
Oltre l'Illusione
Cap. 20: Abbandonate ma Invincibili

La Decisione e le Rivelazioni
Salirono sulla Freccia Rossa, Aisha alla guida e Sylvia stretta dietro di lei. Aisha diede gas, sollevando la moto in un'impennata per 200 metri prima di stabilizzarsi. Sentirono l'adrenalina scorrere nelle vene, con il vento tra i capelli e il cuore pieno di determinazione, si diressero verso il Quadrante 8, pronte per la loro nuova avventura nel Mondo Oscuro.
Dopo pochi chilometri, Aisha fermò la moto e scese, guardando Sylvia con un'espressione seria. Sylvia, confusa, scese anche lei.
"Devo parlarti, prima di qualunque cosa noi possiamo fare," disse Aisha, determinata.
Sylvia continuava a non capire, ma l'atteggiamento di Aisha era chiaro. "Sylvia, qua possiamo parlare perché siamo fuori da ogni controllo. Hai letto i libri?"
"Beh, qualcosa, era Amara che leggeva," rispose Sylvia.
"Allora non sai una cosa molto importante. Io e Kalki abbiamo preso la nostra rosa e l'abbiamo congiunta alla scintilla. Sai cosa significa questo?"
"Che hai un potere diverso, superiore," rispose Sylvia, cercando di capire.
"Certo, ma significa anche che ogni demone, agente o frangitore di ogni quadrante del metaverso mi cercherà dal momento che uscirò dalla zona schermata."
"Perché non me lo hai detto?" chiese Sylvia, sentendosi improvvisamente vulnerabile.
"Era scritto nel libro, avresti dovuto leggerlo. Comunque, non te l'ho detto per non condizionarti. La rosa rivela, rivela tutto. Io ho visto i volti di tutte le scintille, io so i nomi di tutte le 240.000 figlie di Brahma. Ma non è solo questo, Sylvia. Io ho visto te e me in altre vite. Io e te abbiamo fatto cose miracolose. Ma adesso è tutto diverso. Se io e te scegliamo di uscire dalle zone protette, non solo i demoni ci cacceranno, ma anche le anime di Land's End saranno contro di noi, perché hanno paura, paura che i demoni possano prenderci e rubarci la rosa. E allora ci cercheranno."
Aisha fece una pausa, guardando Sylvia negli occhi. "Sylvia, se tu vuoi, saremo soli io e te contro tutto e tutti. Io credo in te, ma se non vorrai, lo capirò. Secondo me, questa resistenza così autoreferenziata non arriverà mai ad Emphatia, ma io e te possiamo farlo. Decidi tu, Sylvia. Se sarai con me, andremo subito nel Mondo Oscuro. Se non vorrai, ti accompagnerò al santuario dove sono ancora tutti a festeggiare."
La Scelta di Sylvia
Sylvia rimase in silenzio per un momento, riflettendo sulle parole di Aisha. Sentiva il peso della decisione, ma anche la forza e la determinazione dell'amica la spingevano a fare una scelta. La guardò negli occhi e vide la fiducia che Aisha riponeva in lei.
"Aisha, io sono con te," disse finalmente Sylvia, con una voce decisa. "Non ho paura. Andiamo nel Mondo Oscuro e affrontiamo tutto insieme."
Aisha sorrise, visibilmente sollevata e orgogliosa della scelta di Sylvia. "Bene, Sylvia. Siamo pronte allora."
Si abbracciarono strette, poi Aisha proseguì. “Sylvia, io non ti voglio mentire, ho con me la tua rosa," iniziò Aisha, guardando Sylvia negli occhi. "L'ho portata via quando eravamo al santuario, ma vorrei che tu l'avessi solo quando il dono sarà completamente controllato."
Sylvia, sorpresa, restò in silenzio mentre Aisha continuava: "Ora andremo nel Mondo Oscuro. Ci cercheranno tutti perché non era previsto che io e te uscissimo dal paese. Loro volevano che noi stessimo lì, ma io non sono burattino di nessuno e so cosa ho fatto per la resistenza. Emphatia non sarà mai raggiunta se continuiamo a raccontarci quanto siamo bravi. Io ti conosco, Sylvia, io so più cose di te di quanto tu ne possa immaginare, e quando il tuo percorso sarà finito, ti darò la rosa e lo vedrai anche tu."
Sylvia annuì lentamente, assorbendo le parole di Aisha. Sentiva il peso della responsabilità, ma anche la fiducia e l'amore di Aisha. "Grazie per avermi detto la verità," rispose Sylvia, con una voce calma e decisa.

Aisha sorrise, sollevata dalla reazione di Sylvia. "Saremo sole, Sylvia," disse con tono serio. "Sei sicura di volerlo?"
Sylvia respirò profondamente, guardando Aisha negli occhi. "Sì, Aisha, sono sicura, andiamo. Sono pronta."
Si abbracciarono un'ultima volta prima di risalire sulla Freccia Rossa. Aisha accese il motore e Sylvia la strinse forte, pronte a partire verso l'ignoto.
Con un rombo, la Freccia Rossa si lanciò in avanti, lasciandosi alle spalle il Valdenora e tutte le incertezze.
Valbruna: Un Momento di Chiarezza
Si fermarono in un piccolo borgo ancora lontano dal Mondo Oscuro. Era il borgo di Valbruna, le strade erano deserte e silenziose, illuminate solo dalla tenue luce dei lampioni. Aisha spense la moto e guardò Sylvia con occhi seri.
"Sylvia, dobbiamo parlare," disse Aisha mentre si toglieva il casco e scendeva dalla moto. Sylvia la seguì, cercando di capire la gravità della situazione.
"Che succede, Aisha?" chiese Sylvia, preoccupata.
Aisha sospirò e prese la mano di Sylvia, conducendola verso una panchina sotto un grande albero. "Sylvia, la scelta che stiamo facendo è di rottura. Non sarà facile e dobbiamo essere pronte ad affrontare le conseguenze. La resistenza ha dimenticato il resto del metaverso, ottenendo cose che fanno stare bene loro, ma trascurando il vero obiettivo: Emphatia."
Sylvia annuì, ascoltando attentamente. "Capisco, Aisha. Ma cosa significa questo per noi?"
Aisha guardò Sylvia con intensità. "Significa che saremo sole, Sylvia. La resistenza potrebbe non accettare le nostre scelte e potrebbero considerarci una minaccia. Siamo pronte a combattere contro demoni, agenti e persino contro coloro che una volta erano i nostri alleati. Ma io credo in te, e credo che insieme possiamo fare la differenza."
Sylvia strinse la mano di Aisha. "Io credo in te, Aisha. E so che possiamo farcela. Se questo è ciò che dobbiamo fare per raggiungere Emphatia, allora lo faremo. Non mi interessa cosa pensano gli altri. Io sono con te."
Aisha sorrise, sentendo il peso della responsabilità ma anche la forza della loro alleanza. "Grazie, Sylvia. Insieme siamo più forti. E quando il tuo percorso sarà finito, ti darò la rosa e vedrai anche tu quello che io vedo."
Sylvia annuì, determinata. "Sono pronta, Aisha. Andiamo avanti."
Vite Passate e Destino
Mentre passeggiavano per le stradine silenziose del piccolo borgo di Valbruna, Sylvia si sentì improvvisamente curiosa delle loro vite passate. Era affascinata e desiderosa di sapere di più su quello che Aisha, con la sua rosa, poteva vedere.
"Aisha," iniziò Sylvia, guardando l'amica con occhi pieni di curiosità, "mi hai detto che la rosa ti permette di vedere le vite passate. Quante volte abbiamo condiviso una vita insieme?"
Aisha sorrise dolcemente, sapendo che la risposta avrebbe sorpreso Sylvia. "Tantissime volte, Sylvia. Abbiamo condiviso vite insieme per oltre 2000 anni. Vuoi che ti racconti alcune delle cose che abbiamo fatto insieme?"
Sylvia annuì entusiasta, e Aisha iniziò a raccontare.
"La prima volta che ci siamo incontrate risale all'antica Roma," iniziò Aisha. "Eravamo entrambe sacerdotesse nel tempio di Vesta. Era una vita di devozione e sacrificio, ma eravamo inseparabili. Insieme, abbiamo protetto il fuoco sacro e garantito la prosperità della città."
Sylvia ascoltava con attenzione, immaginando le scene nella sua mente. "E poi?"
"Poi ci siamo ritrovate nel Medioevo," continuò Aisha. "Eravamo erboriste in un piccolo villaggio della Francia. La gente veniva da noi per cure e consigli. Abbiamo salvato molte vite con le nostre conoscenze sulle piante e sui rimedi naturali. Eravamo molto rispettate."
Sylvia sorrise. "È incredibile. Non riesco a immaginare di essere stata così diversa."
Aisha annuì. "In un'altra vita, durante il Rinascimento, eravamo pittrici a Firenze. Abbiamo lavorato insieme in un atelier, creando opere che sono state ammirate e celebrate. Le nostre anime erano sempre in sintonia, qualunque fosse il contesto."
Sylvia si fermò un momento, guardando Aisha con meraviglia. "È strano pensare che abbiamo vissuto così tante vite insieme. E in tutte queste vite, non ero una vampira."
"No," rispose Aisha, stringendo la mano di Sylvia. "In tutte quelle vite, eri semplicemente te stessa. Forte, compassionevole e sempre al mio fianco. Non importa in quale forma o ruolo, la tua essenza è sempre stata la stessa."
Camminarono ancora un po', immergendosi nei ricordi delle vite passate raccontate da Aisha. Ogni storia aggiungeva un tassello al loro legame, rendendolo ancora più profondo.
Mentre camminavano per le stradine di Valbruna, Sylvia era immersa nei racconti di Aisha. La curiosità la spinse a chiedere qualcosa di più personale.
"Aisha," disse Sylvia, interrompendo il silenzio, "nelle nostre vite passate, svenivo così spesso come mi succede ora?"
Aisha sorrise con affetto, sapendo che la risposta avrebbe ulteriormente illuminato Sylvia. "Sì, Sylvia. È una cosa che appartiene alla tua anima, al tuo essere. Non è mai stato un problema fisico."
Sylvia la guardò con attenzione, aspettando che Aisha continuasse.
"Nell'antica Roma," iniziò Aisha, "come sacerdotessa di Vesta, svenivi spesso durante i riti sacri. I nostri compagni di tempio credevano che fosse un segno degli dei, che tu fossi particolarmente sensibile alla loro presenza. Anche se a volte ti preoccupavi, era considerato un dono divino."
Sylvia annuì, affascinata. "E nel Medioevo?"
"In quella vita, come erboriste in Francia," continuò Aisha, "ti capitava di svenire quando lavoravamo con alcune erbe particolarmente potenti. Ricordo una volta in cui stavamo preparando un rimedio molto complesso e tu sei svenuta proprio mentre aggiungevi l'ingrediente finale. Io sapevo che era perché eri così in sintonia con la natura e le sue energie, ma per gli altri era un segno che il rimedio sarebbe stato straordinario."
Sylvia rise. "È incredibile. E durante il Rinascimento?"
Aisha sorrise, ricordando. "Eravamo pittrici a Firenze, e tu svenivi spesso davanti alle opere d'arte più belle. Ricordo che una volta, mentre ammiravamo una scultura di Michelangelo, sei svenuta proprio lì. La gente pensava che fossi semplicemente sopraffatta dalla bellezza, ma io sapevo che era perché percepivi qualcosa di più profondo, un'essenza spirituale che pochi potevano cogliere."
Sylvia rimase in silenzio per un momento, assimilando tutte quelle informazioni. "Quindi, svenire è sempre stato parte di me."
Aisha annuì. "Sì, Sylvia. È un aspetto del tuo essere che riflette la tua sensibilità e connessione con il mondo spirituale. Non è una debolezza, ma una parte di ciò che ti rende speciale."
Sylvia sorrise, sentendosi compresa e accettata. "Grazie, Aisha. Mi fa sentire meglio sapere che non è un problema, ma una parte di me."
Aisha la abbracciò, poi aggiunse: "E ora, con tutto quello che hai imparato e con la tua forza crescente, sono sicura che riuscirai a gestirlo sempre meglio. Sei destinata a grandi cose, Sylvia."
Con rinnovata determinazione, Sylvia annuì. "Sì, lo farò."
Aisha si fermò un attimo, guardando Sylvia negli occhi. "Perché non mi hai detto prima che avevi ricongiunto la rosa alla scintilla, Aisha?" chiese Sylvia, la sua voce era calma ma con un sottofondo di curiosità e un pizzico di delusione.
Aisha sospirò, prendendo le mani di Sylvia tra le sue. "Non volevo che ti preoccupassi, Sylvia. Sapevo che il processo sarebbe stato lungo e difficile per te e non volevo aggiungere ulteriore pressione. Volevo che tu ti concentrassi sul tuo addestramento e sulla tua crescita."
Sylvia scosse la testa, guardando il terreno per un momento prima di rialzare lo sguardo. "Ma io avrei voluto saperlo. Avrei voluto capire meglio cosa stavi attraversando e come potevo aiutarti."
Aisha sorrise dolcemente. "Lo so, e forse ho sbagliato a tenertelo nascosto. Ma sapevo che una volta che fossi stata pronta, avresti capito tutto. La rosa e la scintilla sono legate alla tua anima, come lo sono alla mia. E adesso che sei più forte, posso condividere tutto con te senza riserve."
Sylvia annuì, accettando la spiegazione. "Okay, capisco. Ma d'ora in poi, voglio sapere tutto. Voglio essere al tuo fianco in ogni passo."
Aisha strinse le mani di Sylvia più forte. "Promesso. Non ci saranno più segreti tra noi."
Sylvia sospirò di sollievo. "Grazie. Ora, raccontami di più su cosa significa avere la rosa congiunta alla scintilla. Come cambierà le cose per noi nel Mondo Oscuro?"
Aisha fece un respiro profondo, pronta a condividere tutto. "La rosa congiunta alla scintilla ci conferisce un potere immenso, ma anche una grande responsabilità. Demoni e agenti ci daranno la caccia, temendo ciò che possiamo diventare. Avremo la capacità di riconoscere tutte le nostre sorelle, perché la Rosa racchiude i loro nomi e i loro volti. Ma la cosa più straordinaria è che, grazie alla rosa, i cicli vitali diventano un flusso continuo, senza interruzioni. Avendo memoria di tutte le tue vite passate, la tua crescita e consapevolezza rimarranno intatte, come se nulla andasse mai perduto."
Sylvia ascoltava attentamente, assorbendo ogni parola. "Quindi dovremo stare sempre all'erta, pronti a difenderci."
"Sì," rispose Aisha. "Ma insieme siamo forti. Il nostro legame ci renderà invincibili."
Sylvia sorrise, sentendosi più sicura. "Allora andiamo avanti. Affrontiamo il Mondo Oscuro e tutto ciò che ci aspetta. Sono pronta."
Aisha la abbracciò stretta. "Anch'io sono pronta."
Aisha sorrise dolcemente, guardando Sylvia negli occhi con un'intensità che la fece sentire subito al sicuro e amata. "Sylvia," iniziò con una voce calma e rassicurante, "nelle nostre vite passate, abbiamo avuto molti ruoli l'una per l'altra. Siamo state amiche, sorelle, compagne d'armi... e sì, anche qualcosa di più."
Sylvia sentì il cuore battere più forte. "Qualcosa di più?" ripeté, con un misto di curiosità e speranza nella voce.
Aisha annuì. "Sì, in diverse vite siamo state legate da un amore profondo. Un amore che ha superato il tempo e lo spazio. Abbiamo vissuto come amanti, come anime gemelle destinate a ritrovarsi sempre. In ogni vita, il nostro legame è stato forte, e anche se le circostanze erano diverse, il nostro amore è sempre stato una costante."
Sylvia sentì una calda emozione avvolgerla, un sentimento di appartenenza che non aveva mai provato così intensamente. "Perché non me l'hai detto prima?"
Aisha strinse le mani di Sylvia tra le sue, il suo sguardo pieno di amore e comprensione. "Volevo che tu scoprissi queste cose al tuo ritmo, quando fossi stata pronta. Non volevo forzare nulla. Ma adesso che sei più forte e più consapevole di chi sei, mi sembra giusto condividere tutto con te."
Sylvia annuì, sentendosi più vicina ad Aisha che mai. "Grazie per avermi detto tutto questo. Ora capisco meglio perché mi sento così legata a te."
Aisha sorrise. "E io sono grata di averti al mio fianco, in questa vita e in tutte quelle che verranno."
Sylvia ricambiò il sorriso, sentendosi piena di speranza e determinazione.
"Quando ti ho vista al santuario," iniziò Aisha con un tono di voce dolce e riflessivo, "non era molto che avevo la mia rosa, e sapevo che saresti venuta lì con Amara. Ero emozionatissima, perché per me era un rivederci dopo tanto tempo, ma non potevo dirtelo. Sylvia, io ho preso la tua rosa dalla teca, te la darò quando il dono sarà gestito in pieno, perché avere la rosa comporta un grosso rischio. I demoni hanno anche l'ordine di uccidere per strappare la rosa, e con il dono gestito hai la possibilità di difenderla e di difenderti."
Sylvia ascoltava attentamente, cercando di assimilare tutte le informazioni. Aisha continuò, "Il Mondo Oscuro offre quelle possibilità di completare la capacità di gestione. Quando saremo al castello, avrai anche tu la rosa e potrai vedere tutte le nostre vite insieme e da quanto tempo siamo legate."
Sylvia sentì un'ondata di emozione e comprensione. "Aisha, non mi avevi mai detto tutto questo. Ora capisco perché sei sempre stata così protettiva nei miei confronti."
Aisha annuì, guardando Sylvia con amore e determinazione. "Il fatto che sei vampira potrebbe cambiare le cose. Il tuo ciclo vitale non si interromperà più, mentre il mio sì. Non so cosa succederà, ma ho la sensazione che questa cosa sia prevista, che qualcuno interverrà per cambiare le cose... ma non chiedermi cosa, non lo so."
Un Legame Indissolubile
Affittarono una stanza per la notte, una piccola locanda nel borgo tranquillo di Valbruna. Quando salirono, Sylvia era visibilmente scossa ma anche eccitata dalle rivelazioni di Aisha. Si tolsero le giacche e si prepararono per rilassarsi, il che era un cambiamento piacevole rispetto alla tensione del viaggio. Sylvia, curiosa e un po' nervosa, guardò Aisha negli occhi e chiese: "Aisha, anche nelle altre vite mi trovavi eccitante quando svenivo?"
Aisha sorrise, un sorriso pieno di affetto e ricordi. "Sì, tantissimo Sylvia."
Sylvia si sedette sul letto, ascoltando attentamente. Aisha continuò, prendendo una sedia e sedendosi di fronte a lei. "Ricordo una delle nostre vite passate, circa 2000 anni fa. Vivevamo in un piccolo villaggio vicino a un fiume. Eri una guaritrice molto rispettata, e io ero la tua assistente. Avevi un dono particolare per sentire le energie delle persone, e spesso quando guarivi qualcuno, svenivi per l'intensità dell'energia che assorbivi."
Sylvia guardava Aisha con occhi spalancati, assorbendo ogni parola. "Mi ricordo di una volta in particolare," continuò Aisha, "c'era una grande festa nel villaggio e una delle danzatrici si era ferita. Tu l'hai guarita, ma l'energia che hai assorbito era così forte che sei svenuta proprio lì, tra la folla. Ricordo di averti presa tra le braccia, come faccio spesso ora, e di averti portata in un luogo tranquillo."
Sylvia sorrise, immaginando la scena. "Continua..."
Aisha rise, un suono dolce e rassicurante. "Sì, Sylvia. Era qualcosa di inspiegabile, un'attrazione che andava oltre il fisico. Il modo in cui ti abbandonavi completamente alla situazione, la fiducia totale che avevi in me per prendermi cura di te. Era, ed è ancora, qualcosa di profondamente intimo e affascinante."
Sylvia si sentì rassicurata, "Quindi, anche ora, quando svengo, non è solo una debolezza."
"No, non lo è," rispose Aisha, avvicinandosi a Sylvia e prendendole la mano. "È una parte di te, una parte che amo e rispetto. E sapere che posso prendermi cura di te, in ogni situazione, mi fa sentire più vicina a te."
Le due si guardarono negli occhi, un momento di silenzio che parlava di anni, secoli, di vite condivise. Sylvia si avvicinò ad Aisha e la baciò dolcemente. "Grazie, Aisha. Per tutto."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi, Sylvia. Siamo qui insieme, e affronteremo tutto insieme. Sempre."
Sylvia si fermò un attimo, il peso delle sue parole riempiva la stanza. Aisha la guardava con occhi pieni di comprensione e amore, cercando di trovare le parole giuste per rassicurarla.
"Lo sai Aisha," iniziò Sylvia, "prima di Amara, la mia ex compagna era una poliziotta, come te. La amavo e mi amava, ma a un certo punto ci siamo rese conto che non potevamo stare insieme. Era il periodo in cui Amara entrò nella mia vita, sembrava che ci fosse un regista a gestire tutto. Elena era umana e ogni giorno che passava invecchiava, mentre io diventavo più bella. Io amavo la sua anima, avrei amato anche la sua vecchiaia, ma poi la morte ci avrebbe separato."
Aisha ascoltava attentamente, il volto serio e concentrato. "Perché non l'hai trasformata?" chiese.
Sylvia sospirò. "Ci abbiamo pensato, noi avevamo l'agenzia insieme e lavoravamo giorno e notte. Io sono vampira-ibrida, il sole mi disturba appena, ma lei non avrebbe potuto sopportarlo. Io posso trasformare un umano in vampiro, non in ibrido. L'essere ibrido è una cosa più unica che rara, non esiste una trasformazione che ti ci porta."
Aisha annuì, riflettendo su quelle parole. "Sylvia, hai paura che questo succeda anche a me e a te, giusto?"
"Sì, Aisha," ammise Sylvia, abbassando lo sguardo. "È un pensiero costante che ho. Anche se tu mi chiedessi di trasformarti, tu diventeresti un vampiro, e avremmo esigenze diverse. È un tormento che ho. A volte vorrei essere un vampiro semplice. Elena è stata trasformata da un vampiro e ora sono felici insieme."
Aisha le prese la mano, stringendola dolcemente. "Non te lo so spiegare, Sylvia, ma credimi, io ho una forte sensazione, come un qualcosa che succederà e cambierà le cose. In senso positivo per noi. Non chiedermi cosa perché non lo so, ma sento che siamo predestinate per qualcosa di grande. Questa separazione dagli amici della resistenza è necessaria. Io ho fiducia. Seguiamo i nostri desideri, Sylvia, e amiamoci come desideriamo."
Sylvia si sentì rassicurata dalle parole di Aisha. Il peso che portava nel cuore sembrava alleggerirsi, almeno un po'. Si avvicinò a lei, le prese il viso tra le mani e la baciò profondamente. "Ti amo, Aisha. Credo in te, credo in noi."
Aisha sorrise, restituendo il bacio con passione. "E io ti amo, Sylvia. Insieme supereremo tutto."
Aisha conosceva bene quella zona verde. Era un percorso affascinante, con tanto verde, natura e fiumi. Si stavano avvicinando al confine, e Aisha sapeva che doveva trovare un sentiero che non era distante. La strada era costeggiata da villaggi molto belli, ma Aisha, che c'era già stata con Kalki, voleva arrivare subito al Mondo Oscuro.
Non ci mise molto a trovare il sentiero che conosceva e il cartello che indicava sia il Mondo Oscuro che la Pianura della Mimosa al Quadrante 7. Proseguendo, videro apparire una foresta all'orizzonte. Non appariva gradualmente, ma come una barriera di alberi, densa e minacciosa. Avvicinandosi, scorsero una decina di case e una locanda ai lati della strada. Poco prima della foresta, c'era un cartello con una scritta inquietante: "Il Mondo Oscuro". Il sentiero continuava attraverso gli alberi, ma la visuale si annullava quasi completamente nell'oscurità.
Aisha si fermò un attimo, osservando l'oscurità che si stagliava davanti a loro. "Eccoci qui, Sylvia. È qui che inizia la vera avventura."