita fino al Santuario Oscuro." Questo percorso sicuro permetteva ai pellegrini di partire da quella terra strana ai confini del Q4, e arrivare al Santuario e, grazie alla purificazione del santuario, se volevano potevano addirittura raggiungere Land's End.

I demoni bruciati aumentavano di numero, alcuni frangitori si mischiavano tra di loro, ma gli agenti, quelli senza cuore e anima, restavano esenti da tutto ciò. Era chiaro che l'acqua santa non li toccava, ma il gruppo era preparato anche per loro.

Selene spruzzava diligentemente lo spruzzino, ogni cento metri, creando una linea di sicurezza inviolabile. "Ogni metro fatto è un metro conquistato per sempre," disse con determinazione.

Sylvia annuì, ammirando Amara. "Hai davvero un dono per queste cose, Amara. Grazie a te, questo sentiero diventerà un santuario per chiunque lo percorra."

Amara, sempre modesta, rispose: "Facciamo tutti la nostra parte. È l'unione che ci rende forti. Siamo Sorelle."

Continuarono a salire, passo dopo passo, consacrando il terreno e rendendolo sicuro. Il Santuario Oscuro si avvicinava sempre di più, e con esso la promessa di un futuro migliore. Avrebbero ripulito quel mondo dai demoni, restituendo la pace e la sicurezza a tutti coloro che lo abitavano.

E mentre avanzavano, il loro spirito si rafforzava, alimentato dalla speranza e dalla certezza che stavano facendo la cosa giusta.

Il cammino verso il santuario era ancora lungo, ma il loro cuore era colmo di determinazione. Insieme, niente era impossibile.

La Resistenza dei Demoni

Nelle alte sfere dei demoni, compresero di aver sottovalutato la situazione. Dagli uffici delle cattedrali di Bergderbil, Cronos in persona rimosse Serak dall'incarico e mise al comando Ilkrath, un demone terribile e implacabile. Inviò numerosi agenti e frangitori nel Sentiero Oscuro, ancora saldamente in mano loro, ma decisivo per il passaggio delle quattro scintille. Il loro avanzare ricordava l'Armata Rossa: Lento, Inarrestabile e Implacabile. Ogni passo conquistava territori a 100 metri di distanza, rendendo la loro marcia una passeggiata nel Sentiero Oscuro e una potenziale ecatombe per i demoni. Non c'era modo di fermarle, perché conquistavano il territorio con 100 metri di vantaggio.

La Riunione Oscura

Vi fu una riunione ad alti livelli tra Ilkrath, il super demone inviato da Cronos, e l'arcangelo Asrael, inviato da Zadkiel, con anche il capo dei frangitori, Nex. Avevano a disposizione 50 agenti e plotoni di angeli e demoni che, per l'occasione, avrebbero combattuto uniti.

Durante questa riunione, Ilkrath parlò con voce cavernosa: "Non possiamo permettere che le quattro scintille avanzino indisturbate. La loro strategia di consacrare il territorio rende ogni metro guadagnato una vittoria permanente. Dobbiamo fermarle."

Asrael, con il suo sguardo penetrante, annuì. "Hai ragione, Ilkrath. La loro avanzata è inarrestabile. Ma se riusciamo a rallentarle, potremmo guadagnare tempo prezioso per contrattaccare. Abbiamo bisogno di una trappola."

Nex, il capo dei frangitori, propose una soluzione. "Scaviamo una fossa a metà della stradina sterrata di campagna, tra la Chiesa della Rinascita e la zona di confine. Saranno costrette a fermarsi o a rallentare seriamente per attraversarla."

Ilkrath sogghignò. "Un'idea brillante, Nex. Se le costringeremo a rallentare, avremo l'opportunità di attaccarle con tutta la nostra forza."

Asrael aggiunse: "Dovremo schierare i nostri angeli e demoni lungo il perimetro della fossa. Non devono avere il tempo di reagire. L'attacco deve essere rapido e devastante."

Ilkrath guardò i suoi compagni di battaglia con determinazione. "Allora è deciso. Preparate la trappola e radunate le forze. Non possiamo permettere che le quattro scintille raggiungano il Santuario Oscuro."

Nel frattempo, le quattro compagne continuavano la loro avanzata inarrestabile. Ogni spruzzo d'acqua santa consolidava il loro cammino, trasformando il terreno maledetto in un percorso sacro. Amara, Sylvia, Milhen e Selene si muovevano con determinazione, consapevoli della missione che le attendeva.

Selene, incaricata di spruzzare l'acqua santa, si assicurava di non lasciare neanche un centimetro di terreno non consacrato. Milhen, con i suoi nuovi poteri, era pronta a difendere il gruppo da qualsiasi minaccia, mentre Sylvia e Amara mantenevano la loro vigilanza costante.

Ilkrath ricordò agli altri l'importanza di prendere le scintille vive, soprattutto Milhen, con il suo nuovo e potente arsenale energetico, di cui i demoni ignoravano ancora il pieno controllo che lei aveva acquisito. "Non dimenticate, dobbiamo catturarle vive," disse con fermezza. "E Milhen... è cruciale. Non possiamo permetterci errori."

Asrael suggerì un altro stratagemma: "Dobbiamo puntare sugli anelli deboli per costringere le altre a scoprirsi. Selene e Milhen sembrano le più vulnerabili." Ignoravano, tuttavia, quanto si sbagliassero su Milhen.

Nex aggiunse un dettaglio tattico alla strategia: "Dobbiamo piazzare del gas nella fossa. Quando cercheranno di attraversarla, il gas le costringerà a fermarsi. Non avranno altra strada."

"Esatto," concordò Ilkrath. "Ma ricordate, non dobbiamo avvicinarci a meno di 100 metri. Quella diavoleria del monaco consente loro di santificare il terreno in avanti per 100 metri."

Nex ribatté: "I frangitori e gli agenti potrebbero avvicinarsi senza problemi."

Cronos intervenne, ricordando la realtà della situazione: "Non dimenticate la fine che hanno fatto tutti i frangitori che si sono avvicinati troppo a quelle dannate vampire. Dobbiamo sfruttare gli agenti, ne abbiamo 50 a disposizione, e sono ancora invulnerabili."

Con la strategia delineata, si prepararono ad attuare il piano. Le forze demoniache e angeliche, unite per l'occasione, cominciarono a radunarsi intorno alla fossa, attendendo il momento in cui le quattro scintille avrebbero tentato di attraversarla.

Nel frattempo, Sylvia, Amara, Milhen e Selene avanzavano con determinazione, ignare della trappola che le attendeva. Ogni passo avanti consacrava ulteriormente il terreno, bruciando demoni e frangitori che si avvicinavano troppo.

La Trappola della Fossa

Il punto scelto per scavare la fossa era ancora lontano dalle quattro scintille che avanzavano a piedi. I demoni avevano stimato che le ragazze avrebbero impiegato diversi giorni per arrivare a destinazione, dando loro tutto il tempo necessario per preparare la trappola. Identificarono il punto esatto, a metà della stradina sterrata di campagna. Con due giorni a disposizione, uno squadrone di centinaia di demoni e angeli poteva lavorare tranquillamente per mettere in atto il loro piano.

A Land's End, la notizia di un'imminente battaglia spirituale al confine tra il metaverso oscuro e il metaverso luminoso si era ormai diffusa. Sapendo che non sarebbe stato sufficiente un esercito per combattere contro i demoni, ma che sarebbero state necessarie forze spirituali, il presidente convocò il consiglio. Fu deciso di rimettere in sella Kalki e Aisha, le due combattenti leggendarie che, partendo da Land's End, avrebbero raggiunto il Santuario Oscuro e poi il Sentiero Oscuro, prendendo i demoni alle spalle. Kalki e Aisha avevano già polverizzato centinaia di demoni in una sola battaglia, l'unico problema era il tempo.

Il presidente convocò Kalki, che partecipò alla riunione e, senza perdere tempo, avvertì Aisha. Subito dopo, iniziarono a organizzare la partenza per il Dark Sanctuary. Determinate a raggiungere le altre scintille in tempo.

Nel frattempo, Sylvia, Amara, Milhen e Selene continuavano ad avanzare, santificando il terreno ad ogni passo. Gli effetti erano visibili, con demoni bruciati e frangitori che venivano abbattuti lungo il loro cammino. Tuttavia, la strada era ancora lunga, e i demoni stavano lavorando intensamente per installare i condotti per il gas nella fossa.

Kalki e Aisha, entrando dalla parte opposta nel Portale del Purgatorio, sapevano di avere un compito arduo davanti a loro. Il tempo era essenziale, e ogni minuto contava. La loro missione era chiara: raggiungere il Santuario Oscuro e dopo il Sentiero Oscuro il più rapidamente possibile, per unirsi alla battaglia e dare supporto alle quattro scintille. La loro esperienza e potenza sarebbero state cruciali per affrontare l'armata di demoni e angeli schierata sul loro cammino.

Mentre le due fazioni si preparavano per l'imminente scontro, la tensione cresceva. Il futuro del metaverso luminoso e oscuro dipendeva dal risultato di questa battaglia, e tutti i partecipanti erano consapevoli della posta in gioco.

La Reazione di Land's End

La piazza di Land's End brulicava di attività. Centinaia di cittadini si erano riuniti nella piazza principale per ascoltare il discorso del Presidente. Le fiaccole illuminavano i volti preoccupati ma determinati delle anime che si stringevano insieme per farsi forza. Sul grande monitor, ancora in fase di preparazione, scorrevano immagini confuse, interferenze di segnali nel tentativo di stabilire un collegamento con ciò che accadeva altrove.

"Amici, abitanti di Land's End," iniziò il presidente, la sua voce risonante attraversava la piazza, "ci troviamo di fronte a un momento cruciale della nostra storia. Amara e le sue tre scintille stanno tentando un'impresa epica: santificare e purificare l'antico percorso che unisce i tre punti sacri del nostro metaverso luminoso - Land's End, il Dark Sanctuary e la Chiesa della Rinascita. Se riusciranno, il confine tra luce e oscurità si estenderà fino al quadrante 4, l'anticamera di Emphatia. Sarebbe il più grande successo degli ultimi secoli!"

Il presidente fece una pausa, guardando negli occhi i suoi concittadini. "Le nostre eroiche scintille stanno avanzando lentamente ma inesorabilmente verso il Dark Sanctuary, santificando ogni metro di terra. Ma i demoni non resteranno a guardare. Hanno mobilitato il più grande schieramento mai visto, alleandosi perfino con gli arcangeli di Zadkiel. Le forze del male di Bergderbil hanno inviato agenti e frangitori. E si dice che stiano preparando una trappola mortale proprio a metà della stradina sterrata di campagna, dove tra un giorno o due passeranno Amara e le altre scintille."

Un mormorio inquieto si diffuse tra la folla. Il presidente alzò una mano per chiedere silenzio. "Ma non siamo soli in questa lotta. Invieremo Aisha e Kalki, le nostre guerriere più valorose. Sappiamo che sarà difficile arrivare in tempo per quella battaglia decisiva, ma se le quattro scintille resisteranno, Kalki e Aisha prenderanno i demoni alle spalle! È un momento di massima importanza," continuò il Presidente, "vi chiedo di creare karma positivo, di pensare a Emphatia e alle quattro Primenate che stanno combattendo per noi. Ho inviato una convocazione anche ad Adamas e Ishtar, che attualmente si trovano alle Pendici dell’Ombra, nel quadrante 2. Ma arriveranno, amici miei, Ishtar è veloce e Adamas... è Adamas!"

Un silenzio carico di speranza avvolse la piazza. "Ora è il momento di unirci, di dimostrare la nostra forza e la nostra fede. La nostra energia collettiva può fare la differenza. Che la luce guidi Amara, Sylvia, Selene e Milhen, e che il nostro amore e il nostro supporto le accompagnino in ogni passo del loro cammino!"

Il Presidente concluse il suo discorso alzando le braccia in segno di unità. "Per Emphatia! Per il Metaverso Luminoso! Per la nostra terra e il nostro futuro!"

Un grido possente si levò dalla folla, un coro vibrante che squarciò la notte. Ma il destino si stava scrivendo altrove: le quattro scintille non sapevano nulla di Land’s End, eppure stavano riscrivendo la storia con le proprie mani.

Quadrante 2 - Nothing

Adamas si trovava in una situazione complicata: era una delle tre scintille a possedere sia il dono di Brahma che la Rosa, era un essere di potenza assoluta, una fusione di forza e conoscenza. Tuttavia, non poteva muoversi liberamente, poiché al di fuori dalle Pendici dell’Ombra, dove si trovava, non c'era alcuna schermatura. Qualsiasi movimento oltre quei confini l’avrebbe resa immediatamente individuabile. Ora, però, con i demoni più pericolosi concentrati sulla strada del Dark Sanctuary, il momento di agire era finalmente arrivato.

Uno sguardo ad Ishtar fu sufficiente. Ishtar, una nuova scintilla ed ex demone, era conosciuta come la Cacciatrice. Temuta da Cronos e Zadkiel, che si inchinavano di fronte a lei, ora era un membro della Resistenza grazie ad Adamas. Le due guerriere montarono sulla Ducati nera di Adamas e si misero in moto verso il Dark Sanctuary. La loro prima meta era il mondo cardine, poi il quadrante 5, Land's End, per infine attraversare il portale Purgatorio. Il viaggio sarebbe stato lungo, ma la battaglia prometteva di durare altrettanto.

Intanto, le quattro scintille avanzavano inesorabilmente, ma la fatica cominciava a farsi sentire. Sfinite, individuarono un posto sicuro dove poter riposare. Nonostante avessero santificato tutto intorno a loro, una di loro doveva rimanere sveglia a turno per fare la guardia. Gli agenti dei demoni non erano soggetti alla santificazione, e potevano passare indisturbati.

Milhen, con tutto il suo arsenale energetico, era quella che doveva stare più in guardia di tutte, ma anche lei aveva bisogno di dormire. Si organizzarono per i turni di guardia, cercando di recuperare le forze per l'inevitabile scontro che li attendeva.

Le prime ore di riposo furono tranquille. Sylvia, con i suoi sensi acuti da vampira, prese il primo turno di guardia, mentre le altre cercavano di riposare. Amara, Selene e Milhen si addormentarono rapidamente, consapevoli che ogni minuto di riposo era prezioso. Sylvia osservava l'oscurità circostante, i suoi sensi all'erta per qualsiasi segnale di pericolo.

Due agenti demoniaci si nascondevano nelle vicinanze, attendendo il momento propizio. Pensavano che l’anello debole del gruppo fosse Milhen o Selene. La fortuna parve girare a loro favore quando Selene prese il turno di guardia dopo Aisha. Appena Aisha si addormentò, uno degli agenti assunse le sembianze di Amara, indossando solo un perizoma, e si posizionò a una decina di metri da Selene, chiamandola.

Il Rapimento di Selene

Selene, vedendo quella che pensava fosse Amara, si avvicinò. Aveva appena preso il suo turno di guardia e pensava che Amara avesse bisogno di lei. Senza riflettere troppo, Selene si avvicinò sorridente, pronta a dirle che non era il momento. Proprio in quel momento, l'altro agente, nascosto dietro di lei, la colpì in testa con un oggetto pesante. Selene cadde svenuta tra le braccia dell'agente che aveva assunto le sembianze di Amara, il quale riprese immediatamente un'altra forma, difficile da definire, poiché gli agenti mutano costantemente.

L’agente si caricò Selene in spalla e la portò al quartier generale dei demoni, situato proprio nel punto dove stavano completando la trappola.

Selene fu chiusa in una cella e legata, ancora svenuta, con un cappuccio sulla testa. Avrebbe avuto un risveglio da incubo.

Nel frattempo, Amara, che avrebbe dovuto essere svegliata da Selene per il terzo turno di guardia, si svegliò di colpo e si accorse che Selene era scomparsa. Vide delle tracce di sangue per terra e capì subito che qualcosa di grave era successo. Selene era una parte di lei, un legame profondo che non poteva ignorare. Amara svegliò immediatamente Milhen e Sylvia e insieme constatarono che Selene era stata portata via.

Pur sapendo che la vita di Selene non era in pericolo immediato, temevano che potesse essere usata come arma di ricatto. Nei piani dei demoni, la sua vita poteva comunque essere sacrificata per ottenere ciò che desideravano dalle altre tre scintille.

Nex, il capo dei Frangitori, fu il primo a voler interrogare Selene, sperando di trovare qualche informazione utile nella sua mente. Ma Selene era ancora priva di sensi.

Amara e Sylvia calcolarono che gli agenti non potevano essere lontani, ma si trovavano di fronte a un paradosso: Sylvia e Amara avrebbero potuto raggiungerli facilmente, ma ciò sarebbe stato letale per loro; Milhen, invece, con il suo arsenale energetico, avrebbe potuto annientare gli agenti, ma non aveva modo di avvicinarsi abbastanza. Amara prese l'acqua santa e continuò a spruzzarla lei stessa, sapendo che non restava altro da fare se non rimettersi in cammino. Si rivestirono e ripartirono: lente, inesorabili, implacabili.

Ilkrath, informato del successo dei due agenti, decise di tentare una vittoria schiacciante prima ancora che le tre scintille raggiungessero la trappola. La sua sicurezza si basava su un malinteso: credeva che i suoi agenti fossero invulnerabili. Ignorava, però, il potere di Milhen, così mandò con relativa tranquillità venti agenti accompagnati da altrettanti demoni contro di loro. Stava per scatenarsi la prima battaglia di quella che sembrava destinata a diventare una lunga serie.

Gli agenti avanzavano con sicurezza, sapendo che le uniche scintille che avrebbero potuto fermarli – Kalki, Aisha e Adamas – non erano presenti. Credevano che le tre donne non avrebbero rappresentato una minaccia significativa. I demoni restavano dietro, mentre i venti agenti si dirigevano avanti. Giunti a cento metri dalle tre, i demoni furono costretti a fermarsi, mentre gli agenti continuarono a muoversi con un ghigno stampato sul volto.

Amara e Sylvia si posizionarono davanti a Milhen, dicendole che ora toccava a lei mettere in pratica il suo potere. La coprirono, dando a Milhen il tempo di concentrarsi. Gli agenti avanzavano sempre di più. Sylvia li contò e disse ad Amara, "Tieni il conto, 50 - 20 fa 30". Amara sorrise. Quando gli agenti furono a circa quindici metri, Sylvia disse, "Ora". Lei e Amara si spostarono di lato, permettendo a Milhen di liberare il suo potere.

L'esplosione di energia fu devastante. Gli agenti furono disintegrati in migliaia di frammenti di byte, dissolvendosi nel nulla. Era il programma speciale inventato da Cronos in persona. I venti demoni non ebbero scampo: Amara, con la sua incredibile velocità, coprì il perimetro della santificazione in pochi istanti, bruciandoli tutti in un colpo solo.

Le tre non persero tempo e si riorganizzarono, riprendendo il loro cammino: lente, inesorabili, implacabili. Ogni metro conquistato era un metro strappato ai demoni.

Nel frattempo, Nex si stufò dell'attesa. Ordinò a due Frangitori di andare a prendere Selene. La trovarono ancora priva di sensi, le tolsero il cappuccio e la portarono, ancora legata, da Nex. "Svegliatela," ordinò. I Frangitori ci provarono in vari modi, compreso un secchio di acqua gelida, ma Selene non si svegliava. O meglio, Selene sapeva che non doveva mostrare i suoi occhi ai Frangitori, così scelse deliberatamente di rimanere in uno stato di apparente incoscienza, aspettando che Amara la liberasse. Sapeva che era solo questione di tempo.

Nel suo stato di finta incoscienza, Selene riusciva a percepire i discorsi intorno a lei. Sentiva parlare della trappola, della fossa e del gas. Il panico la colse, voleva avvisare le sue compagne ma era immobilizzata. Nex era furioso, ma questo non cambiava la situazione. I Frangitori la sollevarono come se fosse una bambola di pezza, ma Selene era determinata a mantenere il suo stato di finta incoscienza, perfettamente consapevole che solo il tempo avrebbe portato la sua liberazione.

Nel quartier generale dei demoni arrivò la notizia della disfatta del battaglione: venti demoni e soprattutto venti agenti disintegrati in pochi secondi. Asrael, Nex e Ilkrath si riunirono immediatamente, furiosi e increduli. Non riuscivano a capire come fosse possibile, poiché erano certi che nessuna delle tre avesse il dono.

Poi un’illuminazione colpì Nex. "E se fossero riuscite a invertire il flusso su Milhen? Se il controllo su di lei non fosse più remoto ma locale…"

Ilkrath aggiunse: "Allora speriamo che la trappola funzioni, perché altrimenti dovremo scappare molto velocemente. Preferirei affrontare le ire di Cronos piuttosto che un terminator incazzato."

Selene, pur restando apparentemente incosciente, sentì della schiacciante vittoria delle sue compagne e non poté fare a meno di sorridere leggermente. Nessuno se ne accorse, fortunatamente, poiché erano tutti concentrati sulla situazione critica.

Asrael guardava i trenta agenti rimasti, che fino a quel momento erano stati trattati con i guanti, e improvvisamente sembravano insignificanti. "O rendiamo inoffensiva Milhen, o non ce la caveremo," disse. "Controllate bene la fossa, i tubi del gas e gli addetti agli spazi esterni. Non dobbiamo fallire, altrimenti è la fine."

Nex ideò un attacco strategico: "Possiamo effettuare un bombardamento da dietro. Ci sono ancora trenta agenti. Sacrificarne una ventina per un assalto su quattro lati: cinque davanti, cinque dietro, cinque a destra e cinque a sinistra. Dopodiché, inviamo una cinquantina di frangitori una volta che saranno narcotizzate. Milhen non può difendersi contemporaneamente su quattro fronti."

I tre capi approvarono il piano. Gli agenti dovevano avanzare e, dopo aver bombardato con il gas, se le ragazze fossero svenute, sarebbe stato perfetto. In caso contrario, sarebbero comunque state indebolite, e i settanta tra agenti e frangitori avrebbero avuto la meglio. Tuttavia, non erano più così sicuri del loro successo.

Selene, che sentì tutto, era preoccupata. Un attacco da quattro lati sarebbe stato difficile da affrontare anche per Milhen.

Nel frattempo...

Amara, Sylvia e Milhen continuavano a avanzare, consapevoli del rischio che correvano. Sapevano che il nemico stava preparando qualcosa di grosso, ma non avevano idea della portata del pericolo che le attendeva.

Selene nel suo stato di finta incoscienza cercava disperatamente un modo per avvisarle. Sentiva i dettagli della trappola, del gas e del piano per circondarle. Doveva fare qualcosa. Ma cosa? La sua mente lavorava febbrilmente. Se solo fosse riuscita a trasmettere un messaggio…

Amara era preoccupata per Selene, ma cercava di mantenere la calma. "Non possiamo permetterci di fermarci. Dobbiamo continuare a avanzare e santificare ogni metro. Selene è forte, resisterà."

Sylvia annuì, cercando di mantenere il morale alto. "Lo faremo, Amara. Salveremo Selene e continueremo a purificare questo territorio."

Milhen era concentrata. Sapeva che il suo potere era cruciale, ma sentiva la pressione crescere.

La tensione era palpabile. La battaglia finale si avvicinava, e ogni passo delle tre scintille le avvicinava sempre di più al destino che le attendeva.

Questa volta, gli agenti si mossero con maggiore cautela, consci della fine che avevano fatto i loro simili. Accerchiarono silenziosamente le tre ragazze: cinque le aspettavano di fronte, mentre altri cinque le avevano aggirate e avanzavano da dietro, con altri cinque su ciascun lato. Aspettavano solo il comando per attaccare con una quantità di bombe a gas sufficiente ad addormentare un intero paese.

Ma sottovalutarono la velocità del vampiro.

Fu un frangitore che, vedendo le posizioni occupate, gridò "Adesso!" Ma il tempo che scorre da quando il frangitore dice "adesso" a quando gli agenti tolgono la maniglietta alla bomba e la lanciano è di almeno tre secondi. In tre secondi, Amara aveva già preso in braccio Milhen e Sylvia le aveva superate, aspettandole dietro agli agenti che stavano davanti. Questi ultimi non erano nemmeno riusciti a girarsi. Lanciarono le bombe ma se le tirarono addosso tra di loro, riuscendo anche ad addormentare qualche frangitore.

Coloro che si addormentarono furono i più fortunati, perché Milhen creò una scarica energetica circolare di tale potenza che non lasciò intatto neanche un pezzettino di nessuno. Poi disse ad Amara che forse era il caso di risantificare quel pezzo di terreno. Amara, con lo spruzzino, lo santificò di nuovo.

Le tre ragazze ripresero il loro cammino: lente, inesorabili, implacabili. Ogni passo avanti era un passo rubato ai demoni.

Nel frattempo nel quartier generale dei demoni...

Ilkrath, Asrael e Nex, informati del fallimento del loro secondo attacco, si riunirono ancora una volta. La loro frustrazione cresceva.

"Come è possibile?" sbottò Ilkrath. "Avevamo un piano perfetto!"

"Asrael," disse Nex, "temo che dobbiamo considerare un approccio diverso. L'uso del gas non è stato sufficiente. Milhen è troppo potente."

Asrael annuì, lo sguardo cupo. "Dobbiamo prepararci per un'ultima trappola. Dobbiamo sfruttare tutte le nostre risorse. Non possiamo fallire di nuovo."

Selene, ancora prigioniera, percepiva la tensione crescente tra i suoi carcerieri.

Ma le tre, avanzavano. Ogni metro conquistato era una vittoria. Amara, Sylvia e Milhen erano determinate a portare a termine la loro missione, a santificare l'antico percorso che univa i tre punti sacri per il metaverso luminoso: Land's End, il Dark Sanctuary e la Chiesa della Rinascita.

La battaglia era solo all'inizio, ma le scintille non avevano intenzione di fermarsi.

Cronos e Zadkiel mandarono rinforzi. Ai demoni non mancava certo il personale: potevano pescare da tanti quadranti, incluso il mondo cardine, tra gli abitanti senz'anima, quelli che la Resistenza definiva "gregge". Ce n'erano a miliardi. Il problema non era la quantità, ma la qualità di chi partecipava a questa guerra di equilibri. Questa sterminata quantità di potenziali demoni non era determinante ai fini di determinare gli equilibri; erano solo oggetti in mano a chi li comandava. Ma erano tanti, praticamente infiniti.

Nel quadrante 9, chiamato Quadrante Ishtar, infuriava una guerra civile tra demoni: quelli devoti a Ishtar, che erano demoni con un'anima prevalente, e quelli fedeli a Cronos e Zadkiel, privi di anima e quindi più facilmente controllabili. Questo conflitto interno indeboliva le forze dei demoni, ma non abbastanza da dare un vantaggio significativo alle scintille.

Nel quartier generale dei demoni...

Ilkrath, Asrael e Nex si trovarono a discutere ancora una volta. La disfatta dei loro agenti e demoni li aveva colpiti duramente, ma la guerra era tutt'altro che finita.

"Abbiamo rinforzi in arrivo," disse Ilkrath, fissando una mappa olografica del territorio. "Ma dobbiamo usarli con saggezza. Non possiamo permetterci altri fallimenti."

Asrael annuì, lo sguardo serio. "Le scintille sono più forti di quanto immaginassimo. Dobbiamo cambiare strategia."

"Milhen è la chiave," disse Nex. "Se possiamo neutralizzare il suo potere, le altre due non potranno fare molto da sole."

Selene, ancora prigioniera, ascoltava attentamente ogni parola. Doveva trovare un modo per avvisare le sue compagne. La finta incoscienza era stata utile finora, ma ora aveva bisogno di una nuova strategia.

Nel frattempo, le tre scintille avanzavano...

Amara, Sylvia e Milhen proseguivano. Non avevano paura, nonostante la scomparsa di Selene. Sapevano che la loro missione era cruciale, sapevano che era un disegno divino.

Ogni passo le avvicinava al Dark Sanctuary, santificando e purificando il terreno. I demoni continuavano a mobilitare le loro forze, ma le scintille non erano scoraggiate. La determinazione e la forza interiore le guidavano.

Selene sarebbe tornata con loro, era solo questione di tempo.

Quartier generale dei demoni...

La fossa era completa. Un abisso di 50 metri di profondità e 200 metri di diametro, con tubature del gas pronte a rilasciare il loro contenuto letale. Ilkrath, soddisfatto del lavoro, decise di gettare Selene in fondo alla fossa. Due demoni la presero, ancora legata, e la scaraventarono giù. La caduta fu brutale. Rotolò per tutta la lunghezza, subendo colpi su colpi, e giunse in fondo svenuta, sanguinante ma miracolosamente senza ossa rotte.

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Le tre scintille...

Amara, Sylvia e Milhen avanzavano, santificando ogni metro di terra. Arrivarono in vista della fossa e del massiccio schieramento di demoni. Un esercito apparentemente infinito che aveva distrutto la foresta circostante per creare un nuovo quartier generale e spezzare in due il percorso verso la Chiesa della Rinascita e il Dark Sanctuary. Davanti alle centinaia di demoni, la fossa, e in fondo, Selene, svenuta e sanguinante.

Amara sentì un istinto viscerale di correre verso Selene, ma si trattenne. Capì subito che era una trappola. Le tre decisero di fermarsi e di costruire un piccolo quartier generale al di qua della fossa. Il loro cammino era stato arrestato, ma anche i demoni non potevano avanzare senza rischiare una strage ad opera di Milhen. La situazione era di stallo. Ogni mossa doveva essere ponderata, la vita di Selene era in bilico.

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Amara, Sylvia e Milhen iniziarono a organizzare la loro difesa. Amara distribuiva ordini con calma, mentre Sylvia faceva un inventario delle risorse disponibili. Milhen, con la sua incredibile potenza, preparava le difese energetiche. La tensione era palpabile. Entrambi gli schieramenti sapevano che ogni mossa avrebbe potuto innescare una catastrofe.

Lo stallo continuava, e le scintille ignoravano che i rinforzi si stavano preparando. Kalki e Aisha attendevano solo l’ordine del Presidente, che avrebbe preferito inviarle insieme a Ishtar e Adamas sempre più vicine. La distanza tra loro e le tre scintille si accorciava di minuto in minuto.

Ogni istante di apparente calma era, in realtà, un vantaggio strategico: le forze demoniache non potevano avanzare senza esporsi al rischio della distruzione.

Nel quartier generale dei demoni, Ilkrath, Asrael e Nex discutevano furiosamente. La disfatta dei loro agenti e demoni li aveva colpiti duramente, e ora si trovavano in una situazione di stallo. La presenza di Milhen era un ostacolo insormontabile.

"Abbiamo bisogno di una nuova strategia," disse Ilkrath, fissando la mappa olografica. "Non possiamo permetterci un altro fallimento."

"Speriamo che la trappola funzioni," aggiunse Nex. "Ma dobbiamo prepararci al peggio. Se non riusciamo a neutralizzare Milhen, dovremo affrontare le conseguenze."

Asrael annuì, guardando l'esercito demoniaco. "Controllate bene la fossa e i tubi del gas. Non dobbiamo fallire. E tenete pronti tutti, demoni, agenti e frangitori."

Le tre scintille, ignare dell'arrivo dei rinforzi, erano pronte a difendersi a tutti i costi, consapevoli che ogni secondo contava. La tensione cresceva, e la battaglia sembrava imminente.

Le forze demoniache, pur essendo numerose, erano incerte. La presenza di Milhen e la possibilità di un attacco a sorpresa rendevano ogni mossa rischiosa. L'equilibrio era delicato, e la situazione poteva cambiare in qualsiasi momento.

Mentre le scintille e i demoni si fronteggiavano, il destino del metaverso luminoso e oscuro pendeva in bilico. Ogni azione, ogni decisione avrebbe potuto segnare la svolta in una guerra che sembrava eterna.

Quartier Generale delle Scintille...

Amara, Sylvia e Milhen sapevano che non potevano permettersi di sacrificare Selene. La sua prigionia le indeboliva, impedendo loro di attaccare senza mettere a rischio la sua vita. Nel frattempo, Selene riprese conoscenza. La caduta aveva allentato le corde, permettendole di liberarsi, ma risalire dalla fossa era impossibile. Analizzò le sue ferite: molto sangue, ma niente di rotto. Aveva sentito delle tubature del gas e decise di boicottarle. Doveva riuscire a comunicare con Amara o con qualcuna delle altre tre.

La notte arrivò. In accordo con Sylvia e Milhen, Amara si trasformò in nebbia e scese verso Selene. Selene riconobbe subito la nebbia e fece cenno ad Amara di andare in un punto preciso. Lì, Selene aveva preparato una piccola zona nascosta mettendo insieme pietroni e tronchi d'albero.

Amara tornò alla sua forma vampira, e Selene poté riabbracciarla. Amara vide il sangue che copriva Selene, sentì la natura vampira ribollire, ma il sorriso di Selene la rassicurò. Capì che era ferita ma non gravemente.

Il Piano di Selene

"Selene, ti amo," disse Amara abbracciandola stretta. "Ma adesso ho bisogno di sapere tutto quello che hai scoperto."

Selene raccontò tutto: i demoni, la fossa, le tubature del gas. "Dobbiamo sabotare quelle tubature," disse Selene. "Se riesco a farlo, potremmo ribaltare la situazione."

Amara prese atto della situazione e capì che avevano un vantaggio strategico. Dopo aver riabbracciato Selene e aver verificato che era in grado di muoversi, decisero di attuare un piano di sabotaggio.

"Selene, resterai qui," disse Amara. "Ogni notte scenderò per verificare la situazione. Il tuo compito è sabotare tutte le tubature del gas fingendo di essere ferita e impossibilitata a risalire."

Selene annuì. "Capito. Dobbiamo neutralizzare ogni singolo tubo di gas. Se solo uno funzionasse, il rischio per voi sarebbe troppo elevato."

Durante il giorno, Selene cominciò a studiare la disposizione delle tubature. Notò che avevano una disposizione regolare, probabilmente seguendo una logica ingegneristica per massimizzare la diffusione del gas. Se riuscisse a comprendere questa logica, avrebbe potuto assicurarsi di sabotare tutte le tubature con precisione.

La notte successiva, Amara tornò sotto forma di nebbia. Selene l'aspettava nel punto nascosto. "Ho individuato la disposizione delle tubature," disse Selene. "Seguono uno schema regolare. Se sabotiamo i punti chiave, dovremmo neutralizzare l'intero sistema."

Amara annuì, ascoltando attentamente. "Perfetto. Procedi con il sabotaggio e fingi sempre di essere ferita e impossibilitata a risalire."

Selene lavorò con attenzione, agendo di notte per evitare di essere scoperta. Ogni volta che Amara tornava, controllavano insieme i progressi. Selene, con la sua determinazione e intelligenza, riuscì a individuare e sabotare i punti critici delle tubature, neutralizzando il sistema di gas uno dopo l'altro.

Selene, ormai consapevole della disposizione della fossa e dei punti d’accesso, sapeva che per risalire senza una scala sarebbe stato quasi impossibile. Conoscere il percorso usato dai demoni era fondamentale. Dopo due giorni senza cibo e acqua, il suo corpo cominciava a risentirne, ma sapeva di dover agire. Urlò ai demoni, chiedendo loro se avessero intenzione di lasciarla morire di fame o di portarle qualcosa da mangiare.

L'ordine di Ilkrath era che Selene avrebbe mangiato e bevuto solo se avesse risposto alle domande dei frangitori. Sapendo che guardandola negli occhi potevano leggere ogni suo pensiero, Selene rispose che era d’accordo. Due demoni scesero, utilizzando una scalinata interna non visibile dalla fossa, e gettarono una scala per lei. La strategia di Selene prevedeva di prendere tempo e osservare ogni dettaglio.

Selene salì la scala e, dopo aver osservato la scalinata interna e l'apertura mimetizzata, iniziò a lamentarsi di un malore. Il demone di grado superiore, preoccupato che Selene svenisse, decise di farla mangiare e bere prima dell’interrogatorio. Selene approfittò dell’occasione per nutrirsi e dissetarsi, quindi finse un mal di pancia terribile, accusando i demoni-cuochi e svenendo teatralmente.

Ilkrath, furioso, ordinò di riportarla nella fossa e di non darle più cibo fino a nuovo ordine. Selene sperava di essere trasportata delicatamente, e così fu. Annotò ogni dettaglio mentre il demone la riportava giù, aprendo la botola mimetizzata e utilizzando la scala. Ora sapeva che Amara, in forma di nebbia, avrebbe potuto aprire facilmente la botola e gettare la scala per lei.

La notte giunse, e Amara, sotto forma di nebbia, scese nella fossa. Selene comunicò che il piano poteva iniziare quella stessa notte, tra due ore. Aveva ragionevoli certezze che il gas non avrebbe funzionato, avendo sabotato tutti i bocchettoni.

Amara tornò da Sylvia e Milhen per riferire la situazione. Il piano era semplice ma rischioso:

Sylvia e Amara sarebbero scese sotto forma di nebbia.

Milhen avrebbe lanciato lo spruzzino dall'alto.

La nebbia si sarebbe trasformata in vampiro e avrebbe iniziato il processo di santificazione.

Durante la risalita, Selene non sarebbe più stata nella fossa, permettendo a Milhen di sprigionare tutta la sua energia dal lato ovest della fossa.

L’Attacco alla Fossa

Amara e Sylvia, sotto forma di nebbia, scesero nella fossa. Milhen, posizionata strategicamente, lanciò lo spruzzino verso la nebbia, che si trasformò in vampiro, iniziando immediatamente la santificazione. Il gas non fuoriuscì, confermando il successo del sabotaggio di Selene.

Amara trasformata tornò alla botola, la aprì e gettò la scala per Selene. Mentre risalivano, Milhen cominciò a sprigionare energia dal lato ovest della fossa, assicurando che nessun demone potesse avvicinarsi.

La Battaglia della Fossa

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La nebbia si trasformò rapidamente in vampiro e Sylvia cominciò immediatamente il processo di santificazione. La luce pura dello spruzzino si diffuse rapidamente, avvolgendo ogni angolo della fossa. I demoni, colti di sorpresa, furono presi dal panico. In pochi istanti, il potere della santificazione iniziò a bruciare i demoni presenti nel raggio d’azione. Le urla strazianti e il fumo nero salirono rapidamente verso il cielo, creando un’atmosfera di caos totale.

Asrael, Nex, e Ilkrath, vedendo la situazione precipitare, fuggirono in preda al terrore. La santificazione era così potente che nemmeno Milhen dovette intervenire ulteriormente. I demoni, disorientati e in preda al panico, cercarono di scappare in tutte le direzioni, ma molti furono ridotti in cenere prima di riuscire a mettersi in salvo. Quelli che riuscirono a scappare portarono con sé la memoria della devastante potenza delle tre eroine.

La Vittoria

Selene, Amara, Sylvia, e Milhen si riunirono ai bordi della fossa. La vista del campo di battaglia, con i resti carbonizzati dei demoni e l’aria satura di fumo e odore di zolfo, segnava la loro vittoria. Il cratere della fossa, un tempo simbolo di una trappola mortale, ora rappresentava il trionfo delle forze della luce contro le tenebre.

Consapevoli della necessità di un percorso sicuro, le quattro decisero di santificare un percorso alternativo che aggirasse la fossa e permettesse a Milhen di passare senza pericolo. Lavorarono con dedizione, utilizzando lo spruzzino e la potenza di Milhen per creare un sentiero sicuro. Ogni passo era una nuova conquista, ogni metro guadagnato era una vittoria contro l'oscurità.

La fossa, ora simbolo della loro vittoria, fu mantenuta intatta come un ricordo. Decisero di chiamare questo luogo "La Fossa della Vittoria". Amara propose che in futuro, una volta che la guerra fosse finita, questo luogo potesse diventare meta di pellegrinaggi. Le anime di Land’s End e della Chiesa della Rinascita avrebbero potuto visitare la fossa, ricordando il giorno in cui le forze della luce trionfarono sulle tenebre.

La Marcia Inarrestabile

Riorganizzate e rinvigorite dalla vittoria, Selene, Amara, Sylvia, e Milhen ripresero il loro cammino. Ogni passo era un inesorabile avanzare verso la libertà. La fossa, un tempo trappola mortale, ora era il simbolo del loro trionfo. Le forze della luce avanzavano: lente, inesorabili, e implacabili, lasciando dietro di sé una scia di speranza e di vittoria.

La notizia della vittoria raggiunse Land's End con la velocità di un fulmine. La città, da tempo in attesa di notizie, esplose in festeggiamenti spontanei. Le campane delle chiese risuonarono in tutta la città, e la piazza principale si riempì rapidamente di gente esultante. Il presidente salì sul podio nella piazza principale, con l’aria solenne e il volto illuminato dalla speranza.

"Popolo di Land's End, oggi celebriamo una vittoria straordinaria! Amara, Sylvia, Milhen e Selene hanno sconfitto le forze oscure alla Fossa della Vittoria. Questa battaglia, vinta senza l'intervento diretto di Kalki e Aisha, è una testimonianza della forza e della determinazione delle nostre eroine. Ma la nostra lotta non è finita."

"Kalki e Aisha sono pronte a partire per il Dark Sanctuary, ma attenderanno l’arrivo di Ishtar e Adamas prima di mettersi in moto. Da lì, potranno colpire strategicamente i demoni lungo il Sentiero Oscuro o sulla linea di confine tra il Metaverso di Luce e quello Oscuro.

Nel frattempo, Ishtar e Adamas raggiungeranno Land’s End, pronte a entrare in battaglia quando sarà necessario. L’ordine sarà esecutivo non appena saranno arrivate. Il Sentiero Oscuro è l'ultimo baluardo dei demoni prima del Dark Sanctuary. Sappiamo che la battaglia lì sarà feroce, ma con il coraggio e la forza dei nostri combattenti, possiamo vincere. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a questa vittoria e preghiamo per coloro che continuano a combattere. Restiamo uniti e determinati. La luce prevarrà!"

La città di Land's End si preparò febbrilmente per le prossime fasi del conflitto. Le risorse venivano raccolte, le forze riorganizzate, e nuove strategie elaborate. L'aria era carica di tensione, ma anche di speranza. Ishtar e Adamas, con il loro potere e la loro saggezza, si misero a disposizione del comando, pronti a intervenire al momento giusto.

Nel frattempo, le forze demoniache si stavano riorganizzando nel Sentiero Oscuro, consapevoli che la loro ultima linea di difesa era a rischio. Asrael, Nex, e Ilkrath lavoravano freneticamente per rafforzare le loro posizioni, sapendo che un altro fallimento potrebbe significare la fine del loro dominio.

Kalki e Aisha, dal loro punto strategico nel Dark Sanctuary, monitoravano attentamente i movimenti dei demoni. Erano pronti a colpire da ogni lato, utilizzando il fattore sorpresa per spezzare le linee nemiche e garantire un passaggio sicuro per le forze della luce.

Verso una Nuova Alba

La vittoria alla Fossa della Vittoria fu solo l'inizio. La battaglia decisiva era ancora da combattere, ma con ogni vittoria, la speranza cresceva. Il metaverso di luce era pronto a fare qualsiasi cosa per assicurarsi che l'oscurità venisse sconfitta una volta per tutte. Le forze della luce si preparavano per la battaglia del Sentiero Oscuro, consapevoli che la fine della guerra era vicina, e con essa, una nuova alba di pace e prosperità.

Amara, Sylvia, Milhen e Selene erano finalmente riunite, festanti dopo la vittoria alla Fossa. Selene, nonostante fosse un po' ammaccata e insanguinata, era in buone condizioni. La stradina sterrata di campagna offriva frutta e verdura fresca, un'opportunità perfetta per rilassarsi, mangiare e scherzare insieme. Amara abbracciò Selene ripetutamente, felice di averla di nuovo con sé.

Senza una bottiglia di vino per celebrare, decisero di sfruttare la sorgente vicina che formava un laghetto, il quale poi confluiva nello Stige. Raccolsero frutta e verdura, e si prepararono a darsi una ripulita nel laghetto. Sylvia, sempre attenta, ricordò che c'erano ancora dieci agenti in giro, ma conclusero che probabilmente sarebbero rimasti alla larga per il momento.

 

Amara e Selene si presero per mano, immergendosi nell'acqua fresca della sorgente. Mentre si lavavano via il sangue e la polvere, parlarono a lungo, condividendo le loro esperienze e i loro sentimenti. Il dialogo tra Amara e Selene fu intenso e profondo, culminando in un bacio appassionato che suggellava la loro connessione.

L'Incontro con il Baro

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Mentre festeggiavano vicino al laghetto, un uomo strano passò accanto a loro. Senza preavviso, consegnò a Selene e Amara due bottiglie di vino, sorridendo enigmaticamente. "Quando incontrerete Kalki o il signor Mah, portate loro i saluti del Baro," disse, scomparendo veloce com'era arrivato, lasciando dietro di sé solo il sorriso della vittoria.

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