
Oltre l'Illusione
Cap. 9: L'Inizio della Leggenda

L’Ultimo giorno di Milhen e Sylvia
I sei giorni passarono rapidamente, con Amara che trascorreva le mattine immerse nella lettura e Sylvia che accompagnava Milhen alle grotte per la sua rigenerazione. Il settimo giorno sarebbe stato l'ultimo, ma Milhen raggiunse il suo equilibrio già il sesto giorno, un giorno prima del previsto. Fu un grande momento di festa, poiché quell'equilibrio raggiunto significava anche la sua completa inclusione nel Quadrante 4 Illusione.
Il settimo e ultimo giorno era speciale. Quel pomeriggio, Amara e Sylvia dovevano incontrare Livia un'ultima volta, per sapere cosa fosse previsto che facessero, e anche per discutere se fossero d'accordo. In ogni caso, era l'ultimo giorno al Quadrante 4, e Sylvia non avrebbe mai immaginato che andarsene sarebbe stato così triste, e non solo per la bellezza del luogo.
In accordo con Amara, Sylvia e Milhen decisero di vedersi quell'ultima mattina per un saluto.
Sylvia e Milhen si incontrarono vicino al laghetto, il loro posto preferito. Il sole del mattino filtrava tra gli alberi, creando un'atmosfera magica e intima. Milhen indossava un abito leggero bianco, che le dava un aspetto etereo, mentre Sylvia era in un semplice top e pantaloncini.
Milhen sorrideva, ma c'era una tristezza nei suoi occhi. "Sai, Sylvia, questi giorni con te sono stati incredibili. Non avrei mai pensato che raggiungere l'equilibrio potesse essere così piacevole."
Sylvia le prese la mano, stringendola delicatamente. "Anche per me è stato meraviglioso. Non solo ti ho aiutato, ma ho scoperto una connessione profonda con te."
Milhen si sedette sull'erba, invitando Sylvia a fare lo stesso. "Mi mancheranno queste mattine, il modo in cui mi guardi, come mi accarezzi e mi baci. Mi hai fatto sentire amata e desiderata come mai prima."
Sylvia sorrise, guardando Milhen con dolcezza. "Anche tu mi mancherai. La tua forza, la tua dolcezza, il modo in cui mi fai sentire viva. Non so come sarà senza di te."
Milhen si avvicinò, appoggiando la testa sulla spalla di Sylvia. "Forse ci rivedremo, in qualche modo. Ma oggi, voglio che sia speciale. Voglio che ci ricordiamo di questo momento per sempre."
Sylvia annuì, accarezzandole i capelli. "Hai ragione. Facciamo in modo che sia un ricordo indimenticabile."
Si abbracciarono strettamente, consapevoli che quello sarebbe stato l'ultimo momento insieme. "Devi andare," disse Milhen con un filo di voce, cercando di trattenere le lacrime.
"Sì, ma non ti dimenticherò mai," rispose Sylvia, con la voce carica di emozione. "Tu sei parte di me ora, e lo sarai sempre."
Milhen tornò verso casa sua con un vuoto difficile da colmare. Sylvia si incamminò verso casa dove l'aspettava Amara.
Durante il pranzo, la tristezza di Sylvia era evidente, e Amara cercava di trovare le parole giuste per confortarla. "Sylvia, so che è difficile lasciare Milhen, ma pensa a quanto ha ottenuto grazie a te. Ora è parte del Quadrante 4, e tu hai fatto la differenza nella sua vita."
Sylvia sospirò, guardando il piatto davanti a sé. "Lo so, Amara. Ma non riesco a smettere di pensare a lei. È come se una parte di me fosse rimasta lì con lei."
Amara le prese la mano, stringendola con affetto. "E forse è proprio così. Ma ora dobbiamo concentrarci sulla nostra missione. La resistenza ha bisogno di noi, e non possiamo deludere Livia."
Sylvia annuì, cercando di trovare forza nelle parole di Amara. "Hai ragione. Non possiamo permetterci distrazioni. Dobbiamo essere pronte per qualsiasi cosa ci aspetti."
Dopo il pranzo, si prepararono con cura per l'incontro con Livia. Indossarono i loro abiti da missione: stivaletti neri, jeans attillatissimi, cinture, maglietta nera per Sylvia e rosso cremisi per Amara, giubbotto di pelle nero e sali nella tasca destra.
La consapevolezza che quello fosse il loro ultimo giorno al Quadrante 4 rendeva ogni gesto, ogni sguardo, carico di significato.
Le Istruzioni di Livia
Quando entrarono nella stanza dove le aspettava Livia, la trovarono vestita in una divisa da generale degli Stati Uniti d'America. Un omaggio ironico alla loro appartenenza al mondo cardine e un sottile sberleffo a un elemento che spesso si era dimostrato connivente con i disegni demoniaci di Zadkiel e Cronos. Ma, conoscendo Livia, la scena risultava anche divertente.
"Sedetevi," disse Livia, indicando due sedie di fronte a lei. "Non ci sono compiti specifici per voi. Siete entrambe molto forti, tra le più forti in assoluto, ma non avete esperienza nella resistenza. Il vostro compito sarà scortare a distanza un compagno, un'anima luminosa, fino a Land's End. Dovrete mantenervi a distanza, comunicare poco e solo nei momenti sicuri, ma non dovrete mai perderlo di vista."
Amara sorrise. Livia non aveva organizzato la conferenza con Land's End perché sapeva che ci sarebbero andate di persona. Era inutile correre rischi: ogni volta che si apre una comunicazione, si apre un varco. Arrivare a Land's End ora era molto semplice grazie al portale purgatorio del Dark Sanctuary, che grazie a Kalki e Aisha era aperto per sempre.
"Al Dark Sanctuary sono nascoste le rose delle Primenate," continuò Livia. "Lì ci sono scritti i nomi. Se ci fossero i vostri, potrete prenderle, ma il consiglio è prima di parlare con il presidente e con la resistenza di Land's End, perché vi spieghino delle cose. Sia Eleanor che Elisabeta fanno parte del Consiglio dei Saggi insieme ai giudici e al sindaco. A Land's End probabilmente conoscerete il Sig. Mah e l'Orologiaio, sono quasi sempre allo Scorsetto, ma il consiglio è di fermarvi un bel po' lì e parlare soprattutto col presidente, con Kalki e Aisha che vi diranno i piani. Il centro decisionale della resistenza è a Land's End, non al Quadrante 4, nemmeno io sono completamente informata."
Livia ripeté il loro compito: scortare l'anima luminosa dal Quadrante 4 fino a Land's End, attraversando il Metaverso di Luce e il Metaverso Oscuro del Quadrante 5, e poi percorrendo il portale purgatorio che dal Dark Sanctuary porta direttamente a Land's End. Lasciò loro un foglio con tutte le istruzioni scritte.
Amara chiese giustamente se dovessero andare a piedi, quale mezzo avrebbero usato e chi fosse quest'anima luminosa. Livia rispose che era tutto predisposto, anche la loro moto, con tutti i bagagli pronti, una nuova canadese e tante mutandine del negozio.
"Sylvia, sto prendendo del sangue, non svenire..." disse Livia ironicamente.
"Grazie," rispose Sylvia, un po' imbarazzata.
Livia prese tre calici, mutò forma e diventò Dracula, mostrando i canini e bevendo con loro. Era un personaggio incredibile. Poi cambiò ancora e disse alle due che era il momento di andare. Amara e Sylvia erano un po' perplesse. Livia prese le loro mani e disse ad alta voce: "Solmira." Le tre si trovarono trasportate come con un teletrasporto a Solmira, non in centro ma in una periferia dove c'era una strada con un cartello che indicava "Q5 accesso interdetto."
Le due erano affascinate e chiesero come mai non glielo avesse detto prima che si poteva viaggiare così. La risposta era semplice: perché si sarebbero perse tutte le bellezze surreali di Illusione, che non sono fine a se stesse ma funzionali a una visione più ampia della mente. Predispongono all'acquisizione.
Lì c'era la loro Atheris Rex nera, come promesso, con i due caschi sul sellino, il maplet in moto con la pistola e tutta la loro roba. Accanto alla loro Atheris Rex c'era un'altra moto molto simile, chiamata Varanus Drakon, fondamentalmente gialla con sfumature di altri colori.
Sylvia chiese se quella moto appartenesse all'anima da scortare. Livia disse di sì e che bisognava aspettare un attimo, perché quell'anima era appena stata informata della missione e da poco tempo aveva raggiunto i requisiti per poter andare. Sylvia forse avrebbe dovuto capire chi fosse, ma non ci pensò. Amara invece lo capì e fu grata a Livia per quella sorpresa.
Sylvia chiese quale fosse la missione dell'anima luminosa, ma nemmeno Livia lo sapeva, come non sapeva della loro. Sapeva solo che dovevano andare a Land's End e lì avrebbero saputo tutto. L'anima luminosa andava scortata a distanza, avvicinata solo se necessario o in momenti tranquilli, ma non andava mai persa di vista perché per la resistenza era un agente della massima importanza.
Proprio in quel momento, l'anima luminosa arrivò, vestita esattamente come Sylvia e Amara: stivaletti neri, jeans attillati, maglietta bianca (la maglietta diversa), giubbotto di pelle nero e un casco giallo con sfumature rosse.
"Ah, ecco che è arrivata," disse Livia mentre l'anima luminosa si toglieva il casco, rivelando un sorriso ricco di gioia e soddisfazione. "Benvenuta, Milhen!"
Sylvia svenne immediatamente. Amara e Livia si scambiarono un sorriso mentre aiutavano Sylvia a riprendersi.
"Mi dispiace," disse Sylvia, riprendendosi. "È solo che... non me l'aspettavo."
Milhen le sorrise. "Non preoccuparti, Sylvia. Anch'io sono felice di vederti."
Sylvia e Milhen si abbracciarono forte, un abbraccio carico di emozioni contrastanti: felicità per essersi ritrovate, ansia per la missione che le attendeva, e una punta di tristezza per l'imminente separazione dal Quadrante 4. Sylvia non sapeva dell'importanza che Milhen rivestiva come agente, e nemmeno Milhen era consapevole della sua stessa rilevanza.
Amara osservava la scena con un misto di affetto e determinazione. Aveva capito fin dall'inizio che la missione era cruciale, ma ora tutto sembrava ancora più reale e urgente.
Livia, con la sua consueta serietà e un pizzico di ironia, interruppe il loro abbraccio. "Sylvia, Milhen, c'è qualcosa che dovete sapere prima di partire," disse, guardando le due ragazze con uno sguardo che combinava autorità e compassione. "Il vostro compito è estremamente delicato e pericoloso. Milhen, tu sei l'agente 'Codice Rosso'. Questo è il codice di massima importanza e urgenza. La tua scorta è affidata a Sylvia e Amara, le nostre nuove agenti."
Milhen rimase sorpresa e leggermente confusa. "Ma... perché io? Cosa ho di così speciale?"
Livia sospirò, sapendo che alcune risposte sarebbero arrivate solo a Land's End. "Milhen, la tua importanza deriva dal fatto che sei di Bergderbil. I demoni e i frangitori hanno lavorato sul tuo cervello fin da quando eri piccola. Lì ci sono scritti i piani dei demoni, compreso quello fallito di invasione del Quadrante 4. Sei ricercatissima dai demoni per le informazioni che sono nella tua testa, a tua insaputa. Questo lo sanno solo a Land's End."
Sylvia e Milhen si guardarono, cercando di processare l'informazione. Livia continuò, "Il vostro compito è scortare Milhen a Land's End. Non dovete perderla di vista, mai. Comunicate poco e solo quando è sicuro farlo. Amara, Sylvia, siete pronte?"
Amara annuì con determinazione. Sylvia, ancora scossa, strinse la mano di Milhen. "Sì, siamo pronte."
Livia sorrise. "Bene. Ricordate, il viaggio attraverso il Metaverso di Luce e il Metaverso Oscuro del Quadrante 5 sarà difficile. Ma alla fine, arriverete al Dark Sanctuary e da lì il portale vi porterà a Land's End. Vi aspettano lì. Non posso dirvi di più, ma sappiate che ogni passo che fate è di vitale importanza."
Amara prese il foglio con tutte le istruzioni scritte e lo ripose con cura. Livia prese le mani di Sylvia e Milhen e disse, "Siate forti, siate coraggiose. Il destino di molti dipende da voi."
Con queste parole, Livia le accompagnò verso le moto. Sylvia e Amara montarono sulla loro Atheris Rex nera, mentre Milhen salì sulla sua Varanus Drakon gialla con sfumature di altri colori. Sylvia, nonostante tutto, trovò la forza di sorridere a Milhen. "Andiamo, amica mia. Il nostro viaggio è appena iniziato."
Il Primo Rombo: Sylvia, Amara e Milhen verso il Quadrante 5
Le due moto rombarono e si misero in movimento. Amara e Sylvia mantenevano una distanza di sicurezza, ma senza mai perdere di vista Milhen. La strada era lunga e piena di pericoli.
Durante il viaggio, Sylvia non poteva fare a meno di pensare alle parole di Livia. "Codice Rosso," ripeté tra sé e sé. Il pensiero che Milhen fosse così importante per la resistenza la riempiva di orgoglio e di una determinazione feroce. Avrebbero portato a termine la loro missione, qualsiasi cosa fosse servita.
Il metaverso di luce era un paesaggio surreale, pieno di bellezze straordinarie che sembravano quasi irreali. Era come viaggiare attraverso un sogno. Ma Sylvia sapeva che il vero pericolo si trovava nel metaverso oscuro del Quadrante 5. Era lì che i demoni potevano attaccare. E poi, il Dark Sanctuary, dove avrebbero dovuto attraversare il Sentiero Oscuro.
Amara, sempre vigile, notò l'attenzione di Sylvia. "Andrà tutto bene, Sylvia. Siamo pronte per questo."
Sylvia annuì, stringendo il manubrio della moto con determinazione. "Lo so, Amara. Lo so."
Milhen, nel frattempo, si sentiva protetta dalle sue due amiche. Nonostante non capisse appieno l'importanza del suo ruolo, sapeva che Sylvia e Amara avrebbero dato tutto per proteggerla. E questo le dava la forza di continuare.
Arrivate alla periferia di Solmira, si fermarono un attimo per riposare e controllare il loro equipaggiamento. Milhen guardò Sylvia con un sorriso.
Il percorso era lungo ma non lunghissimo. Milhen viaggiava sempre avanti a una distanza di sicurezza, mentre Sylvia e Amara la seguivano attentamente, pronte a intervenire in caso di bisogno. Usavano un intercom per comunicare tra loro e decidere insieme dove fermarsi. La loro destinazione era una locanda situata proprio dove la strada finiva, a pochi centinaia di metri dalla fine del Quadrante 4.
La strada per altri quadranti era inaccessibile, salvo casi speciali. Il gestore della locanda, l'ultima del Quadrante 4, sapeva di dover eseguire gli ordini di Livia e rendere accessibile il passaggio per le tre ragazze, chiudendolo subito dopo il loro passaggio. Quella sera e quella notte erano ancora per pochi metri nel Quadrante 4, in questo piccolo e miracoloso villaggio con locanda, dove poterono passare la serata insieme a cena e prepararsi per la notte.
L’Ultima Notte nel Q4 a Solmira
Arrivarono nel sobborgo di Solmira e parcheggiarono le moto proprio di fronte alla locanda. Scesero e tolsero i caschi, sentendo l'aria fresca del Quadrante 4. Milhen si girò verso Sylvia e Amara con un sorriso. "Siamo ancora qui, nel Quadrante 4. È bello poter passare questa notte insieme."
Sylvia annuì, il cuore un po' più leggero sapendo che potevano ancora godere di un momento di tranquillità. "Sì, è davvero un dono. Prendiamo questa serata per rilassarci e prepararci."
Entrarono nella locanda, accolte dal calore del fuoco nel camino e dall'odore invitante di cibo. Il gestore, un uomo robusto con una barba folta, le salutò con un sorriso. "Benvenute. Vi aspettavo. Livia mi ha avvisato del vostro arrivo. Ho preparato per voi una cena speciale e delle stanze confortevoli."
Amara sorrise, grata per l'accoglienza. "Grazie, è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno."
Si sedettero a un tavolo vicino al camino e cominciarono a mangiare. Le tre ragazze si rilassarono, chiacchierando e ridendo, dimenticando per un momento le preoccupazioni della missione.
Milhen, con un'espressione pensierosa, guardò Sylvia. "Non riesco ancora a credere che io sia così importante per la resistenza. È strano pensare che nella mia testa ci siano informazioni che potrebbero cambiare tutto."
Il gestore aveva predisposto due camere per loro, ma alla fine le ragazze avevano deciso di stare tutte insieme in una sola stanza. Quella notte era uno degli ultimi momenti che potevano condividere, e desideravano farlo insieme.
Sylvia, ancora un po’ confusa, fissò Milhen con uno sguardo interrogativo. "Perché non mi hai detto niente? Ci siamo salutate, abbiamo pianto… e poi ti ritrovo qui?"
Milhen sorrise, un po' imbarazzata. "Nemmeno io lo sapevo, Sylvia. Mi hanno convocata all'ultimo, dopo di voi. In dieci minuti era tutto pronto. Avete visto che sono arrivata dopo… Livia sapeva già tutto fin dal mio arrivo, ma io non riuscivo a stabilizzarmi," spiegò. "Solo quando mi hanno rimosso il programma, il mio sistema ha iniziato ad accettare l'energia del quadrante. E tutto grazie a te, Sylvia, se sono riuscita a farlo così velocemente. È per questo che ti hanno tolto dai libri… dovevi aiutare me a ricaricarmi."
Sylvia scoppiò a ridere, trovando la situazione quasi surreale. "Quindi ero parte di un piano segreto, e nemmeno lo sapevo?"
Milhen annuì, ridendo anche lei. "Sì, è quasi da ridere, ma è la verità."
Finirono la cena e decisero di fare un'ultima passeggiata nella regione di Solmira. Uscirono dal ristorante e si incamminarono lungo i sentieri tranquilli del villaggio, godendosi la fresca aria serale del Quadrante 4. Le luci soffuse delle lanterne illuminavano il loro percorso, creando un’atmosfera magica.
Parlarono dei loro ricordi, delle sfide affrontate e delle speranze per il futuro. Milhen raccontò di come aveva sentito una nuova energia fluire dentro di lei dopo l'incontro con Sylvia, e di come avesse finalmente trovato il suo equilibrio.
"È incredibile come tutto sia cambiato così velocemente," rifletté Milhen, guardando il cielo stellato sopra di loro. "Sono grata per tutto ciò che avete fatto per me."
Il Saluto di Aurelian
Proprio lì, in quel momento, al confine con il resto del mondo, nella zona di Solmira dove il Quadrante 4 terminava, Aurelian le attendeva. Il Quadrante 4 era la vera casa di Aurelian. Lo aveva progettato e costruito, con il nome di Brahma. Certo, Aurelian era solo una sua proiezione, ma era anche la sua essenza. Era come lo spirito di Brahma incarnato, ma come sappiamo, lo spirito di Brahma è scisso in 244.000 scintille, e tre di loro erano proprio adesso davanti a lui.
Aurelian le salutò come mai aveva fatto prima, con un tono di voce che apparteneva al divino: "Benvenute, figlie mie."
Fece un gesto verso Sylvia, impedendole di svenire, e poi disse poche parole, sapendo che non serviva dilungarsi. L'importante era far sapere che Brahma non solo era con loro, ma era dentro di loro.
"Non scordate mai chi siete veramente, non permettetegli di cancellarvi i ricordi e portate sempre con voi il volto di vostro padre. Siete tra le Primenate, i vostri nomi sono scritti nel Santuario Oscuro, ma non abbiate fretta di prendere le rose. Adesso le rose sono al sicuro, fate in modo che tutte le scintille possano ricongiungersi in un'anima sola."
Detto ciò, sorrise e se ne andò, scomparendo all'orizzonte mentre camminava. Era stata una cosa emozionante... Per la prima volta, aveva parlato di loro come sue figlie e di sé come il loro padre.
Le tre ragazze rimasero in silenzio per un momento, assorbendo l'importanza delle parole di Aurelian. Era un momento solenne e commovente, carico di significato.
Sylvia fu la prima a rompere il silenzio. "Non mi aspettavo di sentire queste parole... Siamo davvero parte di qualcosa di così grande."
Decisero di tornare alla locanda, parlarono ancora a lungo della loro missione, di ciò che poteva significare essere tra le Primenate e del loro legame speciale con Brahma.
Quella notte, dormirono tutte nella stessa stanza, come avevano deciso. Si raccontarono storie, risero e piansero insieme. La consapevolezza di essere figlie di Brahma e di avere una missione così importante le riempiva di un senso di responsabilità ma anche di orgoglio.
La Partenza Verso il Quadrante 5
Il mattino seguente, si svegliarono presto, pronte per partire. Il gestore della locanda, seguendo le istruzioni di Livia, aveva già preparato tutto per il loro viaggio. Le moto erano pronte, cariche dei loro bagagli e delle provviste necessarie.
Milhen, Sylvia e Amara si abbracciarono un'ultima volta prima di partire. Sapevano che il viaggio sarebbe stato lungo e difficile, ma ora erano pronte ad affrontarlo insieme, con la consapevolezza di essere guidate e protette da una forza divina.
Salirono sulle loro moto e si misero in marcia, lasciando alle spalle il Quadrante 4.
Amara e Sylvia restarono vestite da missione, pronte a tutto, mentre Milhen dovette cambiarsi per non sembrare in compagnia delle altre. Amara e Sylvia si divertirono a scegliere gli abiti per Milhen, scegliendo qualcosa di comodo ma anche molto sexy e provocante, in modo che non passasse inosservata. Le diedero dei pantaloni di pelle attillati e una maglietta corta che metteva in risalto la sua figura, completando l'outfit con degli stivaletti con il tacco basso, pratici per eventuali combattimenti o fughe.
Ingresso nel Quadrante 5
La galleria si aprì davanti a loro come una bocca spalancata, e le due moto vi entrarono quasi all’unisono, seguite dal suono profondo dei motori. Non appena attraversarono il confine, il passaggio si richiuse alle loro spalle, inghiottendo l'ultima scintilla di luce del Quadrante 4. Il ruggito delle Atheris Rex e della Varanus Drakon rimbalzava sulle pareti lisce della galleria, che sembrava assorbire ogni traccia della magia lasciata indietro.
Quando riemersero all'aria aperta, il cambiamento fu immediato e spiazzante. Davanti a loro si stendeva un paesaggio sobrio e ordinario: colline ondulate e pianure infinite, coperte da una vegetazione familiare ma priva di qualsiasi tratto straordinario. Il cielo, di un azzurro uniforme, sembrava immobile, senza quella vivida vitalità che avevano lasciato nel Quadrante 4.
"Sembra… vuoto," mormorò Sylvia, cercando di mascherare la delusione nella sua voce.
Amara non rispose, rallentando leggermente la moto per osservare i dintorni, quasi sperando di cogliere un dettaglio che le facesse cambiare idea.
Milhen, invece, proseguì con sicurezza. Voltò la testa appena per guardare le compagne e disse con tono deciso: "Benvenute nel Quadrante 5." C'era un filo di soddisfazione nella sua voce, come se quel mondo fosse finalmente tornato a ospitare le scintille che vi mancavano da troppo tempo.
Fermarono le moto su una spianata erbosa. Milhen spense la Varanus Drakon, scese e fece qualche passo avanti, poi si voltò verso Sylvia e Amara con un sorriso malizioso.
"Allora?" disse, aprendo le braccia e ruotando su se stessa. "Come mi stanno?"
Sylvia scoppiò a ridere, scendendo dalla sua moto. "Perfetta! Nessuno potrà distogliere lo sguardo da te, nemmeno volendo."
Amara incrociò le braccia sul petto, osservandola con un’aria compiaciuta. "Direi che abbiamo il nostro diversivo perfetto. Ma non farti troppe illusioni, Milhen. È il tuo lavoro, non una passerella."
Milhen scrollò le spalle con un sorriso sfrontato. "Beh, almeno mi diverto." Poi fece un cenno alle altre. "Forza, il primo paese non è lontano, si chiama Averys."