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Oltre l'Illusione

Cap. 15: Il Sentiero Oscuro

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Festa e Celebrazione

Con le bottiglie di vino in mano, le quattro eroine si sedettero per festeggiare. La frutta e la verdura raccolte divennero un banchetto improvvisato.

Sapevano che erano solo a metà del percorso, il Sentiero Oscuro era ancora saldamente in mano dei demoni, ma in quel momento, potevano godersi la compagnia l'una dell'altra e la sensazione di una vittoria ben meritata.

 

Il Baro e il Signor Mah

Finite le bottiglie di vino, le quattro amiche brindarono all’ultimo sorso, dedicandolo al misterioso Baro. Fu allora che Amara ricordò chi fosse davvero: il guardiano del Dark Sanctuary, colui che decideva, con un gioco di carte, chi poteva passare dal Portale del Purgatorio. Era stato lui a mandare Kalki all’inferno, prima che trovasse redenzione lungo la strada di Nothing e si unisse a loro.

Ora, con il portale riaperto grazie a Kalki e ad Aisha, il Baro era finalmente andato in pensione. Amara condivise questa storia con le altre, brindando di nuovo al Baro. Aggiunse che l’unico a fregare il Baro era stato il misterioso Signor Mah, che risiedeva a Land's End. "Lo conosceremo," concluse con un sorriso.

La serata diventò più intima e intensa. L'euforia della vittoria e del vino li aveva avvolti. I vestiti erano già volati via, e Milhen e Sylvia si appartarono vicino a un albero, mentre Amara e Selene si ritirarono un po' più in là. Amara e Selene desideravano parlarsi in maniera più sensuale, creando un'atmosfera di intimità profonda. Selene, determinata, disse ad Amara che voleva la vampira, sentendo di meritarsela dopo tutto quello che avevano passato. Amara, con un sorriso complice, la accontentò.

 

Sylvia e Milhen, sotto il cielo stellato, si guardarono negli occhi, trovando conforto l'una nell'altra.

Milhen le accarezzò il viso, il tocco delicato delle sue dita suscitando un brivido lungo la schiena di Sylvia. Le loro parole divennero un sussurro, intime e rassicuranti, mentre si avvicinavano sempre di più.

La notte trascorse in un'intima celebrazione, un momento di pausa e rinnovamento per le quattro eroine. L'euforia della vittoria, la dolcezza del vino e l'intensità dei loro legami crearono un'atmosfera magica, un ricordo che avrebbero portato con sé nelle battaglie future.

Al mattino, il gruppo si risvegliò rigenerato e pronto a riprendere il cammino. Sapevano bene che le sfida cruciale sarebbe stata al Sentiero Oscuro, l’ultimo tratto prima del Santuario, ormai loro si sentivano invincibili, ma non dovevano commettere l’errore di sentirsi già vittoriose.

La battaglia della Fossa sarebbe stata ricordata come un momento cruciale, una vittoria che segnava l'inizio della loro marcia trionfale verso la liberazione definitiva.

Ad Heaven, gli uffici di Cronos e Zadkiel erano immersi in un'atmosfera di tensione palpabile. La situazione era drammatica, forse disperata. Per millenni, avevano tentato in tutti i modi di annientare la scintilla di Brahma, di spegnere quella luce che rappresentava la loro rovina. Avevano provato a resettare la conoscenza acquisita nel ciclo vitale, a nascondere le rose che contenevano la consapevolezza del proprio essere, e persino a strappare l'anima con la scintilla annessa. Ma tutti questi tentativi erano falliti, clamorosamente, nel corso dei secoli.

Ora, la fiamma di Emphatia brillava luminosa più che mai tra le mura della città sepolta. La consapevolezza era tornata e con essa la forza vitale e creativa della scintilla di Brahma. "Basta che una rosa si ricongiunga con la sua scintilla, tutta la conoscenza e la forza vitale e creativa tornerà con una forza devastante." E quella rosa, quella scintilla, era incarnata in Adamas, Aisha e Kalki.

Cronos e Zadkiel osservavano la mappa del monitor infernale di Zadkiel, vedendo un puntino rosso avanzare lentamente ma inesorabilmente. Era Adamas, la principessa diamante, con la sua scintilla e il suo dono divino. Sapevano che, se fosse arrivata, li avrebbe annientati. E non sapevano ancora che Kalki e Aisha, con il portale Land’s End - Dark Sanctuary riaperto, sarebbero arrivate in pochi minuti. Praticamente erano già alle loro spalle, pronte a colpire dall’Oscuro Santuario.

L'Ordine di Ritirata

Cronos e Zadkiel non avevano scelta. Dovevano ordinare la ritirata per non perdere migliaia di demoni, frangitori e agenti. Fu Zadkiel a chiamare Asrael. "Ritiratevi," disse con voce ferma. Asrael protestò, ma Zadkiel fu categorico: "Ritiratevi e basta, e anche velocemente."

La ritirata fu immediata. Dopo centinaia di anni di occupazione del Sentiero Oscuro, per la prima volta non vi rimase un solo demone. Il vecchio lupo bianco si mise in attesa delle quattro eroine all'inizio del sentiero. Il viaggio era ancora lungo. Dovevano percorrere la stradina di campagna e poi attraversare la zona di confine. Ma dopo secoli di occupazione demoniaca, qualche giorno di attesa era un prezzo minimo da pagare per la libertà.

L'Avanzata Inesorabile

Amara, Sylvia, Milhen e Selene, ancora inconsapevoli della ritirata dei demoni, avanzavano lente ma inesorabili, metro dopo metro, con il purificatore. Ogni passo era un colpo mortale contro le forze del male, un trionfo della luce sull'oscurità. Lente, inesorabili, implacabili, avanzavano verso il confine.

Il Confine tra i Metaversi

Finalmente, dopo giorni di avanzata lenta e metodica, le quattro eroine arrivarono alla zona di confine tra il Metaverso di Luce e il Metaverso Oscuro. Dall'alto della montagna, potevano vedere lo Stige in lontananza, un fiume che segnava ancora il confine tra i due mondi. Ma guardando oltre, videro che il Metaverso Oscuro era stato cancellato, la sua influenza ridotta a nulla.

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Fu Amara a parlare: "Guardate. Il confine non c'è più. Il Metaverso Oscuro è scomparso. Il percorso è purificato. Il sentiero è nostro. Andiamo avanti, per la libertà."

La vista dallo Stige era un simbolo del loro trionfo e della speranza.

La marcia verso la libertà continuava, guidata dalla scintilla di Brahma, dalla luce della speranza e dalla forza indomabile delle loro anime unite.

 

La Conquista del Confine

Le quattro eroine, Amara, Sylvia, Milhen, e Selene decisero di fermarsi lì, in quello che una volta era il confine tra il Metaverso di Luce e il Metaverso Oscuro. Ora, con la ritirata dei demoni, quel luogo apparteneva al Metaverso Luminoso. Le insegne con le frecce indicavano ancora a ovest il Metaverso Luminoso e a est il Metaverso Oscuro, ma Selene corresse la scritta. Sostituì la lastra con una nuova freccia che indicava Land's End e il Dark Sanctuary sotto la dicitura "Metaverso di Luce". La scritta che indicava lo Stige, il fiume che segnava ancora il confine tra i due metaversi, fu lasciata intatta.

Sylvia osservò la situazione, riflettendo su come fosse l'esatto contrario del mondo cardine. Decisero di erigere un monumento per ricordare quel momento storico, la presa di un territorio tanto importante. Ancora non sapevano che non avrebbero più incontrato un solo demone fino al Dark Sanctuary.

La Festa a Land's End

La notizia della vittoria arrivò rapidamente a Land's End. Fu un'altra grande festa, con annesso discorso del presidente. Per la prima volta, si stabilì un contatto visivo con il Quadrante 4, dove Livia, sotto forma del generale Zukov dell'Armata Rossa, apprese la notizia con gioia immensa. Il Quadrante 4 celebrò insieme a Land's End, sapendo che questa vittoria rappresentava un avvicinamento a Emphatia come mai era accaduto dal 1809.

Le quattro eroine, Amara, Sylvia, Milhen, e Selene si sedettero abbracciate sul punto di confine, osservando lo Stige, il vero spartiacque tra i due mondi. Guardavano il fiume speranzose, consapevoli che quella vittoria rappresentava una nuova era per il Metaverso di Luce.

A Land's End, il presidente si preparava per un discorso storico. Dopo essersi collegato con Livia dal Quadrante 4 e Barlow da Salem, il presidente salì sul palco davanti a una folla festante. I volti di Livia e Barlow apparivano sui grandi schermi, trasmettendo un senso di unità e forza.

Il Presidente parlò: "Cittadini di Land's End, alleati del Quadrante 4 e di Salem, oggi celebriamo una vittoria storica. Le nostre eroine, Amara, Sylvia, Milhen, e Selene hanno purificato il confine, restituendolo finalmente al Metaverso di Luce. Questa vittoria è un faro di speranza per tutti noi. La loro determinazione e il loro coraggio ci hanno portato a questo momento straordinario."

Livia prese la parola dal Quadrante 4, visibilmente emozionata: "Le Ragazze, hanno compiuto un'impresa eccezionale. sono il simbolo della nostra resistenza e del nostro coraggio. Milhen, ha superato ogni aspettativa. Sylvia, Amara, Selene, sono le nostre eroine. Questa vittoria ci avvicina a Emphatia come mai prima d'ora."

Barlow, con un sorriso orgoglioso, aggiunse: "A tutti voi di Land's End, e in particolare alle nostre eroine, il mio più profondo ringraziamento e rispetto. Amara e Sylvia, hanno dimostrato che la luce può brillare anche nel cuore della notte. Alya, io e tutta Salem siamo con voi, sempre."

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Il presidente continuò il suo discorso, comunicando la notizia più importante: "Oggi vi porto una notizia che attendevamo da tempo. I demoni si sono ritirati da tutto il Sentiero Oscuro. La purificazione proseguirà senza intoppi fino al Dark Sanctuary. Questa vittoria segna l'inizio di una nuova era per il Metaverso di Luce."

La folla esplose in applausi e grida di gioia, festeggiando questa svolta epocale.

Tuttavia, le quattro eroine non potevano sentire il discorso. Erano ancora ignare della ritirata dei demoni e delle celebrazioni a Land's End.

 

Il Signore del Tempo e la Connessione

Con i collegamenti ancora in corso, l'orologiaio di Land's End, conosciuto come il Signore del Tempo, riuscì a ripristinare una linea di comunicazione con il maplet di Amara. Portò il computer sul palco e si rivolse al presidente: "Presidente, il maplet di Amara sta suonando. Potrebbero anche rispondere."

Il presidente annuì, e tutti trattennero il fiato mentre cercavano di stabilire il contatto. L'orologiaio lavorò rapidamente, e il segnale fu stabilito.

Nel frattempo, Sylvia sentì il maplet suonare. Si guardò stupita con le altre, incredula che finalmente ci fosse un collegamento possibile. Amara prese il dispositivo e udì la voce entusiasta del presidente: "Amara, Sylvia, Milhen, Selene, possiamo sentirvi! Avete compiuto un'impresa straordinaria. I demoni si sono ritirati dal Sentiero Oscuro. La purificazione proseguirà senza intoppi fino al Dark Sanctuary."

Le quattro eroine si guardarono, increduli e sollevate. Finalmente, dopo tanto tempo, potevano ascoltare le parole di incoraggiamento e le notizie della loro vittoria.

Dopo il Presidente lasciò la comunicazione a Kay che con la voce carica di emozione, prese il comunicatore e si rivolse direttamente ad Amara: "Amara, Sylvia, Milhen, Selene, ascoltatemi bene. La vostra azione congiunta, insieme all'arrivo di Adamas, ha costretto Cronos e Zadkiel a ritirarsi. Hanno capito che sarebbe stata una disfatta totale. Con Adamas c'è anche Ishtar, e non avrebbe avuto la mano leggera. Al Dark Sanctuary erano già pronte Aisha e Kalki a colpirli alle spalle. Non avevano speranze, così hanno preferito fuggire e rinunciare per sempre al Santuario."

Le quattro ascoltavano in silenzio, gli occhi pieni di lacrime di gioia e sollievo. La festa a Land's End era visibile attraverso il maplet, e potevano sentire l'eco delle celebrazioni. "Dovrete continuare la purificazione, passo dopo passo, come state facendo. Ma sappiate che le uniche entità che incontrerete saranno il Vecchio Lupo Bianco all'inizio del Sentiero Oscuro, e Kalki e Aisha, che hanno deciso di aspettarvi comunque al Santuario. Invieremo anche il Professore e il Genio Lily per seguire la vostra purificazione. E poi, a tutti gli effetti, potrete entrare a Land's End ed essere nostre concittadine." Kay fece una pausa, il sorriso sulle labbra. "Vi sono già state assegnate due villette. Scegliete voi chi sta con chi, perché nessuno di noi ci ha capito niente... ma va benissimo come siete. Restatelo. Land's End vi ama."

Amara, Sylvia, Milhen e Selene si guardarono commosse, sentendo il calore delle parole di Kay e vedendo la festa che si intravedeva sul maplet. Lacrime di gioia scendevano sui loro volti mentre si rendevano conto della portata della loro impresa.

Amara, con un sorriso timido, si rivolse alle altre: "Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Guardate come festeggiano per noi. E il fatto che i demoni si siano ritirati... non ci posso ancora credere."

Selene annuì, ancora emozionata: "E pensare che tutto questo è iniziato da quella piccola Chiesa di Padre Abrax. Ora siamo qui, con i demoni che si ritirano e Land's End che ci aspetta a braccia aperte."

Sylvia sorrise, abbracciando le sue compagne: "Non avrei potuto chiedere alleate migliori. Questa vittoria è solo l'inizio. Abbiamo ancora tanto da fare, ma insieme possiamo tutto."

Milhen guardò verso lo Stige, il vero spartiacque tra i due mondi, e poi si voltò verso le altre, gli occhi brillanti di determinazione: "Che questa sia solo la prima di molte vittorie. Ora andiamo a festeggiare come si deve. Ce lo meritiamo."

Mentre si abbracciavano e ridevano, il loro maplet continuava a trasmettere l'immagine di Land's End in festa, una celebrazione che onorava il loro coraggio e la loro determinazione. E nel cuore di quella festa, il presidente, Kay, Livia, Barlow e tutti gli abitanti di Land's End, Salem e il Quadrante 4 sapevano che quel giorno era stato segnato da una vittoria che avrebbe cambiato per sempre il corso della loro storia.

Amara, però, non volle dimenticare qualcuno di importante: "Kay, dobbiamo ricordarvi del vecchio monaco, Abrax, della Chiesa della Rinascita. Lo spruzzino che ci ha dato per purificare a 100 metri in avanti si è rivelato la vera arma vincente."

Kay rispose comprendendo subito l’importanza di Abrax: "Certamente, Amara. Abrax sarà onorato come merita. La sua saggezza e il suo dono sono stati fondamentali per questa vittoria."

Kay mostrò la festa di Land's End, e Livia volle parlare con le ragazze. "Amara, Sylvia, Milhen, Selene, sono così fiera di voi. Siete una mia creazione, e con Milhen abbiamo fatto un piccolo miracolo."

Barlow, il capo vampiro di Salem, si avvicinò al comunicatore, desideroso di conoscere le vampire. "Sylvia, Amara, è un onore conoscervi. So che siete due ibride, e mi sento onorato di parlarvi."

Barlow poi aggiunse qualcosa che lasciò perplesse Sylvia e Amara: "Salutatemi Alistair McGregor."

Sylvia e Amara si scambiarono uno sguardo sorpreso. McGregor era il vampiro più saggio e anziano di tutte le comunità, ed era di Edimburgo. Era stato lui a consacrare il legame di sangue tra Sylvia ed Amara, diventando una leggenda nel Mondo Cardine.

Sylvia sussurrò, incredula: "McGregor... come può Barlow conoscerlo?"
Amara rifletté un attimo, poi rispose: "Forse McGregor sa molto più di quanto immaginassimo. Forse conosce davvero i metaversi, Cronos e Zadkiel. Forse non tutti nel Mondo Cardine sono così all'oscuro come pensavamo."

Il presidente riprese la parola, la sua voce carica di orgoglio e gratitudine: "Amara, Sylvia, Milhen, Selene... voi siete le eroine di questa storia. La vostra determinazione, il vostro coraggio, e i vostri sacrifici ci hanno portato a questa vittoria. La ritirata dei demoni dal Sentiero Oscuro. La purificazione continuerà senza intoppi fino al Santuario."

La folla a Land's End esplose in applausi e grida di gioia. Il presidente proseguì: "Non potremo mai ringraziarvi abbastanza per ciò che avete fatto. Siete il simbolo della nostra speranza e della nostra forza. Land's End vi accoglierà a braccia aperte, come concittadine onorate."

Le quattro donne, commosse, si prepararono a proseguire la loro missione, consapevoli che il loro sacrificio non era stato vano e che i loro nomi sarebbero stati ricordati per sempre come le eroine che avevano riportato la luce nel Metaverso Oscuro.

Sospese tra Gloria e Futuro

Quando il maplet terminò il collegamento, Amara lo spense. Il silenzio avvolse il gruppo, e le ragazze, sfinite ma felici, si abbracciarono in un momento intenso, carico di gratitudine per ciò che avevano appena appreso.

Milhen, come al solito, fu la prima a rompere la quiete. Si allontanò di qualche passo, prese di mira Sylvia e le lanciò una piccola scarica elettrica sul sedere.

"Ahi!" esclamò Sylvia, sorpresa, saltando in aria.

Milhen rise divertita. "Hai visto?"

"Visto cosa, che sei scema..." replicò Sylvia, massaggiandosi il punto in cui aveva sentito la scossa.

Milhen, con un sorriso malizioso, si avvicinò a lei: "Solo per farti sapere che potrei metterti fuori combattimento in un attimo col mio tocco energetico."

Sylvia, pronta a ribattere, disse: "Devi solo provarci, se hai il cor..."

Prima che potesse finire la frase, Milhen ebbe il coraggio di farlo, e Sylvia sentì una scossa che la fece svenire. Ma un attimo prima di perdere i sensi, Sylvia usò contro Milhen il tocco che aveva usato con Amara per addormentarla e poter entrare nel suo cervello.

Milhen svenne immediatamente, cadendo proprio vicino a Sylvia.

Amara e Selene le guardarono incredule. "E queste due dovrebbero salvare il mondo?" disse una delle due, ridendo.

Insieme risero e si abbracciarono, tornando a guardare lo splendido panorama che si apriva sullo Stige. Il confine tra il metaverso luminoso e quello oscuro sembrava ormai solo un ricordo lontano.

Amara, con un sorriso affettuoso, guardò le sue compagne svenute e disse: "Anche i più grandi eroi hanno i loro momenti di leggerezza."

Selene annuì, ancora ridendo. "Sì, e sono questi momenti che ci ricordano quanto siamo umani, anche quando sembriamo invincibili."

Sylvia e Milhen ripresero i sensi praticamente nello stesso momento e, prima ancora di alzarsi, si puntarono il dito contro. La tensione durò solo qualche secondo, poi scoppiarono a ridere e si abbracciarono, rotolandosi nel prato.

Il silenzio della notte le avvolse nuovamente, e le quattro donne, pur nella loro stanchezza, sentirono una pace profonda. Guardando oltre lo Stige, verso l'orizzonte luminoso, sapevano che il futuro era nelle loro mani.

Selene guardava Amara con desiderio ardente. Voleva ancora la Vampira, e ora, libere dalla battaglia, potevano finalmente lasciarsi andare. Selene si spogliò, rimanendo solo con il perizoma, mentre Amara la seguì, i loro corpi illuminati dalla luce lunare.

Milhen e Sylvia, incantate, osservavano in silenzio. Amara e Selene erano bellissime, riflesse con la luna alle loro spalle. Sylvia mormorò, quasi senza fiato, "Sono splendide, vero?" Milhen annuì, gli occhi pieni di ammirazione e desiderio. "Non ho mai visto nulla di simile."

Amara, con un sorriso enigmatico, si avvicinò a Selene. "Sei sicura di volerlo?" sussurrò, il suo alito caldo sul collo di Selene. Selene rispose con un gemito, "Sì, Amara. Voglio te. Voglio tutto di te."

Amara iniziò a trasformarsi, i suoi movimenti fluidi e graziosi. Prese Selene tra le braccia con una delicatezza che contrastava con la sua forza evidente. I suoi occhi brillarono di un rosso intenso mentre affondava i denti nel collo di Selene.

Milhen e Sylvia osservavano senza fiato, vedendo Selene sussultare, poi gemere e infine abbandonarsi tra le braccia di Amara. "È incredibile," sussurrò Sylvia, i suoi occhi fissi sulla scena. "È come vedere la passione prendere vita."

Amara, con Selene tra le braccia, si girò un attimo verso Milhen e Sylvia, sorridendo con un misto di trionfo e dolcezza. Poi si allontanò, portando Selene in un posto più appartato.

Milhen e Sylvia si guardarono, i volti arrossati dall'eccitazione. "Hai visto come la guardava?" disse Milhen, la voce tremante di emozione. "Sì," rispose Sylvia, avvicinandosi a Milhen, "E l'ha presa con una passione che non avevo mai visto."

Le due si avvicinarono, i loro corpi ancora tesi dall'emozione. "Pensi che anche noi potremmo...?" iniziò Milhen, ma Sylvia la interruppe con un bacio delicato. "Non pensare," sussurrò, "sentiamo."

Si abbracciarono strettamente, le mani dell’una su tutto il corpo dell'altra. "Sei così bella," mormorò Sylvia, "così forte." Milhen rispose con un sorriso, "E tu sei la mia luce, Sylvia."

Mentre Amara si allontanava con Selene, Milhen e Sylvia si lasciarono andare alla loro passione, trovando conforto e desiderio nei loro abbracci. La notte era loro, e il mondo sembrava più luminoso, più pieno di speranza, con l'amore che avevano trovato e la battaglia che avevano vinto.

Milhen e Sylvia si guardarono intensamente, il desiderio ardente nei loro occhi. "Anche io voglio la mia vampira," sussurrò Milhen, avvicinandosi a Sylvia, "e voglio che sia tu."

Sylvia, con un sorriso intrigante, le accarezzò il viso. "Vuoi davvero questo?" chiese con una voce calda e avvolgente. Milhen annuì, il respiro accelerato, "Sì, Sylvia. Voglio essere tua, completamente."

Sylvia si avvicinò ancora di più, i loro corpi quasi a contatto. "Allora lasciati andare a me," mormorò, il suo sguardo diventando più intenso. Le sue mani scivolarono delicatamente lungo il collo di Milhen, esplorando la pelle calda e vibrante.

"Sei sicura?" sussurrò Sylvia, i suoi occhi rossi illuminati dalla luce lunare. Milhen, con un respiro tremante, rispose, "Sì, Sylvia. Sono sicura. Voglio sentirti dentro di me."

Sylvia trasformò il suo sorriso in uno di puro desiderio, avvicinando le sue labbra al collo di Milhen. "Ti farò mia, allora," disse con un tono profondo e sensuale.

Milhen chiuse gli occhi, sentendo l'alito caldo di Sylvia sulla sua pelle. Con una grazia divina, Sylvia affondò i suoi denti nel collo di Milhen. Il primo sussulto di Milhen fu di sorpresa, poi il gemito di piacere si mescolò con un sospiro profondo. Sentiva il calore del sangue che scendeva lungo il suo collo, mentre Sylvia lo leccava con avidità.

"Sei così dolce," sussurrò Sylvia tra un sorso e l'altro, "così perfetta." Milhen tremava leggermente, il piacere e il dolore si mescolavano, facendola sentire viva come mai prima.

"P-perché è così...?" riuscì a dire Milhen, ma prima di poter completare la frase, un altro gemito di piacere la travolse. Sylvia la sostenne con delicatezza, il suo sguardo pieno di adorazione.

"Lasciati andare a me," mormorò Sylvia, continuando a nutrirsi. Milhen sentì le forze abbandonarla lentamente, il mondo diventava sempre più sfocato, ma il piacere era travolgente.

Infine, Milhen svenne tra le braccia di Sylvia, il respiro leggero e regolare. Sylvia continuò a leccare il sangue che scendeva, godendosi ogni goccia. Guardò Milhen con tenerezza, poi si voltò verso Amara e Selene, che si stavano allontanando.

"Siamo unite ora," disse Sylvia a Milhen, anche se sapeva che non poteva sentirla. La portò lontano, in un posto appartato, proteggendola e adorandola.

Amara e Selene osservavano la scena con occhi pieni di ammirazione e desiderio. "Anche loro," mormorò Amara, guardando Sylvia e Milhen, "sono destinate a essere insieme."

Selene annuì, il suo sguardo ancora fisso sulla coppia. "Sì, e sono bellissime insieme."

La notte era ancora giovane, e le due coppie, ora unite nel sangue e nell'amore, si persero nella passione, trovando conforto e forza l'una nell'altra. Era un momento di pura connessione, di amore e di trionfo, che avrebbero portato con loro per sempre.

Era una mattina luminosa. La luce del sole filtrava tra le fronde, scaldando le quattro scintille mentre si svegliavano. Milhen, ancora assonnata, prese lo spruzzino e benedisse Sylvia, che sorrise con dolcezza.

Amara osservò la scena, divertita. "Stiamo davvero iniziando ogni mattina con una doccia benedetta?" Selene, con i capelli scompigliati, ridacchiò mentre Milhen spruzzava anche lei. Le risate che ne seguirono riempirono l’aria, un breve istante di pace prima di riprendere il loro cammino.

Le quattro si misero in cammino, non più in formazione militare, ma in ordine sparso, godendosi la libertà del movimento. Andavano a caso, un bene perché creava occasioni per conversazioni intime.

Selene e Milhen camminavano insieme, i loro passi sincronizzati, mentre Amara e Sylvia si erano perse in una discussione sul mistero di McGregor e la setta di vampiri di Edimburgo.

"Quanti nel mondo cardine conoscono la grande manipolazione che parte dal Quadrante 5?" si domandò Sylvia, la curiosità evidente nel suo tono.

"È una domanda che mi pongo anch'io," rispose Amara, riflettendo. "Avevo già avuto l’impressione che McGregor sapesse qualcosa."

Nel frattempo, Selene e Milhen parlavano in modo intimo, condividendo pensieri profondi.

"Milhen, quando mi hanno presa gli agenti" iniziò Selene, con un tono di voce basso e confidenziale. "è stato uno dei momenti più difficili della mia vita."

Milhen annuì, guardandola con comprensione. "Sì, lo immagino. Ho pensato a te ogni giorno. È stato un incubo sapere che eri in pericolo e non poter fare nulla."

Selene prese la mano di Milhen, stringendola. "Non sai quanto significava per me sapere che c'eri tu a pensare a me, a lottare per me."

"Eravamo tutte preoccupate per te," rispose Milhen. "Ma sapevo che ce l'avresti fatta. Sei forte, Selene."

Selene sorrise debolmente. "Grazie, Milhen. A volte, però, mi sento ancora fragile. Tutte queste esperienze, tutto quello che abbiamo vissuto... mi hanno segnata."

Poi Selene, con un deciso abbassamento di tono cambiò argomento. "Parliamo di noi," disse: "Che cosa provi davvero, Milhen?"

Milhen si fermò un attimo, riflettendo. "Selene, tu sei speciale per me. Sei più di una compagna di squadra. Sei una parte di me, e io una parte di te."

Selene sorrise, emozionata. "Anche tu sei speciale per me, Milhen. Ogni momento passato con te è prezioso."

Le due si scambiarono uno sguardo profondo, comprendendo senza parole il legame che le univa.

Nel frattempo, Amara e Sylvia continuavano la loro discussione.

"McGregor ha consacrato il nostro legame," disse Sylvia. "È stato un momento sacro. Ma come può conoscere Barlow?"

Amara rifletté. "Forse c'è un legame più profondo tra i nostri mondi di quanto immaginiamo."

Le quattro proseguirono il loro cammino, ogni passo un avvicinamento alla verità, ogni parola un legame più forte. Il sole continuava a splendere, testimone silenzioso delle loro storie e dei loro segreti.

La benedizione continuava, e Milhen si divertiva ogni cento metri a spruzzare e pronunciare parole rituali, rendendo l'atmosfera leggera e giocosa. Selene si era nuovamente avvicinata ad Amara, mentre Sylvia procedeva davanti a tutti, mantenendo il ritmo e guidando il gruppo.

"Non mi dispiacerebbe trovare una locanda," disse Sylvia, senza girarsi, ma sapeva che la stradina era deserta. Finalmente, davanti a loro, videro l'inizio di un bosco che lasciava chiaramente intendere che stavano entrando nel sentiero oscuro.

"Siamo arrivate al sentiero oscuro!" annunciò Sylvia con entusiasmo, girandosi verso le compagne. Ma in quel momento, due agenti nascosti saltarono fuori, colpendo Sylvia alla testa e trascinandola rapidamente in un sentiero laterale.

Amara, con la sua velocità vampirica, raggiunse subito gli agenti, fermandoli quel tanto che bastava per dare tempo a Milhen di cancellarne immediatamente uno con la sua energia. Volevano sapere se c'erano altri agenti in giro, ma l'altro agente si stava già trasformando in qualcos'altro. Per evitare di perderlo, Milhen lo cancellò velocemente.

Poi si avvicinò a Sylvia per consolarla. "Ehi, tutto bene?" disse, tirandole su la testa e iniziando a prenderla un po' in giro. "Sembri aver preso una bella botta, ma il tuo fascino è intatto."

Sylvia sorrise debolmente, massaggiandosi la testa. "Grazie, Milhen. Sei sempre di conforto."

Quello fu l'ultimo colpo di coda dei demoni, ma ricordò loro che non dovevano mai abbassare la guardia. Fecero quei pochi metri che li separavano dal sentiero oscuro e lì trovarono il leggendario lupo bianco. Era di dimensioni enormi e mutevoli. Quando le vide, il lupo si ridimensionò e fece loro capire di seguirlo. Ormai, l'arrivo al Dark Sanctuary era solo questione di tempo.

Milhen si avvicinò a Sylvia, preoccupata. "Come va la tua testa?"

Sylvia le sorrise, cercando di tranquillizzarla. "Sto bene, Milhen. Grazie."

Amara e Selene camminavano accanto a loro, con Amara che stringeva la mano di Selene. "Questa avventura non finisce mai di sorprenderci," disse Amara, guardando il lupo bianco che si muoveva davanti a loro.

 

Il lupo bianco si fermò un attimo, girandosi per assicurarsi che lo stessero seguendo. I loro occhi si incrociarono e, per un breve istante, sembrò comunicare loro una rassicurazione silenziosa. Il cammino verso il Dark Sanctuary continuava, e loro erano pronte ad affrontarlo, passo dopo passo, insieme.

Il vecchio lupo bianco aveva combattuto nei secoli contro i demoni sempre a fianco dei rari passanti, aveva aiutato Adamas e Aisha e in altri tempi anche Kalki e Aisha. Kalki, per dire il vero, un po' di tempo prima l'aveva spedita all'inferno, ma quel tempo era passato. Adesso, come il baro, il vecchio lupo bianco sarebbe andato in pensione, probabilmente sarebbe rimasto lì col suo amico a vedere i pellegrini passare, ma per quella sera c'era qualcosa di veramente speciale, solo che ancora nessuno lo sapeva.

L’arrivo al Santuario e l’Incontro con Kalki

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Arrivarono al santuario, Sylvia che ne sentiva l'energia più degli altri, sperava di non svenire. Sapeva che avrebbe finalmente incontrato due leggende viventi e non voleva fare brutta figura. Amara le passò i sali e tutto si risolse. Arrivate all'ingresso, prima di entrare vollero fare un giro, il lupo le accompagnò e poi si sedettero fuori. In quel momento, Kalki uscì dal santuario, scese i gradini e le vide tutte e quattro. E le quattro videro lei.

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