
Oltre l'Illusione
Cap. 3: Elysium

Arrivo a Elysium
Amara e Sylvia arrivarono a Elysium che era già sera. La cittadina, avvolta da una luce soffusa, sembrava accoglierle con un'atmosfera calda e invitante. Trovarono una locanda con un piccolo ristorante annesso e decisero di fermarsi un paio di giorni per raccogliere informazioni.
Una volta sistemate nella loro camera, una stanza accogliente e arredata con gusto, posarono i bagagli e si sedettero sul letto per leggere un po’. Sapevano che i libri parlavano delle rose, ma non ne conoscevano ancora il significato. Si ricordarono anche delle due ragazze, Kalki e Aisha, descritte nel libro come figure eroiche che, per certi versi, somigliavano a loro.
"Guarda qui, Sylvia," disse Amara, sfogliando le pagine con curiosità. "Kalki era un’ex detenuta degli inferni di Cronos, redenta dal suo viaggio a Nothing."
"E Aisha," aggiunse Sylvia, con un sorriso divertito, "era una supersexy poliziotta del metaverso oscuro. Serviva i demoni, ma una volta conosciuta la verità, diventò una spina nel fianco dell’impero del male insieme a Kalki."
"Incredibile, no? Sembrano quasi… noi," disse Amara, con uno sguardo sognante.
"Già," mormorò Sylvia, riflettendo sulle parole appena lette, "e pare che abbiano recuperato quasi tutte le rose delle Primenate. Ma cosa sono queste rose?"
Il Ricordo del Viaggio Onirico
Amara ricordò il loro viaggio onirico a Wahnfried. Rivide il momento della generazione, quando il padre diede una rosa a ciascuna delle 244.000 scintille del metaverso.
"Sylvia, ricordi quel viaggio onirico?" chiese Amara, con un’espressione assorta. "Quando il padre diede una rosa a ciascuna delle scintille del metaverso? Noi abbiamo ricevuto una rosa."
"Sì, lo ricordo," rispose Sylvia, riflettendo. "Forse quelle rose sono collegate a ciò che stiamo cercando."
Scesero al ristorante della locanda e si sedettero vicino alla finestra, da cui vedevano la piazza di Elysium illuminata. Il cibo era buono, ma erano concentrate sulla conversazione.
"Quindi, queste rose… potrebbero essere simboli di qualcosa di più grande," rifletté Amara. "Qualcosa che ha a che fare con le scintille del metaverso."
"Già," rispose Sylvia, con uno sguardo pensieroso, "e Kalki e Aisha sembrano essere state fondamentali nel recuperarle. Ma perché? E perché noi abbiamo avuto visioni simili?"
"Forse siamo destinate a continuare il loro lavoro," disse Amara, con un tono carico di significato. "Forse le rose sono chiavi o strumenti per qualcosa di più grande."
Dovevano leggere di più, capire meglio la loro missione e prepararsi per ciò che avrebbero trovato nei villaggi successivi. Sapevano che non potevano affrontare l'ignoto senza una comprensione più profonda delle storie e dei simboli che li circondavano.
"Domani passeremo la giornata a leggere e a informarci," disse Amara, con determinazione. "Dobbiamo capire tutto ciò che possiamo su queste rose e su Kalki e Aisha."
"Sì, e magari parlare anche con la gente del posto," aggiunse Sylvia. "Magari qualcuno sa qualcosa che può aiutarci."
Una Notte a Elysium
Dopo una cena piacevole e una discussione approfondita, Amara e Sylvia tornarono nella loro camera. La giornata era stata lunga e ricca di nuove scoperte. Appena entrate, l'atmosfera cambiò.
Sylvia si sedette sul letto e lentamente si tolse i jeans, rivelando la biancheria intima che la maglietta non riusciva a nascondere del tutto. Amara la guardò con un sorriso malizioso, gli occhi che brillavano di desiderio e complicità.
"Sylvia, hai dei programmi per stanotte?" chiese Amara, la voce bassa.
Sylvia si avvicinò a lei, gli occhi pieni di una luce giocosa. "Dipende… cosa hai in mente?"
Amara le prese la mano e la tirò verso di sé, facendola cadere dolcemente sul letto. Le loro labbra si incontrarono in un bacio appassionato, mentre le mani di Amara accarezzavano delicatamente il corpo di Sylvia.
"Pensavo potremmo continuare a esplorare, ma in un modo diverso," sussurrò Amara.
Sylvia sorrise, le dita che tracciavano lievi carezze sulla schiena di Amara. "Mi sembra un ottimo piano. Non vedo l'ora di scoprire cosa hai in serbo per me."
La tensione tra di loro era palpabile, e il gioco di seduzione continuava. Amara si tolse il giubbotto di pelle, seguita dalla maglietta e i jeans, rivelando la sua biancheria sensuale. Sylvia non poteva fare a meno di ammirare la sua compagna, il desiderio crescendo ad ogni momento.
"Stanotte siamo solo noi," disse Amara. "Nessuna missione, nessun pericolo. Solo noi due."
Sylvia annuì, il suo respiro accelerato. "Allora, fammi vedere cosa hai in mente."
Le due si persero in un vortice di passione e intimità, si amarono con la stessa intensità con cui affrontavano ogni avventura.
Quando finalmente si stesero una accanto all'altra, esauste ma felici, il sorriso sulle loro labbra era inconfondibile.
Un Mattino di Rivelazioni a Elysium
Il sole stava appena sorgendo, illuminando la stanza con una luce dorata. Sylvia si svegliò lentamente, e non sentendo la presenza di Amara accanto a lei si girò e la vide seduta accanto alla finestra con un libro aperto sulle ginocchia, immersa nella lettura.
Sylvia si alzò dal letto, stiracchiandosi pigramente. Si avvicinò ad Amara, curiosa di sapere cosa stesse leggendo con tanta concentrazione. Amara sollevò lo sguardo e le sorrise, invitandola a sedersi accanto a lei.
"Buongiorno, dormigliona," disse Amara con un sorriso. "Ho trovato qualcosa di interessante."
Sylvia si sedette accanto a lei, osservando le righe di testo sul libro. "Che cosa hai trovato?" chiese, incuriosita.
Amara lesse ad alta voce il passaggio che aveva catturato la sua attenzione: "La rosa contiene l'essenza della scintilla, è come una carta d'identità digitale. Quando la rosa si ricongiunge con la sua scintilla, come era in origine, all'anima luminosa che le possiede saranno rivelati tutti i volti e tutti i nomi delle 244.000 scintille presenti nei metaversi, con in testa le 19 primenate. Inoltre, saranno resi noti e visualizzati tutti i momenti di tutti i cicli vitali della scintilla… dal primo a quello attuale… e tante altre belle cose."
"È incredibile," proseguì Amara. "Se è vero, significa che possiamo conoscere tutto delle nostre vite passate. È un potere immenso."
Si prepararono per la giornata, pronte a immergersi nelle ricerche e nelle scoperte che le attendevano. E, come sempre, lo fecero con un sorriso.
Sylvia e Amara si trovarono sulla riva di un laghetto che sembrava uscito da un dipinto surreale. Il cielo rifletteva colori iridescenti nell'acqua cristallina, e la vegetazione attorno a loro emanava un bagliore etereo. Amara, con solo la biancheria addosso, teneva il maplet in mano, leggendo le ultime scoperte ad alta voce a Sylvia, che era sdraiata su una coperta.
"Guarda qui, Sylvia," disse Amara, indicando un passaggio nel libro di Kalki e Aisha che avevano trovato sul sito dell’Emphatia Spore di Land's End. "Ci sono delle informazioni molto interessanti. Non erano vampire, ma sicuramente scintille. E sembra che abbiano un destino simile al nostro."
Sylvia si sollevò leggermente sui gomiti, incuriosita. "Cosa dice esattamente?"

Amara continuò a leggere: "Dunque, c’è un cofanetto che conteneva le rose delle scintille, e Kalki e Aisha le hanno portate al Dark Sanctuary. Da quello che ho letto, tu sei la nona nata, anche se nel cofanetto il tuo nome è scritto come Sylva. Non mi hai mai detto che il tuo vero nome è Sylva?"
Sylvia sorrise, annuendo. "Sì, l’ho cambiato io stessa perché mi piaceva di più Sylvia. Ma continua, cosa dice del resto?"
"Le rose congiunte alla scintilla attualmente sono tre: Adamas, Kalki e Aisha," proseguì Amara. "Essendo congiunte alla rosa, queste scintille sono ricercatissime dai demoni e quindi non possono uscire dai territori schermati. Inoltre, l’accesso all’Emphatia Spore è inibito a demoni e angeli. Adamas si trova nel Quadrante 2, nella Terra delle Streghe, mentre Kalki e Aisha hanno completato la loro missione riattivando il portale purgatorio che collega il Dark Sanctuary a Land’s End."
Amara si fermò un attimo per prendere fiato, osservando Sylvia che si godeva il calore del sole.
"Quindi, se Aurelian ci ha detto di andare a Zanara, avrà sicuramente i suoi motivi," aggiunse Amara. "Forse è lì che troveremo altre risposte."
Sylvia si stiracchiò, mostrando involontariamente ancora più della sua figura sensuale. Guardò Amara con occhi scintillanti di curiosità e desiderio.
"Sì, ma prima di tutto, mi sembra che abbiamo bisogno di capire meglio il significato delle rose e il nostro legame con loro," disse Sylvia. "Questo quadrante è così diverso dal nostro mondo e sembra avere una sua logica e magia."
"Hai ragione," rispose Amara. "Qui tutto è così… oltre il reale, quasi come se fossimo in un sogno. Dobbiamo assaporare ogni momento, ogni scoperta."
Amara si avvicinò a Sylvia, appoggiando il maplet a terra. Le loro mani si intrecciarono mentre si guardarono negli occhi, condividendo un'intesa profonda.
"Allora, cosa ne pensi di tutto questo, Sylvia?" chiese Amara. "Cosa dobbiamo fare adesso?"
Sylvia sorrise maliziosamente, stringendosi ancora di più ad Amara. "Penso che dovremmo continuare a esplorare, scoprire e vivere ogni attimo di questa avventura. E, ovviamente, non dimenticare mai di divertirci un po’."
Amara era completamente immersa nelle rivelazioni che scopriva dal maplet. Stava studiando avidamente ogni dettaglio sui quadranti, affascinata soprattutto dal settimo, che dalle testimonianze di Kalki e Aisha risultava essere infernale, e dal nono, il quadrante di Ishtar, l'ex demone diventato scintilla. Il Quadrante 2, dove Kalki aveva trovato la redenzione catturava particolarmente la sua attenzione. Amara divorava ogni informazione, approfondendo ogni concetto e collegamento.
Sylvia, invece, preferiva aspettare che Amara le facesse un riassunto. Non che non fosse interessata, tutt'altro, ma trovava molto più comodo girare per la stanza in piccole e seducenti mutandine bianche, ascoltando le sintesi dettagliate che Amara le forniva. Sylvia amava quelle pause in cui poteva godersi la presenza di Amara, lasciandosi coinvolgere dalla sua passione e dalla sua energia.
Una sera, Amara si indispettì leggermente, ma in modo scherzoso.
"Sylvia, va bene che ti piace girare in mutandine, ma ogni tanto potresti sforzarti di leggere un po'. Non ti farebbe male sapere cosa stiamo affrontando," disse Amara con un sorriso ironico.
Sylvia rise, avvicinandosi ad Amara e abbracciandola da dietro. "Lo so, lo so. Ma mi piace quando me lo racconti tu. Sei così brava a fare i riassunti."
Amara sospirò, anche se il sorriso tradiva il piacere che provava in quella situazione. In realtà, preferiva che Sylvia la lasciasse studiare, sapendo che poi avrebbe avuto tutta la sua attenzione.
"Kalki e Aisha… Mi piacerebbe tanto conoscerle," ammise Amara. "Mi identifico molto con Kalki e vedo Aisha più simile a te. Sarebbe fantastico poter parlare con loro, condividere esperienze e scoprire di più su questo metaverso. Sai che non è passato molto tempo da quando sono state qui nel Quadrante 4?"
Sylvia annuì, stringendo ancora di più Amara. "Sì, e ora sono a Land’s End, territorio di luce schermato dai demoni. Mi chiedo come sarà quel posto. Pensi che un giorno ci arriveremo anche noi?"
Amara si voltò, guardando Sylvia negli occhi. "Sì, ne sono sicura. Questo viaggio ci sta cambiando, ci sta facendo crescere e scoprire cose che non avremmo mai immaginato."
Sylvia sorrise, accarezzando il viso di Amara. "Insieme possiamo affrontare tutto. E ora, mia cara studiosa, cosa ci dici del settimo quadrante?"
Amara rise, tornando a concentrarsi sul maplet. "Il settimo quadrante… è descritto come infernale. Kalki e Aisha hanno lasciato testimonianze molto dettagliate su questo luogo. È affascinante e spaventoso allo stesso tempo."
Sylvia ascoltava attentamente mentre Amara leggeva. La rivelazione su Eleanor, lo spettro che aveva legato Aisha e Adamas nel Quadrante 8 e Aisha e Kalki sullo Stige nel Quadrante 5, era straordinaria. Ora Eleanor, un'anima di luce, viveva a Land's End e faceva parte della resistenza.
"Le somiglianze tra noi e loro sono impressionanti," disse Amara con intensità. "Aisha e Kalki vedono gli spettri proprio come te. Forse, sono le regole del Mondo Cardine a impedirmelo. In altri quadranti, potrei riuscirci anch'io."
Sylvia era davvero incuriosita e, come Amara, avrebbe voluto conoscere Kalki e Aisha. "Amara, questo è incredibile. Pensa un po', solo due settimane fa credevamo che il mondo finisse nella Manica. E ora scopriamo che il nostro mondo è gestito e manipolato altrove."
Più tardi, Amara trovò il diario di Kalki. Raccontava della sua esperienza a Wahnfried: Kalki aveva usato l'assenzio per viaggiare fino a quel luogo sacro. Lì, aveva sperimentato una connessione profonda con le scintille e una visione della verità celata al mondo cardine.
Il Diario di Kalki
E’ difficile, veramente difficile scrivere quello che è successo, quello che ho provato e quello che ho appreso. Per prima cosa ringrazio l’Orologiaio per questo blocchetto e per il suggerimento di scrivere tutto perché queste cose sono talmente grandi che sono certa che a breve le confonderei col sogno.
Ho voluto provare a prendere l’Assenzio ed il Laudano in una quantità minima perché non succedesse come la prima volta, ma ora posso dire con certezza che la quantità non conta niente, certo forse agisce sul corpo ma quello che fa nella mente è ben altra cosa.
Scardina le barriere, aiuta ad attraversare i reticoli imposti, aumenta a dismisura le percezioni. Ed io sono convinta che l’assenzio è un catalizzatore utile solo le prime volte, perché queste capacità sono insite in noi. Bisogna solo trovarle ed imparare a controllarle. Io conto di usare l’Assenzio ancora non per molto, la mia convinzione è che una volta trovata la strada non la si perda più.
Inizialmente la sensazione è quella di un totale abbandono, in pratica per farmi capire posso dire che è come sentire i propri sensi perdere di consistenza e nello stesso tempo altri sensi e altre percezioni sostituirsi a loro. Esiste un punto di demarcazione, un punto di confine che io chiamo ‘la zona del crepuscolo’ che è il momento di passaggio, quando i sensi tradizionali sono totalmente azzerati. Ecco questo è il punto che ogni essere umano prova quando semplicemente perde i sensi, oltrepassa questo punto e trova il buio. Dopo torna indietro. L’aumento delle percezioni e l’abbattimento delle barriere invece ti permette di andare avanti, attraversare questo buio e trovare una luce diversa da quella conosciuta. Posso dire con discreta certezza che questi nuovi sensi o nuove percezioni spalancano la nostra essenza ad una nuova, vera, reale dimensione. E’ anche diverso il contatto, non c’è più un limite fisico, non esiste più un corpo, se posso dire una parola che più si avvicina a quello che si diventa quella parola è ‘Spirito’. O ‘Anima’. O ‘Essenza’. Non lo so, già adesso sento tutto più lontano e so che solo tra poche ore mi sembrerà solo un sogno. Ma forse, dico forse, allora non può essere vero che un sogno altro non è che un’altra dimensione reale almeno quanto la ‘realtà’ che noi con i nostri sensi riusciamo a comprendere. Chi di voi quando si trova in un sogno si rende conto di sognare?, oppure si rende conto di essere in un’altra dimensione? Ve lo dico io, nessuna Anima può, che sia Luminosa od Oscura, le uniche entità che hanno la percezione di questo sono le Scintille, le anime divine che posseggono la fiamma dentro di loro, i diretti discendenti di Brahma. Ma purtroppo al momento pochissime di loro lo realizzano, e anche quando qualcosa appare a loro, lo dimenticano.
Questa dimensione, chiamiamola erroneamente ‘parallela’, mi ha permesso di incontrare gli Sciamani nella loro forma essenziale, direi di puro spirito. Dire che mi ‘hanno parlato’ non è corretto, hanno, per essere più precisi, ‘condiviso’ nella mia mente parte del loro sapere e ora sicuramente la mia spiritualità e cresciuta enormemente.
Non posso certo trasmettere questo con un diario scritto in un blocchetto ma alcune cose fondamentali le posso dire.
Le Scintille cercano solo femmine. La Scintilla sceglie sempre Anime Luminose femmine perché a loro è dato il dono della nascita, il dono della creazione.
La Scintilla incarnata è estremamente fragile, potentissima certo, ma fragile. Non ha compatibilità con regole e imposizioni di Arcangeli e Arconti, la dimensione ‘Mondo Cardine’ o altre dimensioni simili presenti nei quadranti del Metaverso oscurano la Scintilla o peggio la disattivano.
Le Anime di Luce per lo più sono anime in grado di sopportare le regole dei reticoli, qualcuna anche di dominarle, il loro compito è quello di trovare, riconoscere, amare ed aiutare la Scintilla a ritrovare la propria Rosa.
Ogni Scintilla ha la sua Rosa, nella Rosa c’è scritto tutto il sapere necessario, la conoscenza e i nomi di tutte le duecentoquarantaquattromila Scintille presenti nei Metaversi.
Brahma ha dato a noi tutte un nome diverso, gli Arcangeli ce lo hanno nascosto. Quando una Scintilla ritrova il suo nome originale la sua rosa si illumina e si rivela.
Quando una Scintilla si ricongiunge con la sua Rosa, la Scintilla ritroverà il suo vero essere e potrà trasmetterlo ad altre Scintille.
Tutte le Rose devono essere trovate e portate al loro luogo di origine, dove Brahma le ha generate assieme a tutte le sorelle sparse per i Metaversi.
Le Rose devono essere portate a Wahnfried e connesse tra di loro, a quel punto Shiva e Vishnu, Arconti e Arcangeli, Deva e Asura non potranno fare più niente. La nostra rinascita coinciderà con la loro totale estinzione.
E’ necessario arrivare ad Emphatia, è necessario diffondere le immagini della città sepolta, è necessario cantarla e dipingerla perché solo questo, solo la rivelazione di un mondo diverso, migliore e non dominato dai Demoni potrà portare la consapevolezza nelle Scintille e nelle Anime Luminose.
Amara sussultò mentre leggeva dal maplet il diario di Kalki, in cui raccontava la sua esperienza a Wahnfried. Era incredibile quanto somigliasse alla loro. Lesse tutto ad alta voce per Sylvia, che ascoltava affascinata. Entrambe rimasero sconvolte, colpite da una crescente ammirazione per Kalki e Aisha.
"Sylvia, tutto quello che abbiamo vissuto... l’assenzio, il viaggio a Wahnfried, le rose… è tutto collegato," disse Amara, con un’espressione intensa mentre si girava verso Sylvia.
"Sì," rispose Sylvia, il tono pieno di consapevolezza. "E ora è chiaro perché siamo state scelte. Non è un caso. Siamo parte di qualcosa di più grande, un progetto di resistenza. C’è una forza superiore che ci guida."
Si guardarono, consapevoli dell’enormità della loro missione. La scoperta del diario di Kalki aveva dato loro una nuova prospettiva e una determinazione ancora maggiore.
Improvvisamente Amara avvertì una presenza che la richiamava alla finestra. Si alzò di scatto e si avvicinò, scorgendo Aurelian in strada, immerso nella notte di Elysium. Lui le fece un cenno invitandola a scendere. Amara lo disse a Sylvia, che preferì restare in camera per evitare rischi.
Amara scese in strada, trovando Aurelian che l’aspettava con il suo solito sorriso enigmatico. "Vedo che siete sulla strada giusta. Ma non pensate nemmeno per un minuto di aver capito tutto. La complessità del disegno è enorme e, spesso, tutto cambia. L'unica cosa che dovete avere sempre davanti agli occhi è la vostra appartenenza al fuoco di Emphatia. Dentro di voi, scintille, risiede l'anima di Brahma. Tutto il resto può essere 'illusione' o 'inganno'."
Fece una pausa, il suo sguardo divenne intenso, quasi a sondare le profondità dell’anima di Amara, poi aggiunse con un tono più leggero: "Amara, dai un bacio a Sylvia da parte mia."
Mentre Aurelian svaniva nell’oscurità, Amara si rese conto che ogni incontro con lui le lasciava una scia di domande, ma anche una strana certezza. Forse, dopotutto, il loro percorso era una parte di qualcosa di eterno, e la loro missione era ancora più grande di quanto avesse mai immaginato.
Amara sorrise di rimando, sentendo una connessione più profonda con Aurelian. Salì in camera e trovò Sylvia che l'aspettava, visibilmente curiosa.
Amara disse: "Se prometti di rimanere calma, ti racconto cosa mi ha detto Aurelian."
Sylvia sorrise divertita. "Prometto. Sono pronta."
Amara le raccontò ogni dettaglio della conversazione, il tono solenne di Aurelian, le sue parole enigmatiche. Sylvia ascoltava attentamente, lasciando che ogni frase la coinvolgesse sempre più. Al termine, prese un respiro profondo, l’intensità di ciò che aveva appena sentito riflessa nel suo sguardo.
Amara le lanciò un’occhiata affettuosa. "Spero non sia troppo da digerire tutto in una volta."
Sylvia disse: "È solo… è così vasto, così incredibile. Ma sì, ce la faccio."
Si guardarono, un’intesa forte e innegabile che legava le loro anime e il loro destino. Sylvia, vestita solo con le sue mutandine bianche, fece un passo verso Amara con un sorriso malizioso e si sedette con naturalezza sulle sue ginocchia posando le mani sulle sue spalle. Lentamente, le sue dita tracciarono linee immaginarie, e un sospiro le sfuggì dalle labbra, trasformandosi in un lieve gemito. La calma apparente di Amara vacillò, ma la lasciò continuare, i suoi occhi che si facevano sempre più profondi, i suoi canini appena visibili.
Sylvia disse con voce morbida: "Non resistere." Si chinò e le porse il collo.
Amara cedette alla sua natura e, con delicatezza, sfiorò con i denti il collo di Sylvia, un gesto che racchiudeva fiducia e promessa. Sylvia si rilassò completamente tra le sue braccia, e Amara la sostenne, continuando a guardarla con tenerezza.
Partenza per Krystallia
La mattina successiva, Sylvia si svegliò prima di Amara, sentendosi un po' stordita ma serena. Guardò Amara dormire, sorridendo alla vista della sua compagna. Si alzò lentamente, cercando di non svegliarla, e iniziò a prepararsi per la giornata, pensando a tutto ciò che avevano scoperto e alle sfide che le attendevano.
Quando Amara si svegliò, trovò Sylvia che la guardava con affetto e si scambiarono un bacio affettuoso.
Sylvia aveva trovato una maglietta che, se si metteva dritta, copriva appena le sue mini mutandine bianche. Si girò verso Amara, cercando conferma con un sorriso divertito.
Sylvia disse: "Amara, secondo te questa maglietta copre abbastanza?"
Amara la osservò con un sorrisetto. "Sì, direi che copre… almeno finché non svieni. È un po’ corta, ma può andare."
Amara, sempre pratica e pronta per l'azione, aveva già indossato la sua divisa da missione: stivaletti neri, jeans attillati, una maglietta rosso cremisi, Ray-Ban, e una pistola infilata nei jeans. Non mancavano i sali, che sapeva sempre utili per Sylvia.
Sylvia, invece, sembrava perfettamente a suo agio con le mini mutandine e la maglietta che le copriva appena, pronta ad affrontare tutto al suo modo, unica e spontanea.
Partirono per la seconda tappa: Krystallia. Il percorso era una meraviglia, a tratti sembrava di viaggiare sulle nuvole. Amara guidava la moto e Sylvia, appiccicata a lei, ammirava il paesaggio e il corpo della sua compagna. Durante una pausa, si fermarono per godere delle meraviglie del percorso. Amara non poteva fare a meno di notare le mini mutandine di Sylvia, che non perdeva occasione per mettersi in posizioni che le rendevano visibili.
Sylvia, con un sorriso malizioso: "Ti piace quello che vedi?"
Amara, ridendo: "Sei proprio una tentatrice. Ma sì, mi piace molto."
Sylvia, ricambiando il sorriso: "Bene, perché a me piace essere la tua tentazione."
Amara si avvicinò e le diede un bacio leggero: "Non dimentichiamo la missione, però. Krystallia ci aspetta."
Ripresero il viaggio, il paesaggio surreale e incantevole di Krystallia si faceva sempre più vicino, promettendo nuove avventure e scoperte.